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San Marco

3.2.2 RIDGE DI RIPOSTO

Il settore settentrionale del margine continentale etneo è caratterizzato dalla presenza di una delle più importanti morfostrutture dell’area d’indagine, il Ridge di Riposto che si sviluppa nell’offshore compreso tra Fiumefreddo e Torre Archirafi mostrando un’orientazione circa E-O. Essa si estende ortogonalmente a costa per circa 22 km dal sottocosta fino a circa 1770 m di profondità ricoprendo un’area di circa 150 km². La sua larghezza media è di circa 4,5 che diminuisce gradualmente all’aumentare della profondità a causa dell’intensa attività erosiva che interessa entrambi i suoi fianchi, decisamente asimmetrici: il fianco nord, estremamente rettilineo ed acclive, è eroso dalla Valle di Fiumefreddo, mentre quello sud, meno acclive e piuttosto irregolare, appare interessato da un’ampia nicchia erosiva di forma semicircolare a cui sono associati importanti fenomeni di instabilità gravitativa. A causa di questa diffusa instabilità non è possibile individuare con precisione il limite sud-occidentale del Ridge di Riposto.

La porzione nord-orientale del Ridge appare vistosamente incisa da numerose strutture erosive (tra cui anche un canyon lungo circa 5 km) orientate circa NE-SO che confluiscono all’interno della Valle di Fiumefreddo.

Alcuni dragaggi realizzati nella porzione centro-meridionale del Ridge ad una profondità di circa 1000 m hanno rivelato la presenza di peliti ad alto grado di consolidazione contenenti limitate sacche di cenere vulcanica.

La porzione occidentale e meno profonda del Ridge di Riposto è dissecata dal Canyon di Riposto dando origine a due diversi settori: la Dorsale di Fondachello a nord e la Secca di Riposto a sud.

La Dorsale di Fondachello rappresenta la porzione meno estesa del Ridge di Riposto, ricoprendo un’area di circa 22 km² ed estendendosi nell’offshore dell’omonima località dalla linea di costa fino a circa 850 m di profondità con una direzione ENE-OSO. I fondali costieri sono caratterizzati dalla presenza di un ben sviluppato terrazzo deposizionale sommerso ampio fino a 620 m con il ciglio collocato a -30 m e la base a -70 m (fig. 3.7). Profili Sparker realizzati longitudinalmente a questa dorsale hanno evidenziato la presenza di una discordanza in corrispondenza di una rottura di pendio morfologica a circa 150 m di profondità (fig. 5.20). Nella parte distale della Dorsale di Fondachello, a profondità comprese tra 200 e 350 m questi orizzonti sedimentari appaiono vistosamente piegati. Tra le profondità di 70 e 120 m si osservano numerosi rilievi morfologici caratterizzati da una forma conica con presenza di profondi comet marks alla base. Questi elementi appaiono spesso associati a modeste scarpate morfologiche alte un paio di m ed estese per circa 500-800 m in direzione NE-SO. I rilievi si presentano alti dai 2 ai 4 m con un diametro di 10-20 m; essi sono organizzati secondo diverse disposizioni lineari (con differenti direzioni) o sub circolari oppure anche singolarmente. Indagini ROV condotte in corrispondenza di questi elementi hanno permesso di ottenere dettagliate immagini subacquee ed informazioni molto importanti sulla loro natura (fig. 3.7).

Gli elementi disposti a gruppi a formare allineamenti e cerchi più o meno regolari sono caratterizzati da una forma mammellonare piuttosto larga in pianta e da una copertura di colore da grigio a biancastro con numerose presenze di profonde cavità e priva di estese colonizzazioni di organismi animali e/o vegetali. Questi rilievi si ritrovano a profondità di circa 80-90 m e presentano alla base estesi accumuli di ciottoli molto arrotondati e pluridecimetrici talvolta poggianti su depositi di color nero di probabile natura vulcanica. Le immagini realizzate in prossimità del rilievo singolo più vicino a costa e posto ad una profondità di circa 60 m hanno rilevato un aspetto totalmente diverso rispetto agli elementi più profondi. Qui, infatti, è stata evidenziata la presenza di un rilievo di forma conica piuttosto appuntito costituito da numerose strutture verticali riconducibili a formazioni vulcaniche colonnari; tale elemento si presenta di color grigio chiaro ed abbondantemente ricoperto da alghe e crinoidi, mentre alla sua base non è stata evidenziata la presenza di

accumuli ciottolosi bensì di sedimenti biancastri di tipo sabbioso a granulometria presumibilmente grossolana.

Fig. 3.7 Immagini ROV sulla Dorsale di Fondachello.

Immagini Side Scan Sonar acquisite in questo settore della dorsale hanno mostrato alla base di quasi tutti i rilievi dei comet marks ben sviluppati ed hanno evidenziato la presenza delle “code” di distribuzione del sedimento eroso allungate in direzione N-S (fig.5.23).

La Secca di Riposto rappresenta la porzione sud-occidentale del Ridge di Riposto; essa si sviluppa a largo di Torre Archirafi mostrando una direzione NE-SO ed un assetto piuttosto articolato. L’intera struttura si presenta bordata da numerose ripide scarpate alte diverse decine di metri che assumono la stessa orientazione della secca; altre scarpate, meno estese delle precedenti, presentano un trend circa E-O e dove si intersecano con i lineamenti NE-SO danno origine a rilievi che rappresentano il top della Secca di Riposto e del Ridge di Riposto in generale. La sommità della secca è, infatti, situata a 66 m di profondità a circa 2,3 km di distanza dalla linea di costa in corrispondenza di una di queste intersezioni. Qui i dati multibeam ad alta risoluzione hanno rilevato la presenza di 2 strutture allungate caratterizzate da una morfologia piatta con l’asse maggiore di 250 e 450 m rialzati di circa 20-30 m rispetto alle porzioni adiacenti. In prossimità di queste

strutture sono stati osservati alcuni rilievi morfologici aventi una forma da sub-circolare a sub-ellittica in pianta; essi si presentano alti fino a 15 m e sono spesso caratterizzati da profondi comet marks alla base. Riprese video realizzate durante delle immersioni in prossimità della sommità della secca (cortesemente offerte dal dott. Leonardi) hanno permesso di osservare alla base di questi rilievi un profondo solco di battente ed un elevato accumulo di ciottoli (fig. 3.8). Altri rilievi simili a blocchi con dimensioni dell’ordine di diverse decine di metri sono stati osservati nel settore più costiero della Secca in corrispondenza delle porzioni distali della prosecuzione subacquea del deposito vulcanoclastico del Chiancone. Immagini Side Scan Sonar acquisite in corrispondenza di una grossa scarpata presente alla base della sommità della secca hanno evidenziato la presenza di testate di strato immergenti verso nord.

Fig. 3.8. La Secca di Riposto con evidenziata l’area con le strutture rilevate a cui fanno riferimento le 3 foto in basso a sinistra (ricevute dal Dott. Leonardi); a destra composizione dei dragaggi e foto del materiale recuperato da uno di essi.

Sebbene numerosi dragaggi effettuati sulla Secca di Riposto non hanno avuto successo (a causa di ripetute rotture del cavo), 3 dragaggi (KD 6, KD 7, KD 8) hanno rivelato un’abbondante presenza di rocce laviche costituite da blocchi di scorie parzialmente incrostati e da ciottoli massivi campionati insieme a sabbie grossolane di origine organica

e piroclastiti (fig. 3.8). Un altro dragaggio (KD 21) effettuato a circa 300 m di profondità ed a più di 3 km a est della Secca di Riposto ha campionato numerosi ciottoli poligenici (vulcanici e sedimentari) da poco a molto arrotondati e abbondanti scorie vulcaniche. Un’altra struttura simile alla Secca di Riposto con la sommità posta a -94 m è stata osservata a circa 3,5 km di distanza dalla costa in corrispondenza di un’altra intersezione tra lineamenti orientati NE-SO e E-O. Il settore, esteso circa 1 km, che separa le due secche si presenta estremamente piatto

Il Canyon di Riposto si sviluppa per oltre 10 km dal sottocosta fino ad una profondità di circa 880 m dove confluisce (in modo piuttosto ripido) all’interno della Valle di Fiumefreddo. Il canyon presenta un’orientazione NE-SO parallela a quella delle scarpate che bordano la Secca di Riposto; ciò potrebbe far pensare ad un possibile controllo tettonico da parte di un lineamento avente il medesimo trend. Nella porzione più profonda (a circa -550 m) l’asse del canyon curva bruscamente in corrispondenza di una variazione della pendenza del thalweg mentre a circa 700 m di profondità varia in senso orario assumendo una direzione NNE-SSO. L’ampiezza del canyon (calcolata da sponda a sponda) varia sensibilmente tra 4,5 km in corrispondenza della testata e 800 m nelle porzioni distali, mentre i suoi fianchi presentano altezze comprese tra 150 e 300 m. La testata del canyon, caratterizzata da una forma trapezoidale, si sviluppa a partire da una profondità di 15 m ad una distanza di soli 150 m dal porto di Riposto. Essa erode notevolmente il terrazzo deposizionale sommerso che in questo settore è largo 200-300 m con il ciglio posto tra 20 e 25 m, dando origine a numerose nicchie erosive di forma semicircolare disposte a raggiera; sotto queste nicchie erosive sono presenti dei corpi deposizionali caratterizzati da una forma lobata. All’interno della testata l’attività selettiva di tali strutture erosive ha messo in evidenza la presenza di isolate creste riconducibili presumibilmente ad un substrato litologicamente più competente (profilo AB di fig. 3.9). In corrispondenza di una di queste creste si osservano alcuni rilievi di forma pseudo-conica con altezze comprese tra 10 e 25 m.

Fig.3.9 Immagine multibeam del Canyon di Riposto con 2 profili circa ortogonali all’asse principale; in basso a destra un particolare delle forme di fondo presenti all’interno del thalweg ed un profilo topografico ortogonale ad esse.

Il thalweg è piuttosto piatto e caratterizzato dalla presenza di numerose forme di fondo alte fino a 5 m e con una forma semicircolare con la concavità rivolta verso le maggiori profondità. La loro spaziatura mostra una correlazione inversa con il gradiente del thalweg: in corrispondenza di alti gradienti si osservano numerose scarpate poco distanziate (min 60 m), dove invece le pendenze diminuiscono, le forme di fondo risultano intervallate da distanze maggiori (max 550 m) (fig 3.9).