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Il ruolo di internet e dei media nella diffusione delle ONG.

LE ONG CINES

2. Il ruolo di internet e dei media nella diffusione delle ONG.

Nel 1994, la RPC si connette a internet con la registrazione del primo dominio219

Un fenomeno favorevole alla diffusione delle ONG e delle loro battaglie nel mondo è l’avvento di internet. Gli stati non bendisposti all’operato delle Organizzazioni internazionali si trovano a far fronte ad un fenomeno che non possono controllare che porta automaticamente ad una diffusione di informazione e quindi di coscienza sociale in quasi ogni ambito della vita dell’individuo. Grazie a questo flusso incontrollabile, si è ora così in grado di condividere obiettivi comuni e perseguirne il raggiungimento. Per questo motivo, anche la ricerca è mutata, aumentando le fonti di informazione e il tempo dedicato alla ricerca di tali fonti.

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Per quanto riguarda le ONG, l’utilizzo di internet ha permesso di raggiungere un maggior numero di persone, anche grazie a strumenti come quello della posta elettronica. In questo modo la mobilitazione dei cittadini diventa così, oltre che meno complicata, anche più veloce. Il costo di utilizzo dello “strumento internet” è molto più economico delle campagne pubblicitarie convenzionali e dà la possibilità a qualsiasi individuo di partecipare alle discussioni rese pubbliche nella rete favorendo una

218 Q. MA, op. cit., p. 180.

219 Z. YONGMING, Historicizing online politics. Telegraphy, the internet, and political participation in

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partecipazione maggiore e un dialogo trasparente tra individuo e organizzazione220

Il popolo di internet, definito netizen .

221, occupa una posizione di

rilievo anche nella Repubblica Popolare dove internet è severamente controllato. I netizen creano una classe d’opinione del tutto nuova in grado di discutere delle problematiche relative al proprio paese lanciando iniziative e guadagnando consenso222. Il “popolo della rete” ( 民) cinese, ha

dimostrato di essere alla pari dei popoli che godono di una piena libertà di espressione e navigazione. Con il proprio operato, questo “popolo” si adopera ogni giorno per essere in grado di movimentare le folle e di trovare un certo livello di coesione tra i vari movimenti.

In Cina, internet acquista ancora più valore per la società civile essendo il secondo paese al mondo per numero di utenti (Fig. 7)223

L’avvento di internet ha, inoltre, cambiato il modo di gestire le informazioni attraverso i media tradizionali. Negli anni Settanta, il governo limitò i finanziamenti alla televisione e ai giornali cartacei creando così un meccanismo di ricerca di fondi attraverso lo strumento pubblicitario e influenzando quindi la scelta delle notizie da affrontare. È così che internet comincia ad acquisire importanza, influenzando recentemente anche le testate giornalistiche che sembrano ritornare a fare attenzione alla qualità delle proprie inchieste nonostante la pressione politica

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224.

220 E. WEBBER, op. cit., p. 14 ss.

221 Oltre a netizen viene utilizzato anche cybercitizen. Entrambi i termini indicano quelle persone

che credono nella libertà di espressione e informazione tramite il mezzo informatico di internet. Questa definizione viene utilizzata soprattutto nei paesi asiatici con una forte dittatura e censura come la Cina e la Corea del Nord.

222 R. CAVALIERI & I. FRANCESCHINI, op. cit., p. 13 ss. 223 Z. YONGMING, op. cit, p. 137.

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FIG. 7: I netizen cinesi.

Numero degli utenti di internet in Cina dal 1997 al 2004. In Z. YONGMING, Historicizing

online politics. Telegraphy, the internet, and political participation in China, Stanford,

Stanford University Press, 2006, p. 137.

La mancanza di libertà di espressione è sicuramente diminuita rispetto agli anni precedenti, come possiamo constatare dalla proliferazione di blogger cinesi in rete. Tuttavia certi argomenti sono ancora un tabù e vengono prontamente censurati. Alcuni esempi di libertà di espressione non tollerata sono i testi di consenso al movimento del Falungong o alle cause di maggior rilievo riguardanti la politica interna (come il caso del Tibet), le critiche al Partito e i dettagli privati dei capi di Stato225. Bisogna però anche

dire che è stato proprio il governo cinese inizialmente ad appoggiare la diffusione di internet nel paese, in quanto visto come una nuova tecnologia che avrebbe fatto avanzare la Cina sul campo sia tecnologico che economico pur sapendo di dover rinforzare il sistema di controllo per evitarne gli effetti negativi226

Il PCC sa benissimo di non poter limitare la liberta di espressione in maniera totale come avvenne per il bando delle notizie riguardanti la

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225 R. CAVALIERI & I. FRANCESCHINI, op. cit., p. 76 ss. 226 Z. YONGMING, op. cit, pp. 137, 141.

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SARS227 (2008). Ha capito infatti che conviene gestire le notizie e far si che

queste diano un’immagine positiva del Partito, come nel caso del terremoto del Sichuan di cui parleremo nel prossimo capitolo. A volte però qualche testata si spinge un po’ troppo in la con articoli di critica e denuncia, è così che i giornali vengono spesso chiusi o le direzioni sostituite228. È un vero e

proprio corpo di personale229 specializzato che si occupa di controllare il

flusso di informazioni per impedire che i sovversivi si organizzino anche attraverso la risorsa che è internet230. Il governo ha inoltre istituito un

sistema di auto censura che impone ai proprietari di siti internet di controllare e, eventualmente, censurare ciò che viene interpretato come “sovversivo”. In questo modo non è il governo a interferire direttamente con la politica editoriale del sito ma dà invece fiducia all’editore che così ci guadagna di indipendenza dal controllo statale e talvolta pure di fondi offerti dal governo231

La rivoluzione in questo campo avviene nel 2003 quando viene imposta la riforma che vieta ai funzionari del governo e del Partito di gestire pubblicazioni a pagamento, eccetto le riviste ufficiali. È così che iniziano a proliferare, in Cina, numerosi gruppi di informazione, sia che sia la stampa che i media.

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Il diritto di navigare in internet liberamente è importante anche per la comunità internazionale che vede la censura dei mezzi d’informazione come

227 Sindrome Acuta Respiratoria Severa. Durante la crisi derivante dalla diffusione del virus i

giornalisti che si occupavano delle inchieste che criticavano la falsità dei dati diffusi dal governo e la mala gestione del problema venivano sanzionati e censurati. Dopo mesi di silenzio imposto, è stato poi il governo stesso ad attuare una politica di propaganda per affrontare il problema SARS. La causa di questo cambiamento di rotta nell’informazione pubblica, è di certo la denuncia della comunità internazionale mossa contro la Cina, colpevole di aver taciuto l’allarme SARS e aumentando, quindi, il pericolo di diffusione del virus.

228 R. CAVALIERI & I. FRANCESCHINI, op. cit., p. 78-81.

229 Oltre al personale di controllo, viene attuata la politica dello “Scudo dorato” in cui verrebbero

installati programmi nei computer degli utenti al fine di controllare la fuoriuscita di testi e documenti “sovversivi” di critica del Partito.

230 M. GAENSSBAUER, Confucianism and Social Issues in China, Bochum/Freiburg, Projekt Verlag,

2011, p. 91.

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una mancanza di tutela dei diritti umani, come la libertà di espressione e di informazione. Infatti, il popolo di internet cinese chiede che i propri diritti siano rispettati come il proprio diritto di “associarsi” anche attraverso la rete. Certo è che internet da solo non può fare di un paese una democrazia232. Infatti più è libero e grande lo spazio offerto da internet e più

sembra essere stretto il controllo da parte dello Stato233.