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Segue: il concetto di “sovranità”.

PRIME FORME DI SOCIETA’ CIVILE E ONG NELLA REPUBBLICA POPOLARE

15. Segue: il concetto di “sovranità”.

Per poter capire le difficoltà delle ONG nell’essere pienamente legittimate nella Repubblica Popolare cinese, così come negli stati fortemente nazionalisti, bisogna capire bene il concetto di sovranità e come questo viene percepito dallo Stato.

Il Diritto Internazionale è fondato sul concetto di “sovranità” degli stati, attori primari di questo sistema, ed implica il potere “supremo” su un determinato territorio. Questo concetto stabilisce che su quel territorio non

196 Il MoU, Memorandum d’intesa, è un documento, ma non un contratto, che disciplina e

regolamenta un rapporto tra due parti.

197 F. PANASITI, op. cit., p. 9. 198 Ibid.

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vi sia manifestata una “sovranità” esterna e di pari natura a quella del governo sovrano in quell’area a meno che non vi sia un’autorizzazione dello Stato o di un’Organizzazione internazionale199. Il Diritto Internazionale

salvaguarda questa garanzia200

Il titolo di “sovranità” può essere sia “originario” che “derivato”. Nel primo caso il potere di governo è costituito dalla stessa entità statale mentre nel secondo è determinato da un trattato da cui deriva una nuova delimitazione territoriale o la cessione di un territorio da uno Stato ad un altro. Il diritto alla “sovranità” può inoltre essere concesso da una Organizzazione internazionale, come accadde ai paesi di amministrazione fiduciaria delle NU

. All’interno della propria area di sovranità, lo Stato esercita la propria legislazione, giurisdizione e amministrazione.

201 in cui era lo Stato che amministrava a beneficiare della

sovranità sul territorio202

Come già detto è compito esclusivo dello Stato sovrano decidere quanto e come uno Stato terzo possa interferire nel territorio e generalmente questa decisione avviene tramite trattati internazionali. Tra le concessioni spesso autorizzate vi sono il sorvolo di aerei, l’utilizzo dei porti così come l’installazione di basi militari

.

203

199 A. TANZI, op. cit., pp. 519-522.

. Tuttavia, per quanto in un certo territorio sia esercitata esclusivamente la sovranità dello Stato, questo è costretto ad attenersi alle norme di Diritto Internazionale di salvaguardia dei diritti dell’individuo. In questo modo la “sovranità”, che possiamo anche definire “competenza domestica”, si è andata erodendo col passare degli anni. Un esempio di questa erosione è proprio l’adozione della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo del 1948. Gli obblighi imposti dalla Dichiarazione e dalle Convenzioni internazionali di tutela dei diritti 200 F. SALERNO, op. cit., p. 273 ss.

201 I paesi di amministrazione fiduciaria delle NU erano quei paesi ricevuti in eredità tramite il

mandato della SDN allo scioglimento di questa. I paesi erano quelli sconfitti dalla Seconda Guerra Mondiale, oltre alle colonie di Italia e Giappone.

202 F. SALERNO, op. cit., p. 274-276. 203 F. SALERNO, op. cit., p. 290-292.

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dell’uomo sono assoluti e la loro disobbedienza implica delle sanzioni da parte di enti esterni come l’ONU, sanzioni che si possono interpretare come infrazioni nella sovranità degli Stati membri204

Al giorno d’oggi, le varie problematiche che sorgono all’operato delle OIG e ONG si possono classificare sotto un’unica sfida: la sfida della globalizzazione contro la sovranità. È sempre più forte il sentore che il concetto di integrità territoriale, indipendenza politica e interventismo internazionale non vadano d’accordo

.

205. C’è sempre un continuo bisogno di

ridefinire il concetto di “sovranità” e della estensione dell’autonomia statale206

Nel caso cinese, il diritto alla sovranità è molto sentito dal governo. L’operato nel paese di enti o organizzazioni esterne viene visto come un’ingerenza nelle politiche locali e non è quindi tollerato in tutti i casi. Il diritto alla “non ingerenza” negli affari interni venne ancor di più ribadito in seguito ai fatti accaduti il 4 Giugno 1989 in Piazza Tienanmen. La reazione del mondo occidentale all’accaduto fu subito quella di condanna verso il Partito a cui seguì l’interruzione dei contatti ufficiali oltre che sanzioni da parte della Comunità internazionale. Il PCC non reagì bene alla condanna delle NU percependola come un’intrusione negli affari interni al paese e quindi un’intromissione nella propria sovranità nazionale. Da questo momento, infatti, la Cina ha fatto della “non ingerenza nelle politiche interne” il proprio cardine nella diplomazia con gli altri Stati

.

207.

16.

Conclusioni.

La società civile della RPC si discosta da quella occidentale per diversi fattori. Uno di questi è che rappresenta una società civile amministrata dal

204 F. SALERNO, op. cit., p. 308. 205 A. CAFFARENA, op. cit., p. 117 ss. 206 A. CAFFARENA, op. cit., p. 13. 207 B. ONNIS, op. cit., p. 65.

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governo. Infatti, come abbiamo visto, un buon numero di organizzazioni della società civile cinese non solo sono amministrate dal governo, ma in taluni casi sono anche fondate dallo stesso, soprattutto quelle più potenti. Un altro fattore di disuguaglianza è che le organizzazioni non governative in Cina non hanno ancora una vera e propria istituzionalizzazione, sebbene il procedimento di dare una forma giuridica ufficiale alle associazioni sia in fase di sviluppo.

Al momento, le Organizzazioni della società civile si possono classificare in quattro categorie. Una categoria sono le “associazioni fortemente gerarchizzate” come lo sono i sindacati, poi vi sono le “associazioni parzialmente gerarchizzate” come le associazioni dei consumatori. In questo ultimo caso l’intero personale è amministrato dal governo. Le altre due categorie sono le “associazioni di carattere civile dei circoli accademici” come potrebbero essere i gruppi di ricerca, e le “unità produttive amministrate dai civili di carattere non imprenditoriale”. Nel primo caso i dirigenti sono eletti al di fuori delle decisioni governative e non vi è una vera e propria gerarchia, mentre nella seconda categoria la gerarchizzazione è pressoché inesistente208

L’associazionismo cinese è segno della nascita di una coscienza civile in un paese in cui la filantropia e il volontariato, in passato, erano di esclusività dello Stato, un paese dove fino a poco fa il concetto di partecipazione politica era legato solo ai movimenti di massa promossi da Lenin.

.

La difficoltà di inserire un concetto come le ONG, nella civiltà cinese è proprio una questione culturale. La cultura asiatica, sempre basata sull’idea del superiore-inferiore, è sempre stata fortemente gerarchizzata e questo rende più difficile l’apprendimento di un saper vivere tra eguali, così come il saper gestire la competizione e la concorrenza. Infatti la nascita di questo

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nuovo settore, come abbiamo visto, è sempre stata ostacolata proprio dall’ingerenza governativa oltre che dalla difficoltà di ottenere finanziamenti interni e dalla quasi inesistenza di norme specifiche e di un termine che definisca le organizzazioni al meglio.

Nonostante tutto questo, le ONG sono riuscite comunque ad emergere e ad affermarsi anche internazionalmente. Inoltre, la comunità internazionale sembra avere sempre più influenza all’interno del governo cinese condizionando la convivenza tra Stato e società civile. La speranza è quindi che questo condizionamento internazionale porti finalmente ad una legislazione definitiva riguardante le ONG e tutto il settore civile.

Per quanto riguarda la democratizzazione del sistema politico cinese, il modello viene perseguito attraverso vie autonome e non attraverso un’occidentalizzazione totale del paese, questo anche per una rivendicazione nazionalistica209.

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Capitolo III