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I rapporti tra Gortina e Festòs

Gli storici hanno sempre sostenuto che Gortina aveva il controllo della porzione occidentale della Messarà, poiché già nell’Odissea189 il limite del suo territorio è indicato con il

promontorio a sud di Kommos. Poiché in quest’area si trova Festòs, si è ipotizzato che questo centro non avesse mai goduto di completa autonomia. Ma considerando come possa essere fuorviante avvalersi dei poemi omerici come prova assoluta190, è necessario utilizzare altri dati

nell’analisi dei rapporti tra le città.

Punto di partenza è la seconda metà del VII secolo a.C. In questa fase a Gortina si registra l’abbandono dell’abitato sull’Acropoli e la costruzione di un nuovo tempio dedicato ad Atena; i centri disposti sulle colline dovettero così unirsi intorno al santuario di Apollo Pythion dando vita alla polis191. Contemporaneamente a Festòs viene abbandonato il quartiere geometrico e

si erige il cosiddetto Tempio di Rhea192. Secondo D. Palermo, lo sviluppo di Festòs sarebbe

stato possibile anche grazie ai contrasti tra Gortina e Litto registrati a livello archeologico intorno alla fine del VII secolo a.C.193

185 IC I, XXIII, 6; PARIBENI 1907, pp. 348-383. La dea è stata identificata dal Cucuzza come la stessa Toxia menzionata nella Grande Iscrizione di Gortina e venerata “presso Amyklaion”, vedi CUCUZZA 1997, pp. 64-69.

186 SEG XXV, 1018; CUCUZZA 2005, con bibliografia precedente. 187 BCH 82, 1958, p. 794.

188 LONGO 2013, p. 165. 189 Hom. Od. III 293-296.

190 DI VITA 1991, pp. 311-313; di diversa opinione è CUCUZZA 1997, p. 75.

191 La datazione sarebbe fornita dalla cronologia del Tempio di Atena da collocarsi intorno al 640-620 a.C. circa, D’ACUNTO 2002, pp. 204-2015, 221-224; sull’abbandono dell’abitato geometrico di Profitis Ilias, ALLEGRO 1991, pp. 321-330; sul sinecismo intorno al Pythion, LA TORRE 1993, pp. 277-322.

192 CUCUZZA 1997, p. 75. 193 PALERMO 1992, pp. 52-53.

38 Un passaggio successivo sarebbe attestato dalle monete e dalla Grande Iscrizione di Gortina: la produzione monetaria dei due centri - avviata dopo l’inizio del V secolo a.C. - si caratterizza, infatti, per l’utilizzo di stessi tipi monetali. Secondo G. Le Rider194 questa sarebbe la

dimostrazione di una forma di sympoliteia tra le due città, anche se è bene ribadire che questo assunto non è dimostrato in alcun modo dalle fonti, e risulta ancora più dubbio se si considera un frammento iscritto rinvenuto ad est del quartiere di Chalara195 che attesta la presenza a

Festòs di un’organizzazione amministrativa differente da quella di Gortina già alla fine del VI secolo a.C.

L’unico elemento a favore della tesi sulla sympoliteia è un frammento ceramico con l’iscrizione HPAKΛEΣ ΓOPTYΣ che testimonierebbe la presenza contemporanea di culti ecistici dei due centri196. Sempre a livello epigrafico, le uniche iscrizioni giuridiche da Festòs si datano prima

dell’inizio del V secolo a.C. 197, mentre è comunemente accettata l’ipotesi secondo la quale -

come attestato dalla Grande Iscrizione riguardo ad Amyklaion - nel 475 a.C. l’influenza di Gortina era estesa fino alla costa. Ciò a seguito di eventi bellici il cui riflesso è stato intravisto nel tesoretto rinvenuto nell’area di Matala, datato all’inizio del V secolo a.C. e che potrebbe essere messo in relazione con una temporanea concitazione a Kommos, appurata dal rinvenimento di un gruppo di vasi, datati al 500 a.C., sul pavimento del Building F in uno strato connesso ad una fase di distruzione198.

Che vi sia stata una continua spinta di Gortina è evidente, e lo si nota anche dal testo della Grande Iscrizione, la quale testimonia un aggiornamento dei codici precedentemente in uso e la necessità da parte della polis di dotarsi di un ordinamento più efficiente. Il controllo del territorio da parte dei gortinî, inoltre, è stato considerato come ancora più incisivo dalla metà del V secolo a.C., quando si registrano rioccupazioni di aree in stato di abbandono: è il caso di Haghia Triada, di Kommos (dove inizia la monumentalizzazione di alcuni edifici) e di Festòs (dove tra il V e il III secolo a.C. si assiste ad una rinnovata attività edilizia199).

A partire dal IV e fino ai primi decenni del III secolo a.C., l’isola dovette essere interessata da eventi traumatici ai quali potrebbe essere legato l’occultamento dei tesoretti rinvenuti nel

194 LE RIDER 1966, p. 162.

195 DI VITA, CANTARELLA 1978, p. 429-435. Secondo CUCUZZA 1997, p. 77, nota 99, l’autonomia di Festòs sarebbe riscontrabile anche nei riti e nelle leggende monetali.

196 GUARDUCCI 1952-54, pp. 167-173.

197 CUCUZZA 1997, pp. 77-78; CUCUZZA 2005, p. 323.

198 CUCUZZA 1997, p. 78, nota 104; sulla datazione della struttura di Kommos vedi SHAW,SHAW 1993, p. 184. 199 MERCANDO 1974-75, pp. 121-124; PORTALE 1994-95, pp. 72-73.

39 territorio di Festòs - uno nel 1936 a Siva e l’altro nel 1953 a Festòs - datati da G. Le Rider al 280-270 a.C.200.

Tra il 271 e il 268 a.C. è il trattato con Tinos201, mentre di poco successivi sono il trattato con

Mileto (252 a.C.)202 e con Coo (242 a.C.): a dimostrazione del controllo di Gortina, copie di tutti

questi testi sono esposte nel Pythion203. Un’ulteriore iscrizione di III secolo a.C., dallo stesso

edificio, cita prosseni di Festòs204.

Per G. Manganaro, una volta raggiunto il controllo del territorio di Festòs, intorno alla metà del III secolo, Gortina avrebbe iniziato - in contemporanea con Cnosso205 - a produrre moneta

in bronzo da utilizzare nelle transazioni quotidiane206.

Tuttavia, in epoca ellenistica, la costruzione delle fortificazioni di Festòs, dovrebbe confermare ancora una certa indipendenza, sicuramente riacquistata dopo la guerra di Litto visto il legame dei Festî con la fazione vincitrice207.

In quegli stessi anni Gortina iniziò la costruzione della cinta muraria, donata alla città dal re egizio Tolomeo IV Filopatore, i cui lavori si fermarono alla fine del conflitto probabilmente perché alla parte politica governante era venuto meno il supporto del sovrano208. Il dato trova

riscontro nel fatto che nel 217 a.C., nella guerra di Tolomeo IV contro Antioco III, un contingente di cretesi comandati da Timon di Cnosso lottarono al suo fianco, mentre a fiancheggiare il nemico vi era un gruppo di ausiliari cretesi sotto il comando di Zelys di Gortina209.

L’ultima menzione di Festòs è in un trattato del 183 a.C. tra Eumene II e alcune città cretesi210,

poco dopo si colloca la distruzione del sito intorno al 150 a.C.

La data è suggerita dai frammenti ceramici in uno strato di abbandono del quartiere ad ovest del Piazzale del Teatro di Festòs211, e da un tesoretto di 599 monete d’argento di Demetrio I

200 LE RIDER 1966, pp. 11-40, con una proposta di datazione al 272 a.C. (LE RIDER 1966, p. 48). 201 IC I, XVII, 1; IC IV, 166. GUARDUCCI 1943, pp. 66-73.

202 IC I, XXIII, 1.

203 IC I, XXIII, p. 269; IC III, III, p. 20. Lo stesso blocco presenta anche testi relativi a trattati con Istron e Ierapitna. Secondo lo Sporn non è possibile escludere che il riferimento sia anche ad un santuario di Apollo Pythos a Festòs, SPORN 2002, pp. 198-199.

204 IC IV, 229.

205 Per queste monete la Jackson ha proposto una datazione intorno al 320-300 a.C., JACKSON 1971b, p. 285. 206 MANGANARO 1978, p. 227

207 Sulla guerra di Litto, CHANIOTIS 2005, pp. 9-17; CARDINALI 1905, pp. 519-551. 208 La datazione sulle fortificazioni è ancora incerta, si veda GORTINA IV.

209 Plb. V 65, 7 (su Timon di Cnosso); Plb. V 79, 10 (su Zelys di Gortina). Sul ruolo dei cretesi, SPYRIDAKIS 1992, 43- 53.

210 IC IV, 179.

40 Sotere (162-150 a.C.) deposte in una tomba ellenistica nell’area di Falangari presso Voroi212. I

due elementi potrebbero essere legati alla distruzione riferita da Strabone, che decretò la fine della città213. Questi sono anche gli anni della guerra tra Creta e Rodi214 (155/154-153 a.C.)

combattuta dalle poleis cretesi unite in un koinon riunito sotto la guida di Gortina215, passato

poi nelle mani di Cnosso nel 151-150 a.C., dopo un ribaltamento del governo interno di Gortina a favore del partito filo-cnossio216. L’episodio deve aver avuto conseguenze anche per Festòs,

rimasta senza difensori.

Dopo la distruzione della città venne abbandonato il sacello di Velchanos, mentre non si hanno notizie del santuario di Kamilari. Si operò anche una riorganizzazione nella gestione del territorio, con la creazione di fattorie, una delle quali andò ad impiantarsi nell’area di Haghia Triada, mentre un’altra occupò lo spazio del quartiere di Chalara217 sottostante la collina del

Palazzo.

Nel corso del I secolo a.C. fu aumentata la produttività dei terreni e si incrementò l’esportazione di olio e di vino, adesso controllata direttamente da Roma218.

212 VALLIANOU 1987, pp. 538-542 213 CUCUZZA 1997, pp. 87-88.

214 Il conflitto era nato per volontà di Rodi, intenzionata a sopprimere la pirateria cretese che danneggiava i suoi traffici.

215 Come si evince dall’ambasceria gortinia inviata presso la lega achea, Plb. XXXIII 16, 6. Polibio riporta anche informazioni sulla delegazione rodia inviata a Roma, che convinse i romani ad un intervento diplomatico, Plb. XXXIII 15, 3-4.

216 CUCUZZA 1997, p. 88; CUCUZZA 2005, pp. 328-329.

217 MERCANDO 1974-75, pp. 123-126, la cronologia si basa sulla datazione di tre lucerne rinvenute sotto alcuni pavimenti.

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II. PER UN INQUADRAMENTO DELLA NUMISMATICA CRETESE

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