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Realizzare una pavimentazione

1.3 Verso la prospettiva

1.3.2 Realizzare una pavimentazione

A questo punto proviamo a realizzare una pavimentazione di una stanza con delle mattonelle quadrate. Voi come fareste?

Come abbiamo visto, le rette del piano orizzontale che si allontanano perpendicolarmente alla linea di terra, devono essere disegnate sul quadro come segmenti che concorrono al punto centrico O. Dunque, stabiliti il punto centrico, che dipenderà dall'altezza dell'occhio dell'osservatore, e un'unità di misura con cui rappresentare le mattonelle, si possono facilmente disegnare le linee perpendicolari alla linea di terra.

Notiamo che l'innito spazio che si estende dinanzi al pittore lungo la direzione perpendicolare al quadro si rappresenta tutto in una striscia limi-tata. Naturalmente punti equidistanti che si allontanano si rappresenteranno

Figura 1.28: Primo passo per rappresentare una pavimentazione con mattonelle quadrate: disegnare le linee perpendicolari alla linea di terra.

in punti via via più vicini secondo rapporti precisi e non facili da determinare ad occhio in mancanza di un preciso quadro generale di riferimento geometri-co. In particolare ci accorgiamo che disegnare le linee trasverse che delineano le mattonelle non è altrettanto semplice. Si può infatti osservare che se una linea trasversa è molto lontana dalla posizione del pittore, la sua proiezio-ne sul quadro sarà più piccola e più vicina al punto centrico; se invece è molto vicina alla posizione del pittore, è più grande e può arrivare a coin-cidere con la linea di terra, ma non possiamo ancora dire come si distanzino tra loro. In che modo si dovranno disegnare le linee trasverse, anché la rappresentazione del pavimento sia realistica?

Metodi per disegnare le linee trasverse

Vari metodi, più o meno empirici, sono stati ideati dai pittori per trovare la giusta proporzione con la quale rimpicciolire le distanze per dare l'im-pressione della profondità; ad esempio, pare che nel '400 fosse ampiamente utilizzato il metodo delle superbipartienti, criticato da Leon Battista Al-berti nel suo De Pictura. Questo metodo consiste nel diminuire ogni volta di

1

3 la rappresentazione di una distanza unitaria man mano che ci si allontana dalla linea di terra. Il risultato è mostrato dalla gura 1.29.

Figura 1.29: A sinistra il metodo delle superbipartienti: il segmento BC è 2

3 il segmento AB. A destra il metodo illustrato da Danti.

Anche Danti5 nel trattato Le due regole della prospettiva pratica (1583) espone, criticandole, alcune costruzioni sbagliate al tempo ancora in voga. In una di queste si ssa il punto centrico O e si divide la linea di base in un certo numero di parti, come al solito. Si traccia poi un quarto di circonferenza e si divide l'arco in un certo numero di parti uguali (si suggerisce di dividerlo in 15 parti uguali), si congiungono queste parti col punto A e si tracciano le parallele come mostrato sempre in gura 1.29.

Ad occhio la regola sembra buona. Come vedere che è sbagliata? Un modo è quello di trovare una proprietà che si sa che dovrebbe essere vericata se la regola fosse giusta, e vedere che invece non è rispettata. Alberti per dimostrare che il metodo delle superbipartienti è sbagliato si riferisce alle diagonali. Se la costruzione fosse giusta i punti diametralmente opposti sui vari trapezi che rappresentano le mattonelle del pavimento, dovrebbero essere allineati in quanto punti allineati si proiettano in punti allineati e vanno quindi disegnati su una stessa retta.

Se guardiamo i pavimenti realizzati col metodo delle superbipartienti ci accorgiamo che questa prorpietà è disattesa, che le diagonali `curvano'. Anche nel caso illustrato da Danti, i punti sulle diagonali non si allineano, come si vede a occhio, e il difetto è tanto più pronunciato tanto più ci si avvicina al punto centrico, cosa che risulta chiaramente allargando l'angolo di partenza (gua 1.30).

Figura 1.30: Né il metodo delle superbipartienti né l'altro metodo esposto da Danti rispettano la proprietà prospettica per cui punti allineati si proiettano in punti allineati.

Il `modo ottimo' di Alberti

Alberti per primo scrive `ad uso dei pittori' nel De Pictura un metodo corret-to dal puncorret-to di vista prospettico e molcorret-to semplice da realizzare per rappre-sentare il giusto degradare delle linee trasverse man mano che si avvicinano all'orizzonte.

5Ignazio (o Egnatio) Danti, vescovo cattolico, al secolo Pellegrino Rainaldi Danti (Peru-gia, aprile 1536 - Alatri, 19 ottobre 1586). É stato un matematico, astronomo e cosmografo italiano.

É evidente che se un punto P ha la distanza PK dalla linea di terra (diciamo 4 braccia per ssare le idee), e se l'occhio è alla distanza OH dal quadro (diciamo 5 braccia), allora proiettando il punto P sul quadro ottenia-mo il punto P0 che risolve il nosro problema. Basterebbe dunque riportare sul piano del quadro, con la stessa scala, la distanza dell'occhio e la distanza PK per poi proiettare e trovare la posizione della retta trasversa. É evidente

Figura 1.31: Idea di Alberti per realizzare le linee trasverse.

che questo metodo diventa molto scomodo, no a diventare impraticabile, se la distanza dell'occhio diventa grande o se si devono disegnare delle linee trasverse molto lontane. La costruzione insomma, per poter essere eseguita, potrebbe richiedere molto spazio anche esterno allo spazio del dipinto, non sempre disponibile.

Alberti suggerisce, in modo piuttosto oscuro per la verità, un nuovo metodo per ovviare a questa dicoltà: il `modo ottimo'. L'interpretazione seguente è dovuta a Pietro Roccasecca. L'osservazione cruciale implicita nel modo ottimo è che se si rimpicciolisce o si ingrandisce in proporzione la gu-ra lungo la sola direzione orizzontale, lasciando inaltegu-rate le lunghezze nella direzione verticale ossia se si trasforma il piano con un'anità di centro K e rapporti di scala w lungo la direzione orizzontale e 1 lungo la direzione ver-ticale, allora la distanza KP0 non cambia. Dimostriamo questa osservazione con la teoria della similitudine:

Poiché i triangoli P0OH e P0KP sono simili,

OP0

P0K = HO KP

Figura 1.32:

Essendo il segmento OK ssato (è, nella scala del quadro, l'altezza del-l'occhio da terra) il punto P' è univocamente determinato dal rapporto

HO KP =

SK KP

Questo è il rapporto tra distanza dell'occhio e distanza della linea trasver-sa dal quadro e tale rapporto può essere realizzato su un segmento PS piccolo quanto si vuole.

Se, ad esempio questo rapporto è come 5 : 4, basterà dividere il segmento PS (qualunque sia la sua lunghezza) in 9 parti uguali e prendere il punto K distante 5 parti da S e 4 da P.

Questa osservazione consente di sviluppare l'intera costruzione in un piccolo spazio, ad esempio la cornice del quadro.

Quindi, il modo ottimo di Alberti per rappresentare una pavimentazione di mattonelle quadrate consiste nei passi seguenti:

1. Rappresentazione delle linee di profondità.

Stabilita la grandezza del quadro si scelga innanzitutto l'altezza h del disegno di un uomo in primo piano.

Stimando l'altezza reale di un uomo di circa 3 braccia, si divida la misura scelta per il dipinto in 3 parti uguali, trovando in tal modo il corrispondente, in scala, di un braccio.

Si ssi il `punto centrico, o punto di fuga principale', a una distan-za dalla base del quadro pari all'altezdistan-za h scelta, e si suddivida la base in tante parti lunghe h

3.

Si uniscano poi gli estremi di questa suddivisione con il punto cen-trico, ottenendo così la rappresentazione delle linee di profondità del piano di terra, perpendicolari al piano del quadro.

2. Rappresentazione delle linee trasverse.

Si scelga come si vuole uno spazio ausiliario, anche piccolo, su cui tracciare una linea orizzontale AS allineata alla linea di base, divisa in parti uguali piccole a piacere, che danno luogo a una nuova scala con cui misurare le distanze. Alberti suggeriva ai pittori di lavorare sulla cornice del quadro.

Sopra una delle sue estremità, alla stessa altezza del punto cen-trico, si collochi un punto H.

Da questo punto H si traccino le congiungenti alle partizioni della linea sottostante, e quindi, stabilita nella scala precedente una distanza HK corrispondente a quella tra l'occhio e la pittura, dal punto K si tracci una perpendicolare alla linea orizzontale.

Le intersezioni della verticale con le congiungenti daranno la suc-cessione delle linee trasverse.

Figura 1.33: Il modo ottimo di Alberti.

Esercizio 10. Provare a realizzare la pavimentazione con mattonelle qua-drate utilizzando il modo ottimo di Alberti.