• Non ci sono risultati.

3.1 “Piano integrato per la rigenerazione urbana del centro storico di Sassari”

3.2 Alcune riflession

3.3.5 RIGENERAZIONE URBANA E SNATURAMENTO DEI LUOGH

È chiaro che nel caso di Milano gli interventi sulle due piazze non solo semplici azioni estemporanee ma delle e vere e proprie tattiche inserire in una strategia più ampia che fa del coinvolgimento cittadino il punto di partenza in un’ottica di rigenerazione urbana nel lungo periodo. In altre esperienze di rigenerazione urbana, invece, le pratiche partecipative si rivelano essere possibili strumenti di contrasto ai processi di snaturamento dei luoghi.

Il mercato di Sant Antoni, situato nell’omonimo storico quartiere di Barcellona, è un’imponente struttura in ferro costruita nel 1882 e oggetto di una ristrutturazione e

30Il 93% dei partecipanti al processo

partecipativo si è dimostrato favorevole alla pedonalizzazione di cui il 58% favorevole alla pedonalizzazione totale e il 35% a quella parziale. Inoltre il 45% ha individuato nel traffico e nelle auto in sosta le principali problematiche degli spazi. Fonte: www.comune.milano.it

31www.comune.milano.it

32Tali intenzioni sono confermate dai

recenti incontri pubblici, avvenuti il 12 e 13 novembre scorso, durante i quali il Comune ha espresso la volontà di migliorare i due progetti tramite il coinvolgimento dei cittadini in vista della loro versione definitiva e di voler continuare la sperimentazione, invitando associazioni e municipi a segnalare altre possibili aree in cui replicare il progetto.

3

137

rinnovamento funzionale, durato nove anni e costano 80 milioni di euro, conclusosi nel maggio 2018 con la recente inaugurazione e apertura pubblica.

Già durante le fasi di ristrutturazione le associazioni di residenti avevano espresso il timore circa il pericolo di gentrificazione legato alla ristrutturazione. Il quartiere, come molti del centro della città, è ormai da alcuni anni fortemente colpito dal fenomeno dell’aumento degli affitti e del costo della vita dovuto alla “turisticizzazione” di molti dei suoi luoghi quotidiani. Tali timori erano, peraltro, confermati da ciò che è accaduto ad un altro mercato storicamente popolare della città, La Boqueria, la cui imponente ristrutturazione, anziché migliorare il commercio di prossimità, ha reso il mercato un luogo primariamente turistico, una sorta di grande ristorante all’aperto, snaturandone l’uso e il significato per i residenti.

Col fine di arginare il rischio di gentrificazione l’amministrazione decide di avviare, a partire dal 2016, un processo partecipativo denominato Omplim de barri el mercat34.

Tale percorso ha permesso agli abitanti di essere coinvolti nel processo decisionale riguardante l’organizzazione funzionale del mercato e la tipologia di attività e progetti da sviluppare al suo interno, lavorando insieme all’amministrazione con l’obbiettivo di costruire un grande spazio pubblico ad uso prioritario dei residenti.

Frutto di tale percorso è stata la definizione di una percentuale massima di aree dedicate alla ristorazione (il 25%), e la costruzione, al primo piano interrato, di uno spazio di 500 metri quadrati che ospiterà una cucina comune, spazi per i giovani e altri servizi specificatamente dedicati ai residenti.

Ancora, grazie a tale spazio di confronto tra residenti e decisori, particolare attenzione è stata posta nel mantenere attive le tradizioni e gli usi storici del mercato di Sant Antoni. Per questa ragione sono stati pensati degli spazi specifici al di fuori del mercato per ospitare il tradizionale mercato domenicale dei libri usati. Si tratta di 78 stalli composti da una struttura metallica, dotata di energia elettrica e di un sistema di ombreggiamento che lavora per mezzo di un sistema di teli retrattili, che permettono di lasciare lo spazio libero ad altri usi durante la settimana quando il mercato dei libri non è attivo.

A livello di quartiere, infine, già prima dell’apertura, si sono presi provvedimenti per proteggere il commercio di prossimità e garantire, all’inaugurazione del mercato, un equilibrio tra i diversi usi e attività. Le misure riguardano soprattutto il divieto di nuove licenze per l’aperura di attività di ristorazione e negozi di souvenir nell’area di influenza diretta del mercato.

Il fenomeno della gentrificazione, che spesso accompagna la rigenerazione urbana di quartieri svantaggiati, è difficile da controllare perché tanti sono i fattori e gli attori in gioco nel processo. Tuttavia alcuni casi, come quello appena presentato, ci insegnano che forse il coinvolgimento cittadino e l’adozione di strumenti che fanno dello stesso un caposaldo fondamentale, come l’urbanismo tattico, può essere la soluzione per tentare se non di eliminare totalmente il fenomeno, quantomeno di ridurne i sintomi e

33In particolare, per quanto riguarda

Dergano la comparazione dei dati raccolti prima e dopo la sperimentazione dimostrano un incremento del 50% del flusso di pedoni lungo l’adiacente via Tartini. L’86% degli intervistati ha espresso parere favorevole alla pedonalizzazione, il 72% ha detto che frequenta di più la piazza, l’84% sarebbe felice che la sperimentazione diventasse permanente. Il 35% ha dichiarato di passare più di un’ora al giorno nella piazza, diventata un punto di riferimento per il quartiere. La preoccupazione principale (51%) riguarda il mantenimento della pulizia e la manutenzione, mentre c’è una grande richiesta (89%) di incrementare il verde e le aree gioco nella fase definitiva. Alcuni cittadini hanno suggerito di riposizionare i tavoli da ping pong ed estendere la pavimentazione colorata a ridosso delle alberature. Apprezzamento anche per il nuovo look di piazza Angilberto II: il 71% degli intervistati è d’accordo con la pedonalizzazione, il 52% dichiara di utilizzare più frequentemente la piazza, il 70% vorrebbe che la sperimentazione diventasse permanente. Il 71% dei cittadini è preoccupato per l’incremento del traffico – questione cui il Comune ha già risposto rivedendo i tempi semaforici degli incroci limitrofi – mentre la maggior parte degli intervistati (55%) vorrebbe più verde e aree gioco. Anche qui, i dati a disposizione evidenziano un significativo aumento della presenza di pedoni (30%) e ciclisti (47%), nonché un uso pressoché continuo delle panchine e dei tavoli da ping pong (83%) durante le ore diurne. Fonte: www.blog.urbanfile.org

138

mitigarne gli effetti, difendendo la qualità della vita dei residenti.

Anche con lo scopo di tentare di arginare tali fenomeni è bene che i processi di rigenerazione urbana siano affrontati, pensati e studiati, andando anche oltre la scala locale. Per questo motivo, il progetto del Piano meriterebbe una riflessione dedicata che indaghi cosa accade al di fuori del recinto murario della città di Sassari, l’area relativa agli interventi di rigenerazione urbana, quali effetti la riqualificazione porta fuori e quali fenomeni esterni influenzano la riqualificazione. Uno sviluppo futuro della tesi potrebbe essere indagare tali fenomeni.

3

139