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Ai sensi di quanto disposto dall’art. 25 del nuovo Statuto di autonomia (emanato con D.R. n.

n. 1604 del 29.12.2011) l’Università del Salento “promuove e valorizza la crescita professionale del personale tecnico-amministrativo”. Tanto in stretta sintonia con quanto previsto dal CCNL di comparto e dalla Direttiva del Dipartimento della Funzione Pubblica n. 10/2010.1

Lo Statuto riconosce al personale tecnico-amministrativo “il diritto e il dovere di perseguire la propria crescita professionale a mezzo di aggiornamenti e di formazione continua” ed impegna l’Ateneo al coinvolgimento del personale tecnico-amministrativo nelle attività di formazione attraverso la predisposizione di appositi programmi adottati dal Consiglio di amministrazione, su proposta del Direttore generale e sentita la Consulta del personale tecnico-amministrativo.

Proprio al fine di pervenire alla formulazione di un Piano di formazione pluriennale, che tenesse conto in maniera determinante dei cambiamenti normativi che hanno inciso sull’intero sistema universitario, come pure del processo di riorganizzazione che ha interessato negli ultimi anni, in modo particolare, le Strutture dell’Amministrazione Centrale, questo Ateneo ha ritenuto di avviare, nel mese di giugno 2012, una rilevazione dei bisogni di formazione del proprio personale tecnico amministrativo e dei collaboratori ed esperti linguistici a tempo determinato e indeterminato.

L’obiettivo era quello di dare vita ad un percorso di armonizzazione delle esigenze organizzative tenendo in considerazione anche le aspettative e i desiderata della platea dei possibili destinatari dei singoli interventi formativi.

Nell’intento di conseguire un risultato scientificamente rilevante, un apposito Gruppo di ricerca, costituito da specialisti della nostra Università, sotto il coordinamento del prof. Franco Bochicchio (professore associato presso la Facoltà di Scienze della Formazione, Scienze politiche e sociali), ha curato un’indagine di tipo qualitativo (interviste individuali e focus groups), che ha interessato il management della nostra Università, congiunto ad una rilevazione quantitativa, che ha coinvolto tutto il personale interessato attraverso la somministrazione di un questionario.

1 LaDirettiva n. 10/2010, avente ad oggetto “Programmazione della formazione delle amministrazioni pubbliche” da enfasi alla formazione del personale della Pubblica Amministrazione che “… costituisce una leva strategica per la modernizzazione dell'azione amministrativa e per la realizzazione di effettivi miglioramenti qualitativi dei servizi ai cittadini e alle imprese. La formazione rappresenta, inoltre, uno strumento indispensabile per trarre significativi vantaggi dai cambiamenti nell'organizzazione dell'azione amministrativa e nei processi di lavoro ad essa sottesi, effetto del generale processo di riforma della pubblica amministrazione e del processo di continua evoluzione tecnologica che caratterizza lo scenario all'interno del quale si è sviluppata l'azione amministrativa degli ultimi anni”.

Le interviste individuali ed i focus groups hanno esplorato i bisogni e gli obiettivi strategici dei titolari diretti e indiretti del bisogno di formazione, dando maggiore importanza alla profondità del dato; i questionari hanno indagato il bisogno di formazione di tutto il personale, privilegiando l’ampiezza del dato. Questi sono stati somministrati attraverso il web dell’ateneo al link:

http://www.personale.unisalento.it/questionario/login/login.asp e resi accessibili utilizzando credenziali individuali al solo fine di filtrare l’accesso allo strumento diagnostico (per evitare una doppia compilazione da parte dello stesso lavoratore) garantendosi comunque il più assoluto anonimato.

Entrambi gli strumenti hanno consentito di rilevare dimensioni significative ai fini dei bisogni organizzativi. Dall’integrazione dell’analisi dei dati raccolti è emerso che le priorità formative che il titolare del bisogno si autorappresenta sono in parte collegate alle esperienze pregresse. Dai dati del questionario, inoltre, è risultato evidente come il personale tecnico-amministrativo sembri nutrire non poche perplessità sulla formazione. Le possibili ragioni di tale situazione potrebbero risiedere fondamentalmente nella frequenza a esperienze riconosciute distanti dai problemi della realtà, cioè incapaci di aiutare i soggetti a risolvere problemi concreti, cui è associato un apprendimento giudicato poco chiaro.

Un dato aggiuntivo, che è emerso dalle interviste, è che la formazione è considerata come occasione di omogeneizzazione e di armonizzazione di prassi e di procedure attualmente diversificate e spesso divergenti e conflittuali fra loro. E’ stato continuamente ribadito il rifiuto di una formazione rispondente a logiche di crediti formativi e incentivi meramente carrieristici.

Le risposte hanno evidenziato come i lavoratori vedano la formazione funzionale alla crescita sul piano personale e all’acquisizione di una maggiore autonomia nel lavoro. E’ necessario che sia rispettata una composizione omogenea dei partecipanti ai corsi che, preferibilmente dovrebbero essere tenuti da docenti esterni all’Ateneo. Si dovrebbe privilegiare lo studio di “casi reali” anche attraverso l’uso di “esercitazioni”. E’ stata manifestata la netta preferenza per la tradizionale formazione d’aula, mentre sono state esplicitate significative resistenze verso la formazione a distanza; è stata riconosciuta l’utilità di prevedere modalità di autoapprendimento e di affiancamento sul posto di lavoro (training on the job). E’ auspicata soprattutto la trasferibilità dei contenuti appresi nel lavoro e la certificazione del profitto conseguita con la frequenza ai corsi mediante la valutazione dell’apprendimento.

Dalle interviste ai destinatari diretti della formazione è emersa l’aspettativa di poter usufruire costantemente e continuamente di momenti di formazione e aggiornamento in modo che si possano seguire i repentini cambiamenti che si registrano oramai nei processi lavorativi e nei protocolli di

intervento. I rispondenti si aspettano dalla formazione di poter avere momenti di incontro, di confronto e di coordinamento tra loro, cosa che è risultata estremamente carente fino ad ora.

Nel complesso, si è confermata la necessità di partecipare a esperienze formative concrete e scarsamente astratte, capaci di aiutare a risolvere i problemi quotidiani.

Riguardo alla dimensione dei contenuti, tanto dalle domande previste nel questionario, quanto dalle interviste raccolte tra i testimoni privilegiati, è emersa una richiesta che riguarda, da un lato, gli aspetti relazionali, comunicativi e gestionali, dall’altro, quelli più tecnico professionali.

2. Il Piano della formazione per il personale