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3. L E ESPERIENZE EUROPEE : ANALISI DELLE PROBLEMATCHE

3.2. Analisi delle esperienze nei diversi stati

3.2.2 Regno Unito

3.2.2.1. Normativa nazionale

Tutti i chirotteri e i loro siti di rifugio sono protetti a livello nazionale mediante: la Legge sulla fauna selvatica e il paesag-gio del 1981 in Inghilterra e Galles; l'Ordine sulla fauna selvati-ca del 1985 nell'Irlanda del Nord; i Regolamenti per la Conservazione (degli habitat naturali, ecc.) del 1994 (1995 per

l'Irlanda del Nord); la Legge sul paesaggio e il diritto di acces-so del 2000.

L'Inghilterra ha inoltre ratificato e implementato le principa-li Direttive e Convenzioni europee in campo ambientale (Convenzione di Bonn, Convenzione di Berna, Direttiva Habitat) ed è stato Paese promotore del Bat Agreement, firmato il 4 dicembre 1991 e reso operativo il 9 settembre 1992.

Oltre alle leggi nazionali sono state messe a punto Linee gui-da a carattere locale (Planning Policy Guidance Note 9, PPG9 in Inghilterra e Technical Advise Note 9, TAN9 in Galles) che indi-viduano specifiche problematiche caratterizzanti i contesti lo-cali, come ad esempio i processi di sviluppo del territorio urba-no che in taluni contesti possourba-no avere maggiori influenze ne-gative sulla conservazione dei chirotteri. Nei suddetti contesti le concessioni per i piani di sviluppo urbano possono essere soggette a valutazioni di fattibilità in relazione all'impatto e al-le ricadute sulla conservazione dei chirotteri.

Le leggi presenti in Inghilterra prevedono inoltre il divieto di uccisione, ferimento, cattura o disturbo dei chirotteri e il di-vieto di danneggiamento, distruzione od ostruzione dell'in-gresso per i siti di rifugio. Esenzioni dai suddetti divieti sono previste per la detenzione a scopo di cura di animali feriti, per ricercatori e chirotterologi professionisti per la cattura degli animali e l'ingresso nei siti di rifugio (Richardson, 2003b). 3.2.2.2. Enti e strutture di riferimento

Il National Trustè l'associazione che opera per la tutela del-la maggior parte dei roost di rilievo a livello nazionale e, nel 2001, ha prodotto delle Linee guida per la conservazione della fauna e della flora selvatica all'interno degli edifici (Meech, 2001). Tale manuale esplicita che l'eventuale presenza di chirot-teri in un edificio deve assumere un ruolo prioritario per la con-servazione e che occorre subordinare, sin dagli stadi prelimina-ri di progettazione, qualunque lavoro di prelimina-rinnovo, prelimina- ristruttura-zione o demoliristruttura-zione, alla finalità di mantenimento dei

chirotte-ri. Infatti, nel caso venga accertata la presenza di una colonia, per procedere con i lavori deve essere ottenuta l'approvazione dell'organizzazione statutaria per la conservazione della natura (SNCO) operante all'interno della nazione di appartenenza (English Nature, EN in Inghilterra, Countryside Council for Wales, CCW in Galles, Scottish Natural Heritage, SNH in Scozia, Environment and Heritage Service, EHS-NI in Irlanda del Nord). Per "lavori" si intendono tutte le tipologie di intervento sullo stabile, cioè le opere di isolamento, rivestimento, rinnovo del-l'impianto elettrico o delle tubature, costruzione di nuovi soffit-ti, nuovi locali o del tetto e vengono contemplati anche i casi di disinfestazione o fumigazione.

Nel caso la ristrutturazione venga effettuata all'interno di un'abitazione, l'approvazione da parte dell'organo competente consiste in una lettera in cui vengono esplicitati i tempi e i mo-di mo-di realizzazione.

Nel caso di un edificio non adibito ad abitazione (es. chiese o fienili) è necessario ottenere una licenza dalle autorità nazio-nali, rappresentate dal Dipartimento per l'ambiente, le risorse alimentari e gli affari rurali (DEFRA) per l'Inghilterra, dall'Assemblea Governativa Gallese (NAW) per il Galles, dal Dipartimento Esecutivo Scozzese per l'ambiente e gli affari ru-rali (SEERAD) per la Scozia o l'EHS-NI per l'Irlanda del Nord (Natural Heritage Council, 2003). Tale licenza può essere otte-nuta solo da un consulente esperto e certificato per la conserva-zione dei chirotteri, che deve accompagnare la richiesta con un progetto completo di monitoraggio dei lavori, esplicitando det-tagliatamente le misure che verranno adottate per evitare qua-lunque disturbo o danneggiamento alla colonia. Se le misure descritte non vengono ritenute sufficienti per la sicurezza della colonia, i lavori vengono bloccati.

Nel caso la presenza di chirotteri venga rilevata solo a lavo-ri già iniziati, questi devono essere immediatamente fermati e deve essere contattata la SNCO di competenza, che interverrà tempestivamente per impedire ritardi eccessivi ai lavori e

mini-mizzare qualunque perdita finanziaria, salvaguardando nel contempo l'integrità della colonia.

3.2.2.3. Sistemi di monitoraggio e archiviazione delle conoscen-ze

Nel Regno Unito sono attivi numerosi progetti di monito-raggio e le principali fonti di dati relativi ai chirotteri possono essere riassunte nei seguenti punti (DETR, 2000):

1. Programma nazionale di monitoraggio chirotteri (a cura del Dipartimento ambiente, trasporti e regioni, DETR e del Fondo per la conservazione dei pipistrelli, BCT) (BCT, 2004). 2. Databasedei siti e delle informazioni relative ai chirotteri (ge-stito da EN, SNH, CCW, dal Dipartimento dell'ambiente dell'Irlanda del Nord, DOE-NI).

3. Database nazionale monitoraggio habitat chirotteri (gestito dal Joint Nature Conservation Committee, JNCC e dall'Università di Bristol).

4. Conteggio annuale delle colonie di chirotteri (a cura della R.E. Stebbings Consultancy).

5. Informazioni sulla distribuzione (a cura del Biological Records Center).

6. Conteggi all'uscita dei roost di rinolofo minore in Galles (a cura del CCW).

7. Dati relativi alle bat box(a cura del Forest Enterprise Regions). 8. Dati relativi ai chirotteri in edifici ecclesiastici (a cura del BCT) e database per singole specie (es. vespertilio di Bechstein e barbastello) o habitat specifici.

9. Monitoraggi di rinolofo minore in Galles e nella contea di West Midlands (a cura del Vincent Wildlife Trust, VWT). 10.Databasesull'occupazione delle cassette nido da parte del

ve-spertilio di Bechstein (a cura del VWT).

11.Rete Britannica sui cambiamenti ambientali (a cura del Consiglio per la ricerca sull'ambiente naturale, NERC).

Sei responsabile di una strut-tura o di un albero in cui è nota o probabile la presenza di pipistrelli e sono previsti lavori da svolgere (riparazio-ni, ristrutturazio(riparazio-ni, nuovo tet-to, ecc.).

Hai trovato dei chirotteri du-rante lo svolgi-mento di lavo-ri. INTERROMPI I LAVORI! Contatta la SNCO di competenza (English Nature,

Countryside Council for Wales, Environment and Heritage Service(NI)) il più presto possibile e pri-ma che sia sviluppato qualunque progetto detta-gliato.

Edifici residenziali

La SNCO manda un chirotterolo-go per verificare se i pipistrelli sono presenti e riporta le infor-mazioni alla SNCO. Se i chirotte-ri sono presenti la SNCO manda in poche settimane (o prima nel caso di emergenze) una lettera con le informazioni principali sui tempi e sulle modalità da rispet-tare nella esecuzione dei lavori. Le raccomandazioni della SNCO dovrebbero essere rispettate. In seguito mandare una copia della lettera della SNCO al responsabi-le di Bat Conservation perché ven-ga inclusa nel databasechirotteri.

Sei responsabile di una strut-tura o di un albero in cui è no-ta o probabile la presenza di pipistrelli e non sono previsti lavori da svolgere.

Contatta il gruppo locale per la conservazione dei chirotteri. Chiedi di effettuare un sopral-luogo e un monitoraggio. Invia il reportdel gruppo con-tattato al proprietario della struttura e in copia al respon-sabile regionale

dell'edificio/bosco/giardino e al responsabile di Bat Conservation.

I dati relativi al caso vengono inseriti nel databasechirotteri data l'importanza che possono avere per lavori futuri. Edifici non residenziali o alberi

Occorre richiedere una licenza (anche se la SNCO ha già inviato una lettera con le racco-mandazioni da seguire durante i lavori) al DE-FRA in Inghilterra, alla NAW in Galles e allo EHS in Irlanda del Nord. La licenza si richiede assumendo un consulente chirotterologo – le li-ste dei nominativi si possono ottenere da BCT al numero 020 7626 2629.

N.B. In seguito alla richiesta del consulente, per ottenere la licenza potrebbero essere necessarie anche più di 6 settimane. Con la licenza verran-no esplicitati i termini di svolgimento dei lavori (tempi e modi) ed eventuali progetti di mitiga-zione per rimpiazzare il roost che verrà distrutto (con eventuali costi aggiuntivi).La licenza può non essere concessa e quindi i lavori possono essere bloccati.Inviare una copia della richiesta di licenza al responsabile di Bat Conservation per l'inserimento nel database chirotteri. Figura 3.1 - Iterprocedurale nel caso di presenza di chirotteri negli edifici secondo il National Trust (da Richardson, 2003b).

12.Datasetlocali (gestiti da gruppi volontari per la conservazio-ne dei chirotteri).

Nell'Irlanda del Nord i dati relativi alle localizzazioni dei ro-ost sono raccolti dai membri dell'EHS-NI e del Gruppo Chirotteri dell'Irlanda del Nord e vengono archiviati nel Centro per la Raccolta di Dati Ambientali dell'Ulster Museum.

Nel territorio di Gibilterra la Società Ornitologica e la Società di Storia Naturale registrano i dati relativi ai chirotteri e ai loro siti di rifugio.

Sull'Isola di Man operano il Centro di raccolta dati biologici, il Fondo per la fauna selvatica di Manx e il Gruppo Chirotteri di Manx che gestiscono un databaserelativo ai chirotteri (DETR, 2000).

I programmi di monitoraggio nel Regno Unito sono affidati per larga parte a personale volontario, coordinato da esperti. Il Paese è infatti coperto da una rete di più di 90 gruppi per la conservazione dei chirotteri basati sul lavoro di volontari. Questi sono circa 4000 e svolgono la maggior parte del lavoro attivo di monitoraggio delle popolazioni di chirotteri e dei loro habitat.