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620 - SERVIZI SOCIALI DI AMBITOCentro di Costo

Nel documento Comune di Monfalcone (pagine 156-160)

C ATTIVITA' DI ANIMAZIONE

620 - SERVIZI SOCIALI DI AMBITOCentro di Costo

SEZIONE A

Per l’anno 2016 la Regione ha definito che, posticipando la nuova fase triennale di programmazione, proseguiranno in continuità le attività in essere previste dal Piano di Zona (PDZ) 2013-2015, dal Piano per le attività annuali 2015 (PAA) e dall’Intesa sociosanitaria. Quest’ultima, che dovrà essere sottoscritta nei primi mesi dell’anno, enfatizzerà le seguenti criticità già rappresentate nel triennio con l’obiettivo di una loro risoluzione:

- referenza organizzativa per l’area disabilità adulta;

- presidio dei percorsi di continuità assistenziale (ospedale/territorio);

- continuità percorsi di presa in carico area minori/servizi specialistici età adulta.

La reale determinazione dell’assetto organizzativo dei servizi sanitari territoriali già definiti nell’Atto aziendale dovrebbe consentire di affrontare tali situazioni determinando una rimodulazione delle diverse attività richieste a beneficio dell’utenza.

La confermata incertezza circa l’avvio della riforma delle autonomie locali (Uti), nonché la diversa tempistica prospettata per il passaggio dei SSC, non consente in questa fase le opportune valutazioni richieste dal cambiamento istituzionale che vengono così nuovamente procrastinate. Le modifiche legislative recentemente introdotte individuerebbero quale data di decorrenza il 01/01/2017, e pertanto nel secondo semestre dell'anno si renderà necessario la situazione.

Focalizzando l’attenzione sul Servizio si deve evidenziare come l'anno 2015 sia stato caratterizzato da numerose situazioni di legittime assenze di alcuni operatori che, per quanto affrontate con gli strumenti concessi dal ricorso al lavoro flessibile ed anche in conseguenza del progressivo aumento dell’utenza (dall’istituzione del servizio – 1999 – ad oggi l’utenza è passata da 1654 a 3631 unità) e delle funzioni assegnate al sistema associato (si pensi al solo impatto della nuova misura di sostegno al reddito), comportano notevoli criticità rispetto all'accesso dell’utenza ai servizi/prestazioni/interventi in termini di qualità e di tempi, nonché pongono quotidianamente la definizione di priorità a scapito di attività promozionali e preventive.

Come già anticipato, l’attività del servizio - fin dagli ultimi mesi del 2015 - è stata ampiamente influenzata dal rilievo dell’impatto della nuova misura di inclusione al reddito per il cui accesso sono pervenute più di 900 domande e di cui il 65% è riferito a Monfalcone. Le prime erogazioni, a fronte del reale accertamento di parte del finanziamento necessario (€ 524.000,00 circa a fronte di un fabbisogno di € 2.900.000,00), sono iniziate nel mese di febbraio e ritardate anche dall’attività di controllo richiesta nella fase istruttoria (verifica anagrafica, controlli polizia municipale, accesso banca dati Inps). All’avvio dell’erogazione dovrà seguire, stando al regolamento regionale, la somministrazione dell’ITO (strumento per la rilevazione degli Indicatori teorici di occupabilità) per tutti i componenti maggiorenni dei nuclei richiedenti, nonché la sottoscrizione del Patto di inclusione contenente il progetto di accompagnamento all’erogazione della misura. Per ottemperare a questa procedura dovranno essere ricercate misure di potenziamento delle risorse tenendo conto che le attività richieste sono di specifica pertinenza professionale e non possono essere

realizzate da figure amministrative.

Anche quest’anno l’introduzione del nuovo Isee impatterà sull’erogazione dei servizi in quanto la scadenza delle dichiarazioni è universalmente definita al 15 gennaio con l’esigenza di rinnovo per la proroga dell’accesso alle prestazioni sociali agevolate. L’esigenza di regolamentare l’utilizzo degli Isee come da indicazione normativa (DPCM n. 159/2013), già condivisa in seno all’usuale integrazione tra responsabili dell’area servizi culturali e sociali, ha suggerito l’esigenza di definire una progettualità trasversale che consenta un maggiore coordinamento tra i servizi dell’ente che gestiscono accessi a prestazioni sociali agevolate. A tal fine, in un gruppo di lavoro integrato tra diversi servizi dell’area servizi culturali e sociali, verranno esaminati i regolamenti in vigore dell’ente, la possibilità di costituire una banca dati e verrà redatta una bozza di regolamento valutando anche l’impatto dello stesso sull’attuale livello di compartecipazione dell’utenza dei diversi servizi.

Nell’ambito del Servizio di assistenza domiciliare si è infatti già rilevato come, con il nuovo Isee, aumenti il numero di utenti che accedono al servizio gratuitamente comportando un aumento della spesa pubblica a parità di ore di erogazione. Tale aspetto dovrà essere attentamente presidiato anche ai fini della valutazione della base d’asta della procedura per l’istituzione dell’Albo dei soggetti accreditati.

Nell’area A – Regia strategica dell’Ufficio di direzione e programmazione si manterranno in continuità con le seguenti attività:

- formazione ed aggiornamento del personale (con particolare attenzione al tema della sicurezza per il profilo assistente sociale);

- partecipazione a gruppi di lavoro/coord. regionali (partecipazione ad incontri e gruppi di lavoro del coordinamento regionale dei Responsabili del Servizio Sociale dei Comuni, gruppi di lavoro di livello regionale, ecc);

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- mantenimento degli appuntamenti del Forum del Piano di zona (indicativamente giugno e dicembre);

- la funzione di “manutenzione” delle macro azioni del Piano di zona e la produzione di report su richiesta ed indicazione della Regione.

Per quanto attiene alla formazione del personale, in considerazione del ruolo rivestito dalla formazione per il personale tecnico sia per la rapida modificazione e complessità della realtà sociale che richiede strumenti di lavoro definiti e strategie metodologiche, sia per la componente non irrilevante dell’aspetto motivazionale (aspetto di forte rilievo in una situazione di potenziale burn out come conseguenza delle criticità già descritte), si ritiene indispensabile un piano annuale della formazione che affronti diverse tematiche e possa coinvolgere tutto il personale compatibilmente con i limiti di spesa imposti dalle disposizioni di finanza pubblica.

Oltre ai consueti incontri mensili a livello regionale dei responsabili di SSC e a quelli periodici promossi dalla Direzione centrale salute vi è la partecipazione a specifici gruppi di lavoro. Lo scorso anno il responsabile ha fatto parte del gruppo di lavoro regionale sulla struttura della POA nei SSC regionali, quest’anno sarà membro del gruppo regionale per il supporto all’elaborazione del Piano sociale.

Il mantenimento degli appuntamenti del Forum del PDZ confermano la scelta di un modello di governance che prescinde ormai dalla tempistica della costruzione dei PDZ e intende garantire continuità ai processi costruiti nonché alle opportunità di sviluppo che possono rappresentarsi al suo interno.

Nel corso del 2016 verranno rinnovate le sottoscrizioni del Protocollo per l’Emporio della solidarietà, i cui dati verranno costantemente aggiornati nelle periodiche relazioni del Peg.

Si prevede, inoltre, la sottoscrizione di diverse convenzioni con soggetti del 3° settore nell’ambito di consolidate progettualità codificate nella modalità della co-progettazione per l’affidamento di interventi e servizi (Pixel summer – progetti estivi per adolescenti; Progetti sull’affido familiare, Piano territoriale immigrazione).

Proseguirà la sperimentazione metodologica di lavoro sociale con i gruppi che sta dando esiti favorevoli sia in termini organizzativi sia in merito agli esiti. I gruppi per i quali è prevista tale continuità sono: gruppo famiglie affidatarie, gruppo famiglie con figli minori disabili, gruppo persone prive di occupazione, gruppo famiglie straniere).

Il progetto Microarea si sviluppa ulteriormente e si consolida con una procedura di evidenza pubblica volta ad identificare un soggetto che ne realizzerà le attività per un periodo di 2 anni rinnovabile di ulteriori 2 anni.

Alla microarea “in centro” si affiancherà – qualora il progetto di riqualificazione urbana proposto sia finanziato – la microarea “C.A.R.S.O.” mettendo a regime un modello di intervento che si intende consolidare e sviluppare negli anni.

Nell’area B – Segretariato sociale e analisi della domanda sociale – la funzione informativa e di primo contatto del segretariato sociale viene garantita attraverso l’apertura di sportelli in tutti i Comuni.

Nell’ultimo anno lo sportello di segretariato sociale, quale “porta d’accesso” dell’utenza ai servizi/prestazioni/interventi gestiti in forma associata, ha subito purtroppo numerose chiusure dovute all’assenza di operatori dal servizio. L’appuntamento settimanale (in 8 Comuni) e bisettimanale (Monfalcone) rappresenta, invece, un livello di servizio da implementare e qualificare in particolare per quanto attiene all’informazione, alla sua completezza e adeguatezza all’interlocutore. Per queste ragioni si è reso necessario prevedere un’attività di riqualificazione della banca dati del segretariato sociale anche attraverso la rivisitazione della scheda di raccolta dati sull’utenza che consenta di fotografare maggiormente il fabbisogno informativo ed il dettaglio delle forme di supporto/accompagnamento nell’accesso ai servizi socio assistenziali e sociosanitari.

Nel primo semestre l’ufficio di direzione sarà impegnato nella predisposizione dell’aggiornamento del “profilo di comunità” quale strumento indispensabile alla successiva fase di pianificazione prevista dalle linee guida regionali.

Nell’area C – Minori e famiglia – le criticità legate al personale esasperano le questioni riferite alla responsabilità dell’azione di tutela ed alla qualità (e quantità) degli interventi e delle prestazioni messe in campo. In assenza del ripristino della copertura prevista dalla POA salteranno molti degli standard prestazionali (tempi per ottemperare ad indagini sociali e richieste del Tribunale per i minorenni ed ordinario, valutazioni integrate situazioni segnalate, prese in carico, progettualità individuali e collettive).

Tale criticità rischia di mantenere uno scollamento tra le attività di presa in carico dell’utenza e la dimensione di carattere più promozionale (progetti prevenzione, progetti adolescenti, ecc.) che viene ora per lo più presidiata dall’ufficio di piano.

L’attenzione agli adolescenti, condivisa con i Comuni in particolare nel Tavolo attività educative, dovrà proseguire anche per il 2016. Lo stesso varrà anche per

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l’educativa di strada che potrà presentare ulteriori sviluppi nel raccordo con specifiche attività dei Comuni (in cantiere con il Comune di Turriaco e Monfalcone).

Proseguirà la sperimentazione del servizio “spazio neutro” rivolto alle esigenze di incontro in situazione protetta per genitori/figli ed in presenza di provvedimenti dell’Autorità giudiziaria. Ad esso potranno aggiungersi interessanti proposte aggiuntive/migliorative avanzate in sede di procedura di gara dalla ditta cui sono stati affidati i servizi educativi.

Nell’ambito dell’operatività dell’area minori si rende necessario un approfondimento legato alle procedure di raccordo con l’Azienda sanitaria per il collocamento di minori in strutture residenziali terapeutiche. Tale progettualità si declina sia in un livello di confronto tecnico che in un raccordo di tipo amministrativo più funzionale.

Negli ultimi anni, in relazione agli obiettivi definiti dal PDZ, il servizio ha realizzato numerose attività volte a promuovere, diffondere e sviluppare la cultura dell’affido implementando notevolmente il numero di esperienza di affido per i minori in carico grazie alle famiglie resesi disponibili sul territorio. Il lavoro con le famiglie affidatarie non può essere sospeso ed ha bisogni di essere costantemente mantenuto attraverso eventi, opportunità di incontri, diffusione di esperienze, momenti di formazione.

Proprio in considerazione del contatto con nuove famiglie disponibili all’affido ma bisognose di supporto ed accompagnamento si prevedono incontri con il gruppo di nuove famiglie e lo sviluppo di ulteriori attività di sensibilizzazione su tutto il territorio dell’Ambito.

Nell’area D – Disabilità - a fianco delle specifiche attività interistituzionali a supporto dei processi di integrazione sociale e scolastica andranno in continuità il

potenziamento e lo sviluppo delle attività di sport integrato (Protocollo con Ass. Calicanto) e lo sviluppo di attività rivolte agli adolescenti (centro estivo e gruppo “ADO”

nel corso dell’anno) con l’obiettivo di supportare le famiglie ed i minori disabili nei percorsi di adultità ed in particolare di uscita dal percorso scolastico e definizione di progetti personalizzati.

Nell’ambito del nuovo appalto per i servizi educativi scolastici ed extrascolastici a favore di minori disabili affidato alla fine del 2015 si è previsto l’avvio di uno sportello informativo sulla disabilità. L’obiettivo è quello di poter rispondere al fabbisogno informativo delle famiglie in maniera univoca evitando che le stesse si debbano rivolgere a servizi diversi in diverse sedi (es. procedura invalidità, informazioni su congedi parentali, presidi sanitari, ecc.). Lo sportello aprirà presumibilmente entro il primo semestre 2016.

Da anni alcune famiglie del territorio hanno scelto, in ragione della gravità dei propri figli disabili, di far frequentare loro la scuola presente presso l’Istituto “La Nostra Famiglia” di Pasian di Prato. Il trasporto giornaliero rappresenta per le famiglie stesse un impegno di tempi ed una spesa non irrilevante che, negli ultimi anni, è stata supportata dall’organizzazione di uno specifico servizio trasporto da parte del Comune di Cervignano – Ente gestore del SSC. Attraverso l’analisi congiunta della casistica con gli abiti di Cervignano e Gorizia ed in considerazione dell’esiguo numero di utenti (2 per Monfalcone 3 per Gorizia) che non consentono l’affidamento del servizio in termini di economicità, si è valutato di sottoscrivere un accordo che consenta all’utenza degli Ambiti di Monfalcone e Gorizia di fruire del servizio

cervignanese. Si tratta pertanto di una nuova unità di offerta che prevede una modalità sperimentale di compartecipazione alla spesa ed un impegno anche finanziario della gestione associata a favore di queste famiglie.

La conoscenza sempre più definita dell’utenza con disabilità alla fine dei percorsi scolastici ma anche nell’area di progetti di vita indipendente richiede un pensiero progettuale che abbracci anche i bisogni dell’autonomia ed in particolare dell’autonomia lavorativa sia per le persone prive di rete familiare che per quelle giovani alla quali è necessario prospettare diverse opportunità e di qualità della vita. Assieme alla Direzione del Cisi è in corso l’analisi dell’utenza target e lo studio di

fattibilità/sostenibilità di percorsi progettuali, già avviati in altre realtà regionali, che potrebbero svilupparsi sul territorio.

Da diversi anni si registra un aumento delle diagnosi afferenti lo spettro autistico per quanto attiene ai minori con disabilità che beneficiano di supporto socio educativo a scuola. L’abbassamento progressivo dell’età di questa utenza è legato alla “specializzazione” dei servizi aziendali nella precocità della diagnosi. Ciò rende necessaria la definizione di buone prassi in grado di trattare con un approccio dedicato ogni percorso personalizzato.

Nell’area E – Disagio adulto ed inclusione sociale, area cui è dedicata particolare attenzione in quanto espressione crescente delle criticità amplificate dalla crisi economica, si inserisce la nuova misura di sostegno al reddito che dovrebbe – forse anche attraverso dei correttivi all’attuale assetto normativo – rispondere trasversalmente ai bisogni di singoli e nuclei familiari in difficoltà.

Continuerà l’attività di sportello aperto alla cittadinanza ed affidati alla gestione di soggetto del terzo settore (SIABI – Agenzia immobiliare sociale).

Nell’ambito del Siabi proseguirà la sperimentazione di un servizio di “mediazione condominiale” i cui destinatari sono gli amministratori e gli inquilini (per lo più

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stranieri).

Prosegue l’attività dello sportello informativo sull’amministrazione di sostegno gestito in convenzione dall’Associazione a sostegno di Trieste con l’apertura di due giornate settimanali e, su appuntamento, sul territorio del Comune di Grado in considerazione delle difficoltà di accesso delle persone anziane e disabili. Proprio nell’ambito della convenzione si ritiene opportuno implementare l’attività affidando all’associazione la presentazione dei ricorsi presso il Tribunale ordinario evitando così, per le situazioni in carico, di istruire la procedura attraverso una segnalazione alla Procura con notevole aggravio di tempo. Si prevede di presentare con la nuova modalità, che implicherà l’addebito al servizio dei costi di bollo, una ventina di ricorsi.

Nel corso del 2015 il Servizio adulti a bassa soglia d’accesso è stato ampliato in orario pomeridiano grazie ad un progetto finanziato dal Ministero degli Interni con fondi UNRRA (la cui rendicontazione è prevista entro il mese di febbraio). Questa esperienza, che valutata positivamente nei suoi risultati è stata prorogata anche per quest’anno a carico dei fondi della gestione associata, prevede l’organizzazione di momenti di formazione in diverse aree (alfabetizzazione informatica, sicurezza sul lavoro, lingua inglese, piccola sartoria, ecc) a favore dell’utenza adulta in situazione di marginalità ed esclusione sociale e, quindi, non esclusivamente all’utenza del Bassa soglia; si auspica, infatti, che tali opportunità possano rappresentare risorse ed impegni per l’utenza coinvolta nella costruzione dei patti di inclusione previsti dalla nuova misura di sostegno al reddito(MIA).

Sempre nell’area adulti ed inclusione sociale si segnala la partecipazione ad un progetto promosso dalla Fondazione Carigo nell’ambito dell’Obiettivo “Welfare di comunità” volto a realizzare percorsi formativi per persone in situazione di svantaggio nell’area della manutenzione del verde prevedendo la possibilità di sviluppare azioni di inserimento lavorativo nell’ambito della cooperazione sociale.

Permarrà l’impegno del servizio nella promozione e sviluppo di percorsi di inclusione lavorativa (borse lavoro).

In relazione al tema dell’immigrazione si prevede, nell’ambito del piano territoriale immigrazione, di sviluppare una particolare ricerca relativamente alle nuove generazioni di immigrati. Questo target è reso particolarmente “invisibile” dopo l’uscita dai percorsi scolastici e differenziato nel genere. La ricerca, nella modalità metodologica della ricerca-azione, ha l’obiettivo di intraprendere un dialogo con i giovani stranieri innescando – in qualsiasi delle iniziative che potranno essere intraprese – una dimensione di reciprocità.

Sempre in quest’ambito è stata presentata una domanda sul Bando SPRAR del Ministero dell’interno di cui si è in attesa di valutazione.

Infine nell’area F – non autosufficienza – nel corso del 2016 prenderà avvio la procedura – nuovamente realizzata assieme al Comune di Gorizia – Ente gestore del servizio sociale dei Comuni Ambito distrettuale 2.1. Alto Isontino – per la costituzione degli Albi dei soggetti accreditati del servizio di assistenza domiciliare nella modalità gestionale dell’accreditamento.

Proseguirà l’attività già avviata nel corso del 2015 e finalizzata alla sperimentazione e conseguente analisi di nuovi modelli di intervento nella domiciliarità. Alle

esperienze avviate per i territori di S. Pier, Turriaco e Monfalcone partirà una specifica attività a Grado. E’ previsto un evento pubblico entro la fine dell’anno finalizzata alla rendicontazione dell’esperienza ed alla definizione di una sua possibile implementazione anche in termini di riorganizzazione della filiera dei servizi a supporto della domiciliarità con definizione di attività specifiche rivolte alla popolazione anziana.

Infine, in considerazione del progetto dell’INPS “Home care premium”, attivo da anni e che prevede l’erogazione di contributi a copertura delle spese assistenziali di ex dipendenti pubblici e/o loro familiari, si ritiene di provvedere ad una ricognizione valutativa della presenza di utenza potenziale al fine verificare il possesso di requisiti base per l’accesso al bando annuale INPS. Tale opportunità, già sperimentata in alcuni enti locali della regione seppur di dimensioni molto più ampie (es. Comune di Trieste) rappresenta per il servizio un’opportunità di sviluppo nel raggiungimento di nuova utenza o di sgravio della spesa per utenza già in carico.

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SEZIONE B - INDICATORI DI ATTIVITA' E PERFORMANCE (PDP) PdP 2013 2014 2015 Prev. 2016 Valutato

A REGIA STRATEGICA DELL'UFFICIO DIREZIONE E PROGRAMMAZIONE AMBITO DISTR. 2.2 "BASSO ISONTINO"

Bisogno: fornire supporto tecnico-amministrativo agli organismi politici (Assemblea dei Sindaci; Consiglio di gestione) e tecnici (Comitato segretari; Direttori generali dei Comuni, gruppo dei dirigenti/responsabili dei servizi sociali e/o socioeducativi dei Comuni singoli) attraverso pareri/documentazioni tecniche frutto di istruttorie specifiche;

predisporre il Bilancio e la relazione previsionale dei Comuni ed il Bilancio consuntivo del Servizio Sociale dei Comuni; predisporre eventuali regolamenti per l'erogazione di specifiche misure d'intervento introdotte dalle norme regionali; coordinare ed implementare il flusso nel sistema informativo sociale (cartella sociale, sito web,

informative/guide/carte dei servizi); coordinare il personale del SSC; sviluppare l’integrazione interistituzionale per favorire la complementarietà dei processi di risposta ai bisogni sociali e sociosanitari dei cittadini; consolidare l’attività di pianificazione attraverso la continuità dei progetti del Pdz e la convocazione dei tavoli di area; ideare nuove progettualità per accedere a finanziamenti aggiuntivi specifici (bandi, ecc.); partecipare ad incontri/gruppi tecnici di livello regionale; promuovere l’aggiornamento, la

formazione permanente e la supervisione del personale; fornire supporto e consulenza all’attività dei singoli Comuni anche attraverso l’elaborazione di documenti.

000

A01 N. ore dedicate all'attività 8144 6366 7377 7265 %

A09 N. informative/guide/carte dei servizi prodotte per l’utenza 4 5 9 4 %

A13 N. nuovi accordi/protocolli siglati da più soggetti istituzionali 8 10 6 4 %

A20 N. dipendenti formati 24 23 24 24 %

A21 N. giornate formative 47 38 22 20 %

A24 N. interventi di integrazione al reddito Ambito. Dal 2014 con nuova delega assistenza

economica 678 1197 1789 1600 %

A95 Rispetto degli obblighi di pubblicazione in materia di trasparenza (SI =1, NO=2)

solo annuale 0 0 0 1 1 %

Nel documento Comune di Monfalcone (pagine 156-160)