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6. I NTEGRAZIONE CON LE ATTIVITÀ DI MONITORAGGIO

9.9. Teatro Alfieri

Provincia: Lucca

Comune: Castelnuovo di Garfagnana

Tipologia rifugio: Edificio Monumentale, nel volume del sot-totetto

Proprietario: Comune di Castelnuovo di Garfagnana

Soprintendenza competente: Soprintendenza per i Beni Architettonici e il Paesaggio per la provincia di Lucca

Altitudine: 290 m s.l.m.

Responsabile del rilievo: P. Agnelli

9.9.1 Caratterizzazione del sito e della chirotterofauna associata 9.9.1.1. Presenza attuale e storica dei chirotteri nel rifugio

Non esistono informazioni circa la presenza di chirotteri nel Teatro Alfieri di Castelnuovo di Garfagnana prima del 1990. L'edificio risale al 1860 ed è un esempio di "teatro all'italiana" che conserva, ad oggi, ancora tutti gli elementi architettonici originari, sia per quanto riguarda la struttura sia per gli

appa-rati decoappa-rativi interni ed esterni. Dopo un lungo periodo di ab-bandono, durante il quale l'edificio è stato colonizzato dai pipi-strelli, nell'anno 2000 il Teatro è stato acquistato dall'Amministrazione Comunale che ha iniziato i lavori di re-stauro e di recupero funzionale. Nel settembre 2002 vengono segnalati per la prima volta 30 esemplari di Rhinolophus ferru-mequinum, mentre il numero massimo di 50 esemplari di età maggiore o uguale a un anno (con l'aggiunta di almeno 15 pic-coli) si registra nel giugno 2008.

9.9.1.2. Valutazione sintetica dell’interesse conservazionistico La colonia di R. ferrumequinum che utilizza come sito ripro-duttivo i locali del Teatro Alfieri di Castelnuovo di Garfagnana è una delle sole cinque colonie riproduttive di questa specie no-te in Toscana, e attualmenno-te soddisfa i crino-teri proposti per sele-zionare i rifugi di maggior rilevanza conservazionistica in Italia (Agnelli et al., 2004). Il numero di colonie riproduttive cono-sciute a livello nazionale è ugualmente scarso, come evidenzia-to dal GIRC (2004) che elenca soltanevidenzia-to altre 21 colonie riprodut-tive, composte da un numero di esemplari compreso tra 4 e 127.

9.9.2 Problematiche

Al momento dell'inizio del lavori di restauro (2000) e per buona parte dei lavori stessi, gli esemplari hanno continuato a utilizzare non solo la soffitta, ma anche i volumi della platea e della torre scenica sottostanti. Comunque il guano risulta sen-z'altro più abbondante nei locali del sottotetto che si trovano sopra la volta della platea. Il sottile diaframma che divide il sot-totetto dalla sottostante platea e che costituisce il cosiddetto soffitto riverberante della sala, è costruito con centine di legno e "incannicciato" con intonaco a base di calce, inferiormente de-corato; tale diaframma è calpestabile soltanto lungo stretti pas-saggi.

Il percorso, che dall'esterno porta gli animali a raggiungere tale rifugio, passa da una piccola finestra del sottotetto che si affaccia sul retro dell'edificio; da qui gli animali accedono a una stanza di circa 2x3 m dove è presente molto guano; quindi si in-filano nel basso corridoio perimetrale largo circa 1,5 m e, dopo averlo percorso per soli 4 metri, lo abbandonano per entrare nella parte centrale del sottotetto che costituiva un rifugio mol-to frequentamol-to prima dell'avvio dei lavori. In tale spazio sono stati eseguiti dei lavori di restauro (il solaio tra soffitta e sotto-stante platea era pericolante) che hanno comportato l'uso di as-si e di cavi per l'ancoraggio del pavimento alle travi del tetto, assi e cavi che ora ingombrano lo spazio aereo del sottotetto. In seguito all'accumularsi del guano sopra l'incannicciato del sof-fitto riverberante, si erano danneggiati gli affreschi che ornava-no il sottostante soffitto della platea. Dopo i lavori di rimozio-ne del guano e di restauro di tali affreschi, occorreva impedire un nuovo accumulo di guano. Un'ulteriore necessità era quella di impedire l'accesso degli animali alla platea e alla torre sceni-ca (attraverso un passaggio di comunisceni-cazione col sottotetto) in quanto costituiva un notevole disturbo durante le rappresenta-zioni teatrali serali. Il mantenimento del rifugio nella parte cen-trale del sottotetto presentava quindi difficoltà oggettive non solo per il recente ingombro dell'area di volo in seguito all'in-stallazione di assi e tiranti tra l'incannicciato e le travi del tetto, ma anche per l'impossibilità di stendere dei teli sull'incannic-ciato, dovuta alla presenza dei tiranti e alla scarsa possibilità di movimento degli operatori limitata da stretti camminamenti. 9.9.3 Azioni

Si sono ripresi i contatti con il responsabile dei restauri, l'ing. Leonardo Paolini, il quale ha dimostrato grande disponibilità nell'adottare immediatamente alcuni semplici accorgimenti per non disturbare eccessivamente gli animali durante i lavori e per escluderli dalla platea durante lo spettacolo inaugurale del settembre 2007. Durante un incontro con il Sindaco Sauro

Bonaldi (03/10/2006) si sono messi a punto gli interventi strut-turali necessari a conciliare la presenza della colonia con la ri-presa delle attività teatrali. Tali interventi sono, in sintesi, con-sistiti nella riduzione e riorganizzazione dello spazio comples-sivo a disposizione degli animali: alla colonia riproduttiva si è destinata una stanza che prima era solo di passaggio, renden-dola più buia e più favorevole dal punto di vista microclimati-co grazie all'apertura di un diverso ingresso dall'esterno e al-l'inversione del percorso di volo seguito dagli animali.

9.9.3.1. Interventi proposti e/o concordati

1. Chiusura del passaggio tra il corridoio perimetrale del sotto-tetto e la parte centrale dello stesso per mezzo di pannelli o di una sottile parete in muratura, comunque di eventuale fa-cile rimozione.

2. Chiusura dell'attuale finestra di accesso che immette nella stanza di 2x3 m, tramite il ripristino dei vetri e loro vernicia-tura con colore nero. Tale stanza costituirà il nuovo rifugio dove la colonia potrà partorire e svezzare i piccoli.

3. Apertura della finestra (fin'ora chiusa da vetri) che si trova a circa 6 m dalla precedente e che si apre nel corridoio perime-trale del sottotetto, con mantenimento di tale accesso sempre aperto.

4. Chiusura del corridoio perimetrale a circa 2 m oltre la nuova finestra di accesso, in modo da impedire il passaggio dei pi-pistrelli ai locali aperti al pubblico, ma con l'accortezza di la-sciare sufficiente spazio agli animali per effettuare il light-samplingprima dell'uscita serale. Questa chiusura sarà dota-ta di una pordota-ta che permetterà l'accesso ai locali riservati ai pipistrelli (per soli motivi di studio e monitoraggio).

5. Realizzazione e conclusione degli interventi entro marzo 2007, prima del rientro della colonia dal letargo invernale. 6. Esclusione di qualsiasi trattamento di verniciatura e di

trat-tamento del legno nei locali destinati alla colonia.

palazzo in corrispondenza della finestra di accesso utilizzata dagli animali.

8. Monitoraggio della colonia per almeno due stagioni ripro-duttive (primavera-estate 2007 e 2008) per verificare se l'in-tervento è tollerato dagli animali o se è necessario riaprire gli accessi al sottotetto centrale. Conteggio esatto degli esem-plari su base fotografica, nel periodo precedente i parti, per l'acquisizione di un dato numerico di riferimento da utiliz-zare per valutare la tendenza della colonia negli anni futuri. Durante l'ultimo controllo del giugno 2008 si è potuto osser-vare che gli animali hanno tollerato la riduzione dello spazio a loro disposizione, che hanno prontamente imparato ad utiliz-zare il nuovo ingresso dall'esterno e gradito la nuova nursery. Nella stanza, rimasta invariata nella struttura ma più protetta dalla luce e meno esposta al vento, gli animali sono tornati ad aumentare di numero dopo i disagi dei lavori di restauro, rag-giungendo il numero di 65 esemplari (adulti e giovani insie-me).

9.10. Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria presso il