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Risultati e osservazioni inerenti ai dati raccolti all’ interno del centro C.P.I.A d

RISULTATI

Il 23 ottobre, a due settimane esatte dall’ inizio del tirocinio, quando ormai era stato possibile ambientarsi ed avere una prima conoscenza con gli studenti, si è svolta la prima prova. La prima prova, denominata P1B322 era livello medio e consisteva in un esercizio di richiamo del lessico, ossia scrivere in modo corretto il nome dei sedici oggetti disegnati. Tale prova, seppur apparentemente difficile, ha prodotto un risultato totalmente positivo per la maggior parte della classe tanto che circa 82% dei soggetti si è valutato con ottimo, solo un 18% con buono mentre nessuno insufficiente. Il numero percentuale di voti incongruenti rispetto alla griglia elaborata dal docente è stato esattamente delle metà, 50%.

La seconda prova del 25 ottobre denominata P2C323, era simile alla prima di

richiamo lessicale ma con qualche elemento in più. Lo studente di fatto, oltre a completare i ventitré spazi scrivendo i corrispettivi nomi degli oggetti, doveva scegliere se scrivere nella casellina in alto “sì” o “no”, a seconda se l’ordine della prima lettera dei disegni seguiva quello alfabetico. Tale prova, più articolata rispetto alla precedente, ha prodotto un risultato più eterogeneo: 54% voto ottimo; 40% voto buono e perfino un 6% con voto insufficiente. Sostanzialmente l’unico ad autovalutarsi con voto uno è stato il soggetto S9, studente siriano universitario molto esigente con se stesso che durante tutta la durata del corso si è dimostrato il più intransigente rispetto ai propri errori, oltre ad essere uno di quelli più attivi in classe. Il numero percentuale di voti incongruenti rispetto alla griglia elaborata dal docente è stato lievemente inferiore rispetto alla prima prova, ossia del 38%. Continuando, la prova P3D324 del 31 ottobre era di difficoltà bassa, con lo scopo di rincuorare coloro che erano rimasti delusi dal test precedente. L’esercizio era basato su indentificare quale delle due parole della coppia minima era stata pronunciata dall’insegnante e segnalarla con una crocetta. Da tale prova si è prodotto un risultato sorprendete di 100% voto ottimo dimostrando la generale capacità di discriminazione dei fonemi /b/- /p/; /f/-/v/; /t/ -/d/. Il numero percentuale di voti incongruenti rispetto alla

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griglia elaborata dal docente è stato. In questa prova nessuno studente si è assegnato un voti incongruenti rispetto alla griglia elaborata dal docente.

La quarta autovalutazione del 4 novembre di livello medio era una continuazione della prova precedente solo che in questo caso, oltre a coinvolgere solo i fonemi /m/- /n/, veniva chiesto ai soggetti una doppia attività. Il primo era un esercizio cloze, più facile, dove andava inserita una delle due lettere, mentre il secondo richiedeva allo studente di capire il significato della frase e, anche grazie ai disegni, scrivere la risposta corretta. Anche da tale prova il risultato è stato pressoché omogeneo ossia 91% si sono assegnati il massimo del voto mentre solo S6, il più anziano tra i due studenti thailandesi ha ammesso di essersi reso conto della difficoltà di riconoscere perfettamente i due suoni e che in vista di un progresso futuro, al momento si sentiva di valutarsi solo con un buono. Anche in questo caso 0% dei soggetti si è assegnato insufficiente. Per quanto riguarda la percentuale di voti incongruenti rispetto alla griglia elaborata dal docente è stata del 30%. Continuando con i risultati, la quinta autovalutazione325 denominata P5F326 e con data 8

novembre era una prova di grammatica. I soggetti dovevano inserire i ventidue vocaboli dentro all’insieme corretto, a seconda dell’articolo determinativo singolare. Tuttavia anche questa prova di grammatica di livello medio ha prodotto un esito simile alle prove di lessico P2C, sempre di livello medio. Il 65% degli studenti si è valutato con voto ottimo e il restante 35% con voto buono. Di fatto in questo caso diversamente da P2C il soggetto S9 ha notato che seppur il suo vocabolario fosse ancora povero aveva acquisito in fretta le conoscenze grammaticali, e ha dichiarato di aver recuperato un po’ di fiducia nelle sue possibilità di apprendere l’idioma. Per quanto concerne il numero percentuale di voti incongruenti rispetto alla griglia elaborata dal docente è stata del 30%.

Anche la prova P6G327, di livello alto con data 20 novembre, era di fatto volta a testare principalmente le competenze grammaticali anche se coinvolgendo necessariamente anche le conoscenze lessicali e quindi di comprensione. L’argomento in questione era uno dei più difficili all’interno della grammatica italiana per stranieri, ossia l’alternanza nell’uso dei due ausiliari. Il primo esercizio della prova consisteva in un semplice esercizio cloze in cui i discenti dovevano coniugare il verbo adatto alla frase, mentre il secondo esercizio prevedeva due fasi: inserire la parola sotto il disegno corretto, scegliere uno dei due verbi ausiliari e infine coniugarlo in moda da creare una frase di

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327 Documento in appendice; la parte di vero o falso è stata svolta assieme alla fine della lezione sotto forma

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senso compiuto (per esempio fame – io ho fame). I risultati emersi furono eterogenei: il 40% si è valutata con distinto, il 20% con buono, il 30% con sufficiente e infine il 10 %, costituito ancora una volta dal soggetto S6, con punteggio insufficiente. In questo caso, diversamente dal precedente, confrontando con i parametri della griglia di valutazione matematica, il voto adatto a S6 sarebbe stato buono. Per controbilanciare al livello di difficoltà dell’autovalutazione precedente, evitando così che il test diventasse un momento di “abbattimento”, in data 21 novembre è stata proposta una prova più semplice. Per quanto concerne il numero percentuale di voti incongruenti rispetto alla griglia elaborata dal docente è ancora una volta del 30%. La settima autovalutazione P7H328 consisteva in dodici esercizi a scelta multipla abbinati ad altrettanti disegni. Tuttavia i risultati furono diversi da quelli prospettati. Di fatto, invece di ripetere il 100% ottimo ossia nella prova di lessico a crocette denominata P2C, nel caso di P7H i discenti si sono dimostrati più severi con loro stessi, specialmente nel caso di S11329 autovalutandosi sufficiente, sebbene avesse diritto ad un distinto. Tuttavia il 67% degli studenti si era valutato con il massimo mentre il 25% con distinto. In questo caso il numero percentuale di voti incongruenti rispetto alla griglia elaborata dal docente è lievemente superiore ai precedenti, ossia del 33%.

L’ottava prova di autovalutazione P8I330 con data 22 novembre di livello medio,

si focalizzava sulla distinzione del grafema “c” nelle sue varianti /k/ e / ʧ/ rispettivamente denominate dura e dolce. Il compito degli studenti consisteva nel richiamare le quattordici parole corrispondenti all’immagine. I risultati relativi a tale prova lessicale furono per la maggior parte con voto distinto, precisamente il 45%, il 40% con voto buono e solamente un 15% con il massimo del voto. Per quanto riguarda il numero percentuale di voti incongruenti rispetto alla griglia elaborata dal docente diminuita i cinque punti raggiungendo il 25%. A seguire, nella nona prova di carattere grammaticale, P9J331, è stato proposto un esercizio cloze sotto forma di lettera di presentazione con lo scopo di ripassare i due ausiliari. Tale esercizio di livello medio-alto ha prodotto una spaccatura netta all’interno della classe: un 50% si è valutato con distinto mentre l’altro 50% con buono. Tuttavia, nonostante la difficoltà iniziale dell’esercizio, nessuno si è scoraggiato al punto da lasciare il lavoro a metà o valutandosi con un punteggio basso, ma tutti, con più o meno errori, hanno completato l’esercizio. Per quanto concerne il numero

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percentuale di voti incongruenti rispetto alla griglia elaborata dal docente è stata lievemente minore rispetto alle precedenti, ossia 20%.

La decima prova, P10K332 con data 28 novembre, proponeva un altro esercizio di

richiamo, anche se in questo caso la difficoltà era lievemente aumentata in quanto si trattava di richiamo doppio. Di fatto i discenti oltre a scrivere il nome corretto sotto ai dodici disegni di oggetti domestici, nel riquadro affianco dovevano aggiungere in che stanza di una comune casa italiana si potessero trovare. Tale esercizio, oltre a mettere alla prova il vocabolario degli studenti permetteva di verificare anche il loro livello di conoscenza della cultura italiana.

I voti dell’autovalutazione in questo caso oscillavano tra il distinto e il buono, precisamente con un 56% e 22%. Di fatto si è contato anche un caso di voto insufficiente da parte del soggetto S10333. Pertanto, se da un lato il soggetto S10 ha iniziato a mettersi in discussione, anche se assegnandosi un punteggio più basso del necessario, dal lato opposto vi è il caso di S13 il quale valutò con distinto una prova appena sufficiente. Probabilmente il voto del soggetto kosovaro deriva dalla sua soddisfazione di conoscere più lessico di quanto pensasse nonostante le numerose assenza in classe e la differenza con la sua lingua madre. Per quanto riguarda il numero percentuale di voti incongruenti rispetto alla griglia elaborata dal docente è aumentata in modo sostanzioso, raggiungendo il 44%.

Per l’autovalutazione numero P11L334 con data 29 novembre si è optato per

un’ulteriore prova inerente al lessico della casa ma di livello più basso. Di fatto gli esercizi di richiamo sono stati sostituiti da alcuni di abbinamento o di eliminazione dei termini intrusi. Da tale prova sono emersi dei risultati più eterogenei del previsto, sebbene i voti comunque oscillavano solo tra l’ottimo, con una maggioranza del 70%, e il buono, con un 20%. Tra coloro che si sono assegnati voto buono vi è anche il soggetto S1, il quale sebbene meritasse un voto di un grado superiore, è stato l’unico abbozzare una spiegazione nel commento, ossia «ancora tanto devo imparare». Per quanto concerne il numero percentuale di voti incongruenti rispetto alla griglia elaborata dal docente è nuovamente diminuito raggiungendo il 20%.

A seguire si è optato per un’ulteriore verifica di livello medio basso denominata P12M335, inerente agli oggetti della casa. Tuttavia in questo caso la prova non si basava

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solamente nell’ associare le parole alle immagini, ma consisteva in un esercizio di grammatica volto al ripasso dei generi e numeri delle parole. In questo caso di fatto la maggioranza pari al 60% non si è valutata con un ottimo ma bensì con distinto. Tuttavia una buona percentuale, 30%, si è valutata comunque con il massimo punteggio mentre solo il 10% con buono. Questo 10 % è rappresentato dal soggetto S11 il quale, prendendo visione dei suoi errori ha chiesto una spiegazione individuale finita la lezione. Per quanto concerne il numero percentuale di voti incongruenti rispetto alla griglia elaborata dal docente è rimasto costante al 20%. Anche la tredicesima prova P13N336, era di livello medio facile ed era composta sia da esercizi cloze che di trasformazione (dalla frase affermativa a negativa). Tuttavia è necessario segnale che durante questa prova datata 3 dicembre la classe per la prima volta si è mostrata da subito ben disposta a mettersi alla prova senza alcun timore o senso d’imposizione. Di fatto la classe per la prima volta ha lavorato in un totale silenzio se senza interruzioni. I risultati emersi sono i più eterogenei registrati, ossia 12% con voto ottimo, 38% sia con distino che con buono e infine un 12% con voto sufficiente derivato ancora una volta dal soggetto S10. Per quanto concerne il numero percentuale di voti incongruenti rispetto alla griglia elaborata dal docente è stato ancora una volta del 20 %.

Il penultimo test di autovalutazione avvenuto in data 19 dicembre, chiamato P14O337 aveva come obiettivo il ripasso degli articoli, generi e numeri dei sostantivi

attraverso esercizi cloze e un ultimo esercizio in cui gli studenti erano invitati a correggere gli errori all’ interno di dieci frasi. Dai risultati emersi si è stabilito che tale prova fosse catalogabile come difficoltà “medio- bassa” in quanto, più di qualsiasi altra attività grammaticali, è risultata tanto facile per i parlanti di madre lingua romanza, quanto difficile per i madre lingua di famiglie linguistiche lontane, addirittura non indoeuropee. Le percentuali raccolte furono piuttosto omogenee ossia un 80% con voto buono. Per quanto riguarda gli altri, si è registrato un 10 % con voto distino attribuito dal soggetto S15, anche se secondo la griglia matematica non superava il buono, e infine un altro 10% con voto insufficiente sempre dal soggetto siriano S9338. In questa prova ci sarebbe stato anche un voto ottimo da parte dell’ispanofono S10, il quale, avvantaggiato dalla lingua madre ha commesso solo un errore. Nonostante ciò, il soggetto S10 si è attribuito un

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buono. Per quanto concerne il numero percentuale di voti incongruenti rispetto alla griglia elaborata dal docente è salito solo di cinque punti raggiungendo il 25%.

L’ultima prova chiamata P15P339 è avvenuta in data 21 dicembre, ultimo giorno di lezione

disponibile prima delle vacanze natalizie. Tale test proponeva un esercizio di riordino della frase interrogativa ed era catalogabile con un livello di difficoltà medio. Da quest’ultima autovalutazioni i risultati furono 17% nel caso dei due voti più alti, mentre la maggioranza del 66% si è valutato con voto buono. Per quanto concerne il numero percentuale di voti incongruenti rispetto alla griglia elaborata dal docente è diminuito notevolmente raggiungendo un 16%.

In conclusione, dal questionario compilato dall’insegnante340 sempre in data 21 dicembre, è emerso l’apprezzamento del docente verso il lavoro svolto in quanto affermava di aver notato una crescente capacità di autocritica da parte dei discenti. Inoltre l’insegnate in questione dichiarava di voler continuare con il lavoro di autovalutazione per permettere tanto a se stesso come agli studenti di monitorare il percorso formativo.

OSSERVAZIONI

In queste osservazioni si vogliono illustrare i casi specifici di alcuni soggetti chiave all’ interno di questo ciclo di autovalutazioni.

Il primo soggetti chiave di cui si parla è S1 il quale più di tutti è riuscito a intraprendere i test di autovalutazione con stato mentale corretto, ossia come uno momento di autoriflessione dedicato a monitorare le proprie competenza. Il soggetto in questione ha affrontato da subito il lavoro con curiosità e serietà senza barare nella correzione degli errori e cercando di essere il più sincero possibile nell’ assegnazione del voto, senza perdere di vista i suoi progressi e regressi.

Un'altra figura chiave di cui si è parlato è il soggetto S9 il quale ha dimostrato molta oggettività nell’assegnazione del voto qualora l’esercizio fosse riuscito positivamente, quanta serietà, al punto di assegnarsi una insufficienza, qualora l’esercizio non fosse stato svolto come desiderato. Tale comportamento, a detta dello studente derivava dalla sua personale necessità di severità per fare del suo meglio in seguito. Il terso soggetto è invece S11 il quale, sebbene non avesse compreso molto bene la distinzione tra i voti, anche a causa del suo basso livello di scolarizzazione, ha saputo sfruttare il momento dell’autovalutazione ponendo domande e richiedendo un rinforzo

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dove si rendeva conto di essere carente. Infine, bisogna menzionare il soggetto S10, l’unico ad aver vissuto tutto il momento dell’autovalutazione in modo negativo, nonostante i tentativi di tranquillizzarlo da parte dell’insegnate.

Il soggetto in questione, ispanofono di età avanzata, nonostante la vicinanza linguistica, presto si è reso conto della lentezza del suo processo d’apprendimento. Pertanto, per nascondere la sua difficoltà all’insegnante, ma ancora di più a se stesso, ha trascorso buona parte delle prove a copiare dai compagni e ad assegnarsi il massimo dei voti.

Tale comportamento probabilmente era dovuto alla paura tipica dei discenti adulti, seppur in questo caso totalmente infondata, di esser messi in ridicolo o di sentirsi in difetto rispetto agli studenti più giovani, alcuni ancora minorenni. Tuttavia col passare del tempo, tale soggetto si è reso conto che falsificare il risultato delle prove serviva solo ad imbrigliare se stesso. Di conseguenza ha iniziato un processo d’abbattimento “iperbolico” che lo ha portato ad assegnarsi solo voti molto bassi, anche nei test dove riusciva meglio.

5.6 Conclusioni inerenti alle prove di autovalutazioni effettuate all’ interno del