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di Antonella Lott

7. I ragazzi si vedono più maturi, più consapevoli e questo li porta ad una maggiore capacità di negoziazione Quest’ultimo aspetto è molto

8.4. Quelli che resistono

Ci chiesero al termine degli stage con le scuole, “ma qualcosa per noi insegnanti?”. Era una bella domanda, irresistibile, perché custodiva in sé il desiderio di avere lo stesso sguardo vivo dei ragazzi, al termine dei tre giorni, lo stesso entusiasmo, la stessa speranza di cambiamento, l’emozione della prima consapevolezza (Truffaut dice: “Amo i ragazzi, perché tutto quello che fanno è per la prima volta”). Ed altro ancora di insondabile ed indecifrabile: quando si assiste alla bellezza non si può starne fuori, non la si può solo accompagnare, ma la si vuole vivere a piene mani.

Rispondemmo con la formazione: siepi per uccelli affaticati dai voli; la fatica del volare degli insegnanti è affrontare il lavoro in solitudine.

La proposta da Adolescere, con formatori provenienti da molte uni- versità italiane, e stata accolta dagli insegnanti con spirito di avventura e motivazione. Ecco che torna il desiderio, il piacere, il benessere di questi momenti vissuti insieme al gruppo, abbracciati dalla natura delle nostre strutture (la Penicina) che aiuta silenziosamente e dolcemente. Ecco che durante le giornate di formazione, l’insegnante ha l’opportunità di incon- trare l’altro, d’incontrarsi, di fare esperienza di senso e riscoprire il valore, il peso delle relazioni, antidoto alla solitudine ed al perdersi. Hanno inoltre tempo, bene prezioso e non scontato, di riprendere in mano il senso, il

piacere profondo del loro lavoro, perché la loro passione, si vede e così li vediamo partire dagli incontri formativi con gli stessi occhi brillanti, vivi, pensanti dei ragazzi, la stessa voglia generativa e creativa, perché come di- ce Benasayag resistere è creare.

Un’ultima riflessione. Il Lara non è La risposta per i giovani o per la

scuola, ma è una delle infinite possibilità che il territorio può incontrare ed usufruire. Una cosa però mi sento di sostenerla. Il Lara regala, a chi lo ha vissuto, un pensiero: durante i tre giorni si vivono, scoperte, conoscenze, piccoli cambiamenti, consapevolezze… forse mai successe prima. Se però qui, in questo tempo e in questo spazio definiti, sono accaduti davvero, si sono incarnati, sono rimasti dentro, nella pelle, se tutti sono stati testimoni di questo, allora si può pensare che queste piccole bellezze possono ritor- nare, possono ricrearsi un’altra volta. Non importa se è successo una volta sola, ma l’importante è che sia accaduto. Se è esistito, può esistere ancora ed ancora. E questa è speranza per tutti e poesia.

Bibliografia

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Il volume che presentiamo rappresenta per chi scrive un vero e proprio laborato- rio. La Fondazione Adolescere opera nell’Oltrepò Pavese da oltre un secolo e ha scelto di aprire il proprio patrimonio progettuale a un confronto sistematico con il mondo accademico, dando vita a un gruppo di ricerca al quale attualmente aderi- scono quindici università italiane. Un dialogo appassionato e di lungo corso fra set- tori disciplinari differenti che hanno deciso di studiare, analizzare e comprendere un progetto particolarmente innovativo: Pietralara, esperienza curriculare residenziale rivolta ai ragazzi della scuola secondaria di I grado affinché possano scoprire mag- giormente se stessi, le dinamiche di gruppo e la natura, in un contesto di outdoor education.

Grazie a questa esperienza residenziale, guidata da conduttori esperti, e con la presenza dei propri docenti, le classi si trasformano “da branco in gruppo”.

Antonella Lotti è ricercatrice di didattica generale nel Dipartimento di Scienze del-

la formazione dell’Università di Genova. Docente di Progettazione formativa e stra- tegie didattiche attive, si interessa di scuole innovative e formazione pedagogica dei docenti di scuola e universitari. È vice-presidente della Società Italiana di Pedagogia Medica (SIPeM), membro fondatore del GLIA (Gruppo di Lavoro su tecniche di In- segnamento e Apprendimento) dell’Università di Genova.

Paolo Angelini è psicologo, dottore di ricerca in sociologia e ricerca sociale, spe-

cializzato nella conduzione dei gruppi. Consulente e formatore sia in contesti pub- blici che privati, insegna Organizzazione e gestione delle risorse umane nel servizio sociale (corso di laurea in Servizio Sociale, Università di Padova).

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