• Non ci sono risultati.

CAPITOLO 4 : GESTIONE DEI GIOCHI IN BIBLIOTECA

4.1. Il prestito

4.1.3 Regolamenti e multe

Il regolamento rappresenta un elemento centrale per la pianificazione ed organizzazione del servizio che si vuole offrire. Secondo Gallaway301 due o più biblioteche non dovrebbero mai essere accomunate dalle stesse politiche, ad esempio se una biblioteca organizza un servizio di successo un’altra non deve copiarne le politiche con l’intento di ricreare la medesima situazione poiché le due istituzioni rappresentano due realtà diverse che richiedono valutazioni differenti. Infatti il servizio offerto dalla prima potrebbe non riscuotere il medesimo successo nella seconda per molteplici motivi, conseguentemente è un buon proposito analizzare i regolamenti delle altre biblioteche per trarre delle informazioni da adattare alla propria realtà. Determinare la durata del prestito rappresenta un aspetto importante del regolamento, visto che il prestito dei giochi è un servizio offerto dalle ludoteche è opportuno richiamare le politiche sviluppate da quest’ultime a cominciare dalla durata stessa del servizio. Secondo Anne Libbrecht-Gourdet la durata del prestito può variare tra una settimana, un mese o persino sei mesi con la “tendenza a prolungare questa durata in modo che gli utenti abbiano il tempo di assimilare il gioco e utilizzarne tutte le possibilità”302. Un altro aspetto analizzato riguardava la stessa

iscrizione al servizio, infatti era prevista una tassa di iscrizione per famiglia in molte ludoteche del tempo che rappresentava un modo per reperire fondi da reinvestire

301 Cfr. Gallaway, «Game on!», cit., p. 183.

302 Anne Libbrecht-Gourdet, Creare una ludoteca, Fondazione J. A. Comenius per lo studio dei problemi dell’infanzia (Milano:

114

nell’acquisto di nuovi giochi. Si trattava di una somma modesta ma secondo l’autrice era essenziale che le famiglie partecipassero “finanziariamente alla gestione perché un finanziamento, sia pure minimo, è un impegno di responsabilità da parte di chi utilizza il prestito”303. Nonostante queste affermazioni sono state formulate nel 1981 possono

tuttora ispirare la realizzazione di un regolamento. L’idea di prevedere un costo per il servizio fu esposta anche da Mazzetta nel 1998 osservando che “se infatti il prestito (ove si voglia istituire un servizio di tal genere) deve essere gratuito non deve necessariamente esserlo l'utilizzo di computer della biblioteca a scopo ludico, sia in locale, sia a maggior ragione in rete. Prevedendo tariffe per questi servizi sarebbe possibile recuperare parte dei costi e, anche considerandone la necessaria modestia a livello individuale, il recupero di fondi complessivo per la biblioteca potrebbe essere non indifferente”304. Prevedere un

costo di tal tipo potrebbe danneggiare l’immagine e percezione della biblioteca come luogo di libera fruizione pertanto spetta alle singole istituzioni valutare l’utilizzo di tale opzione. Tornando sul tema della durata del prestito questo può anche variare in base alla tipologia di gioco; infatti un puzzle, un gioco da tavolo e un videogioco richiedono tempi diversi per esser provati in relazione anche alla complessità di ciascuno di essi. Come un puzzle di 3.000 pezzi richiede un determinato tempo per essere ultimato rispetto ad uno con un numero minore o maggiore di pezzi, anche tra i giochi da tavola si riscontra una disparità di tempo necessario non solo per apprendere le regole dello stesso ma anche per esecuzione di una partita. Giocare ad un boardgame come Descent, al fine di sperimentare le diverse avventure, richiederà molto più tempo rispetto ad uno più rapido come Monopoly. Ugualmente i videogiochi richiedono tempi diversi per essere ultimati: dal completamento della trama, raggiungimento del livello massimo, sblocco dei contenuti, ecc. Pertanto partendo da un limite comune di tre settimane si possono prevedere dei rinnovi in base alla tipologia di gioco. Mentre il numero di giochi che si possono richiedere in prestito contemporaneamente dipende dall’ampiezza della collezione poiché concedere più di tre giochi ad ogni utente quando la collezione è di dimensioni ridotte significa privare rapidamente gli altri potenziali utenti dalla possibilità di richiedere un gioco in prestito.

303 Ivi, p. 50

115

Il regolamento dovrà prevedere anche delle multe in caso di ritardo e danneggiamento dei giochi come rottura e/o perdita di pezzi che li rendono inutilizzabili. Nel libro di Libbrecht-Gourdet vengono riportate da una parte politiche sanzionatrici (che consentono di procedere con le riparazioni e/o sostituzioni dei giochi danneggiati) e dall’altra una soluzione più “educativa”. Quest’ultima prevede che sia il bambino stesso a provvedere alla riparazione del danno (nei limiti del possibile) trasmettendogli il messaggio che anche gli altri utenti dopo di lui dovranno usare quel gioco pertanto è giusto che non sia rotto. Questo secondo aspetto è pertinente con un ambiente in cui il pubblico è costituito da bambini al fine di trasmettergli appunto dei messaggi sui comportamenti da adottare quando si utilizzano beni che appartengono anche ad altri. Comunque la presenza di multe e tasse è importante perché incoraggiano la responsabilità nei confronti dei documenti della biblioteca. Czarnecki ipotizza un modo alternativo per riscuotere le multe per la restituzione oltre la scadenza del prestito o per il danneggiamento, prendendo spunto dalle giornate “food for fines” durante le quali gli utenti portano dei cibi in scatola per rimuovere e/o ridurre le multe applicate alle loro tessere bibliotecarie, verosimilmente si potrebbero realizzare delle giornate “games for fines” che invece dei cibi prevedendo la possibilità per l’utente di donare dei vecchi giochi da includere nella collezione della biblioteca305.

Un altro aspetto connesso al prestito dei giochi riguarda la possibilità di effettuare anche il prestito interbibliotecario. Tale possibilità sarebbe da escludere, come osserva Czarnecki, dato che compromette il servizio stesso ostacolando la fruizione da parte della comunità locale, perché fintanto che un gioco non è presente in biblioteca non è possibile utilizzarlo per le finalità individuate306.