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I siti ricogniti per l’Anglona sono i villaggi abbandonati di Orria Pithinna, con la chiesa di

Santa Giusta de Sas Abbas, Paules e San Giuliano (Hostiano de Monte) tutti ubicati in

territorio di Chiaramonti; le domos di S. Leonardo di Sevin (in territorio comunale di Martis) e San Giuliano di Lesegannor (Nulvi). Per il Meilogu sono stati analizzati i casi di

Mesumundu (Siligo), Cabuabbas (Torralba), Lacchesos (Mores) e Mogoro (Thiesi).

In Anglona come nel Meilogu, nelle aree di interesse per la ricerca, la formazione degli strati geologici è perlopiù di origine marnosa e calcarea fatta eccezione per i siti di Orria

Pithinna, San Leonardo e San Giuliano-Lesegannor. Fra i siti interessati dalle prospezioni

magnetometriche le risposte ottenute indagando suoli calcarei sono nettamente differenti rispetto a quelle date da suoli di origine vulcanica, dove il magnetismo intrinseco della formazione rocciosa crea difficoltà nella lettura del dato e nel riconoscimento di strutture sepolte; tuttavia anche in zone con substrati calcarei la lettura non sempre è facile e questo dipende dal poco contrasto fra substrato e strutture e dal grado di erosione della stratificazione. Mesumundu costituisce un caso a sé e pertanto è un ottimo campione di riferimento, in quanto in una zona con substrato calcareo l’uso di materia prima costruttiva di natura vulcanica è massiccio, se a questi fattori si somma il dato di suoli profondi, che in alcuni punti del sito obliterano strati archeologici posti a decine di centimetri al di sotto del piano di campagna, si comprende meglio il perché della difficoltà nel leggere ed interpretare il dato. Tenuto conto di questi fattori e alla luce di quanto emerso durante le

Maria Cherchi. Prospezioni magnetiche applicate all’archeologia: metodologia, analisi e casi di studio sui

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Archeologico. Università degli studi di Sassari.

44 campagne di scavo, di contro, si possono attribuire gran parte delle anomalie magnetiche rivelate alla presenza di strati e strutture archeologiche.

Nelle tabelle 1 e 2 sono riportati per ciascun sito gli interrogativi storico-archeologici e le caratteristiche geologiche113.

Tabella 1. Curatoria di Anglona. Interrogativi storici e archeologici e substrato geologico per ciascun sito indagato.

113 CARMIGNANI ET ALII 2001.

Anglona Interrogativi storico/archeologici Substrato geologico Orria Pithinna

(Chiaramonti)

 Presenza del monastero.  Presenza di strutture riferibili alla

domo de Orria Pithinna.

9b: Marne arenacee e siltose, arenarie, conglomerati, calcareniti e sabbie silicee sublitorali-epibatiali; 11: Rioliti, riodaciti, daciti e subordinatamente comenditi in espandimenti ignimbritici, cupole di ristagno e rare colate, a cui si associano prodotti freatomagmatici; talora livelli epiclastici intercalati (Anglona).

Santa Justa de Sas Abbas

(Chiaramonti)

 Presenza di strutture riferibili alla

domo citata nelle fonti.

9b: Marne arenacee e siltose, arenarie, conglomerati, calcareniti e sabbie silicee sublitorali-epibatiali;

San Giuliano- Hostiano de Monte

(Chiaramonti)

 Presenza di strutture riferibili alla villa de Hostiano de Monte, estensione e articolazione interna.  Presenza di strutture interpretabili

come dimora

9b: Marne arenacee e siltose, arenarie, conglomerati, calcareniti e sabbie silicee sublitorali-epibatiali;

Paules

(Chiaramonti)  Presenza, estensione e articolazione interna dell’abitato.

11: Rioliti, riodaciti, daciti e subordinatamente comenditi in espandi menti ignimbritici, cupole di ristagno e rare colate, a cui si associano prodotti freatomagmatici; talora livelli epiclastici intercalati (Anglona).

San Leonardo

(Martis)  Presenza di strutture riferibili alla domo citata nelle fonti: domo de

Sevin?

11: Rioliti, riodaciti, daciti e subordinatamente comenditi in espandi menti ignimbritici, cupole di ristagno e rare colate, a cui si associano prodotti freatomagmatici; talora livelli epiclastici intercalati (Anglona).

San Giuliano

(Nulvi)  Presenza di strutture riferibili alla domo citata nelle fonti: curtis de

Lexigano?

9b: Marne arenacee e siltose, arenarie, conglomerati, calcareniti e sabbie silicee sublitorali-epibatiali; 11: Rioliti, riodaciti, daciti e subordinatamente comenditi in espandi menti ignimbritici, cupole di ristagno e rare colate, a cui si associano prodotti freatomagmatici; talora livelli epiclastici intercalati (Anglona).

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Fig. 3. Colonna stratigrafica schematica della successione vulcanica nel Distretto vulcanico di Osilo-Castelsardo, rielaborazione da Carmignani et alii 2001, fig. 171, p. 171. Meilogu

(Diocesi di Sorres) Interrogativi storico/archeologici Substrato geologico Mesumundu (Siligo)  Estensione dell’abitato e

articolazione interna;  Natura delle strutture: parti

relative alle terme? villaggio? monastero? impianti produttivi (fornaci)?

8a: calcari con coralli hermatipici, Lamellibranchi, Foraminiferi e Alghe (Calcari superiori Auct.) (Logudoro: M.Santo e

M.Pelao);

5b: coni di scorie basaltiche (Logudoro).

Cabuabbas (Torralba)  Presenza, estensione e

articolazione interna dell’abitato: vi è una qualche forma

insediativa? possibilità di strutture romane. CHIESA e ABITATO non sono citati nelle fonti.

9b: Marne arenacee e siltose, arenarie, conglomerati, calcareniti e sabbie silicee sublitorali-epibatiali.

Lacchesos (Mores)  Presenza, estensione e

articolazione interna dell’abitato

9c: Marne e marne arenacee epibatiali; 9b: Marne arenacee e siltose, arenarie, conglomerati, calcareniti e sabbie silicee sublitorali-epibatiali.

Mogoro (Thiesi)  Presenza, estensione e

articolazione interna dell’abitato

9b: Marne arenacee e siltose, arenarie, conglomerati, calcareniti e sabbie silicee sublitorali-epibatiali.

Tabella 2. Meilogu- Diocesi di Sorres. Interrogativi storici e archeologici e substrato geologico per ciascun sito indagato.

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Figg. 4-5. Schema dei rapporti stratigrafici sedimentari miocenici nella Sardegna settentrionale (Logudoro) non in scala; Sezione geologica nel bacino miocenico del Logudoro (Carmignani 2001, figg. 194 e 195 p. 189).

Fig. 6. Colonne stratigrafiche delle successioni mioceniche del 2° e 3° ciclo sedimentario affioranti nel Logudoro (da Carmignani et alii 2001, fig. 196, p. 190.

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Capitolo III-

Progettazione ed elaborazione delle schede di