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Rating tradizionale modalità e difetti

3. Il mondo della finanza sostenibile

3.4. Rating etico

3.4.1. Rating tradizionale modalità e difetti

Il rating è un giudizio che viene espresso da un soggetto esterno e indipendente, l’agenzia di rating, sulle capacità di una società di pagare o meno i propri debiti.

L’agenzia di rating valuta la solvibilità di un soggetto emittente obbligazioni; in altri termini attribuisce un giudizio circa la capacità dello stesso di generare le risorse necessarie a far fronte agli impegni presi nei confronti dei creditori. Tale giudizio è sottoposto a revisione periodica.

Le tre agenzie di rating più famose sono: Standard & Poor’s;

Moody’s; Fitch Rating.

Queste società sono statunitensi, ognuna dà un giudizio di solvibilità sia su grandi multinazionali che su Stati, le “tre sorelle” assieme detengono una quota di mercato tra il 90 e il 95% nell’industria dell’emissione di rating sul merito di credito. (Russo, 2011).

83 Il giudizio più positivo, come si evince dalla tabella, è AAA per Standard & Poor’s e Fitch Ratings mentre Aaa per Moody’s fino a giungere alle realtà più rischiose classificate con la lettera C (Moody’s), D (Standard & Poor’s e Fitch Rating). A ogni sigla corrisponde un determinato livello di rischio.

Questo modello non era mai stato messo in discussione, tuttavia dopo la crisi del 2008 sono emerse una serie di problematiche, il giudizio assegnato il 18 luglio 2008 alla Lehman Brothers era A2 (Moody’s) e A (Standard & Poor’s), entrambe quindi assegnavano una valutazione positiva; ma dopo neppure due mesi, ovvero lunedì 15 settembre 2008, Lehman Brothers era già praticamente fallita e riversava sull’economia globale una perdita di 630 miliardi di dollari.

Queste agenzie hanno avuto un ruolo determinante nell’evolversi della crisi economica mondiale del 2008. L’economia statunitense negli anni 2000 era caratterizzata da tassi di interesse bassi e forte espansione immobiliare, il numero di persone che chiedeva un mutuo cresceva esponenzialmente ma le banche, visti i tassi bassi, cercavano un extra- rendimento; questo avveniva grazie alla cartolarizzazione che consentiva di cedere beni e attività di bilancio anche non negoziabili (per es. mutui ipotecari) attraverso la creazione di un nuovo strumento negoziabile nei mercati finanziari.

84 Questo procedimento, chiamato cartolarizzazione, è così articolato: l’originator cede crediti di vario genere alla SPV (Special Purpose Vehicle), questa è una società veicolo con caratteristiche fisiche poco tangibili, priva di una struttura fisica o di dipendenti, che gestisce il processo in outsourcing e al termine del processo emette uno strumento negoziabile liberamente scambiabile.

La cartolarizzazione è una operazione “pro soluto”, quindi l’originator non è obbligato a prestare garanzie in caso di insolvenza del debitore. Le banche in passato hanno abusato e approfittato di questo strumento concedendo credito anche a soggetti “poco sicuri” con ampio margine di insolvenza.

Nacquero quindi i CDO ossia strumenti che incorporano al loro interno titoli di debito di vario genere, i CDO con all’interno mutui sono detti Mortgage Backed Securities (MBS); questi pagheranno una cedola, come una qualsiasi obbligazione, legata al rischio dell’attività sottostante.

Inizialmente i MBS erano strutturati e venduti singolarmente come pacchetto costituito da più mutui ipotecari, ma successivamente il processo si complicò e questi strumenti inizialmente omogenei, in quanto costituiti solo da mutui ipotecari, vennero “riempiti” con titoli di vario genere e diverso grado di rischio. Questi MBS erano poi utilizzati come garanzia a favore di altri CDO, che a loro volta fungevano da garanzia per altri CDO e così via, creando un meccanismo pericoloso che si sosteneva su fragili fondamenta.

In un secondo momento i tassi di interesse vennero alzati e di conseguenza anche le rate dei prestiti iniziarono a essere più importanti, questo fattore unito a una fase economica negativa portò all’incapacità di pagare le rate da parte dei soggetti sui quali gravava un mutuo ipotecario. Logicamente il giudizio di rating assegnato ai CDO si sarebbe dovuto abbassare gradualmente in modo che il mercato e i tassi a essi associati si adattassero, ma ciò non avvenne. In pochi giorni i CDO passarono dall’essere obbligazioni AAA a obbligazioni senza alcun valore.

Tali errori contribuirono a trascinare l’economia globale nella crisi del 2008-2009, di conseguenza oggi si registra una mancanza di fiducia da parte delle persone rispetto a queste metodologie.

A essere presi di mira sono in primis i modelli utilizzati per l’assegnazione del giudizio di solvibilità, in quanto si basano su dati storici forniti dalle aziende stesse, quindi autoreferenziali oltre che scarsamente predittivi. In secundis possono sorgere conflitti di interesse, in quanto l’agenzia di rating, ossia il soggetto che valuta, è spesso anche

85 consulente dell’emittente e la richiesta di valutazione avviene dall’emittente stessa che decide di farsi valutare corrispondendo un pagamento. Le aziende quindi corrispondono un compenso per ottenere un giudizio su uno strumento finanziario o sull’impresa stessa, provocando una evidente distorsione che permette a esse di ricevere il giudizio che desiderano. Le aziende, infatti, si fanno valutare dalle agenzie che assegnano loro un giudizio più elevato causando una “corsa al rialzo”.

Infine: “I modelli matematici e statistici utilizzati non sono più adeguati a fornire una corretta rappresentazione della realtà dei mercati, in continua evoluzione e caratterizzata da un significativo aumento delle variabili in gioco, che non sono più soltanto di carattere economico e finanziario, ma anche legate ai sistemi sociali, culturali e religiosi, che diventano sempre più determinanti nei comportamenti e nelle decisioni” (Pezzani, Agenzie in declino, 2011).

Fig. 12 Emittente, agenzia e investitore.

Fonte: Dittrich, F., 2007: 10

Il giudizio delle agenzie esercita una grandissima influenza in quanto sulla base di questo gli investitori privati, gli operatori istituzionali e retail prendono decisioni di investimento.

Le agenzie di rating esprimono anche giudizi di solvibilità sugli Stati, questi sono molto importanti poiché una cattiva valutazione farà schizzare i tassi di interesse qualora una nazione debba prendere a prestito danaro, il tutto andrà conseguentemente a influenzare in maniera rilevante la vita delle persone che vi abitano, come è accaduto in Europa durante la crisi del debito sovrano.

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