• Non ci sono risultati.

Rapporti tra Genesi e Physiologus nel codice di Millstatt

Osservazioni sulla Genesi di Millstatt

Sommario 1. Introduzione – 2 Rapporti tra le versioni della Altdeutsche Genesis – 3 Analis

7 Rapporti tra Genesi e Physiologus nel codice di Millstatt

I due testi nel codice di Millstatt sono strettamente collegati, in quan- to dopo l’ultima illustrazione della Genesi solo la lettera maiuscola di Ir segnala l’inizio del Physiologus (Kracher 1967, f. 84v; Maurer 1967, p. 2). Una indubbia continuità è data dall’interpretazione allegorica delle nature degli animali che riportano a Cristo o al demonio, mentre nel caso dell’Elefante il riferimento è ai progenitori e quindi all’umanità. Anche nella storia di Giuseppe e nelle Benedizioni di Giacobbe sono presenti interpretazioni tipologiche e allegoriche così da creare rapporti interte- stuali tra le due opere. Altri aspetti confermano lo stretto collegamento: la lingua presenta corrispondenze per la fonetica e il lessico, mentre le rime, che sono un’innovazione rispetto al Physiologus in prosa del codice di Vienna, corrispondono spesso a quelle della Genesi (Schröder 2005, pp. 20-21).31 Si nota ancora nel Physiologus di Millstatt una tendenza a

semplificare i testi sia rispetto ai Dicta Chrysostomi che alla versione del codice di Vienna, soprattutto attraverso una riduzione delle citazioni; questo è un ulteriore aspetto che lo avvicina alla Genesi. Il rielaboratore di Millstatt ha quindi dimostrato una certa autonomia nel rifacimento dei primi due testi, mentre l’Esodo, che nel manoscritto figura nettamente

31 Kracher (1967, pp. 17-18) riporta alcune tesi dei critici riguardo alla forma poetica del

Physiologus di Millstatt: secondo alcuni la rielaborazione poetica mira a creare continuità

con la Genesi e l’Esodo, mentre secondo altri questa nuova veste era funzionale alla forma- zione dei laici. Vedi De Boor (1964, p. 130).

Saibene. Osservazioni sulla Genesi di Millstatt 183

staccato e a sé stante, è ripreso fedelmente dalla versione di Vienna e nelle parti mancanti dal codice di Vorau.32 Si deve però precisare che nel

codice di Millstatt la tendenza a rielaborare si avverte soprattutto nella

Genesi, mentre il Physiologus segue abbastanza fedelmente la versione di

Vienna pur con delle riduzioni o delle variazioni.33 Per quanto riguarda le

illustrazioni si rileva una tecnica e una realizzazione simile a quelle della

Genesi soprattutto per la tendenza a dare immagini semplici ed essenziali,

anche se vi sono delle particolarità come l’immagine della mandragola nel capitolo sull’Elefante (Menhardt 1958-1959b, p. 272) o anche l’inserimento della semplice immagine dell’animale invece di una scena illustrata, come nel caso di alcuni uccelli e della scimmia. Gli spazi per le illustrazioni so- no creati secondo il modello del codice di Vienna e, rispetto alla Genesi, sono a volte piccoli spazi ricavati nel testo o collocati ai margini laterali del foglio. Sempre nell’illustrazione degli Elefanti, ma non solo qui, la A maiuscola all’inizio del testo appare un po’ obliqua, quasi inserita sotto il disegno e da questo si può dedurre che probabilmente le iniziali maiuscole sono state realizzate dopo le illustrazioni.

L’introduzione ai testi del Physiologus nel codice di Millstatt è originale e presenta un invito al pubblico a seguire l’insegnamento di un saggio: Ir

ʃult an diʃen ʃtunden von wiʃeʃ manneʃ munde | eine rede ʃuochen an diʃem buoche (Maurer 1967, p. 3, 1).34 Interessante è l’intento di attualizzare la

materia attraverso il riferimento al presente an diʃen ʃtunden e il voler coin- volgere il pubblico: iʃt ez nu iwer wille, ʃo ʃwiget vil ʃtille (Maurer 1967, p. 3, 1). Il testo veniva quindi letto e questo può far luce sul tipo di destinatario e sul rapporto con il pubblico.35

I testi del Leone e della Pantera, attraverso l’interpretazione allegorica, richiamano l’Incarnazione, la Passione e la Risurrezione di Cristo e nel- la Pantera, dove l’antagonista è il drago, si parla della discesa di Cristo nell’inferno e della Sua vittoria sul Maligno. Una citazione biblica compare all’inizio del Leone: welf deʃ Lewen | biʃtu Juda reche, per cui si istituisce un collegamento con la Benedizione di Giuda e più in generale con Giacobbe:

Do der guote Jacob ʃine ʃune geʃegenot | unde ʃi gewihte von der goteʃ bihte

(Maurer 1967, p. 3, 3). Rispetto alla versione di Vienna viene fatto qui un riferimento alla confessione e al pentimento, un tema centrale nella Genesi

32 L’Esodo nel codice di Millstatt non presenta le illustrazioni e neanche le rubriche.

33 Gli ampliamenti, quali riferimenti alle fonti o aggiunte nelle Anreden, si rinvengono fino al testo del Pellicano, mentre poi si assiste ad una ripresa fedele dalla fonte, a parte i cambiamenti dovuti alla rima (Schröder 2005, pp. 34-37).

34 Rispetto all’edizione di Maurer ho sostituito la grafia <ʃ> quale si trova nel testo ma- noscritto per sottolineare anche in questo caso la corrispondenza grafica con la Genesi. Nell’indicazione bibliografica l’ultimo numero si riferisce alla strofa secondo la ricostru- zione dell’editore.

184 Saibene. Osservazioni sulla Genesi di Millstatt

di Millstatt. Schröder spiega l’aggiunta di bihte, oltre che per esigenze di

rima, con l’etimologia del nome di Giuda, come si legge anche nella Genesi (109,1): Judaʃ ʃprichet bihtaere unde bezeichent got den waren (Schröder 2005, p. 150).36

Nel testo della Pantera37 questo animale rappresenta Cristo e signifi-

cativa è la sostituzione dell’attributo vil mamendi (molto mansueto) della versione in prosa di Vienna, corrispondente a mansuetum dei Dicta, con l’espressione bimembre liʃtich unde gefuoch (saggio e avveduto); que- sta variazione già suggerisce l’interpretazione allegorica che identifica l’animale con Cristo. Anche in questo testo si ha un riferimento alle Be- nedizioni di Giacobbe e precisamente a Effraim che viene condannato in quanto idolatra: […] do Effraim dienot den apgotern, | daz buozzot got an

im, als er verdient het umbe in (Maurer 1967, p. 9, 15). Sono invece lodati

coloro che perseguono il bene: Die mit dem gelouben im biʃint unde rehte

wirchent, die sint siniu chint (Maurer 1967, p. 9, 22), e anche questa è

un’aggiunta e un’indicazione tropologica del rielaboratore di Millstatt che fa riferimento al motivo della Gotteskindschaft. In conclusione abbiamo un invito a seguire Cristo e i suoi comandamenti per raggiungere alla fine la Gerusalemme celeste (Maurer 1967, p. 11, 25). Importante in questo punto il riferimento al battesimo che fa rinascere l’uomo a nuova vita: Nu gezimet

unʃ wol, nu wir mit der heiligen touffe gejunget unde geniwet birn (Maurer

1967, p. 11, 25). Anche nella Genesi si trovano dei richiami al battesimo a dimostrazione del fatto che il rielaboratore ha voluto perseguire analoghi intenti in entrambe le opere soprattutto nel voler indurre il pubblico alla conversione e alla pratica delle buone opere. Nel manoscritto alla fine della Pantera si ha AMEN a confermare il tono della predica e il coinvolgimento del pubblico, come già osservato in precedenza.

Il testo dell’Elefante (Maurer 1967, pp. 25-27; Schröder 2005, pp. 209- 223), di cui si è parlato trattando dell’illustrazione, descrive la coppia di elefanti che dopo essersi cibati nel paradiso di una radice chiamata man- dragola si accoppiano e quindi la femmina partorisce il piccolo nell’acqua per difenderlo dal drago, allegoria del Maligno. Rispetto alla versione di Vienna e ai Dicta il rielaboratore di Millstatt riduce i riferimenti alla sfera sessuale e alla concupiscenza, presenti nelle fonti, e usa il più generico ver- bo minnen: So ʃi gezzent der Mandragoren, ʃo minnent ʃi ein ander (Maurer 1967, p. 25, 59).38 La scena dei due elefanti che si recano in paradiso dove

la femmina trova la radice della mandragola e la dà al maschio perché se

36 Alla luce dei versi iniziali lo studioso dà questa definizione: «Der Physiologus gilt somit gewissermaßen als Genesiskommentar».

37 Per la Pantera vedi Maurer (1967, pp. 7-11).

38 Nel Physiologus di Vienna si legge: So si beidiu der Mandragoren gezzent, so gehiwent

Saibene. Osservazioni sulla Genesi di Millstatt 185

ne cibi, rimanda chiaramente alla Caduta dei progenitori, presente anche nella Genesi di Millstatt, per cui la prospettiva salvifica per l’umanità è prospettata sin dalla Creazione e ripresa ancora in altri contesti. Secondo una diffusa interpretazione, in questa versione come nel racconto biblico la responsabilità dell’atto è riservata alla femmina = Eva, mentre il maschio = Adamo, nel momento in cui prende la mandragola = il frutto proibito, non è consapevole: […] daz er unwizzent daz selbe chrut izzet (Maurer 1967, p. 25, 58). Il rielaboratore però esprime nell’interpretazione allegorica una netta condanna nei confronti di Adamo ed Eva, definiti «non saggi, stolti», all’atto della cacciata dal paradiso: Do wurden die unwiʃe verʃtozzen uz dem

paradiʃe (Maurer 1967, p. 27, 62). L’interesse del rielaboratore ancora una

volta non è tanto rivolto all’esegesi quanto piuttosto a dare ammonimenti a chi ascolta. L’elefantessa partorisce nell’acqua per difendere il suo piccolo dalle insidie del Maligno e nell’interpretazione allegorica l’acqua rappre- senta il mondo terreno dove gli uomini si trovano e dove sono esposti agli attacchi del demonio. La conclusione riporta alla prospettiva salvifica, in quanto il Signore è venuto sulla terra, si è fatto uomo e ha posto i piedi degli uomini su una pietra, e questa pietra è Cristo: gli uomini devono quin- di scacciare le insidie del Nemico facendo bruciare dentro al loro cuore attraverso le buone opere i comandamenti di Dio e l’amore per Lui.

8 Conclusioni

Alla luce dell’analisi condotta sulla Genesi e sul Physiologus nel codice di Millstatt penso di poter affermare che lo stretto rapporto tra i due testi, evidenziato a livello codicologico e delle corrispondenze intertestuali e in- terpretative, si possa spiegare con il particolare interesse del rielaboratore per i contenuti e per le interpretazioni allegoriche, tipologiche e tropolo- giche finalizzate a dare chiari messaggi al pubblico sulla condotta che il cristiano deve tenere in vista della salvezza ultraterrena. Il rielaboratore di Millstatt appare come un predicatore che vuole offrire un commento della materia biblica e lo indirizza ad un pubblico che doveva essere edotto nella dottrina cristiana e indotto al ravvedimento, per cui alla luce di alcu- ne caratteristiche dei due testi si può ipotizzare che il destinatario fosse costituito da laici, anche da nobili, oltre che da religiosi.

186 Saibene. Osservazioni sulla Genesi di Millstatt

Bibliografia

Beyschlag, Siegfried (1942). Die Wiener Genesis: Idee, Stoff und Form. Wien-Leipzig: Holder-Pichler-Tempsky.

La Bibbia (AT; NT) (1985). Torino: Editrice Elle DI CI Leumann.

Bulthaupt, Fritz (1912). Millstäter Genesis und Exodus. Eine gramma-

tisch-stilistische Untersuchung. Berlin: Mayer & Müller.

Cammarota, Maria Grazia (2001). «La creazione e la caduta dell’uomo nella Genesi di Millstatt». In: Saibene, Maria Grazia; Buzzoni, Marina (a cura di), Testo e immagine nel Medioevo germanico. Milano: Cisal- pino, pp. 191-224.

De Boor, Helmut; Newald, Richard (1964). Geschichte der deutschen Lite-

ratur: Von den Anfängen bis zur Gegenwart, 5 Bde., Bd. 1, Die deutsche Literatur von Karl dem Groẞen bis zum Beginn der höfischen Dichtung,

6. Aufl.. München: Beck.

Diemer, Joseph (1862). Genesis und Exodus nach der Milstäter Handschrift. Nachdruck 1971. Niederwalluf bei Wiesbaden: Dr. Martin Sändig oHG. Freytag, Hartmut (1982). Die Theorie der allegorischen Schriftdeutung und

die Allegorie in deutschen Texten besonders des 11. und 12. Jahrhunderts.

Bern; München: Francke Verlag.

Kracher, Alfred (1967). Millstätter Genesis und Physiologus Handschrift:

Vollständige Facsimileausgabe der Sammelhandschrift 6/19 des Ge- schichtsvereines für Kärnten im Kärntner Landesarchiv, Klagenfurt,

Bd. 1, Einführung und kodikologische Beschreibung; Bd. 2, Faksimile-

ausgabe. Graz: Akademische Druck- und Verlagsanstalt.

Kuhn, Hugo (1959). «Gestalten und Lebenskräfte der frühmittelhochdeut- schen Dichtung: Ezzos Lied, Genesis, Annolied, Memento mori». In: Kuhn, Hugo (Hrsg.), Dichtung und Welt im Mittelalter. Stuttgart: J.B. Metzlersche Verlagsbuchhandlung, pp. 112-132.

Maurer, Friedrich (1967). Der altdeutsche Physiologus: Die Millstätter

Reimfassung und die Wiener Prosa (nebst dem lateinischen Text und dem althochdeutschen Physiologus). Tübingen: Max Niemeyer Verlag.

Menhardt, Hermann (1954). «Die Bilder der Millstätter Genesis und ihre Verwandten». In: Rudolf Egger; Gotbert Moro (Hrsg.), Beiträge zur älte-

ren europäischen Kulturgeschichte. Festschrift für Rudolf Egger, Bd. 3.

Klagenfurt: Verlag des Geschichtsvereines für Kärnten, pp. 248-371. Menhardt, Hermann (1958-1959a). «Die Zweiheit Genesis-Physiologus

und der Zeitansatz der Exodus». Zeitschrift für deutsches Altertum und

deutsche Literatur, 89, pp. 257-271.

Menhardt, Hermann (1958-1959b). «Regensburg ein Mittelpunkt der deut- schen Epik des 12. Jahrhunderts». Zeitschrift für deutsches Altertum

und deutsche Literatur, 89, pp. 271-274.

Murdoch, Brian (2003). The medieval popular Bible: Expansions of Genesis

Saibene. Osservazioni sulla Genesi di Millstatt 187

Papp, Edgard (1980). Codex Vindobonensis 2721: Frühmittelhochdeutsche

Sammelhandschrift der Österreichischen Nationalbibliothek in Wien. ‘Genesis’, ‘Physiologus’, ‘Exodus’. Göppingen: Kümmerle Verlag.

Polheim, Karl K. (1958). Die deutschen Gedichte der Vorauer Handschrift,

Kodex 276, 2. Teil. Faksimile-Ausgabe des Chorherrenstiftes Vorau.

Graz: Akademische Druck- und Verlaganstalt.

Rupp, Heinz (1958). Deutsche religiöse Dichtungen des 11. und 12. Jahrhun-

derts: Untersuchungen und Interpretationen. Freiburg: Francke Verlag.

Saibene, Maria Grazia (2001). «Motivi iconografici nella Genesi di Mill-

statt e nei mosaici di S. Marco». In: Saibene, Maria Grazia; Buzzoni,

Marina (a cura di), Testo e immagine nel Medioevo germanico. Milano: Cisalpino, pp. 167-189.

Schröder, Christian (2005). Der Millstätter Physiologus: Text, Überset-

zung, Kommentar. Würzburg: Verlag Königshausen & Neumann.

Smits, Kathryn (1972). Die frühmittelhochdeutsche Wiener Genesis: Kri-

tische Ausgabe mit einem einleitenden Kommentar zur Überlieferung.

Berlin: Erich Schmidt Verlag.

Sünger, Maria Th. (1964). Studien zur Struktur der Wiener und Milstätter

Genesis (Mss Wien 2721 und Klagenfurt 6/19). Klagenfurt: Verlag des

Geschichtsvereines für Kärnten.

Voss, Hella (1962). Studien zur illustrierten Millstätter Genesis. München: C.H. Beck.

Weller, Alfred (1914). Die frühmittelhochdeutsche Wiener Genesis nach

189

La Bibbia nelle letterature germaniche medievali

a cura di Marina Buzzoni, Massimiliano Bampi, Omar Khalaf