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Il ricorso ai servizi

2. Che cosa pensano gli italiani dell’offerta sanitaria

2.5. Il ricorso ai servizi

2.5.1. Ricorso ai ricoveri e agli accertamenti diagnostici

L’11,1% del campione è stato ricoverato nel corso degli ultimi 12 mesi in regime di degenza ordina-ria presso un ospedale/struttura che opera nel-l’ambito del SSN o in convenzione con esso (Ospedali ASL, Aziende Ospedaliere, Ospedali è più diffusa laddove i servizi sanitari risultino

maggiormente inefficienti: infatti, al Sud e nelle Isole la percentuale di chi ritiene che vi siano molte possibilità che un paziente ricoverato possa subire un errore medico è quasi doppia (9,2%

contro il 5% nazionale), così come risultano più numerose le indicazioni “abbastanza probabile”

(39,7% contro il 25,3% italiano).

Similmente, a determinare le opinioni sulla pos-sibilità di essere oggetti di un errore medico du-rante un ricovero è lo stato di salute dei malati:

tra coloro che lo valutano insufficiente è più alto il valore di chi ritiene molto o abbastanza proba-bile il poter subire un errore medico (10,7% e 28,6%, rispettivamente).

L’apprensione che gli italiani nutrono nei confronti della possibilità di subire un errore medico è su-periore alle testimonianze di esperienze in tal senso.

Le percentuali di coloro che in realtà hanno subito (personalmente o nell’ambito della propria fami-glia) un grave errore sanitario sono, infatti, infe-riori al numero di chi manifesta il timore di po-terne essere vittima. Tuttavia, nonostante questa marcata differenza è consistente il numero di co-loro (15,4%) che segnala questo genere di espe-rienza (Tabella 2.15).

Il vissuto e la conoscenza diretta e indiretta di un grave errore medico sembrano dipendere in ma-niera significativa dall’area di residenza: se, infatti, nel Nord-Ovest è il 5% che indica di aver dovuto

Tabella 2.17 Ricovero in ospedale pubblico/convenzionato o day hospital negli ultimi 12 mesi, per età (valori % e valori medi)

Nel corso degli ultimi 12 mesi è stato ricoverato in un ospedale pubblico*, o ha ricevuto prestazioni (esami diagnostici, terapie o interventi chirurgici) in regime di day hospital in una struttura pubblica?

18-29 anni 30-44 anni 45-64 anni Oltre 64 anni Totale

Sì, è stato ricoverato in regime di ricovero ordinario 7,8 10,9 10,0 15,1 11,1

Sì, ha ricevuto prestazioni in regime di day hospital 2,6 3,2 2,8 8,6 4,3

No 89,6 85,9 87,2 76,3 84,6

Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

Numero di ricoveri ordinari 1,2 1,1 1,1 1,1 1,1

Numero di ricoveri in day hospital 1,0 1,1 1,5 1,1 1,2

* Per ospedale pubblico/struttura pubblica s’intendono tutte le strutture che operano nell’ambito del SSN o in convenzione con esso (ospedali ASL, Aziende Ospedaliere, Ospedali classificati, IRCCS, Strutture private convenzionate ecc.), dunque con la sola esclusione delle strutture private a spese del paziente.

Fonte: Indagine Censis – Ccm, 2009.

Tabella 2.16 Frequenza di casi di “malasanità” nella propria zona, per ripartizione geografica (valori %)

Secondo lei, quanto sono frequenti nella zona in cui vive i casi di “malasanità” (errori diagnostici o terapeutici con con-seguenze significative sulla salute dei pazienti)?

Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud e Isole Totale

Molto 0,6 2,3 3,6 7,2 3,8

Abbastanza 6,3 10,0 27,1 34,5 20,7

Poco 73,6 71,3 52,6 46,9 59,9

Per nulla 19,5 16,4 16,7 11,4 15,6

Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

Fonte: Indagine Censis – Ccm, 2009.

del profilo anagrafico dei rispondenti e delle loro condizioni di salute:

• tra i più giovani è minore la percentuale di chi ha avuto esperienza di un ricovero ordinario (7,8% rispetto alla media dell’11,1%);

• al contrario, tra i più anziani (over 64) la per-centuale di coloro che nell’ultimo anno hanno dovuto subire un ricovero raddoppia (15,1%) e tuttavia subisce mediamente lo stesso numero di ricoveri nel corso degli ultimi 12 mesi (1,1 contro gli 1,2 dei 18-29enni);

• tra coloro che giudicano il proprio stato di sa-lute insufficiente, la percentuale di chi ha nel-l’ultimo anno subito un ricovero ordinario è classificati, IRCCS, Strutture private

convenzio-nate ecc.) e il 4,3% ha ricevuto prestazioni in re-gime di day hospital (sempre presso lo stesso elenco di strutture); al contrario, l’84,6% dei ri-spondenti non ha dovuto subire alcuna degenza in una struttura ospedaliera (Tabella 2.17).

I dati risultano in linea con l’ultima indagine Mul-tiscopo Istat “Condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari” edita nel 2005.

In merito ai ricoveri in regime ordinario, il cam-pione nell’ultimo anno dichiara di averne effet-tuato 1,1, mentre i ricoveri in day hospital sono stati in media pari a 1,2 negli ultimi 12 mesi.

Si tratta di indicazioni che risentono naturalmente

pari a quasi un terzo (32,9% e 10,6% in day hospital) ed è consistente anche il numero di ricoverati tra coloro che valutano discreta la propria condizione di salute, il 10,6% in re-gime ordinario e il 5,5% in day hospital.

Per quanto concerne, invece, l’accesso agli accerta-menti diagnostici negli ultimi 12 mesi1[sono stati presi in considerazione oltre agli accertamenti dia-gnostici per immagini quali radiografia, tomografia computerizzata (TC), tomografia a emissione di positroni (PET), mineralometria ossea computeriz-zata (MOC), risonanza magnetica (RM), ecografia, endoscopia ecc., anche i tracciati elettrocardiografici, elettroencefalografici, cardiotocografici ecc.], emerge la seguente distribuzione (Tabella 2.18):

• il 34,2% indica di avervi fatto ricorso laddove invece il 65,8%, al contrario, non vi si era sot-toposto;

• in media coloro che hanno dovuto subire un esame si sono sottoposti a 2,1 accertamenti.

I dati analizzati attraverso la lente degli incroci per le principali variabili evidenziano un quadro composito:

• tra i più anziani e i più cagionevoli il numero di accertamenti diagnostici effettuati negli ul-timi 12 mesi risulta maggiore, riguarda il 42,8% degli over 64, in media 2,5 accerta-menti, e il 56,5% di coloro che valutano il proprio stato di salute come insufficiente per un numero medio di accertamenti pari a 3,0;

• tra i laureati è più alta la percentuale di chi ha avuto accesso a un accertamento (38,5%), pro-babilmente perché tra i possessori dei livelli di scolarizzazione più alti è più diffuso un ap-proccio attivo nei confronti della prevenzione e dei controlli periodici.

1I dati non sono confrontabili con l’ultima indagine Multiscopo Istat “Condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari” poiché gli item proposti erano differenti.

Tabella 2.18 Accertamenti diagnostici effettuati negli ultimi 12 mesi nel pubblico, per età (valori % e valori medi)

Nel corso degli ultimi 12 mesi si è sottoposto ad accertamenti diagnostici strumentali e/o per immagini* (esclusi controllo della pressione arteriosa, analisi del sangue e delle urine) in una struttura pubblica** in regime di prestazione ambulatoriale?

18-29 anni 30-44 anni 45-64 anni Oltre 64 anni Totale

Sì, si è sottoposto ad accertamenti diagnostici 18,8 30,7 38,8 42,8 34,2

No 81,2 69,3 61,2 57,2 65,8

Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

Numero di accertamenti 1,8 2,2 1,8 2,5 2,1

* Oltre a tutti gli accertamenti diagnostici per immagini (radiografia, TC, PET, MOC, RM, ecografia, endoscopia ecc.), s’intendono qui anche tracciati elet-trocardiografici, elettroencefalografici, cardiotocografici ecc.

** Per ospedale pubblico/struttura pubblica s’intendono tutte le strutture che operano nell’ambito del SSN o in convenzione con esso (ospedali ASL, Aziende Ospedaliere, Ospedali classificati, IRCCS, Strutture private convenzionate ecc.), dunque con la sola esclusione delle strutture private a spese del paziente.

Fonte: Indagine Censis – Ccm, 2009.