4. S TATO DELL ’ AMBIENTE
4.8 Salute umana / Inquinanti fisici
Per inquinanti fisici si intendono le sostanze che, direttamente o indirettamente, costituiscono un pericolo per la salute dell'uomo o per l'ambiente, provocando alterazioni delle risorse biologiche e dell'ecosistema. Molti dei composti che sono dannosi per l'ambiente (minerali, fossili o prodotti dell'uomo stesso) possono esserlo, nel mediolungo termine, anche per gli esseri viventi. Di seguito si trattano i principali inquinanti aventi effetti sulla salute umana non valutati altrove.
4.8.1 Radiazioni ionizzanti
Il termine ‘radiazione’ viene utilizzato per indicare generalmente qualunque propagazione di energia da un punto all’altro dello spazio che non abbia necessità di un contatto diretto o del trasferimento di energia ad un mezzo interposto.
Rientrano in questa definizione i campi elettromagnetici alle varie frequenze (ionizzanti e non ionizzanti) e le particelle (elettroni, protoni, neutroni ecc.) che rappresentano i costituenti elementari della materia: entrambi infatti si propagano anche nel vuoto. Non rientra invece in questa definizione il rumore, che per propagarsi ha bisogno di un mezzo.
4.8.1.1 Gas Radon
Il maggior contributo all’esposizione totale della popolazione alle radiazioni ionizzanti deriva dalle sorgenti naturali, le cui fonti principali sono costituite dai raggi cosmici, dalla radiazione gamma terrestre, dal Rn220 (Toron) e Rn222 (Radon), dai rispettivi prodotti di decadimento e dai radionuclidi interni al corpo.
All'interno del vasto argomento riguardante l'inquinamento indoor e la qualità ambientale, il gas radon, come agente inquinante, è un aspetto trattato, fino ad ora, solo marginalmente.
La delibera regionale (n. 79 del 18/01/2002) fissa in 200 Bq/m3 il livello di riferimento di radon nelle abitazioni e, recependo i risultati dell’Indagine regionale per l’individuazione delle aree ad alto potenziale di radon nel territorio Veneto2, individua preliminarmente i Comuni "ad alto potenziale di radon", tra cui compare il comune di Malo.
Figura 4-15 Percentuale di case con concentrazioni di radon superiori al livello di riferimento della Comunità Europea nella provincia di Vicenza.
Non tutte le abitazioni di un Comune a rischio sono inquinate dal radon, in media circa 15 ogni 100 possono superare il livello di 200 Bq/m3. Non è escluso, poi, che abitazioni situate fuori dai Comuni a più alto potenziale, possano presentare elevate concentrazioni di radon.
Le scuole sono state e sono oggetto di particolare attenzione da parte della Regione Veneto, la quale ha attivato campagne di monitoraggio (DGR n. 3558 del 21/12/2001 e DGR n. 79 del 18/01/02) incaricando l’ARPAV di effettuare le misurazioni in tutte le scuole (pubbliche e private, dai nidi fino alle medie incluse) ubicate nei Comuni individuati a rischio radon. La campagna di monitoraggio è stata realizzata nel triennio 20032006. Il Decreto Legislativo 241/00 stabilisce i limiti di concentrazione media annua di radon nei luoghi di lavoro ed, espressamente, anche nelle scuole; in particolare, per le scuole dell’infanzia e dell’obbligo, il limite (chiamato livello d’azione) è fissato in 500 Bq/m3. In caso in cui il valore di concentrazione medio annuo rilevato sia inferiore al livello d’azione, ma superiore a 400 Bq/m3 il decreto prevede inoltre l’obbligo della ripetizione della misura. Si riporta il risultato di tale campagna per quel che riguarda il comune di Malo, estrapolandolo dall’elenco degli edifici scolastici monitorati nella provincia di Vicenza:
2 Si vedano le fonti bibliografiche.
Scuola Indirizzo Comune Provincia Esiti dell'indagine nei locali monitorati elementare "Rigotti" Via Martiri della Libertà Malo VI
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materna "Rossato" Via Roma, 8 Malo VI
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media "G. Ciscato" Via Marano, 53 Malo VI
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Legenda:
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: I valori rilevati sono tutti al di sotto dei livelli fissati dalla normativa.Θ
: In almeno un locale è stato riscontrato un valore medio annuo inferiore al livello d'azione, ma superiore all'80% dello stesso: obbligo di ripetizione della misura a cura della scuola entro 1 anno.◙
: Superamento in almeno un locale del livello d'azione di 500 Bq/m3 definito dalla normativa e obbligo entro 3 anni di bonifica.4.8.2 Radiazioni non ionizzanti
Le radiazioni non ionizzanti sono forme di radiazioni elettromagnetiche (comunemente chiamate campi elettromagnetici) che, al contrario delle radiazioni ionizzanti, non possiedono l’energia sufficiente per modificare le componenti della materia e degli esseri viventi (atomi, molecole).
Per quanto riguarda i campi elettromagnetici la legge quadro di riferimento è la n. 36 del 2001, che fissa le regole generali sia per le basse che per le alte frequenze, i cui diversi valori limite sono indicati in due successivi DPCM del 08/07/2003: per gli impianti di teleradio diffusione e telefonia mobile (alte frequenze) sono stati fissati i limiti di esposizione (20 V/m), i valori di attenzione (6 V/m) e gli obiettivi di qualità (6 V/m); per gli elettrodotti (basse frequenze) i valori d’esposizione non devono superare i 100 T per l’induzione magnetica e 5 KV/m per il campo elettrico, intesi come valori efficaci.
L’elevato livello di attenzione che gli impianti emittenti generano nell’opinione pubblica è dovuto in parte anche a preoccupazioni di tipo sanitario: attualmente, infatti, mancano studi universalmente accettati dalla comunità scientifica internazionale, anche se l’Organizzazione Mondiale per la Sanità (OMS) sostiene che i dati scientifici disponibili non forniscano alcuna prova conclusiva che l’esposizione alle alte frequenze (RF), per intensità tipiche degli ambienti di vita, induca o favorisca il cancro, né che abbrevi la durata della vita.
4.8.2.1 Elettrodotti
Nel comune di Malo sono presenti tre linee elettriche con cavi aerei per l’alta tensione:
due da 132 kV ed uno da 220 kV come riportato nella figura seguente.
Figura 4-16. Linee elettriche nel territorio di Malo
A queste si prevede di aggiungere una quarta linea da 132 kV che segue la Vallugana e sarà da considerarsi in fase di redazione di Piano e nel prossimo Rapporto Ambientale.
Il progetto è assoggettato a procedura di VIA per cui si attendono i risultati anche in merito ad un possibile interramento di almeno parte del tracciato (verosimilmente della parte più a sudovest del comune).
4.8.2.2 Impianti radiotelevisivi e di telefonia mobile
Dal Quadro Conoscitivo della Regione Veneto si deduce che non sono presenti impianti radiotelevisivi di cui tener conto per la valutazione di ulteriori sorgenti di inquinamento elettromagnetico. Nel territorio comunale di Malo sono, invece, presenti quattro stazioni radiobase (di telefonia mobile) come riportato nell’immagine seguente.
Figura 4-17. Localizzazione degli impianti di telefonia mobile nel comune di Malo
Nel Piano territoriale per l’installazione di Stazioni Radio Base per la telefonia mobile nel Comune di Malo vengono individuate le aree per lo sviluppo della rete di telefonia mobile: le localizzazioni, dove possibile, indicano non un posizionamento puntuale quanto l'intera area di pertinenza, se risultata complessivamente idonea ad ospitare le SRB di telefonia mobile. Per valutare nei dettagli i piani di sviluppo dei tre gestori si rimanda al Piano territoriale per l’installazione di Stazioni Radio Base per la telefonia mobile nel Comune di Malo aggiornato con deliberazione di C.C. n. 50 del 29/09/2009.
4.8.3 Rumore
Per “inquinamento acustico” il legislatore italiano (Legge n. 447/1995, art. 2) intende
“l’introduzione di rumore nell’ambiente abitativo o nell’ambiente esterno tale da provocare fastidio o disturbo al riposo ed alle attività umane, pericolo per la salute umana, deterioramento dell’ecosistema, dei beni materiali, dei monumenti, dell’ambiente abitativo o dell’ambiente esterno tale da interferire con le legittime fruizioni degli ambienti stessi”.
In ambito urbano sono diversi i tipi di sorgenti rumorose che contribuiscono a creare situazioni di potenziale disagio per i residenti: i mezzi di trasporto (aeroplani, traffico urbano, transito dei treni), le industrie, i cantieri e le infrastrutture legate ad alcune attività ricreative (discoteche, stadi, ecc..).
Il DPCM 14/11/1997 fissa, per le aree urbane in cui risulti presente anche una significativa vocazione d’uso residenziale, valori limite di immissione inferiori o uguali a 65 dBA in periodo diurno e 55 dBA in periodo notturno.
A livello comunale, con la delibera n. 3 del 26 Febbraio 2009, il Consiglio Comunale ha approvato il nuovo piano per la classificazione acustica del territorio comunale ai sensi della L.R. 21/99.
Figura 4-18. Zonizzazione acustica del territorio di Malo (fonte: piano di zonizzazione acustica del comuni di Malo)
Dal confronto tra i dati della classificazione acustica comunale appare come la situazione attuale presenti alcune problematiche legate alla presenza di fonti di rumore dovuto e traffico veicolare oltre che la vicinanza di classi non acusticamente omogenee.
4.8.4 Inquinamento luminoso
Con il termine inquinamento luminoso si intende l'alterazione della condizione naturale del cielo notturno dovuta alla luce artificiale. La diffusione di luce artificiale nel cielo pulito non dovrebbe aumentare la luminosità del cielo notturno oltre il 10% del livello naturale più basso in ogni parte dello spettro tra le lunghezze d'onda di 3.000 Å e 10.000 Å (Smith).
Nella figura seguente si riporta una mappa redatta dall’Istituto di Scienza e Tecnologia dell'Inquinamento Luminoso (ISTIL) in cui è rappresentata la brillanza della regione Veneto mettendo in evidenza le percentuali di incremento per le varie zone della Regione.
Figura 4-19 Brillanza Regione Veneto
Si può notare che gran parte del territorio vicentino ed anche il comune di Malo presenta un aumento della luminanza totale rispetto la naturale compresa tra il 300% ed il 900% (colore arancione).
4.8.5 Allevamenti zootecnici
In comune di Malo il ruolo ed il peso dell’attività zootecnica é elevato, sia per dimensioni medie degli allevamenti e per qualità degli animali allevati.
Il Quadro Conoscitivo della Regione Veneto include il comune di Malo atra i comuni totalmente inclusi nel Delibera del Consiglio Regionale n. 62 del 17 maggio 2006 –
“Designazione delle zone vulnerabili da nitrati di origine agricola ai sensi dell’art. 92 del D.Lgs. 3 aprile 2006 n. 152 (ex articolo 19 D.Lgs n.152/1999)”.
COMUNE DCR 62/06 DCR 23/03 DLGS 152/99 DGR 2684/07
MALO COMUNE
TOTALMENTE
INCLUSO non segnalato non vulnerabile non incluso Nel considerare infatti i carichi di azoto di origine zootecnica, il comune di Malo presenta un valore compreso tra gli 85 ed i 150 kg/ha rientrando, appunto tra le zone vulnerabili. Considerato l’impatto sull’ambiente che essi possono provocare, si è andato ad individuare nel territorio ogni allevamento segnalandone il tipo e la quantità di capi presenti per tipologia.
tipo allevamento n° capi
Brillanza Regione Veneto Aumento tra il 33% ed il 100%
Aumento tra il 100% ed il 300%
Aumento tra il 300% ed il 900%
Aumento oltre il 900%
bovini da riproduzione 155
vitelloni da carne 1.599
avicoli da carne 1.212.000
Figura 4-20 Specifiche allevamenti nel comune di Malo
La regione Veneto ha elaborato un Programma d'Azione per le zone vulnerabili da nitrati, approvato in attuazione dell’articolo 5 della Direttiva 91/676/CEE del Consiglio e dell’articolo 92 del Decreto legislativo n. 152 del 2006 e ss.mm.ii. che disciplina in particolare l'utilizzazione agronomica degli effluenti zootecnici e dei concimi azotati e ammendanti organici dei terreni agricoli nelle zone vulnerabili all’inquinamento da nitrati di origine agricola. In particolare, il Programma d'Azione disciplina l'utilizzazione agronomica degli effluenti zootecnici.
Con Deliberazione di Consiglio Comunale n° 56 del 27 novembre 2008 è stato adottato il “Regolamento per l’utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento e delle acque reflue nel Comune di Malo designato Zona Vulnerabile da nitrati di origine agricola” attenendosi alle indicazioni raccomandate dalla Direzione Regionale Agroambiente e Servizi per l'Agricoltura. Con la pubblicazione avvenuta sul B.U.R. n. 52 del 26/06/2009 il suddetto regolamento è divenuto pienamente esecutivo.