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La quantità ottimale di scorte in magazzino – costi per eccesso di merce

Nel documento LA GESTIONE DEL MAGAZZINO (pagine 23-28)

Nella lezione precedente, gli studenti hanno affrontato il problema della rottura di stock studiandone anche i costi derivanti. Di conseguenza, gli allievi dovrebbero aver capito che un certo margine di merce aggiuntiva è necessario per poter sopperire a imprevisti come quello presentato in precedenza.

Ora, posto questo limite inferiore di merce da acquistare dal fornitore, diventa necessario evidenziare che anche una quantità eccessiva di merce è nociva per l’azienda, poiché anch’essa genera dei costi aggiuntivi che minano la gestione ottimale del magazzino.

In questa seconda lezione, gli allievi si troveranno confrontati con una situazione in cui l’azienda deve eliminare della merce invenduta, perdendo quindi la possibilità di ottenere dei ricavi che sarebbero risultati dalla vendita di quella merce.

Ciò dovrebbe condurre gli studenti a ragionare sul fatto che la quantità ottimale di merce da avere in magazzino si ritrova tra i due estremi evidenziati: troppo poca merce che non permette di soddisfare le esigenze dei clienti e troppa merce che rimane invenduta.

Obiettivi didattici della lezione

La lezione si pone i seguenti obiettivi didattici:

• gli studenti dovranno essere in grado di capire che un’eccessiva quantità aggiuntiva oltre quella richiesta dai clienti diventa nociva per l’azienda, poiché le impedirebbe di vendere tutta la merce che ha acquistato in precedenza dal fornitore;

• in questo modo, gli studenti dovranno essere in grado di percepire che la quantità ottimale di merce da acquistare è quella che ti permette sia di evitare una possibile rottura di stock, sia di soddisfare le esigenze dei clienti senza avere delle unità aggiuntive invendute;

• gli allievi dovranno saper identificare alcuni costi legati a un’eccessiva quantità di merce

disciplinare Motivazione Modalità di svolgimento

Materiali e

Riaggancio. 2 La mancanza

di merce in

Introduzione. 3 Il margine aggiuntivo di l’allievo è messo di fronte al seguente quesito:

troppo essa si ritroverà costretta a gettare la merce in eccesso.

Quest’esercizio farà

Correzione. 15 Raccolta e correzione di merci sia dannosa per l’attività aziendale. Inoltre,

Generalizzazione. 13 Costi legati a un eccesso di

Scelte didattiche di fondo

Dato che in questa lezione si cerca di evidenziare il problema opposto a quello emerso dalla lezione precedente, l’impostazione è molto simile poiché, dopotutto, la tematica è la medesima: ragionare sulla quantità ottimale di merce da avere in magazzino di modo che questa non sia né insufficiente e né troppo abbondante, visto che entrambi gli estremi causerebbero dei costi che l’azienda cerca di evitare.

Ancora una volta, l’introduzione ha lo scopo di spingere gli allievi a ragionare sulla questione specifica che essi si troveranno ad affrontare nel corso della lezione, ossia si interrogheranno sulle conseguenze derivanti da una quantità eccessiva di merce acquistata dal fornitore.

Come anticipato, il Piano degli studi della SCC (2017) suggerisce di adottare un approccio induttivo per l’insegnamento dell’economia aziendale nel corso del primo biennio. Ritengo che, anche per la prima parte di questa lezione, tale metodologia didattica possa risultare efficace per raggiungere gli obiettivi disciplinari previsti ed elencati precedentemente.

Di conseguenza, gli studenti sono messi di fronte al problema concreto con l’utilizzo di un esercizio che ha, ancora una volta, lo scopo di simulare una realtà aziendale. In questo modo, gli allievi si metteranno nei panni dell’azienda che deve confrontarsi con il problema in questione e così questa problematica dovrebbe diventare una realtà più vicina a loro, di modo che essi possano comprendere meglio la motivazione che spinge le aziende a trovare soluzioni efficaci per evitare di insorgere nel problema di una cattiva gestione del magazzino.

L’esercizio ha anche lo scopo di permettere agli allievi di provare a definire alcuni costi dovuti da un’eccessiva quantità di merce, così da riuscire ad applicare questo concetto ad altre realtà aziendali.

Ciononostante, alcuni dei costi legati all’eccesso di merce in magazzino (e banalmente legati al suo possesso) potrebbero non emergere dalle soluzioni proposte dagli studenti, sia perché gli allievi non hanno le preconoscenze necessarie per derivare alcune conclusioni, sia perché la situazione presentata nell’esercizio è particolarmente semplicistica e quindi alcuni costi non possono emergere con le poche informazioni a disposizione.

Dunque, anche nella seconda lezione di questo percorso didattico, la lezione frontale diventa particolarmente rilevante a seguito dello svolgimento dell’esercizio, poiché in questo momento gli

allievi non hanno ancora gli strumenti necessari per identificare le diverse categorie di costo riconducibili a una situazione in cui la quantità di merce risulta essere eccessiva.

Grazie all’esercizio, gli studenti avranno messo a fuoco il problema e quindi sono, ora, pronti a ricevere informazioni aggiuntive riguardanti i diversi tipi di costo che hanno particolarmente impatto in una situazione come quella affrontata nel corso della lezione.

Al termine di questa lezione, gli allievi dovrebbero essere in grado di comprendere la complessità che riguarda la gestione efficiente del magazzino. Questo sarà il concetto di partenza che farà sì che gli allievi comprendano la necessità di avere a disposizione uno strumento che permetta all’azienda di avere una gestione ottimale delle scorte di merce in magazzino.

Aspetti critici e possibili alternative

Nuovamente, il principale aspetto critico di questa lezione è strettamente legato all’approccio didattico scelto.

Dato che gli studenti sono fortemente guidati dall’esercizio da svolgere, essi potrebbero focalizzarsi eccessivamente sul caso specifico e quindi non essere in grado, in un secondo momento, di generalizzare le nozioni apprese in realtà aziendali diverse.

La lezione frontale, che caratterizza la seconda parte della lezione, potrebbe essere particolarmente dispendiosa per alcuni allievi, perché a seguito di un esercizio svolto potrebbe essere più complicato seguire e interiorizzare dei concetti espressi in maniera quasi unilaterale da parte del docente.

Di conseguenza, si potrebbe pensare di svolgere questa lezione in senso opposto, prediligendo un approccio deduttivo a quello induttivo. In questo caso, gli studenti apprenderebbero in una fase iniziale i diversi costi legati al possesso della merce e solamente in un secondo momento si troverebbero ad applicare queste nozioni a un caso specifico, il quale permetterebbe di evidenziare come questi costi siano particolarmente gravosi nel caso di merce eccessiva che rimane invenduta.

Ricordo, però, che il punto debole di questa soluzione potrebbe essere il fatto che gli studenti potrebbero banalmente riportare quanto è stato detto inizialmente all’interno dell’esercizio, senza essere davvero in grado di applicare i concetti a situazioni specifiche diverse.

Inoltre, quest’alternativa, forse, non consentirebbe agli allievi di avvicinarsi davvero alla situazione aziendale simulata e quindi il rischio è che questa potrebbe rimanere una realtà distante da loro,

impedendo loro di interiorizzare i diversi saperi disciplinari previsti in questa lezione, fondamentali per comprendere la necessità di redigere delle schede di magazzino.

Nel documento LA GESTIONE DEL MAGAZZINO (pagine 23-28)