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Il servizio civile

Nel documento Garanzia Giovani (pagine 76-80)

3. La PartecIPazIone aL Programma e La quaLItà deLL’offerta

3.2 Le politiche offerte in Garanzia Giovani

3.2.3 Il servizio civile

All’interno della Garanzia Giovani, i progetti di servizio civile sono realizzati con una regia nazionale, nelle Regioni che hanno scelto di delegarne l’attuazione al Dipartimento della Gioventù e del Servizio civile nazionale60, e regionale, in quelle che hanno invece optato per una gestione autonoma della misura61. Il Molise, la Basilicata e la Campania hanno scelto di utilizzare entrambe le modalità.

Rispetto al tipo di regia, la misura, pur possedendo un unico impianto generale, presenta alcune differen-ze. Se i parametri relativi all’età dei giovani, alla durata dell’esperienza e ai settori d’intervento sono co-muni e vincolanti per tutti i progetti, per ciò che riguarda le altre componenti, come ad esempio, l’attività di formazione generale e specifica, il Programma non fissa dei parametri (ad esempio la durata) e lascia pertanto facoltà ai progetti regionali e a quelli nazionali di strutturare gli interventi secondo le rispettive normative in materia di servizio civile.

In Garanzia Giovani la misura si rivolge a giovani NEET fino a 28 anni e consiste in un’esperienza di volon-tariato retribuita, della durata massima di 12 mesi, in uno dei seguenti settori di rilevanza civile e sociale: assistenza alle persone, protezione civile, ambiente, patrimonio artistico e culturale, educazione e pro-mozione culturale. Si tratta di un percorso di apprendimento non formale che permette di acquisire com-petenze di cittadinanza attiva, comcom-petenze trasversali (lavoro di gruppo, problem-solving ecc.) e avere un primo approccio con il mondo del lavoro. L’ente promotore del progetto è tenuto a fornire al giovane una formazione di carattere generale sul tema del servizio civile, e una formazione specifica sul progetto e sulle attività che il giovane andrà a svolgere. Lungo tutto l’intervento, il volontario è supervisionato da un tutor e a conclusione del progetto, l’ente è tenuto a convalidare o certificare le competenze acquisite dal giovane, affinché queste siano spendibili in altri contesti.

Se confrontato con le altre misure di politica attiva del Programma, il servizio civile si caratterizza quindi per essere un percorso di apprendimento non formale, non direttamente professionalizzante, ma con una forte componente di attivazione, legata anche alla durata del percorso che, come si vedrà più avanti, nella maggior parte dei casi raggiunge i 12 mesi.

Nella duplice regia nazionale e regionale, il servizio civile è attuato sull’intero territorio nazionale ad

ec-60 Piemonte, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Umbria, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Campania, Calabria, Sicilia, Sardegna.

cezione del Veneto, che non ha inserito questa misura nella propria offerta di politiche attive per i NEET del proprio territorio.

Dei giovani intervistati, circa l’1 % ha dichiarato di avere aderito a un progetto di servizio civile in Garanzia Giovani, una percentuale che appare in linea con i dati di fonte amministrativa (si veda il par. 2.1.2), da cui risulta che i giovani NEET impegnati in questa misura sono circa l’1,4%.

Dalle interviste emerge che i giovani risultano equamente distribuiti tra la fascia d’età under 25 (49,8%) e over 25 (50,2%). Le donne sono sensibilmente più numerose degli uomini, rappresentando circa i due terzi (62,7%). Per quanto riguarda il livello d’istruzione, la maggior parte possiede titoli di studio di livello medio-alto: il 56,2% ha un diploma di scuola secondaria di secondo grado, seguito da quanti hanno un titolo di istruzione terziaria (30,9%). Se si guarda alla collocazione geografica, si osserva come oltre la metà dei giovani provenga dalle Regioni del Mezzogiorno (56,9%), seguita da quanti risiedono nel Centro (22,9%), mentre minori sono le percentuali di coloro che risiedono nelle aree del Nord (20,2%). I giovani impegnati nella misura sono quasi esclusivamente di nazionalità italiana (96,4%) (tavola 3.23).

Tavola 3.23 – Servizio civile, caratteristiche dei partecipanti (v.%)

Genere Maschi 37,3 Femmine 62,7 Classi di età Meno di 25 anni 49,8 Più di 25 anni 50,2 Titolo di studio

Istruzione secondaria inferiore 14,4

Istruzione secondaria superiore 56,2

Istruzione terziaria 30,9 Area geografica Nord 20,2 Centro 22,9 Sud e Isole 56,9 Cittadinanza Italiana 96,4 Altra 3,6

Fonte: ANPAL, Indagine campionaria sugli esiti occupazionali dei giovani iscritti a Garanzia Giovani, 2017

Oltre ad analizzare le caratteristiche dei giovani e del percorso da loro effettuato, l’indagine si è proposta di approfondire le motivazioni che li hanno indotti a scegliere il servizio civile e su quale base è maturata la loro decisione. Agli intervistati è stato quindi chiesto se conoscessero il servizio civile anche prima di registrarsi alla Garanzia Giovani, ed è risultato che oltre due terzi di loro lo conosceva (73%). Indipen-dentemente dalla conoscenza pregressa, la motivazione principale per chi ha scelto questa misura del Programma è stata quella di voler accrescere le proprie competenze e avvicinarsi al mondo del lavoro

(38%), seguita dall’esigenza di avere un introito economico (29,6%) e dal desiderio di aiutare persone in condizione di bisogno (16,2%) (tavola 3.24).

Tavola 3.24 – Servizio civile, motivi della scelta della misura (v.%)

Per accrescere le mie competenze, formarmi e avvicinarmi al mondo del lavoro 38,0

Per guadagnare qualcosa 29,6

Per aiutare le persone che hanno bisogno 16,2

Altre motivazioni 16,2

totale 100,0

Fonte: ANPAL, Indagine campionaria sugli esiti occupazionali dei giovani iscritti a Garanzia Giovani, 2017

Oltre la metà degli intervistati ha dichiarato che l’attività svolta all’interno del progetto non era coerente con il proprio percorso di studi (55%). Questo dato può essere meglio interpretato se messo in relazione con i motivi per cui i giovani hanno scelto un determinato progetto. La motivazione prevalente risulta essere la conoscenza dell’ente promotore e dei referenti del progetto (30,9%), seguita dallo specifico interesse per l’ambito progettuale (29,9%). La scelta non è stata del tutto autonoma e/o consapevole per il 14,3% dei giovani; solo per il 10,8% dei casi la coerenza con il percorso di studi e/o formazione è un ele-mento rilevante. Sembra quindi che nel caso del servizio civile, un tipo di percorso volto all’acquisizione di competenze civiche e di natura trasversale piuttosto che professionali, la ricerca di una corrispondenza tra le proprie competenze e l’esperienza progettuale non sia stata prioritaria per i giovani, ma abbiano appunto prevalso interessi diversi (tavola 3.25).

Tavola 3.25 – Servizio civile, motivi della scelta del progetto (v.%)

Conoscevo l’ente che lo ha promosso/ i responsabili/referenti del progetto 30,9

Mi interessava l’ambito in cui si svolgeva 29,9

Perché era coerente con il mio percorso formativo 10,8

Non ho effettuato una scelta consapevole/dietro consiglio di parenti, amici e conoscenti 14,3

Altro 14,0

totale 100,0

Fonte: ANPAL, Indagine campionaria sugli esiti occupazionali dei giovani iscritti a Garanzia Giovani, 2017

Passando ora ad analizzare alcune caratteristiche del percorso svolto, si osserva che la maggior parte de-gli intervistati riferisce una durata di 12 mesi (79,1%), ossia la durata massima, mentre per circa il 13% di loro l’esperienza è stata di 6 mesi (tavola 3.26).

Tavola 3.26 – Servizio civile, durata in classi (v.%)

Meno di 6 mesi 2,5

6 mesi 12,8

Più di 6 mesi meno di 12 5,7

12 mesi 79,1

totale 100,0

Fonte: ANPAL, Indagine campionaria sugli esiti occupazionali dei giovani iscritti a Garanzia Giovani, 2017

La formazione specifica, pur rientrando tra le attività stabilite dal Programma, è stata svolta da poco più della metà degli intervistati (52,4%). La modalità prevalente di erogazione risulta essere quella dell’affian-camento ai formatori dell’ente (67,4%), mentre meno utilizzati sono stati i corsi di formazione, interni e/o esterni all’ente (32,6%). Quanto alla durata, i partecipanti indicano una media di 40,7 ore.

Tra i settori d’intervento previsti per il servizio civile, l’assistenza alle persone è quello che ha impegnato oltre la metà degli intervistati (61,1%), seguito in misura molto più circoscritta dall’educazione e promo-zione culturale (12,5%) e dai beni culturali (10,4%) (figura 3.12).

Figura 3.12 – Servizio civile, settore di intervento (v.%)

*Altro comprende le risposte di chi ha indicato la mansione svolta ma non il settore di attività.

Fonte: ANPAL, Indagine campionaria sugli esiti occupazionali dei giovani iscritti a Garanzia Giovani, 2017

Un ultimo aspetto approfondito dall’intervista riguarda il rilascio di un’attestazione del percorso che, nel caso del servizio civile, viene espressamente richiesta dal Programma62. Risulta che tre volontari su

tro hanno ricevuto un documento che validasse o certificasse l’attività svolta, nella forma di un attestato di frequenza (51,7%) e in misura minore, di un attestato con la certificazione delle competenze (18,2%) (tavola 3.27).

Tavola 3.27 – Servizio civile, attestazione/certificazione del percorso (v.%)

Un attestato di frequenza 51,7

Un attestato con la certificazione competenze 18,2

Una qualifica o un diploma professionale 2,8

Altro 2,0

Non ho ricevuto nessun titolo o attestato 25,3

totale 100,0

Fonte: ANPAL, Indagine campionaria sugli esiti occupazionali dei giovani iscritti a Garanzia Giovani, 2017

Nel documento Garanzia Giovani (pagine 76-80)