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Il termine Ideologia è stato coniato dal filosofo francese Antoine Destutt de Tracy nel 1796 per indicare la scienza del pensiero in una prospettiva

276 Ivi, pp. 258-259. 277 Ivi, p. 10. 278 Ibidem.

antimetafisica, con il significato di scienza delle idee e delle sensazioni, anche se, in realtà, vi sono concetti simili in Machiavelli, negli idola di Bacon e addirittura in Platone279. L'ideologia si riferiva originariamente agli idéologues

(ideologi), una corrente di pensiero attiva in Francia tra il XVIII e il XIX secolo. In seguito il termine assume il significato più generico di “sistema di idee” più o meno coerente e organizzato soprattutto per opera di Marx e della sua critica dell'idealismo. Nel pensiero sociologico sta ad indicare il complesso di credenze, opinioni, rappresentazioni, valori che orientano un determinato gruppo sociale280.

La letteratura sull'ideologia, probabilmente a causa del pensiero marxista e postmarxista, è molto più vasta rispetto a quella utopistica. Se è vero che l'utopia costituisca fin dall'origine un genere letterario, è certo che non esista niente di analogo nel campo dell'ideologia. Non c'è nessuno che abbia scritto un testo intitolato “Ideologia” o che abbia detto che stava esplicitamente scrivendo un'ideologia281. L'utopia è un genere, non solo dichiarato ma anche scritto,

laddove l'ideologia per definizione non viene dichiarata. È sempre l'altro che afferma che siamo ostaggi della nostra stessa ideologia. L'ideologia è quindi generalmente negata, mentre l'utopia è più facilmente affermata. Si può parlare dell'utopia del comunismo, dei socialisti utopisti per citare alcuni esempi, ma non vi sono nomi propri collegati all'ideologia. All'ideologia ci si avvicina, generalmente per smascherarla, per lo più con un certa dose di pregiudizio e di sospetto.

Ci si può approcciare alle ideologie sulla base dei loro temi, ma un'analisi del contenuto delle utopie finisce per disperdersi completamente; nonostante vi sia una certa permanenza di temi relativi alla famiglia, alla proprietà, all'organizzazione sociale e politica e alla religione istituzionalizzata.

Mannheim definisce l’ideologia come un'istituzionalizzazione acritica e

279 M. Baldini, Il linguaggio delle utopie, op. cit., p. 127.

280 Come sostiene Robert Havemann: ciò che gli uomini pensano deriva dalla società in cui vivono

(Ivi, p.132).

fossilizzata di precedenti prospettive ideali e utopiche. L’ideologia spesso è una vecchia proposta utopica diventata idea dominante mentre l’utopia rappresenta il non ancora accettato, cionondimeno reclama il suo posto all’interno della società. Risulta, quindi, che l’ideologia sia un’utopia vincente ed istituzionalizzata mentre l’utopia altro non è che un’aspirazione – inconscia – all’ideologia282. L'ideologia ha

una funzione di preservazione, di conservazione: L'utopia, per contro, rappresenta “lo sguardo dal luogo che non ha luogo”283.

Il sistema di giustificazione e dì legittimazione svolge permanentemente un ruolo ideologico. Il problema della legittimazione dell'autorità si situa nel punto di svolta tra un concetto neutrale di integrazione e un concetto politico di distorsione.

L'ideologia passa dalla mera integrazione alla distorsione e alla patologia quando cerca di colmare il divario tra autorità e dominazione. L'ideologia cerca di garantire l'integrazione tra pretesa di legittimazione e credenza, ma fa questo giustificando il sistema di potere cosi com'è. L'analisi weberiana della legittimazione dell'autorità rivela un terzo ruolo per l'ideologia: quello del mediatore. Weber sostiene che non esiste un potere dominante (classe, Stato, o altro) senza una pretesa di legittimità e una credenza nella legittimità. La funzione legittimante dell'ideologia è il nesso che congiunge il concetto marxista di ideologia come distorsione e il concetto integrativo di ideologia che si trova ad esempio in Clifford Geertz. Quest'ultimo dimostra come l'ideologia debba essere compresa sulla base della struttura simbolica dell'azione. L'ideologia è un sistema, con una propria logica ed un certo rigore, di rappresentazioni, immagini, miti, idee o concetti – a secondo dei casi – fornita di un'esistenza e di una funzione storica nell'ambito di una data società. Funzione fondamentale di un'ideologia, afferma l'antropologo statunitense, è quella di stabilire l'identità di un gruppo, o di un individuo284. Geertz osserva con grande precisione che l'ideologia

282 G. Mayos, Possibilitat del pensar utòpic, op. cit., pp. 49-50. 283 Ivi, p. 214 (trad. mia).

ha, alla fine, sempre a che fare con il potere. “É attraverso la costruzione di ideologie (cioè immagini schematiche di ordine sociale), che l'uomo fa di se stesso, per il meglio e per il peggio, un animale politico”. “La funzione dell'ideologia”, insiste Geertz, è di rendere possibile una politica autonoma, fornendo i concetti autorevoli che la rendono significativa285.

L'ideologia come sistema di rappresentazioni si distingue dalla scienza per il fatto che in essa la funzione pratico-sociale prevale sulla funzione teorica (o funzione conoscitiva). Althusser usa il vocabolario della tradizione idealistica; il vocabolario dell'idealismo è mantenuto nella definizione di ideologia come Vorstellung286.

Per Norberto Bobbio l'ideologia possiede un duplice significato: uno debole, caratteristico della letteratura anglosassone, ed un altro forte da porre in relazione alla tradizione marxista. L'impiego disinvolto di entrambe le definizioni genera fraintendimenti e confusione287.

Per quanto concerne il concetto di coercizione, il punto di vista di Weber è che noi non abbiamo esempi di società senza qualche elemento di regole coercitive. Non è plausibile che una qualche forma di governo soddisfi tutti; esistono, infatti, differenze di interesse, di età, di genere e molto altro ancora288.

Per Ricoeur ogni pretesa di una prospettiva scientifica dell'ideologia è e resta solamente una pretesa. Tale intuizione può essere un altro modo di dire, con Aristotele, che nelle questioni umane non possiamo attenderci lo stesso tipo di precisione delle questioni scientifiche289.

L'ideologia non è un'ombra, come appare in alcuni testi marxisti, in quanto gioca un ruolo nel processo storico. È una parte del processo di surdeterminazione. Così, dobbiamo unire la nozione dell'esistenza storica dell'ideologia al suo contributo alla surdeterminazione degli eventi.

285 C. Geertz, Interpretazione di culture, Il Mulino, Bologna 1987, pp. 267-280. 286 Ivi, p. 152.

287 M. Baldini, Il linguaggio delle utopie, op. cit., p. 123. 288 Ibidem.

L'ideologia concerne dunque il rapporto vissuto degli uomini col loro mondo e riflette, nella forma di una relazione immaginaria, qualcosa che è già una relazione esistente, cioè la relazione di esseri umani con il loro mondo. La relazione vissuta è riflessa come ideologia. Nell'ideologia, infatti, gli uomini esprimono non i loro rapporti con le condizioni di esistenza, ma il modo in cui vivono i loro rapporti con le loro condizioni di esistenza, la qual cosa suppone al tempo stesso un rapporto reale e un rapporto “vissuto”, “immaginario”290. Per il

marxismo, la pietra angolare della teoria dell'ideologia è costituita dalla subordinazione dell'azione reciproca all'azione che procede solamente in una direzione. Parecchie delle discussioni scolastiche fra marxisti riguardano il paradosso o tensione fra la tesi fondamentale che deriva da L'Ideologia

Tedesca. Ovvero, da un lato si afferma che l'ideologia non ha una storia

propria, che l'intera spinta della storia proviene dalla base, dall'altro si afferma la tesi che nonostante ciò la sovrastruttura ha un effetto sulla base, l'infrastruttura. Engels tenta di trovare un qualche accordo pacificatore fra le differenti interpretazioni introducendo il famoso concetto di determinazione in ultima istanza291. Engels sottolinea che la concezione materialistica della storia non sia

un facile schema con il quale interpretare i processi storici alla maniera dell'hegelismo, ma rappresenti una direttiva per lo studio della storia. Egli è convinto che la situazione economica sia la base ma, al tempo stesso, i diversi momenti della sovrastruttura: le teorie politiche, giuridiche, filosofiche, le visioni religiose (e il loro successivo sviluppo in sistemi dogmatici), esercitino altresì la loro influenza sul decorso delle lotte storiche e, in molti casi, ne determinino in modo preponderante la forma. È un'azione reciproca di tutti questi momenti, in cui alla fine il movimento economico s'impone come fattore necessario attraverso un'enorme quantità di fatti casuali292.

Marx, a cui dobbiamo l'uso nel significato moderno della parola utopia, non

290 Ivi, p. 153. 291 Ivi, p. 122. 292 Ibidem.

interpreta, come i più, l'ideologia nel senso di un sistema politico ideale proiettato nel futuro, ma al contrario la considera un complesso di teorie attraverso le quali un regime legittima se stesso e la società che l'esprime. Marx concepisce la storia come qualcosa caratterizzato dal feudalesimo e dalla tirannia della borghesia, ovverosia segnata dal conflitto tra classi sfruttatrici e classi sfruttate. È chiaro, dunque, che le diverse ideologie che si susseguono nel corso della storia hanno per il pensatore di Treviri un significato negativo293.

Da un certo punto di vista si potrebbe definire l'ideologia come una razionalizzazione o idealizzazione di un fenomeno irrazionale. Nell'ideologia l'elemento razionale è molto più importante che nell'utopia. E come ogni tentativo di giustificazione del reale, anche l'ideologia assume le caratteristiche di un sofisma, sebbene più logico e razionale rispetto alla fede o a un dogma. D'altra parte, la razionalizzazione assume sempre le caratteristiche di giustificazione e di legittimazione294. L'ideologia è un costrutto teorico, che si preoccupa di falsificare

sistematicamente la realtà, con l'obiettivo di stabilizzare le relazioni di potere e di dominio. Ciononostante, l'ideologia è incapace di trasformare l'esistente, mentre l'utopia, al contrario, provoca cambiamenti nella realtà, crea nuove forme di comportamento, sviluppa valori originali nella società in cui opera. L'ideologia non precede né critica la politica, bensì arriva sempre al momento opportuno per accompagnarla e giustificarla. Lo smascheramento delle ideologie comporta una maggiore autoconsapevolezza della società nel suo complesso. Il declino dell'ideologia rappresenta una crisi solo per certi strati della popolazione, laddove la completa sparizione dell'elemento utopico dal pensiero e dalla prassi dell'individuo darebbe alla natura e allo sviluppo dell'uomo un carattere radicalmente nuovo295.

L'ideologia può essere di destra o di sinistra. Nazismo, fascismo e comunismo sovietico, furono movimenti ideologici, non utopie. Hanno promesso il possibile, il

293 R. Poggioli, Definizione dell’utopia, op. cit., pp. 42-43. 294 Ivi, p. 21.

reale sul piano politico basandosi sul principio del homo homini lupus. Non hanno promesso la giustizia e la felicità ma il dominio per mezzo della forza, il comando di pochi e la sofferenza di molti. Se hanno fallito, a ben vedere, è dovuto al fatto che in fondo non si fondavano sulla speranza ma sul nichilismo.