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1.5 La copia privata nei sistemi di common law

1.5.1 Regno Unito

Nel Regno Unito le eccezioni alle privative d’autore sono definite fair

dealings. Le prime ad essere fissate in una legge statale risalgono al 1911 e

riguardavano ambiti piuttosto limitati, quali la ricerca e lo studio privato84. Queste eccezioni raramente furono oggetto di controversie giudiziarie, pertanto la definizione di fair dealing e quanto potesse estendersi questa eccezione non fu argomento trattato dai giudici britannici85.

Il successivo copyright statute del 1956 ampliò la lista di eccezioni aggiungendo norme a favore dell’istruzione scolastica, della realizzazione di antologie e della realizzazione di copie operata presso biblioteche senza scopo di lucro86.

Successivamente la crescente quantità di fotocopie realizzate indusse gli editori ad intraprendere azioni di lobbying a tutela dei propri interessi. L’ipotesi di istituire un prelievo (levy) sulle fotocopiatrici, soluzione successivamente adottata in Germania, o sulla carta da stampa, non sembrava una strada

84 Copyright Act 1911, s 2 (1) (i).

85 W. R. CORNISH, Intellectual property: patents,copyright, trademarks and allied rights, Cambridge, IV

edition, 1999, 498.

percorribile secondo il governo britannico, anche in considerazione del fatto che molte attività di fotocopia non riguardavano opere protette da copyright87.

A seguito di alcune iniziative giudiziarie nei confronti di scuole e pubbliche istituzioni, negli anni ottanta dello scorso secolo associazioni di autori ed editori riuniti cominciarono ad assegnare licenze per attività reprografiche a singoli istituti, quali scuole, università e uffici governativi.

Il Copyright Act del 1988 sanzionò sostanzialmente le tendenze in atto, mantenendo limitato l’intervento del legislatore. Rimanevano ferme le eccezioni previste per ricerca o per studio privato, anche se realizzate da terzi rispetto al diretto interessato88.

Alcune disposizioni incentivavano la diffusione di licenze a carattere generale tra gli istituti scolastici, ad esempio concedendo loro di realizzare fotocopie di opere letterarie drammatiche o musicali a scopi educativi solo in quantitativi estremamente ridotti (ossia non più dell’un per cento di ciascun opera poteva essere copiata nell’arco di ciascun quarto dell’anno), a meno che non fossero disponibili licenze che autorizzassero tali copie89.

Per quanto riguarda, invece, la copia di opere sonore o visive la legge del 1988, come le sue precedenti versioni, non prevedevano alcuna eccezione per uso personale, pertanto la riproduzione del materiale coperto da copyright doveva esser considerata illecita: l’eccezione di fair dealing per ricerca o studio privato prevista dal Copyright Act non copriva film e registrazioni audio90.

Nonostante le pressioni dei titolari di diritti su opere audio o video il legislatore britannico scelse di non introdurre alcun prelievo a carico degli apparecchi di registrazione. Alcuni tentativi di aggredire presso le corti direttamente i produttori degli apparecchi utilizzabili per le registrazioni non

87 CORNISH, Intellectual property: patents,copyright, trademarks and allied rights, cit., 499. 88 Copyright, Designs and Patent Act, 1988, s. 29.

89 Copyright, Designs and Patent Act, 1988, s. 36. Inoltre tali licenze non potevano predisporre

limiti ai quantitativi di fotocopie realizzabili inferiori a quelli garantiti dalla legge.

ebbero successo91. Il Copyright Act del 1988 introdusse una specifica norma che autorizzava la registrazione di opere protette per scopi di time shifting domestico92, che sostanzialmente comportava un’eccezione in favore delle riproduzioni audio o video in ambito privato, purché realizzate mediante la registrazione di trasmissioni radiotelevisive o via cavo93.

I produttori di fonogrammi e videogrammi potevano però contare su dispositivi anticopia per proteggere i loro prodotti. A tutela dell’effettività di questi dispositivi, una nuova disposizione introdotta dal Copyright Act del 1988 assegnava una specifica legittimazione ad agire ai soggetti che distribuivano al pubblico copie di opere protette, avendo ottenuto l’apposita licenza da parte dei titolari dei relativi diritti, stabilendo che questi soggetti disponessero dei medesimi rimedi garantiti ai titolari di copyright nei confronti di una violazione dei propri diritti. Questa legittimazione poteva esser fatta valere nei confronti di chiunque producesse o immettesse nel mercato apparecchi o mezzi specificamente ideati per l’elusione dei dispositivi anticopia impiegati, nonché contro chi pubblicasse informazioni utili ad aiutare altri ad eludere i dispositivi anticopia, con la consapevolezza che tali mezzi e tali informazioni saranno impiegati per la realizzazione di copie illecite94. Si trattava di un’azione di

91 Vedi, ad esempio, CBS Songs Ltd. And Others v Amstrad Consumer Electronics Plc. and Another, 12

maggio 1988, sentenza intervenuta durante la vigenza del Copyright Act del 1956, nella quale la House of Lord ritenne che la vendita di apparecchi di registrazione audio a doppia piastra non comportasse violazione di copyright per il semplice fatto che tali apparecchi avrebbero potuto esser impiegati per la realizzazione inautorizzata di copie protette. CORNISH, Intellectual property: patents, copyright, trademarks and allied rights, cit., 504.

92 “The making for private and domestic use of a recording of a broadcast or cable programme

solely for the purpose of enabling it to be viewed or listened to at a more convenient time does not infringe any copyright in the broadcast or cable programme or in any work included in it”, Copyright, Designs and Patent Act, 1988, s. 70.

93 CORNISH, Intellectual property: patents,copyright, trademarks and allied rights, cit., 504.

94 “The person issuing the copies to the public has the same rights against a person who,

knowing or having reason to believe that it will be used to make infringing copies—

(a)makes, imports, sells or lets for hire, offers or exposes for sale or hire, or advertises for sale or hire, any device or means specifically designed or adapted to circumvent the form of copy- protection employed, or

(b)publishes information intended to enable or assist persons to circumvent that form of copy- protection,

illecito civile che poneva, relativamente alla tutela dalle copie cosiddette pirata, i distributori di videogrammi e fonogrammi su un piano di parità rispetto ai titolari di diritti di copyright95.

Il Regno Unito ha mantenuto il divieto di realizzare riproduzioni non autorizzate di opere protette, fatta salva la limitata eccezione per la registrazione di trasmissioni radiotelevisive e via cavo, anche dopo l'implementazione della direttiva 2001/29/CE, che ha riconosciuto la facoltà gli Stati membri all'Unione Europea di predisporre eccezioni o limitazioni al diritto d'autore dedicate alla copia privata96.