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5.   POSSIBILI RICONFIGURAZIONI DELL’OFFERTA

5.3. Riconfigurazione assortimento

Un’ulteriore possibile soluzione è la riconfigurazione dell’assortimento dei negozi annessi alle stazioni di servizio.

Attualmente le stazioni di servizio con shop annesso offrono beni di prima necessità quali cibo, bevande, piccoli articoli per l’igiene della persona e l’igiene della casa, tabacchi, esattamente come fanno la maggior parte dei negozi, solo in misura molto più ristretta. Oltre a questi beni, le stazioni di servizio offrono anche articoli per il veicolo (oli motore, articoli per la pulizia del veicolo….)

In altri Paesi, come per esempio si è visto nel caso dell’Italia, le stazioni di servizio oltre alla vendita di carburante, offrono unicamente prodotti correlati al veicolo come olio motore o tergicristalli.

5.3.1. Take away: piatti pronti

Con i cambiamenti degli stili e ritmi di vita della società odierna, le persone ricercano sempre di più facilità e rapidità nel soddisfare parte dei propri bisogni per mancanza di tempo e/o per dedicare più tempo ad altre attività.10

La ricerca di queste caratteristiche sfocia anche nelle abitudini alimentari, delle quali non si può non tener conto per cogliere questa opportunità ed entrare in un business volto alla soddisfazione di questo tipo di bisogni.

Questa mutate esigenze sono state ben colte dai fast food come Mc Donald’s, Burger King e altri, che offrono alla propria clientela cibi pronti in pochi minuti ed un servizio molto veloce.

Si nota che molto spesso nelle immediate vicinanze di fast food come Mc Donalds’s vi è la presenza di stazioni di servizio (esmpio: Mc Donald’s di Pazzallo e stazione di servizio Shell; Mc Donald’s di Bellinzona e stazione di servizio Piccadilly, Mc Donald’s di Caslano e stazione di servizio Autop).

Questo porta a pensare che le due attività fast food e stazione di servizio possano soddisfare alcune necessità che seppure ben diverse tra loro, si potrebbero manifestare parallelamente, ovvero la necessità di soddisfare i bisogni alimentari e la necessità effettuare carburante al proprio veicolo.

                                                                                                               

Si è infatti osservato nelle tabelle 1 e 2 dove sono esposte le cifre di vendita di articoli shop della stazione di servizio Socar di Bellinzona, che si ha un incremento di volumi di vendita, e quindi maggior affluenza di clientela, soprattutto nella fascia oraria 17.00-18.00, quando la maggior parte delle persone finisce di lavorare, e fino alle 21.00, fascia che comprende ampiamente l’orario in cui solitamente si cena.

Un ulteriore fascia in cui si ha buona affluenza di clientela è la fascia 12.00-13.00, orario di pranzo in cui la clientela più che per fare rifornimento di benzina frequenta le stazioni di servizio per acquistare uno spuntino veloce.

Prendendo spunto da queste evidenze si potrebbe pensare quindi ad un nuovo ed innovativo servizio da introdurre all’interno delle stazioni di servizio, una sorta di fast food / take away, volto ad insediarsi nelle abitudini attuali dei clienti di mangiare piatti pronti in modo veloce durante il pranzo o la cena, deviandoli così verso le stazioni di servizio e quindi aggiungendo la comodità di non doversi più recare presso i fast food o i ristoranti durante il pranzo, e non dover per forza cucinare la sera.

La clientela che come osservato frequenta già le stazioni di servizio per effettuare rifornimento o piccoli acquisti in orari molto vicini ai pasti, potrebbe approfittare di un ulteriore servizio senza doversi recare in altri luoghi e con la comodità e la velocità che altri potrebbero non dare (parcheggio adiacente e gratuito, nessuna attesa per l’ordinazione).

Il modello proposto non intende sostituire completamente l’assortimento attuale degli articoli delle stazioni di servizio, ma propone di aggiungere il servizio fast food / take away all’attuale

assortimento a scapito di alcuni articoli selezionati che non hanno una grossa percentuale di vendita. Per selezionare gli articoli da eliminare si possono ricercare le analisi di vendita per articolo (disponibili dal POS dello shop oppure dati disponibili presso la centrale) ed in base a questi dati prendere la decisone su quali articoli eliminare dall’assortimento e quali mantenere. Lo scopo del modello non è infatti quello di sostituirsi ai fast food e ai take away attuali, ma è quello di offrire alla propria clientela un valore aggiunto rispetto a quello che fino ad ora si proponeva.

La completa eliminazione dell’assortimento attuale rischierebbe di deviare completamente la clientela attuale verso i negozi per quel che riguarda i piccoli acquisti, mentre invece l’obiettivo è quello di offrire alla stessa clientela un servizio aggiuntivo, con l’ulteriore scopo di crearne di nuova.

Sebbene l’assortimento attuale di molte stazioni di servizio comprenda già dei piatti confezionati pronti e dei panini freschi o confezionati, non vi sono però delle pietanze calde preparate in giornata e pronte da portare a casa e mangiare (o consumare in loco).

Come già accennato, l’intento della presente strategia non è quello di sostituirsi agli attuali fast food presenti sul territorio, e quindi non si vogliono offrire solo panini caldi, ma nemmeno quello di volersi sostituire ai menu dei ristoranti.

Si vuole invece proporre alla clientela un’alternativa veloce, variata e fresca.

Le pietanze alle quali si è pensato sono più che altro semplici da cucinare e con ingredienti essenziali ma nutritivi, e per esempio varietà di paste, pesce e carne, verdure ed insalate ed altro ancora.

I cibi dovrebbero essere cucinati 2 volte al giorno, sul mezzogiorno e la sera. Le pietanze dovrebbero essere perlopiù destinate ad essere portate via e mangiate a casa, ma volendo si potrebbero anche consumare in loco.

Investimenti necessari:

Per strutturare un’attività di fast food / take away all’interno di una stazione di servizio gli investimenti necessari sarebbero:

-­‐ spazio per cucinare attrezzato

-­‐ ristrutturazione di parte del negozio da adibire ai cibi caldi -­‐ assunzione di personale per cucinare (almeno 1 o 2 persone) -­‐ licenza per la ristorazione

Vantaggi :

-­‐ maggior assortimento e maggiormente focalizzato sulle nuove esigenze della clientela -­‐ richiesta di investimento medio – bassa

-­‐ possibilità di maggior fidelizzazione della clientela -­‐ clientela già esistente

Svantaggi:

-­‐ difficoltà nella stima della quantità di cibo da preparare

-­‐ difficoltà da parte della clientela di abituarsi a “prendere la cena” presso una stazione di servizio

Rischi:

-­‐ mancato riconoscimento da parte della clientela della qualità dei prodotti rispetto ai ristoranti

Opportunità:

-­‐ creazione di nuove abitudini e conseguente profitto -­‐ successo del nuovo business

5.3.2 Restringimento dell’assortimento

Nel caso in cui i negozi rimanessero aperti ad orari prolungati e per le stazioni di servizio si verificasse la peggiore delle ipotesi, ovvero la completa delocalizzazione della clientela verso i negozi, l’assortimento attuale delle stazioni di servizio, ora molto simile a quello dei negozi, non avrebbe più senso di rimanere tale.

Partendo dall’esempio italiano, si potrebbe pensare di ridurre l’assortimento degli shop delle stazioni di servizio ai soli articoli correlati all’automobili e articoli reperibili tipicamente presso le stazioni di servizio.

In Italia, come già accennato nei capitoli precedenti, le stazioni di servizio offrono unicamente pochi beni ed esclusivamente correlati al veicolo.

Si potrebbe quindi pensare di proporre lo stesso modello anche nel nostro Paese, ma con la differenza di inserire nell’assortimento, oltre ai classici prodotti per l’auto come l’olio motore, i tergicristalli o i profumi per l’auto, articoli esclusivi ed innovativi reperibili solo presso le stazioni di servizio.

Per fare ciò bisognerebbe fare una ricerca di aziende che forniscano una serie di accessori, prodotti o servizi innovativi per la cura e la manutenzione del veicolo, in modo da poterli inserire nell’assortimento dei classici prodotti per l’automobile.

Alcuni esempi di potenziali articoli da inserire nell’assortimento potrebbero essere:

-­‐ Panno con funzione ghiaccio fobica ed idrorepellente che durante il periodo invernale permette di non dover raschiare il ghiaccio per tutta la stagione (Sophia innovation, 2014) -­‐ Articoli tecnologici

-­‐ Articoli per la manutenzione e la cura del veicolo innovativi -­‐ Accessori auto

Lo scopo di questo tipo di riconfigurazione dell’assortimento è quello di cercare un’alternativa di successo al business della vendita di articoli alimentari e di prima necessità, riorganizzando l’assortimento delle stazioni di servizio in modo tale da rendere le stazioni di rifornimento un luogo dove oltre al rifornimento di carburante, l’acquisto di prodotti relativi a tutta la gestione del veicolo diventi un “classico”.

La potenziale clientela è già esistente (tutte le persone che effettuano carburante al veicolo), e risulta quindi più semplice avvicinarla al nuovo business intrapreso.

Gli investimenti necessari per il nuovo business sono:

-­‐ ricerca di aziende produttrici di beni relativi al auto e contrattistica -­‐ ristrutturazione dello shop per inserimento nuovi articoli

I vantaggi possono essere: -­‐ clientela già esistente

-­‐ prodotti correlati all’auto e quindi facilmente riconducibili al business carburante -­‐ prodotti innovativi potenzialmente di successo

Gli svantaggi possono essere:

-­‐ minor affluenza di clientela rispetto al business precedente -­‐ concorrenza nel settore degli accessori per auto

-­‐ non tutta la clientela è interessata all’acquisto di questa tipologia di prodotti Rischi:

-­‐ mancato successo della strategia intrapresa -­‐ pochi acquirenti

Opportunità:

-­‐ acquisizione di competenze più specifiche nel settore “accessori e prodotti auto” -­‐ percezione di “affidabilità” da parte della clientela dovuta alla correlazione dell’attività

business principale carburante e della nuova attività