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La qualità percepita

2. Che cosa pensano gli italiani dell’offerta sanitaria

2.1.2. La qualità percepita

Le opinioni raccolte presso la popolazione generale a proposito della qualità dei principali servizi sa-nitari pubblici e privati disponibili sul territorio italiano evidenziano la netta prevalenza dei giudizi positivi, soprattutto per quanto riguarda le far-macie (che garantiscono un servizio di qualità buona secondo il 62,4% dei rispondenti e di qua-lità sufficiente secondo il 35,4%). Il servizio of-ferto negli studi medici viene considerato di qua-lità buona da circa il 44% del campione e suffi-ciente da circa il 48%, con valori estremamente simili sia per quanto riguarda gli studi medici pri-vati sia quelli dei MMG, mentre i pediatri di libera scelta (PLS) ricevono indicazioni di soddi-sfazione leggermente inferiori (40,3% buona e

Figura 2.4 Qualità complessiva percepita dei servizi sanitari pubblici e privati disponibili sul territorio (valori %). Fonte:

Indagine Censis – Ccm, 2009.

Farmacie Studi medici privati Medici di medicina generale Pediatri di libera scelta Laboratori di analisi e centri diagnostici privati Cliniche private

Buona Sufficiente Mediocre o scarsa

0 20 40 60 80 100

49,9% sufficiente), per quanto comunque am-piamente maggioritarie (Figura 2.4).

Di fatto, seppure con margini di variazione rela-tivamente ampi e che riguardano soprattutto la distribuzione dei giudizi positivi tra gli item

“buona” e “sufficiente”, la maggior parte degli in-tervistati ha espresso un’opinione complessiva-mente favorevole sulla qualità dei servizi disponi-bili sul suo territorio: i tassi di risposta meno po-sitivi si riscontrano a proposito delle strutture di riabilitazione pubbliche e dell’assistenza sanitaria domiciliare pubblica, servizi per i quali poco meno del 30% ha indicato una qualità mediocre o scarsa, contro il 70% di opinioni di segno inverso.

Osservando i dati nel dettaglio, tuttavia, emergono alcuni spunti meritevoli di approfondimento:

• è solo a proposito delle farmacie che si registra la maggioranza assoluta di indicazioni total-mente positive (62,4% di buona qualità), men-tre è solo nel caso delle cliniche private che la valutazione di buona qualità rappresenta il

dato più alto della distribuzione (il 44,2% con-tro il 43,8% relativo a qualità sufficiente e il 12% di qualità mediocre o scarsa);

• i valori relativi al livello di qualità sufficiente risultano maggioritari (e tendenzialmente si-mili) per tutti gli altri servizi considerati, a di-mostrazione del fatto che, se nel complesso prevale un’opinione positiva, di fatto questa non esclude minimamente l’esistenza di mar-gini di miglioramento importanti;

• in considerazione della centralità che l’ospedale e il pronto soccorso rivestono nel sistema delle cure e dell’assistenza, appare assolutamente si-gnificativo il fatto che nella graduatoria della qualità percepita questi servizi si posizionino tra le ultime posizioni (il 33,8% li considera di buona qualità, il 44,7% li definisce suffi-cienti e il 19,2% mediocri o scarsi);

• similmente, si posizionano al fondo della gra-duatoria le articolazioni più significative della sanità del territorio, caratterizzate peraltro dai

Tabella 2.3 Qualità complessiva percepita dei principali servizi sanitari pubblici disponibili sul territorio, per riparti-zione geografica (valori %)

Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud e Isole Totale Ospedali, pronto soccorso

Buona 50,1 45,6 27,7 17,7 33,8

Sufficiente 41,4 39,7 46,8 55,7 47,0

Mediocre 6,0 9,8 21,6 19,4 14,4

Scarsa 2,5 4,9 3,9 7,2 4,8

Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

Ambulatori e consultori pubblici

Buona 46,3 42,9 32,6 15,7 32,3

Sufficiente 45,9 48,7 45,1 62,1 51,9

Mediocre 6,8 7,5 20,5 17,7 13,4

Scarsa 1,0 0,9 1,8 4,5 2,4

Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

Medici di medicina generale

Buona 56,4 52,7 46,3 26,2 43,4

Sufficiente 38,6 40,2 45,0 63,4 48,6

Mediocre 4,4 5,8 7,8 8,4 6,7

Scarsa 0,6 1,3 0,9 2,0 1,3

Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

Assistenza sanitaria domiciliare pubblica

Buona 39,8 39,0 36,1 11,3 28,8

Sufficiente 34,6 42,0 34,1 54,6 43,0

Mediocre 17,6 14,9 19,7 18,2 17,7

Scarsa 8,0 4,1 10,1 15,9 10,5

Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

Strutture di riabilitazione pubbliche

Buona 39,4 39,5 29,1 12,9 28,0

Sufficiente 38,2 43,6 39,4 53,1 44,7

Mediocre 14,5 13,8 16,5 21,3 17,2

Scarsa 7,9 3,1 15,0 12,7 10,1

Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

Fonte: Indagine Censis – Ccm, 2009.

livelli più avanzati di integrazione, ossia l’assi-stenza sanitaria domiciliare e le strutture di ria-bilitazione pubbliche (le valutazioni di qualità mediocre o scarsa sono pari, rispettivamente, al 28,2% e al 27,3%).

Come emerso già in numerose indagini condotte dal Censis, la variabile che esercita il peso maggiore sulla qualità dei servizi percepita dai cittadini è rappresentata dalla ripartizione territoriale di re-sidenza dei rispondenti (Tabella 2.3).

Si osserva, infatti, a proposito di pressoché tutti i servizi considerati la tendenza delle indicazioni positive a calare lungo l’asse nord-sud, tendenza che si enuclea soprattutto nello spostamento di percentuali piuttosto ampie di indicazioni dalla modalità “buona” a quella “sufficiente”.

Inoltre, considerando in particolare i più strategici tra i servizi pubblici si denota il riproporsi di una dinamica osservata spesso a proposito della soddi-sfazione per i servizi sanitari, pertanto i dati relativi

alle due ripartizioni settentrionali risultano gene-ralmente simili tra loro, e positivi, quelli delle re-gioni meridionali delineano un quadro di maggiore criticità, mentre quelli del centro si allineano alla media nazionale. Questa tendenza generale fa os-servare però alcune variazioni: in particolare, per quanto riguarda i servizi ospedalieri e quelli ambu-latoriali i tassi rilevati al Centro risultano più simili a quelli del Mezzogiorno che non a quelli medi nazionali. La qualità degli ospedali è definita me-diocre o scarsa dal 25,5% dei residenti al Centro e dal 26,6% di quelli del Sud e Isole, contro il 20%

circa della media nazionale, mentre a proposito dei servizi consultoriali e ambulatoriali le indicazioni in questo senso superano il 20% al Centro e al Mezzogiorno, contro l’8% circa delle ripartizioni settentrionali e il 15,8% medio nazionale.

Il gap che separa la qualità dei servizi sanitari nelle varie zone del Paese, almeno a livello di percezione dei cittadini, non sembra accennare a ridursi, anzi i dati suggeriscono che, in uno scenario comunque caratterizzato dalla variabilità (sintetizzata dal pre-valere delle indicazioni di qualità sufficiente), va-dano acuendosi le differenze tra le regioni setten-trionali e il resto del Paese, che sembra essere ri-masto indietro non solo su quelle articolazioni dei servizi territoriali tradizionalmente deficitarie al di fuori dei contesti d’eccellenza (come i servizi do-miciliari e riabilitativi), ma anche per quello che concerne il nucleo storico dell’assistenza sanitaria, ossia l’ospedale, le cure ambulatoriali e, seppure in misura minore, anche le cure primarie.

2.2. Le opinioni sul sistema delle cure primarie