PROSOPOGRAFIA: METODO, PROBLEMI E PROSPETTIVE
2.1 Ricerca prosopografica
Lo scopo principale che questa indagine si prefigge è quello di ricostruire la carriera e la storia familiare, economica e sociale della gens Desticia concordiese attraverso le attestazioni epigrafiche riconducibili ai suoi componenti rinvenute a Iulia
Concordia e nel resto del mondo romano. L’analisi di tale famiglia rappresenta un
caso di studio alquanto interessante, considerata la mobilità sociale che caratterizzò i suoi appartenenti, i quali, promossi al ceto equestre e, in seguito, al rango senatorio intorno al 160 d.C., furono capaci di mantenersi ai vertici dell’organigramma istituzionale dell’impero almeno fino alla metà del III secolo d.C.
Lo sviluppo della presente ricerca, pur partendo da un’attenta analisi epigrafica, manterrà come punto costante un approccio di natura prosopografica, che, come già detto, sarà approfondito nell’ultimo capitolo del presente lavoro.
Uno studio prosopografico persegue l’obiettivo precipuo di conoscere le strutture delle relazioni tra individui e il loro cursus honorum attraverso lo studio della biografia di un gruppo di persone connesse tra loro da determinati legami, come ad esempio la parentela o la tipologia di carriera72; tale analisi comincia raccogliendo
tutte le fonti, anche di natura diversa, riguardanti un determinato insieme di soggetti e procede analizzando le informazioni raccolte per quanto concerne lo status sociale degli individui, la loro attività economica, i loro possedimenti fondiari, la carriera militare o politica, il ruolo della componente femminile e degli schiavi.
Il termine prosopografia73, derivante dal greco προσώπον (volto, persona) e γραφία (scrittura, descrizione), letteralmente indica lo studio delle caratteristiche fisiche di
72 A titolo esemplificativo si veda PIR²; Pflaum 1960-1961; PME; Caballos Rufino 1990; Demougin
1992.
26
una persona e, in senso esteso, assume il significato di descrizione dal punto di vista anche biografico di personaggi singoli o famiglie intere. Applicando questo termine alla ricerca storica, si individua uno specifico filone euristico, ausiliario della storia politica e sociale, dedito alla ricostruzione dei meccanismi sociali, economici e culturali attraverso lo studio di gruppi di individui con caratteristiche tra loro comuni, quali la parentela, il tipo di carriera, la provenienza sociale o geografica74. Tale metodo di indagine, utile soprattutto in mancanza di fonti storico-letterarie, trova nell’epigrafia un campo di indagine privilegiato.
Per quanto concerne la gens Desticia concordiese, precedenti a questo lavoro sono gli studi di carattere prosopografico e biografico, ma generali, raccolti nella
Prosopographia Imperii Romani (PIR²)75; negli anni Sessanta si deve a Hans Georg Pflaum un’attenta tassonomia dei procuratores di rango equestre, pubblicata nei volumi Les carrières procuratoriennes équestres sous le Haut- Empire romain76, cui seguì il repertorio prosopografico di Hubert Devijver dove furono censiti tutti i soggetti di rango equestre cronologicamente compresi tra il principato di Augusto e quello di Gallieno. Gli ultimi due contributi menzionati, in realtà, sono utili solo per la prosopografia di T. Desticius Severus e P. Cominius Clemens, giacché solo costoro, entrati nell’ordo equester, detennero incarichi procuratori.
Più specificatamente legato al contesto concordiese risulta il lavoro, datato al 1980, di Géza Alföldy, i Beiträge zur Prosopographie von Concordia, pubblicato nella rivista Aquileia Nostra77; lo stesso autore due anni più tardi, nel volume Epigrafia
e ordine senatorio, condusse un’approfondita analisi su tutti i Desticii di rango
senatorio, cercando di proporre una loro possibile genealogia78.
Nel caso in esame, l’assenza di testimonianze letterarie impone di utilizzare solamente attestazioni di natura epigrafica, appartenenti al contesto funerario, onorario-celebrativo e strumentale. Proprio per questa ragione non si può non menzionare il Catalogo delle iscrizioni lapidarie latine del Museo Nazionale
74 Sul metodo prosopografico si rimanda a Chastagnol 1970, p. 1229; Nicolet 1970, pp. 147-155,
1214-1216; Demougin 1992, p. 1; posteriormente Vössing 2005; Lévy-Dumoulin 2008², p. 821; Eck 2010, pp. 146-159; Benoist 2013, p. 14.
75 PIR III², p. 11, nr. 54; PIR III², p. 12, nrr. 55, 56, 57. 76 Pflaum 1960, pp. 409-411.
77 Cfr. Alföldy 1980, cc. 288-2912, 311-314, 327-328.
78 Cfr. Alföldy 1982, pp. 334-335. Per l’albero genealogico proposto dallo studioso ungherese si
27
Concordiese di Portogruaro: due volumi curati negli anni Ottanta da Fulviomario
Broilo i quali si connotano per un approccio spiccatamente epigrafico; tuttavia per quanto concerne i concordiesi più illustri e gli esponenti di gentes dell’élite municipale e statale, lo studioso ha delineato una dettagliata analisi prosopografica delle loro carriere79.
Il presente studio del percorso di ascesa sociale, presumibilmente dal notabilato locale all’amplissimus ordo, perseguito dai Desticii concordiesi, adotterà in qualità di modello studi di natura prosopografica e sociale come quelli, precedentemente citati, di Pflaum, Devijver e Alföldy, ma soprattutto lavori cronologicamente più recenti. I volumi curati da Giuseppe Camodeca80 per la Campania romana e da Gian Luca Gregori per Brixia81 censiscono i dati biografici, desumibili essenzialmente
dalla documentazione epigrafica attestata nei due territori, di soggetti appartenenti a ordines sociali in reciproco rapporto gerarchico. Diversamente, lo studio della prosopografia di individui dello stesso rango si deve a Marie-Thérèse Reapsaet- Charlier, Antonio Caballos Rufino e Ségolène Demougin: i tre studiosi tra la fine degli anni Ottanta e gli inizi degli anni Novanta hanno dettagliatamente schedato ed esaminato, rispettivamente, la prosopografia delle clarissimae feminae82, le
carriere dei senatori ispanici83, il cursus militare e procuratorio dei cavalieri di età
giulio-claudia84. Dagli anni duemila, la scuola parigina ha affinato il metodo
prosopografico ampliando gli studi anche ai gradini inferiori della piramide sociale, adottando come modello quello precedentemente elaborato da Camodeca. Ad esempio, in numerosi articoli François Chausson e Benoît Rossignol si sono occupati di esaminare la prosopografia, la mobilità sociale e la genealogia tanto degli appartenenti alla domus imperiale, quanto dei senatori, dei cavalieri e dei notabili in suolo italico e nelle province dell’impero, al fine di evidenziare i meccanismi di promozione sociale rilevabili anche all’interno di una stessa gens85.
Si tratta di repertori prosopografici dove si mettono in evidenza gli ascensori sociali e i contesti (carriera politica, esercito, notabilato locale e favore imperiale) in cui si
79 Cfr. Broilo 1980, pp. 44-55, 82-83. 80 Cfr. Camodeca 2008. 81 Cfr. Gregori 1990. 82 Reapasaet-Charlier 1987. 83 Caballos Rufino 1990. 84 Cfr. Demougin 1992. 85 Cfr. Chausson 2009, pp. 175-234; Rossignol 2009, pp. 277-300.
28
concretizzò l’ascesa, dai gradini inferiori fino ai vertici, della piramide sociale del mondo romano di età imperiale, senza limitarsi ad una sommaria analisi dei cursus.
In tal senso, un nuovo campo di studi applicabile alla prosopografia risulta essere quello della cosiddetta “social network analysis”. Tale metodologia, di cui i sociologi e gli storici moderni cominciarono ad avvalersi a partire dagli anni Sessanta- Settanta del secolo scorso, nell’ultimo decennio ha trovato una proficua applicazione anche nella storia antica86. Analizzare le reti sociali significa mappare le relazioni di varia natura (economica, familiare, sociale) e le strategie di connessione che intercorrono tra un soggetto e un altro, o tra un individuo e un gruppo. Questi sono i principali obiettivi che si prefigge anche un prosopografista, assieme alla ricostruzione dei dati anagrafici e della carriera di un personaggio. In un articolo del 2007, Network Analysis and Greco-Roman Prosopography, a firma di Shawm Graham e Giovanni Ruffini, rispettivamente professore di Archeologia romana alla Carleton University di Ottawa (Canada) e “Assistant Profesor” di Storia alla Fairfield University in Connecticut, è stato messo in evidenza come gli studi di carattere prosopografico che ricorrono al metodo dello studio delle networks sociali si possano giovare, nell’era digitale, di softwares per l’analisi delle dinamiche relazionali, anche dal punto di vista numerico e statistico (ad esempio, quanti soggetti sono connessi tra loro o quale tipologia relazionale predomina in un gruppo), quali UCINET, Net-Draw e Pajek87: si tratta di programmi progettati per
elaborare e graficizzare la struttura di una specifica relazione sociale a partire da un dataset, un insieme di dati raccolti dall’utente88. Inoltre si deve proprio a Ruffini nella monografia Social Networks in Byzantine Egypt il primo esempio di applicazione di tale metodo al filone antichistico: lo studioso ha perseguito il progetto di studiare le reti sociali presenti in due città nel mondo egiziano di epoca bizantina sulla base della documentazione papiracea, servendosi delle risorse informatiche89.
Alla luce di ciò, gli approcci metodologici che si possono applicare alla prosopografia risultano piuttosto variegati: a seconda dei contesti, è possibile
86 Ruffini 2008, pp. 1-20.
87 Graham, Ruffini 2007, pp. 325-336.
88 Cfr. Ruffini 2008, pp. 21-28; Borgatti, Everett, Johnson 2013. 89 Cfr. Ruffini 2008.
29
impiegare tale metodo ad un gruppo circoscritto, quale potrebbe essere una famiglia, fino ad uno o più ordines della società.