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1. SVILUPPO SOSTENIBILE COME SOLUZIONE ALLA “QUESTIONE

1.3 DA RIO A RIO+20: TUTTE LE TAPPE

1.3.6 RIO+20

In occasione del ventennale del Summit della Terra, tenutosi a Rio de Janeiro nel 1992, e del decennale di Johannesburg, si è voluta organizzare la nuova Conferenza sullo Sviluppo Sostenibile sempre nella città brasiliana ed è da considerarsi come la Conferenza delle Nazioni Unite più grande e il maggior passo avanti per la realizzazione di un futuro sostenibile, il cui motto è stato: The Future We Want59. È stata vista come un’opportunità storica per definire la rotta da seguire per creare un mondo più sostenibile, equo, pulito e prospero, seguendo due temi principali:

56

Vedi sul tema: MAGRINI, M. (12 dicembre 2010) A Cancun mini-accordo sul clima. Il sole 24 ore. In: www.ilsole24ore.com/art/notizie/2010-12-12/cancun-miniaccordo-clima-

081308.shtml?uuid=AYDRs3qC#continue

57 Idem nota.56 58

DEL GIUDICE, F. (2011) Diritto Internazionale Pubblico. Napoli: Edizioni Giuridiche Simone. Pag. 364.

59

33 l’economia green per eliminare la povertà e il contesto istituzionale per lo sviluppo sostenibile60.

La concentrazione si è focalizzata su sette aree cui gli sforzi internazionali devono mirare per risolvere problematiche mondiali. L’energia è sicuramente il tema più ragguardevole che il pianeta deve fronteggiare, perché fa da sfondo a tutte le altre questioni che si devono affrontare; un’energia sostenibile è necessaria per rafforzare le economie, proteggere gli ecosistemi e raggiungere un’equità planetaria61

. Nel 2012 ancora una persona su cinque non ha a disposizione l’elettricità e 3 bilioni dipendono da energie derivanti da legno e carbone, che con la loro combustione liberano nell’atmosfera tra i gas ad effetto serra più inquinanti, impedendo la realizzazione dell’obiettivo di base e cioè la riduzione di emissioni a lungo termine62

.

Le altre tematiche affrontate sono da considerarsi nell’ambito delle città che devono mantenere la possibilità di creare dei posti di lavoro e prosperità senza abusare della Terra e delle sue risorse, altre questioni sono inerenti alla scarsità di cibo ed acqua, causate dai cambiamenti climatici che mettono a repentaglio le risorse da cui le popolazioni dipendono, le inadeguate situazioni igienico-sanitarie che generano malattie mortali soprattutto per i bambini. C’è inoltre la necessità di salvaguardare una risorsa globale essenziale come sono gli oceani e di proteggere le persone da disastri naturali come terremoti, tsunami e uragani che hanno effetti disastrosi sull’ambiente e sulle popolazioni colpite dalla calamità, ecco perché bisogna favorire la realizzazione di progetti ed è necessario prestare attenzione ai segnali che la Terra ci trasmette per creare un futuro migliore63.

Il risultato della Conferenza si sperava fosse una concretizzazione dell’Agenda 21 del 1992, ma la dichiarazione finale “The Future We Want”, è stato il frutto di duri scontri di visione tra Paesi sviluppati, Paesi con economie in transizione e non sviluppati che

60 Rio+20. United Nations Conference on Sustainable Development. In:

www.uncsd2012.org/about.html

61

Seven Critical Issues at Rio+20. In: www.uncsd2012.org/7issues.html

62

Sustainable Energy for All. In: www.un.org/en/sustainablefuture/energy.shtml

63

34 non hanno permesso il raggiungimento degli obiettivi ritenuti più importanti e la versione finale della Conferenza si mostra come “un elenco di buoni propositi privo di indicazioni precise: non ci sono target, non ci sono strumenti operativi, non c sono fondi. Tutto è affidato al mercato, che in effetti si sta muovendo molto rapidamente in direzione della green economy: oggi ad esempio è stato annunciato un accordo di cooperazione da 30 miliardi di dollari tra Cina e Brasile per lo sviluppo sostenibile”64

. Nonostante l’esito poco brillante, al termine della Conferenza, i commenti ufficiali furono ottimisti, perché il Summit è stato visto come un passo avanti e una riconferma del bisogno comune internazionale nel campo dello sviluppo sostenibile e dei cambiamenti climatici. Chi invece ha un parere completamente negativo sulla riuscita di Rio+20 sono le associazioni ambientaliste, come WWF e Greenpeace, che speravano che i negoziatori del Summit, su cui essi riponevano grandi speranze, potessero decidere qualcosa di concreto, che stabilissero dei limiti e degli obblighi, ma di sicuro non speravano e non pensavano a Rio+20 come a un appuntamento che avrebbe evidenziato solo la promessa che qualcosa, non si sa bene cosa, entro il 2015 sarà deciso. In sostanza la Conferenza, mancando di fondi e di decisioni sulle responsabilità dei Paesi inquinatori, solo riafferma e ripresenta ciò che era stato deciso vent’anni prima65

.

L’ultima, a livello temporale, Conferenza delle Parti sui Cambiamenti Climatici (COP18), si è tenuta a Doha in Qatar dal 26 Novembre all’8 dicembre 2012; durante questo Summit fu presa un’importante decisione, ossia di estendere il Protocollo di Kyoto, in scadenza proprio nel 2012, fino al 2020 perché è sempre più necessaria un’azione immediata e condivisa, ma a lungo termine, a sostegno dell’ambiente. In realtà è un risultato simbolico, perché i 200 Paesi firmatari della fase 2 del Protocollo rappresentano solamente il 15% delle emissioni di gas serra totali (tra cui

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CIANCIULLO, A. (22 giugno 2012) Buoni propositi, niente obiettivi a Rio+20 battaglia sui sussidi del petrolio. La Repubblica.it In: www.repubblica.it/ambiente/2012/06/22/news/conferenza_chiusura- 37748991/

65 COLTRONEO, R. (20 giugno 2012) Rio+20 “debole, poco coraggioso e inutile”. Le associazioni

ambientaliste bocciano i risultati del summit sullo sviluppo sostenibile. “I leader hanno deluso il Mondo”. Corriere della Sera.it In: www.corriere.it/ambiente/12_giugno_20/rio-ambiente-piu- venti_a3c4c99e-baa0-11e1-9945-4e6ccb7afcb5.shtml

35 l’Unione Europea, l’Australia e una dozzina di altri Paesi industrializzati); infatti Paesi come Russia, Canada e Giappone non hanno aderito e, insieme agli Stati Uniti, che non hanno mai accettato l’accordo e le sue decisioni, rappresentano i maggiori produttori di sostanze inquinanti che raggiungono più della metà delle emissioni di gas serra mondiali. Un altro dato negativo è che non sono state prese decisioni inerenti il sostegno finanziario dei Paesi in via d sviluppo, per i quali si era presa la decisione che fossero aiutati economicamente e tecnologicamente per creare un loro sviluppo privo di emissioni e di inquinamento. Grande critica inoltre da parte delle associazioni ambientaliste che sono sempre più convinte che non si stia ancora facendo abbastanza per l’ambiente, e sono certi del fatto che le decisioni prese non tengano conto degli studi e avvertimenti che gli scienziati stanno da anni denunciando riguardo i cambiamenti climatici del pianeta.66