• Non ci sono risultati.

Matteo di Venosa

Il settore portuale del nostro Paese ha registrato fino agli inizi del decennio passato una notevole fase di crescita. Il Centro Studi Investimenti

Sociali (Censis), analizzando i traffici

marittimi dei principali porti italiani nel periodo 1996-20001 (tab. 1), ha

rilevato i valori molto positivi delle percentuali di crescita riferite alle tre principali tipologie di traffico portuale (traffico merci, container e passeggeri). Il trend positivo è confermato

anni 1996 354.022 3.806.342 1997 371.119 5.036045 1998 402.879 5.924.011 1999 399.132 6.102.916 2000 417.122 7.067.633 Var.% ‘96/00 +17,8% +85,7% TEU (n) 34.018.261 37.003.214 38.109.516 39.688.507 42.416.656 +24,8% Passeggeri (n) Tonnellate totali t X1000 year 1996 354.022 3.806.342 34.018.261 1997 371.119 5.036045 37.003.214 1998 402.879 5.924.011 38.109.516 1999 399.132 6.102.916 39.688.507 2000 417.122 7.067.633 42.416.656 Var.% ‘96/00 +17,8% +85,7% +24,8% TEU (n) Passengers (n) Total Tones t X1000

the two-year period 2002-03, both the

Conto Nazionale delle Infrastrutture e

dei Trasporti (CNIT) and Assoporti have

identified very similar values of growth over the five-year period 1996/2000. To fully understand the importance of these figures it is useful to compare them to levels of growth of

other international port systems. Figure 2 shows the percentage value of the national movement of contain- ers with respect to total container traffic in the Western Mediterranean (approx. 50%). Container traffic has grown in Italy between 1996 and 2000, with significantly higher percent- ages (84%) than in other Mediterra- nean terminals and ports that are part of the so-called Northern Range. Chart 1: Traffic in Italy’s main ports, 1996-2000

Source Censis, 2002 Tab 1: Traffici nei principali porti italiani, 1996-2000

Fonte Censis, 2002

anche negli anni successivi. Infatti, nel biennio 2002-03, sia il Conto

Nazionale delle Infrastrutture e dei

Trasporti (CNIT)2, sia le rilevazioni

Assoporti, riscontrano pressoché gli

stessi valori di crescita che hanno connotato il quinquennio ‘96/’00.

I traffici commerciali nei principali porti italiani sono complessivamente contituati a crescere fino al 2008. Dal 2008 ad oggi, in una fase congiu- turale negativa, si assiste ad una ripresa degli scambi commerciali. Per cogliere pienamente il rilievo che i dati assumono è utile confrontarli con i livelli di crescita degli altri sistemi portuali internazionali. Dalla tabella 2 può evincersi il peso percentuale della movimentazione nazionale di contenitori rispetto al traffico complessivo di contai- ner del Mediterraneo occidentale

a258 a259 tivi nazionali5. Analizzando solo i

valori di produzione e di occupazione che afferiscono alle cinque attività marittime prevalenti (trasporti marittimi, attività ausiliarie, cantieri- stica mercantile, nautica da diporto e pesca) e ai tre settori non industriali (Marina Militare, Capitanerie di porto e Autorità portuali) è possibile stimare l’impatto delle attività marittime sul bilancio economico nazionale (tab.3). Con 26.300 milioni di euro di produzione annua il comparto

marittimo partecipa al Prodotto Interno Lordo nazionale per il 2,15%, con un fattore moltiplicatore pari a 2,3336.

Oltre 356.000 le persone complessiva- mente occupate (circa l’1,5% dell’occu- pazione totale nazionale), considerando sia gli addetti direttamente occupati nelle attività marittime, sia quelli occupati in altri settori economici indirettamente collegati al comparto marittimo. Il fattore moltiplicatore, pari a 2,153, sta ad indicare che per ogni 100 Unità di lavoro aggiuntive

The state of health of passenger and goods traffic, when compared with the vaster European context, is provided, instead, by recent Eurostat research. With minimal shifts from the CENSIS data, in 1999 Italian ports occupied first place in the European Union, with passenger traffic of approxi- mately 85 million people. Italy is also the leader in the mixed goods category (loaded and unloaded) for a total, once again during 1999, of approximately 446 million tonnes. The significant growth in the volumes of maritime traffic supports a very prosperous maritime

economy, above all when considered in comparison to other national sectors of production. Analysing only those values of production and employment related to the five primary maritime activi- ties (maritime transport, auxiliary activities, merchant ship building, tourist boating and commercial fishing) and the three non-industrial sectors (Navy, Harbour Offices and Port

Authorities) it is possible to estimate the impact of maritime activities on the national economy (Fig. 3). At 26,300 million Euros of annual production, the maritime sector represents 2.15% of Italy’s GNP, with a multiplying factor equivalent to 2.333. It is estimated that over 356,000 people are employed in this sector (approx. 1.15% of the total national employment figure), considering both those who work directly in the sector, as well as those employed in other economies indirectly related to maritime activi- ties. The multiplying factor, equivalent to 2.153, indicates that for every 100 Units of additional work in the maritime sector alone, there is an increment in total market employment of 225 Units. (circa il 50%). Il traffico unitizzato

in Italia è cresciuto, dal 1996 al 2000, con percentuali notevolmente più alte (84%) rispetto a quelle dei restanti scali mediterranei e dei porti del Northern Range.3

Lo stato di salute dei traffici passeggeri e merci, nel confronto con il più ampio contesto europeo, emerge, invece, da una recente ricerca Eurostat.4

Con minimi scostamenti rispetto alle rilevazioni CENSIS, nel 1999 gli scali italiani, con un traffico passeg- geri di circa 85 milioni di persone, si sono posizionati al primo posto tra i porti dell’Unione Europea. L’Italia è in testa, inoltre, nelle classifi- che delle merci varie (caricate e scaricate) che complessivamente ammontano, nello stesso anno ‘99, a circa 446 milioni di tonnellate. La crescita significativa dei volumi dei traffici marittimi sostiene un’eco- nomia marittima molto prospera, soprattutto se viene considerata nel confronto con gli altri settori produt-

1996 1997 1998 1999 2000 Var.% ‘96/00 Northen Range 14.762 16.104 17.428 19.010 20.659 41% Med. Occident. 4.118 4.768 5.936 6.229 6.767 64% Porti Italiani 3.767 4.866 5.850 6.018 6.924 84% 1996 1997 1998 1999 2000 Var.% ‘96/00 Northern Range 14.762 16.104 17.428 19.010 20.659 41% Western Medit. 4.118 4.768 5.936 6.229 6.767 64% Italian Ports 3.767 4.866 5.850 6.018 6.924 84%

Chart1: Container Traffic, 1996-2000 (teu x 1000) Source: Containerisation International and Assoporti Tab 2: Traffico contenitori 1996-2000 (teu x 1000)

Fonte Containerisation International e Assoporti

nei soli settori marittimi si ha un incremento di occupati sul mercato del lavoro di circa 225 unità.

Pianificazione dei trasporti

Documenti correlati