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Suolo e sottosuolo

Nel documento PAT COMUNE DI M ALO (pagine 19-23)

4. S TATO DELL ’ AMBIENTE

4.4 Suolo e sottosuolo

Nella sua accezione più ampia il suolo comprende tutto ciò che supporta, alimenta e orienta quello che viene definito ecosistema. Gli ecosistemi si formano e si evolvono a seconda delle condizioni che le risorse naturali offrono loro e, come è facilmente intuibile, queste sono fortemente influenzate nel nostro territorio dal forte impatto antropico.

La risorsa suolo, come tutte le risorse naturali, è finita e non è sempre in grado di adattarsi ai cambiamenti repentini dettati dai ritmi umani e tende a mantenere il proprio equilibrio omeostatico con lente modificazioni.

4.4.1 Inquadramento geologico

Il territorio di Malo è composto da una parte collinare e da una zona di pianura su cui si concentrano le principali attività antropiche. La pianura alluvionale è stata originata dagli apporti solidi dei torrenti Astico e Leogra-Timonchio in fasi di alta energia coincidenti con le espansioni glaciali. Dai ghiacciai vallivi le conoidi fluvioglaciali si sono

espanse nella zona pedemontana strutturando un sottosuolo prevalentemente ghiaioso sabbioso fin quasi all’abitato di Malo.

A valle esso risulta più irregolarmente strutturato con alternanze di sedimenti fini limoso argillosi e ghiaioso sabbiosi. In prossimità delle risorgive prevalgono sedimenti fini limosi e argillosi.

La distribuzione orizzontale e l’alternanza verticale dei sedimenti sono da collegarsi all’evoluzione climatica all’interno di ogni epoca glaciale. Secondo il naturale processo di sedimentazione, la dimensione dei granuli del terreno decresce da monte a valle, tuttavia in ogni ciclo alluvionale, nella fase di diminuzione dell’energia di trasporto delle acque, le terre fini si sovrappongono parzialmente a quelle grosse.

In una visione sintetica si ha un primo complesso ghiaioso sabbioso indifferenziato nella parte alta della pianura, specie tra Zanè, Marano e Thiene. Già tuttavia a Molina Borgo Lampertico il materasso ghiaioso sabbioso presenta delle intercalazioni argillose e più a valle, tra Villaverla ed Isola Vicentina, sono individuabili due significativi orizzonti argillosi.

In corrispondenza della fascia delle risorgive si ha una netta riduzione del primo banco ghiaioso sabbioso, che risulta frazionato in sottili orizzonti da livelli argillosi. Si tratta comunque di un serbatoio unitario, di cui le risorgive costituiscono lo sfioratore, con un livello idraulico variabile in funzione dei molteplici fattori naturali o antropici che ne influenzano ricarica e svuotamento. Considerando le possibilità di accesso verso la falda delle acque meteoriche e delle dispersioni dei corsi d’acqua, l’infiltrazione diminuisce rapidamente da monte a valle.

4.4.2 Aspetti Idrogeologici

L’area in esame è ubicata in una zona caratterizzata da abbondanti precipitazioni, prevalentemente piovose. Dal punto di vista idrogeologico sono distinguibili, dal basso verso l’alto della serie stratigrafica, i seguenti complessi idrogeologici (insieme di termini litologici simili sia per le caratteristiche strutturali, sia per grado di permeabilità):

- complesso calcareo arenaceo, permeabile per fessurazione, costituito dai Calcari Nummulitici e dalla porzione più arenacea e conglomeratica della Marna di Priabona (verosimilmente la parte bassa della formazione);

- complesso marnoso, impermeabile, costituito dai livelli marnosi e marnosocalcarei della Marna di Priabona;

- complesso calcareo e calcareo marnoso, molto permeabile per fessurazione e carsismo, costituito dalla Calcarenite di Castelgomberto e dai livelli più carbonatici della Marna di Priabona (verosimilmente la parte alta della formazione);

- complesso eruttivo, impermeabile, costituito dalle rocce vulcaniche (brecce di esplosione, ialoclastiti, colate basaltiche, ecc.) che attraversano le formazioni più antiche.

Le elevate precipitazioni e le predisponesti condizioni idrogeologiche hanno reso possibile lo sviluppo di una complessa ed articolata circolazione idrica sotterranea ed un meno sviluppato reticolo idrografico superficiale, a causa dell’elevata piovosità delle formazioni superficiali.

Lo scolo delle acque meteoriche è realizzato settorialmente e non in modo soddisfacente. Va segnalata tuttavia una migliorata situazione idraulica rispetto agli anni

‘90, dovuta all’azione del Consorzio Argille nelle singole aree di cava ripristinate, e soprattutto ai lavori di bonifica eseguiti sui torrenti Leogretta e Trozzo Marano. Problemi

idraulici rimangono ancora presenti nel territorio di Isola Vicentina e più settorialmente in quelli di Villaverla, Malo e Caldogno; essi possono essere affrontati e risolti a scala sovracomunale, risistemando e ampliando almeno uno degli assi principali del drenaggio (Leogretta o Trozzo Marano). Attualmente infatti, anche ove possibile lo scarico diretto delle acque meteoriche, i corsi d’acqua suddetti non sono sempre in grado di canalizzare le portate idriche.

4.4.3 Uso del suolo

Nell’insieme l’attività agricola a Malo ha subito, almeno in parte, la profonda crisi che ha interessato il settore a partire dagli anni ’60 e che ha comportato una riorganizzazione, spesso traumatica, di questa attività. Per tali ragioni il paesaggio agrario di Malo ha visto progressivamente ridursi l’attività agricola tradizionalmente praticata, fra le tante difficoltà dovute anche alla morfologia del luogo, con il conseguente spopolamento delle contrade e l’abbandono di parte delle campagne.

L’analisi del sistema rurale ed ambientale individua grandi ambiti omogenei, sulla base del grado di antropizzazione, del tipo di utilizzo del suolo e del rilievo degli elementi del paesaggio agrario e sono così definiti:

nella collina:

ƒ ambiti con prevalente presenza di aree boscate ed assenza di edificazione, anche con biotopi, ovvero ambiti omogenei di rilevante/eccezionale valenza paesistico-naturalistica, privi di edificazione e interventi antropici

ƒ paesaggio agrario storico collinare, in cui è stata rilevata la cospicua presenza di masiere non degradate e/o ancora utilizzate dall’uomo, associate spesso alla presenza di colture legnose di pregio (vite, olivo, fruttiferi ecc) con buona esposizione, situate in prossimità di contrade o lungo tratti di strada del sistema viario principale o secondario, dotate di grande “visibilità” e importanti anche dal punto di vista della tutela idrogeologica

nella pianura:

ƒ un ambito pedecollinare e vallivo, corrispondente al tratto di campagna relativamente integro e paesaggisticamente importante, che dal sistema fluviale Giara/Livergon arriva fino al piede della collina, oltre alla importante incisione valliva costituita da Vallugana; l’importanza di tale sistema sta anche nel fatto che la sua presenza si estende ben oltre il territorio di Malo: a nord verso Monte di Malo e oltre; a mezzogiorno al piede dei versanti in comune di Isola Vicentina e più giù verso Costabissara

ƒ una grande zona agricolo-produttiva, in cui si concentrano le principali attività del settore primario (aziende agricole vitali), vi è la maggior presenza di investimenti fondiari e la maglia poderale si presenta abbastanza integra, posizionato nella fascia Est del territorio agrario fino a includere buona parte di Molina

ƒ aree rurali di pianura, pur importanti dal punto di vista agricolo-produttivo, e con elementi di paesaggio agrario storico, costituiti dai residui delle centuriazioni romane: alta pianura a Nord-Ovest e verso Molina

ƒ una fascia di agricoltura “minore” con limitata importanza economico-produttiva e presenza piuttosto estesa di “frammentazione fondiaria”, posta in fascia

periurbana, che include anche le aree agricole “inglobate, cioè su tre lati

“aggredite” dall’extra agricolo: essa è principalmente sviluppata ad est dell’attuale strada statale

ƒ in ambito collinare più concentrate e di limitata dimensione, più estese in pianura, vi sono le contrade e i borghi rurali

4.4.4 Rischio sismico

Il rischio sismico è riferito alla classificazione approvata dalla Giunta Regionale del Veneto che recepisce la classificazione introdotta con l’ordinanza n°3247 della Presidenza del Consiglio. Con l’adozione di questa classificazione il territorio provinciale di Vicenza, analogamente a quello di tutto il Veneto, viene considerato sismico e suddiviso in quattro zone, con livello decrescente da 1 a 4. Per quanto riguarda l’aspetto sismotettonico il comune di Malo ricade in area considerata a basso rischio sismico: è classificata in classe 3.

4.4.5 Attività estrattiva

La presenza di intensa attività estrattiva principalmente di argilla nei comuni di Isola Vicentina, Caldogno, Malo e Costabissara e lungo l’Astico, rappresenta da sempre una delle cause di degrado ambientale a maggiore impatto in quanto modificano la morfologia dei luoghi in modo spesso irreversibile. Anche nel comune di Malo l’attività è stata presente e lo è tuttora come dimostra l’estratto del PTCP 2006 per il territorio comunale.

Figura 4-9. Cave attive ed estinte nel territorio di Malo [fonte: PTCP]

Essendo l’argilla distribuita in modo irregolare, sia in superficie che in profondità, l’escavazione segue l’andamento del letto del giacimento, con una media intorno ai 4.0 m dal p.c. e punte massime sui 6.0 m 6.5 m.

Le operazioni di escavazione, eseguite in periodi asciutti, iniziano con l’asportazione del terreno vegetale (50 cm 60 cm di spessore), che viene accantonato lungo le fasce di

rispetto e sulle parti già scavate, per essere utilizzato durante la fase finale di ricomposizione ambientale, al fine di restituire il luogo all’originario uso agricolo.

L’intensa e diffusa escavazione di questi ultimi anni ha intaccato il sistema di drenaggio secondario, modificando i livelli naturali di scolo, deviando e/o ostruendo i fossi di raccordo e collegamento.

4.4.6 Discariche

Nel territorio del comune di Malo è presente una discarica rifiuti speciali inerti non più utilizzata e per la quale è già stato gestito il post mortem. E’ localizzata nella parte nord ovest del comune, in una zona prevalentemente produttiva/artigianale.

Figura 4-10. Localizzazione della discarica non più utilizzata nel territorio comunale di Malo [fonte:

PTCP]

Nel documento PAT COMUNE DI M ALO (pagine 19-23)

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