CAPITOLO 3: L’APPLICAZIONE DELLA CONTENT ANALYSIS ALL’AZIONE:
3.4 LA PRESENTAZIONE DEI RISULTATI E LE CONSIDERAZIONI METODOLOGICHE NEL CASO PRATICO 163
3.4.1 I risultati del progetto: Il piano strategico dell’Università di Padova 163
L’ultima fase prevede la redazione del documento finale attraverso un’ulteriore analisi e revisione delle policy strategiche, in considerazione delle osservazioni ricevute dall’Ufficio Finanza e Programmazione e dal Prorettore.
In questa fase è stata verificata la coerenza tra le policy strategiche e gli obiettivi strategici ai quali sono state attribuite e la coerenza complessiva del piano strategico. La scrittura del piano strategico è stata effettuata solamente da un soggetto del team.
L’indice ricalca la struttura di codifica sviluppata per la codifica in NVivo. In apertura troviamo l’introduzione del rettore che funge da introduzione all’intero documento e delinea le finalità del piano strategico:
“La responsabilità che deriva da una lunga storia di successi e di eccellenza impone uno sforzo coerente e credibile nella redazione di un piano strategico che sia ambizioso e apra orizzonti di innovazione nei diversi ambiti della didattica, dei rapporti con il territorio e della ricerca di base e applicata. (introduzione del rettore dell’università di Padova Rosario Rizzuto)”
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ed identifica i cinque macroargomenti che verranno sviluppati nel piano:
“La strategia dell’Università di Padova per il prossimo triennio prevede una pianificazione che, in linea con le esigenze di un contesto caratterizzato da una sempre più rapida evoluzione, si propone di:
- Affrontare la crescente competizione nell’attività di ricerca,
- Innovare e modernizzare l’attività di didattica,
- Migliorare il posizionamento internazionale,
- Consolidare i rapporti e le partnership con enti pubblici, privati e aziende,
- Preservare l’equilibrio economico-finanziario. (Piano strategico Università di Padova)”
Il secondo capitolo identifica gli attori e i destinatari del piano strategico. Gli attori sono l’intera comunità accademica che deve operare per il raggiungimento degli obiettivi prefissati. In particolare, devono essere coinvolti i componenti degli organi accademici, i direttori di dipartimento, i presidenti delle scuole, i presidenti dei corsi di studio e quanti hanno la responsabilità di guidare la struttura. Per quanto riguarda i destinatari l’università si rivolge a due interlocutori principali: la società e gli studenti.
Nel terzo e quarto capitolo vengono esposti il posizionamento e la mission e vision dell’università, che abbiamo già visto nei paragrafi precedenti.
Nel quinto capitolo vengono dichiarati i valori. I valori possono essere definiti come quelle cose alle quali l’azienda non può rinunciare anche se potrebbe risultare diseconomico. Per l’università di Padova abbiamo individuato i valori:
- sostegno alla piena libertà di ricerca e d’insegnamento;
- promozione della cultura, dei valori della parità, dell’inclusione e della responsabilità sociale;
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- riconoscimento di pari dignità alle varie aree disciplinari, assicurando ad esse le opportunità di sviluppo nel rispetto del principio della valorizzazione della qualità nella ricerca e nella didattica;
- garanzia di una cultura libera da ogni forma di discriminazione (razza, disabilità, genere, età, religione o orientamento sessuale);
- adozione di un’apertura universale e rispetto delle diversità delle idee e delle visioni del mondo;
- promozione dell’accountability nella gestione delle risorse;
- valorizzazione della valutazione come strumento per promuovere il merito; - assicurare processi decisionali partecipati e condivisi;
- previsione di particolare attenzione, facendo perno sull’aspirazione all’universalità dell’Ateneo, alla concretezza dei programmi e alla sostenibilità dello sviluppo, condizioni necessarie per valorizzare e concretizzare il motto “Universa Universis Patavina Libertas”.
Nel capitolo sei viene definita la struttura delle sezioni successive che sono articolate in 8 temi strategici. All’interno di ogni tema strategico sono stati definiti degli obbiettivi strategici. Per ogni obiettivo strategico sono previste delle policy strategiche ovvero delle azioni da implementare per raggiungere l’obiettivo. Gli otto capitoli successivi corrispondono agli otto ambiti strategici:
1. Didattica 2. Ricerca
3. Internazionalizzazione
4. Trasferimento tecnologico, lavoro
5. Impegno pubblico e valorizzazione del patrimonio culturale dell’ateneo 6. Salute e benessere
7. Valorizzazione del personale e semplificazione 8. Sostenibilità ed edilizia
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Consideriamo l’ambito strategico “Didattica”. All’interno nell’ambito strategico “Didattica” abbiamo individuato gli obiettivi strategici:
1.1. Miglioramento della qualità della didattica;
1.2. Miglioramento dell’attrattiva dei corsi di studio e dei corsi di dottorato di ricerca;
1.3. Potenziamento a supporto degli studenti per migliorare le condizioni di vita e di studio;
1.4. Modernizzazione ed innovazione dell’attività didattica; 1.5. Esito lavorativo dei laureati dell’università.
Per l’obiettivo strategico “Miglioramento della qualità della didattica”, come per tutti gli altri, abbiamo dapprima proposto una descrizione dello stesso. “[…] Come
Università che ambisce a essere riconosciuta come leader nel contesto nazionale e internazionale, l’Università di Padova intende formare laureati competenti, consapevoli, innovativi e intraprendenti grazie a una didattica di qualità, in costante confronto con la società e pienamente rispondente alle mutevoli esigenze di un mondo del lavoro sempre più complesso e in evoluzione. […]” Abbiamo poi
individuato degli indicatori per misurare in modo il raggiungimento di questo specifico obiettivo. Tutti gli indicatori scelti sono quantitativi ed esprimibili numericamente.
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TABELLA 8: MISURE PER LA VALUTAZIONE DEL RAGGIUNGIMENTO DELL’OBIETTIVO: MIGLIORAMENTEO DELLA QUALITÀ DELLA DIDATTICA
Per ogni obiettivo strategico abbiamo inoltre espresso delle policy strategiche non numeriche da perseguire per il raggiungimento dell’obiettivo. Considerando sempre l’obiettivo strategico “Miglioramento della qualità della didattica”, le policy strategiche individuate sono:
1.1.1 Valutazione integrata della didattica;
1.1.2 Ruolo di corsi di studio, scuole e dipartimenti;
1.1.3 Qualità della didattica come criterio nel reclutamento e nell’attribuzione dei punti organico;
1.1.4 Gestione coordinata della didattica; 1.1.5 Formazione alla didattica;
1.1.6 Teaching for learning; 1.1.7 Stage e tirocini.
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All’interno delle policy strategiche vengono delineate le azioni da intraprendere ad un livello più pratico per raggiungere quel particolare obiettivo. Consideriamo la policy strategica “Ruolo di corsi di studio, scuole e dipartimenti”. Per migliorare la qualità della didattica questa policy strategica stabilisce di: “ […] procedere alla
segnalazione ai presidenti dei Corsi di studio delle scadenze e di informazioni puntuali sulla compilazione dei documenti richiesti. I Dipartimenti dovranno essere supportati con una più chiara definizione del loro ruolo didattico all’interno dell’Ateneo, e dovranno impegnarsi all’erogazione di didattica anche ai Corsi di studio dei quali non costituiscano dipartimento di riferimento, col diritto a ricevere copertura didattica da altri dipartimenti. Occorrerà definire delle regole condivise per determinare l'ampiezza dell'offerta didattica sostenibile per i singoli Corsi di studio e quindi misurare in maniera equa le effettive esigenze didattiche di ognuno di essi prevedendo, in prospettiva, una razionalizzazione dell’offerta didattica e una maggiore uniformità degli insegnamenti in termini di CFU, al fine di valorizzare l’interdisciplinarietà e ottimizzare le risorse. Occorrerà infine razionalizzare e semplificare il funzionamento delle Scuole, ridefinendone, in parte, le competenze, i ruoli e le procedure.”