• Non ci sono risultati.

Il ruolo chiave dei servizi ausiliari di supporto nelle attività di microcredito

Ripercorrendo le tappe dell’analisi condotta fino a questo momento, possiamo osservare che abbiamo dato avvio alla trattazione spiegando il modello di microcredito originario sviluppatosi in Bangladesh grazie all’attività della Grameen Bank, da cui le forme di microprestito di cui ci siamo occupati in seguito hanno tratto origine, seppur con le comprensibili differenze. Queste trovano giustificazione nel fatto che il modello iniziale nasce e si sviluppa negli anni ’70 in un Paese molto povero, soprattutto se confrontato con la situazione economica del resto del mondo e dell’Europa; i modelli di microcredito di cui ci siamo occupati successivamente, ovvero quelli utilizzati dai Paesi dall’Unione Europea e quelli applicati in Italia, differiscono per alcuni aspetti, dettati dal diverso contesto economico in cui si inseriscono: ad esempio, il meccanismo del prestito di gruppo non è molto utilizzato nei sistemi economici europei, così come la prassi dell’“effetto di genere”, in base alla quale i prestiti sono erogati preferibilmente alle donne. Questi elementi sono e restano prerogativa di un modello che trova diffusione soprattutto in contesti meno abbienti.

Nonostante questa considerazione, che fa riflettere sul fatto che il microcredito non si presenti con un modello univoco, ma che si adegui alle caratteristiche e alle peculiarità dell’economia del Paese che lo attua, riconoscendogli in questo una certa flessibilità nelle sue possibili manifestazioni, è opportuno sottolineare che affinché si possa parlare di microcredito sono necessari degli elementi imprescindibili, comuni al modello originario della Grameen Bank, al modello europeo e, nel caso specifico che abbiamo approfondito in questo capitolo, al modello italiano. I tratti peculiari che si ripropongono sempre quando si parla di

122 Cfr. Ente Nazionale per il Microcredito, Relazione Ente Nazionale per il Microcredito. Breve sintesi

99 microcredito, indipendentemente dal contesto economico e sociale in cui si realizza, sono i seguenti:

1. E’ un prestito che si rivolge a persone che necessitano di risorse perché si trovano in una condizione di difficoltà economica o sociale e a soggetti che hanno bisogno di risorse per dare avvio o per far crescere l’attività che vogliono intraprendere o che hanno già avviato. Questa duplice manifestazione si riscontra in modo nitido anche nell’ordinamento italiano in cui si parla espressamente di microcredito socio-assistenziale e di microcredito finalizzato all’impresa e al lavoro autonomo.

2. È un prestito che non è assistito da alcun tipo di garanzia patrimoniale: i beneficiari del microcredito sono esclusi dalle forme di prestito tradizionale; per questo si rende necessario il ricorso a forme di finanziamento alternative, come il microcredito, che non abbiano come presupposto per la concessione la presenza di beni materiali da poter dare in garanzia. I destinatari del microcredito devono essere proprio quei soggetti che, sulla base delle ordinarie valutazioni, dovrebbero rimanere esclusi dal circuito bancario tradizionale. Per questo motivo, nell’ambito dei programmi regionali italiani, la maggior parte delle Regioni ha preferito un sistema di erogazione diretta, evitando così l’intervento delle banche. E’ uno strumento che è stato ideato per raggiungere proprio questa specifica categoria di utenti; se c’è un intervento che distoglie da questo scopo, non avrebbe più significato realizzare dei programmi che non raggiungono la finalità per cui sono stati pensati.

3. È prevista la presenza di servizi ausiliari di supporto, in particolare post erogazione, che giocano un ruolo fondamentale nel successo del rimborso del prestito.

La prestazione di servizi di assistenza e di tutoraggio costituisce, insieme all’ammontare e alle finalità, uno degli elementi definitori del microcredito, espressamente richiamata dallo stesso articolo 111 del TUB e dalle caratteristiche del microcredito secondo il modello della Grameen Bank, il quale prevede

100 proprio l’esternalizzazione di queste attività, nel tentativo di ridurre l’aggravio sui beneficiari dei costi che esse producono.

Nell’ordinamento italiano tali servizi sono complementari all’erogazione del microprestito e come tali erogati a titolo gratuito; essi includono tre diverse categorie di prestazioni123:

- Attività di supporto ex-ante, che consistono nella fornitura di assistenza tecnica al momento della formulazione della domanda di microcredito e nelle attività di promozione e di informazione sullo strumento.

- Attività di supporto ex-post, le quali si concretizzano nell’attività di accompagnamento, tutoraggio e monitoring dopo che il prestito è stato concesso e fino al suo completo rimborso.

- Attività di formazione, che contribuiscono a fornire ai beneficiari delle conoscenze aggiuntive che saranno utili per l’avvio e la gestione della propria attività di impresa o, nel caso del microcredito sociale, per la gestione del denaro proveniente dal finanziamento.

Nel Grafico 3, nel Grafico 4 e nel Grafico 5, si riportano i valori per il 2012 relativi alla valutazione della presenza di ciascuna delle attività sopramenzionate nel complesso dei 106 programmi di microcredito, oggetto di studio del “Rapporto di Monitoraggio”. Da essi si desume che nella quasi totalità dei casi, il 96%, sono presenti i servizi ex-ante, in misura minore, l’84% , i servizi ex-post mentre sono poco utilizzate le attività di formazione, la cui offerta è presente solo nel 27,3% del totale dei casi124.

123 Cfr. Ente Nazionale per il Microcredito, Progetto: Monitoraggio dell’integrazione delle politiche del

lavoro con le politiche di sviluppo locale dei sistemi produttivi relativamente al Microcredito e alla Microfinanza. Le multiformi caratteristiche del microcredito. Rapporto finale di monitoraggio, op. cit., pp.75-76.

124 Cfr. Ente Nazionale per il Microcredito, Progetto: Monitoraggio dell’integrazione delle politiche del

lavoro con le politiche di sviluppo locale dei sistemi produttivi relativamente al Microcredito e alla Microfinanza. Le multiformi caratteristiche del microcredito. Rapporto finale di monitoraggio, Roma, op. cit., pp.75-77.

101 Grafico 3: Iniziative di microcredito per presenza di attività di assistenza tecnica per aiutare nella formulazione della domanda di microcredito. Anno 2012.

Fonte: Rapporto finale di monitoraggio: ”Le multiformi caratteristiche del microcredito”, redatto dall’Ente Nazionale per il Microcredito (ENM).

Grafico 4: Iniziative di microcredito per presenza di attività di accompagnamento e tutoraggio dopo l’erogazione del microcredito. Anno 2012.

Fonte: Rapporto finale di monitoraggio: ”Le multiformi caratteristiche del microcredito”, redatto dall’Ente Nazionale per il Microcredito (ENM).

102 Grafico 5: Iniziative di microcredito in presenza di servizi di formazione. Anno 2012.

Fonte: Rapporto finale di monitoraggio: ”Le multiformi caratteristiche del microcredito”, redatto dall’Ente Nazionale per il Microcredito (ENM).

Gli istituti di credito, ovvero sia le banche nazionali che le BCC locali, ritengono che la presenza dei servizi di assistenza e tutoraggio rappresenti un fattore fondamentale per il successo del microcredito125: tali servizi consentono di essere molto vicini alle persone, alle famiglie, alle imprese e di seguirle per tutta la durata del prestito, riscontrando tempestivamente eventuali difficoltà nel rimborso. Nonostante generino una voce di costo abbastanza consistente, è solo grazie alla presenza di un forte sistema di servizi di supporto che, secondo l’opinione delle banche, il microcredito può avere successo. Per gli intermediari creditizi, la presenza di un efficace sistema di attività di supporto post-erogazione rappresenta un elemento che consente di tenere sotto costante osservazione i beneficiari del prestito, sopperendo in parte all’assenza delle garanzie patrimoniali e alla mancanza di un sistema di scoring specifico per la clientela di questo comparto. Quest’ultimo aspetto è di particolare importanza per le banche di maggiori dimensioni: “L’esperienza compiuta dagli istituti di rilievo nazionale evidenzia che il comparto del microcredito soffre di una mancanza di dati affidabili in merito al volume delle operazioni realizzate e ai livelli di default ad

125 Cfr. Ente Nazionale per il Microcredito, Progetto: Monitoraggio dell’integrazione delle politiche del

lavoro con le politiche di sviluppo locale dei sistemi produttivi relativamente al Microcredito e alla Microfinanza. Le multiformi caratteristiche del microcredito. Rapporto finale di monitoraggio, op. cit., p.77.

103 esse associate, oltre che dell'inesistenza di robuste serie storiche finalizzate a misurare la rischiosità dei microcrediti in confronto ad altre forme di attività di credito abituali. La conseguenza della carenza di tali evidenze è il rischio che le

pratiche di microcredito, specie quelle relative alle iniziative

microimprenditoriali, continuino ad essere trattate e valutate secondo un sistema che non tiene conto di esigenze e caratteristiche specifiche di questo comparto, ma secondo i tradizionali criteri e tempi impiegati dalla banca per altre richieste di credito. […]Le banche di credito cooperativo, invece, collaborando assiduamente con una fitta rete di associazioni, centri di ascolto, volontari, sportelli diffusi sul territorio e potendo basarsi sulla conoscenza diretta, propria o dei partner, dei richiedenti il credito, ritengono che per l’istruttoria e la selezione dei beneficiari non sia necessario adottare specifiche tecniche di scoring, che anzi sono da sconsigliare perché inadatte alle specificità ogni volta così peculiari dei diversi interventi di microcredito. In altre parole, per le banche più piccole e più radicate nei loro territori d’influenza contano più gli stretti legami stabiliti con le istituzioni, le organizzazioni e gli attori locali che non l’adozione di tecniche di valutazione del merito creditizio, peraltro difficili da elaborare non disponendo di basi statistiche affidabili. Inoltre, in una fase come l’attuale, dove l’andamento dell’economia non facilita l’utilizzazione di credit score nemmeno per le consuete operazioni di fido bancario, potrebbe essere ancora più difficile elaborare strumenti di valutazione specifici per i richiedenti il microcredito.”126. L’operato delle BCC è in linea con quanto

affermato nel luglio del 2009 da Mario Draghi a seguito dell’Intervento all’Assemblea annuale dell’ABI, durante la quale egli sottolineò l’importanza per le banche di integrare i risultati delle tecniche di scoring con la conoscenza del cliente, le sue possibilità di crescita e di profitto nel futuro, riconoscendo a questi elementi un valore non trascurabile nel processo di valutazione del merito creditizio dei clienti.

126 Cfr. Ente Nazionale per il Microcredito, Progetto: Monitoraggio dell’integrazione delle politiche del

lavoro con le politiche di sviluppo locale dei sistemi produttivi relativamente al Microcredito e alla Microfinanza. Le multiformi caratteristiche del microcredito. Rapporto finale di monitoraggio, op. cit., pp.126-127.

104 Dal momento che la stessa definizione di microcredito prevede che il prestito non debba essere accompagnato da garanzie reali e/o personali, si osserva che oltre al ricorso ai servizi di supporto, la mancanza del collateral può essere sopperita grazie alla presenza di garanzie di tipo morale, relazionale o da lettere di referenza, fornite di solito dal parroco, dall’associazione religiosa che ha fatto da tramite per l’accesso al finanziamento e solo di rado da: familiari, amici, gruppo solidali o servizi sociali. Il Grafico 6 riporta il numero di beneficiari che hanno dovuto presentare per l’ottenimento del prestito tali forme alternative di garanzia127.

Grafico 6: Richiesta di garanzie morali per l’accesso al microcredito

Fonte: Rapporto finale di monitoraggio: ”Le multiformi caratteristiche del microcredito”, redatto dall’Ente Nazionale per il Microcredito (ENM).

I servizi di assistenza tecnica, di accompagnamento e di formazione sono offerti a titolo gratuito nell’ambito di entrambe le categorie di programmi che abbiamo avuto modo di analizzare; facendo riferimento ai programmi delle Regioni, si osserva una diversa complessità dei servizi complementari128. Alcune Regioni, come il Lazio, offrono un servizio basic: l’erogazione del finanziamento è accompagnata dal solo aiuto nella compilazione della domanda, senza ulteriori

127 Cfr. Ente Nazionale per il Microcredito, Progetto: Monitoraggio dell’integrazione delle politiche del

lavoro con le politiche di sviluppo locale dei sistemi produttivi relativamente al Microcredito e alla Microfinanza. Le multiformi caratteristiche del microcredito. Rapporto finale di monitoraggio, op. cit., p.111.

128 Cfr. Ente Nazionale per il Microcredito, Progetto: Monitoraggio dell’integrazione delle politiche del

lavoro con le politiche di sviluppo locale dei sistemi produttivi relativamente al Microcredito e alla Microfinanza. Le multiformi caratteristiche del microcredito. Rapporto finale di monitoraggio, op. cit., pp. 79-87.

105 servizi di assistenza. Altre, come Umbria, Basilicata e Campania, adottano un approccio autonomo, in base al quale l’attività di tutoraggio post-erogazione è svolta dall’ente gestore con proprie risorse. In Puglia, Calabria e Piemonte si riscontra un approccio reticolare, nel quale si sfruttano le reti presenti sul territorio a cui si affidano le attività di assistenza. L’ultimo approccio, quello più evoluto, è applicato unicamente dalle Marche; i servizi di supporto sono svolti da professionisti specializzati e iscritti in un apposito “Albo regionale di tutor di impresa”, istituito dalla Regione nel 2007.

Nella Tabella 11 si riportano i risultati derivanti dall’indagine condotta sui beneficiari del microcredito in merito ai servizi di supporto; la maggior parte degli utenti ha beneficiato dei servizi di assistenza per la presentazione della domanda di prestito e di quelli post-erogazione, mentre una percentuale molto minore ha aderito alle attività di formazione.

Tabella 11: Servizi di supporto utilizzati dai beneficiari e giudizio sull’adeguatezza in valori percentuali

Fonte: Rapporto finale di monitoraggio: ”Le multiformi caratteristiche del microcredito”, redatto dall’Ente Nazionale per il Microcredito (ENM).

106

CAPITOLO III

PROFILI REGOLAMENTARI E OPERATIVI DEL

MICROCREDITO NEI PRINCIPALI PAESI ATTIVI NEL

SETTORE: UN CONFRONTO EUROPEO.