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stituita da sessantotto pezzi (fra lettere e cartoline postali): le comunicazioni hanno in oggetto l’apprendistato pubblicistico dell’autrice, l’adattamento degli scritti deleddiani alle necessità della

‘Terza pagina’ di un quotidiano ed ai desiderata della Direzione, la clausola di esclusività ed i

compensi da pattuire, la correzione delle bozze e le problematiche relative alla coeva pubblicazio-

ne di novelle illustrate e di romanzi nell’appendice della rivista «La Lettura»:

La I comunicazione autografa [3a, ACDS] è una lettera di G

RAZIA DELEDDA ALLA DIREZIONE DEL «CORRIERE DELLA SERA», datata ROMA 31 OTTOBRE 1909, che si compone di una carta della misura di mm. 208 × 130. Lo

stato di conservazione è buono, non si rilevano gore d’umido, abrasioni o corrosioni. Nel margine laterale sini- stro si rileva la presenza di foratura doppia per rilegatura ad anelli (l’una coppia di fori distante dall’altra mm.

223 LETT. XXVI [25 a, ACDS]. 224 P.

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72), che cancella in parte la parola «‹a›ccompagnano» (alla riga 5). In alto al centro del recto la data topica pre- senta sottolineatura a matita blu (tratto grosso), di mano aliena. Il testo della comunicazione, anopistografo, è contenuto in 1r., a piena pagina, da: «Roma, 31.10.09 […]» a «[…] Grazia Deledda». La scrittura, di una mano, è distribuita su 13 righe; corsiva, calligrafica e inclinata verso destra, con un angolo di 45º circa, è chiara e pro- dotta con un inchiostro nero. Il ductus si presenta uniforme; la grafia, anch’essa generalmente uniforme nella dimensione del modulo e nel tratteggio, non presenta difficoltà di decifrazione.

La II comunicazione autografa [2a, ACDS] è una lettera di G

RAZIA DELEDDA ALLA DIREZIONE DEL «CORRIERE DELLA SERA», datata ROMA 8 NOVEMBRE 1909, che si compone di una carta della misura di mm. 190 × 115; è re- datta su carta uso mano, non intestata e senza righe, color avorio, scolorita dal tempo. Lo stato di conservazione è buono, non si rilevano abrasioni o corrosioni; solo una lieve macchia bianca in alto a destra di 1r. in corrispon- denza della data cronica, mentre risulta leggermente annerito il margine laterale sinistro: qui i fori per rilegatura ad anelli cancellano in parte la parola «‹L›e» (riga 2). Il testo della lettera, anopistografo, è contenuto in 1r., non a piena pagina (specchio di scrittura mm. 150 su 190 disponibili), da: «Roma 8 Novembre 909 […]» a «[…]

Dev.ma ↔│Grazia Deledda». La scrittura, di una mano, è distribuita su 10 righe; corsiva, calligrafica e inclinata verso destra, con un angolo di 45º circa, è chiara e prodotta con un inchiostro nero. Il ductus si presenta unifor- me.

La III comunicazione autografa [1a, ACDS] è una lettera di G

RAZIA DELEDDAALLA DIREZIONE DEL «CORRIERE DELLA SERA», datata ROMA 4 DICEMBRE 1909, che si compone di cc. 4 ricavate da un foglio piegato in due parti,

ciascuna della misura di mm. 190 × 110. La lettera è redatta su carta uso mano, non intestata, a righe sottili, ori- ginariamente bianca e ora color avorio; lo stato di conservazione è buono, eccezion fatta per le lacerazioni causa- te dalla foratura ad anelli che, rispettivamente nel margine superiore di 1r. (in alto a destra) e 2r. (in alto a sini- stra) hanno prodotto ulteriori strappi nella carta. Il testo della comunicazione è contenuto in 1r., a piena pagina, da: «Roma, 4 12 09 […]», a: «[…] posso prometterle)»; in 2r., a piena pagina, da: «non scriverò novelle […]» a «[…] la preghiera di mandarme//»; in 2v. (specchio di scrittura fino a mm. 70 su 190 disponibili), da «le; ed a

Lei invio ancora […]» a «[…] Grazia Deledda».; la quarta carta è bianca. La scrittura, di una mano, è distribuita

su 20 righe in 1r.; su 21 righe in 2r; su 5 righe in 2v; corsiva, calligrafica e inclinata verso destra, con un angolo di 45º circa, è chiara e prodotta con un inchiostro nero scolorito dal tempo e ora tendente al marrone. A causa dello scarso spessore della carta la scrittura di 1r. e 2r. trapassa parzialmente in 1v. e 2v., senza tuttavia inficiarne la lettura. Il ductus si presenta uniforme.

La IV comunicazione autografa [5a, ACDS], datata R

OMA 8 DICEMBRE 1909, è una cartolina postale di GRAZIA

DELEDDA AD ALBERTO ALBERTINI, della misura di mm. 140 × 90, costituita da un rettangolo di cartoncino color

avorio emesso dall’Amministrazione Postale; buono lo stato di conservazione, si rileva soltanto qualche sbavatu- ra d’inchiostro nel margine sinistro, in alto, del verso. Recto: [CAR[]LINA POSTALE ITALIANA │(CARTE POSTALE D’ITALIE)│[stemma del ‘Regio uffizio postale’] │[Affrancatura a destra sulla parte alta con l’effigie stampata del re d’Italia Vittorio Emanuele III]│[Doppio timbro postale di partenza:] ROMA 8 12 – 09 C 18 (CENTRO)

│[Timbro postale d’arrivo:] MILANO 9 12 – 09 12 *CENTRO*│A[la A è prestampata]l Sig. ↔│Alberto Albertini

↔│Direttore del Corriere della Sera [Corriere della Sera stl.] ↔│Milano [Milano stl.]│↔ // Verso: sono ripor-

tate le comunicazioni del mittente. La scrittura occupa la facciata disponibile quasi per intero (specchio di scrit- tura mm. 124 su 14 disponibili), da: «Roma, 8.12 - 09 […]», a: «[…] D.ma ↔│Grazia Deledda». Subito sotto la firma del mittente è leggibile la scritta in corsivo, a matita e di mano aliena [scil. del segretario di redazione]: «₤

150 [con caratteri di grosso calibro] per ↔│novella [con calibro ridotto] »; sempre a sinistra in basso nel verso è

riscontrabile una macchia prodotta dal sovrapporsi degli inchiostri dei timbri a secco in uso all’Amministrazione Postale. Il margine sinistro della cartolina presenta la consueta foratura per rilegatura ad anelli. La scrittura, di una mano, è distribuita su 12 righe; corsiva, calligrafica e inclinata verso destra, con un angolo di 45º circa, è chiara e prodotta con un inchiostro nero che risulta visibilmente scolorito, eccezion fatta per le porzioni di testo relative alla data e alla formula incipitaria di saluto. Il ductus si presenta uniforme.

La V comunicazione autografa [4a, ACDS] è una lettera di GRAZIA DELEDDAALLA DIREZIONE DEL «CORRIERE

DELLA SERA», datata ROMA 18 SETTEMBRE [‹1910›], che si compone di una carta della misura di mm. 193 × 112.

La data cronica è priva dell’elemento che si riferisce all’anno, tuttavia la comunicazione -dato per acquisito che non può ragionevolmente trattarsi del settembre 1909 in quanto l’autrice risponde per la prima volta a partire dal- la fine di ottobre dello stesso anno all’invito di Albertini a collaborare al «Corriere» - per congettura è datata ‹1910›: tale ipotesi troverebbe altresì conforto nell’oggettivo riscontro di un gap di attività pubblicistica dell’autrice sulle colonne del quotidiano a partire dal 21 agosto 1910 (data di pubblicazione della novella Chia-

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mesi non furono pubblicati scritti deleddiani sulla ‘Terza pagina’ del «Corriere», e si può ragionevolmente rite- nere che ciò fosse dovuto alle richieste di affinamento, da parte della direzione, dei mezzi espressivi in relazione alla tipologia di lettori del quotidiano nell’ottica di una collaborazione continuativa che presupponeva un pubbli- co ben definito con aspettative altrettanto definite e sui generis, il timore di deludere le quali trapela da più mis- sive nonché da quella di cui sopra: «[…] con la speranza che possa piacerLe», evidente spia testuale di un vero e proprio ‘apprendistato pubblicistico’ in corso entro il quale le novelle deleddiane, passate al vaglio dagli Alber- tini, erano tenute in stand-by o rispedite al mittente qualora fossero ritenute inadatte alla pubblicazione. Altra spia intratestuale che ci fa propendere per la datazione al ‹1910› è l’incipit stesso della lettera: «[…] Con piacere

mando questa ‹no›vella che ho già pronta), riferimento esplicito ad un bacino di testi evidentemente redatti pri-

ma dell’inizio della collaborazione al «Corriere» di cui la scrittrice disponeva e che sottoponeva, nella fase ini- ziale del citato apprendistato, al giudizio della direzione appunto come ‘campione’ al fine di calibrare scelte e modalità narrative. La lettera è redatta su carta uso mano, non intestata e senza righe, color avorio. Lo stato di conservazione è buono, ad eccezione del margine laterale sinistro della carta dove la consueta foratura per rilega- tura ad anelli ha prodotto una ulteriore lacerazione rendendo parzialmente illeggibili le parole «‹no›vella›» (riga 4) e «‹c›ordiali» (riga 11, all’altezza del commiato). Il testo della comunicazione, anopistografo, è contenuto in 1r., a piena pagina, da: «Roma, 18.9 […]» a «[…] Sua Dev.ma ↔│Grazia Deledda». La scrittura, di una mano, è distribuita su 13 righe; corsiva, calligrafica e inclinata verso destra, con un angolo di 45º circa, è chiara e prodot- ta con un inchiostro nero. Il ductus si presenta uniforme, con modulo e allineamento regolari.

La VI comunicazione autografa [11a, ACDS] è una lettera di G

RAZIA DELEDDAALLA DIREZIONE DEL «CORRIERE DELLA SERA», datata ROMA 30 GENNAIO [‹1910›], che si compone di una carta della misura di mm. 185 × 113.

L’indicazione della data cronica di mano del mittente è priva dell’anno; collocazione cronologica attendibile, per quanto assai difficoltosa e del tutto congetturale, ci è parsa quella del 30 gennaio del 1910, in gran parte per le motivazioni inerenti il periodo di apprendistato pubblicistico di cui si è detto; in tal caso la novella di cui è fat- ta menzione nel testo («Se Le piace e la pubblica mi mandi le bozze») potrebbe essere La donna forte, cui l’autrice volle a posteriori cambiare finale e titolo, come scritto nella lettera che anch’essa congetturalmente fac- ciamo seguire («quando scrivevo la novella, un mese ‹fa›, pensavo ad un finale diverso da quello che poi le de- stinai»). La lettera è redatta su carta uso mano, non intestata e senza righe. Lo stato di conservazione è buono; si rilevano due strappi nel margine laterale sinistro della carta, sia nella parte alta che in quella bassa del foglio, che tuttavia non inficiano la lettura del testo; sempre nel margine laterale sinistro i fori per rilegatura ad anelli cancellano la parola «‹ne» (riga 8). Il testo della comunicazione, anopistografo, è contenuto in 1r., quasi a piena pagina, da: «Roma, 30.1 […]»a «[…] Sua ↔│Grazia Deledda». La scrittura, di una mano, è distribuita su 13 ri- ghe ; corsiva, calligrafica e inclinata verso destra, con un angolo di 45º circa, è chiara e prodotta con un inchio- stro nero. Il ductus si presenta uniforme.

La VII comunicazione autografa [6a, ACDS] è una lettera di G

RAZIA DELEDDAALLA DIREZIONE DEL «CORRIERE DELLA SERA», datata ROMA 23 [‹FEBBRAIO 1910›], che si compone di una carta della misura di mm. 230 × 140. L’indicazione della data cronica di mano del mittente è relativa esclusivamente al giorno in cui la comunicazione è stata redatta; tuttavia, riteniamo essa sia verosimilmente collocabile per congettura ‹post gennaio 1910 – ante 7 marzo 1910› sulla base del riscontro di un elemento intratestuale che ci è parso dirimente, rinvenibile nella co- municazione in oggetto in forma di poscritto, ovverossia il riferimento ad una novella, La donna forte, cui la De- ledda annuncia di voler cambiare il titolo. Una rapida verifica all’interno dei testi dell’autrice pubblicati nell’epoca immediatamente a ridosso del début sulle colonne del «Corriere» ci ha indotto a ritenere la novella

Padrona e servi, pubblicata il 7 marzo 1910 sul quotidiano, identificabile con lo scritto originariamente intitolato La donna forte di cui scrive l’autrice nella citata lettera. Sulla base di ciò la redazione della comunicazione auto-

grafa ci pare verosimilmente collocabile posteriormente all’11 gennaio 1910 (data in cui fu pubblicata sul «Cor- riere» la novella Le tredici uova che precedette Padrona e servi) e anteriormente al 7 marzo 1910; restringendosi alfine l’opzione alle date del 23 gennaio aut 23 febbraio 1910, quest’ultima sembrerebbe essere la più verisimile, in quanto la Deledda fa cenno nella lettera presa in esame ad una permanenza della citata novella per un mese nella redazione del «Corriere», tenuta in stand by da Albertini, non sufficientemente persuaso dal finale tanto da scrivere nuovamente all’autrice al fine di ottenere modifiche prima dell’imprimatur definitivo. Infine, a ulteriore conforto di tale congettura, la scritta che compare in alto a destra di 1r., vicino al margine superiore della carta, di mano aliena e vergata entro un riquadro, anch’esso di mano aliena, con inchiostro blu scuro differente da quello con cui è redatto il testo della comunicazione: «1910». La lettera è redatta su carta uso mano, non intesta- ta e senza righe, originariamente bianca e ora color avorio, ingiallita in più parti nel margine sinistro e con una vistosa macchia marrone, subito sotto la data topica, che si estende sino alla sesta riga della comunicazione (al centro, nella parte alta della carta). Lo stato di conservazione è buono se si eccettuano i fori rotondi per rilegatu- ra ad anelli nel margine laterale sinistro che hanno prodotto una ulteriore lacerazione della carta rendendo par-

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zialmente illeggibili le parole «‹f›a» (riga 5), «nep‹p›ure» (riga 12), «‹p›oiché» (riga 13). Il testo della comuni- cazione, anopistografo, è contenuto in 1r., a piena pagina, da: «Roma 23 […]» a «[…] un romanzo «La donna

forte»» (con aggiunta di periodo in forma di post scriptum che prosegue longitudinalmente, con ridotto calibro

dei caratteri, nell’intero margine laterale destro della carta). La scrittura, di una mano, è distribuita su 20 righe; corsiva, calligrafica e inclinata verso destra, con un angolo di 45º circa, è chiara e prodotta con un inchiostro nero lievemente scolorito dal tempo. Il ductus si presenta uniforme, eccezion fatta per le sopraccitate porzioni di scrittura che occupano il margine laterale destro della carta in cui il calibro dei caratteri risulta sensibilmente ri- dotto.

La VIII comunicazione autografa [12a, ACDS] è una lettera di GRAZIA DELEDDAALLA DIREZIONE DEL «CORRIERE

DELLA SERA»datata ROMA 16 MARZO [‹1910›], che si compone di una carta della misura di mm. 156 × 100. La

data cronica di mano del mittente è priva dell’indicazione dell’anno: siamo tuttavia propensi a collocare conget- turalmente la missiva al 1910 in quanto in tal caso seguirebbe quella relativa all’invio della citata novella Pa-

drona e servi, corretta più volte; elemento che giustificherebbe la preoccupazione dell’autrice (peraltro ricorrente

nell’insieme di comunicazioni relative all’anno preso in esame) qui sopra espressa nell’incipit della missiva con riferimento metaepistolare allo scritto allegato («se questa novella non Le piacesse»). La completa disponibilità, finanche l’arrendevolezza dell’autrice nel tollerare i respingimenti degli scritti in vista di un ‘tirocinio pubblici- stico’ che imponeva la ricalibratura o la reimpostazione/riscrittura funditus degli stessi nell’ottica di un apprendi- stato elzeviristico allora in corso, è più verisimile caratterizzasse i primi due anni di collaborazione piuttosto che il successivo periodo in cui, come sarà chiaro più avanti, l’autrice rivendicherà originalità ed autonomia espres- sive. La lettera è redatta su carta uso mano, non intestata e senza righe, originariamente bianca , ora color avo- rio. Lo stato di conservazione è buono, nessuna gora d’umido, abrasione o corrosione; nel margine laterale sini- stro si rileva la consueta foratura per rilegatura ad anelli. Il testo della comunicazione, anopistografo, è contenuto in 1r., non a piena pagina ma con specchio di scrittura ridotto (mm. 97 su 156 disponibili), da: «Roma 16.3. […]»a «[…] D.ma ↔│Grazia Deledda». La scrittura, di una mano, è distribuita su 10 righe ; corsiva, calligrafica e inclinata verso destra, con un angolo di 45º circa, è chiara e prodotta con un inchiostro nero. Il ductus si pre- senta uniforme.

La IX comunicazione autografa [7a, ACDS], datata R

OMA 2[‹MAGGIO 1910›],è una cartolina postale di GRAZIA

DELEDDAAD ALBERTO ALBERTINI di mm. 140 × 90, costituita da un rettangolo di cartoncino color avorio, ingial-

lito dal tempo, emesso dall’Amministrazione Postale. La data cronica indicata dal mittente è priva sia dell’indicazione del mese che di quella dell’anno, elementi tuttavia facilmente desumibili dal timbro postale di partenza. Lo stato di conservazione è buono. Recto: [CARTOLINA POSTALE ITALIANA │(CARTE POSTALE D’ITALIE)

│[stemma del ‘Regio uffizio postale’] │ [Affrancatura a destra sulla parte alta con l’effigie stampata del re d’Italia Vittorio Emanuele III]│[Doppio timbro postale di partenza:] ROMA 2.5.10. 14 (FERROVIA)│A [la A è

prestampata] ↔│Alberto Albertini ↔│presso il Corriere della Sera [Corriere della Sera stl.] ↔│Milano [Mila- no stl.] ↔│ Via Solferino 25 │ [In longit.]: iniziano le comunicazioni del mittente, da: «Roma,2 […]»,» a: «[…] novella gliela». ↔ // Verso: continuano le comunicazioni del mittente, con ridotto specchio di scrittura (mm. 125 su 140 disponibili), da: «manderò, ma ciò non sarà […]», a: «[…] D.ma ↔│Grazia Deledda». Nel margine inferiore della cartolina la consueta foratura per rilegatura ad anelli nel recto ha cancellato quasi inte- ramente, nella parte riservata alle comunicazioni del mittente, le parole « Albert‹ini›» (in clausola d’apertura) e, nella parte a righe prestampate riservata all’indirizzo, la parola «M‹i›lano»; al verso, i medesimi fori hanno can- cellato in parte la parola «t‹u›tto» (riga 5). La scrittura, di una mano, è distribuita su 5 righe nel recto e su 13 ri- ghe nel verso; corsiva, calligrafica e inclinata verso destra, con un angolo di 45º circa, è chiara e prodotta con un inchiostro nero. Nelle ultime quattro righe del verso e in corrispondenza della firma il calibro dei caratteri au- menta e la grafia si allunga. Il ductus si presenta uniforme.

La X comunicazione autografa [8a, ACDS] è una lettera di G

RAZIA DELEDDAALLA DIREZIONE DEL «CORRIERE DELLA SERA» datata VIAREGGIO 20 LUGLIO [1910›] che si compone di una carta di mm. 155 × 115. La data croni-

ca indicata dal mittente risulta priva dell’anno, tuttavia, grazie al riscontro con una cartolina spedita successiva- mente dal medesimo indirizzo di Viareggio, anch’essa mancante dell’indicazione dell’anno desumibile dal tim- bro postale di partenza: «VIAREGGIO 5.8.10», possiamo collocare verosimilmente la missiva di cui sopra nell’estate del 1910; a ulteriore conforto di tale congettura il dato di natura biografica - emergente sovente dai carteggi amicali dell’autrice, non ultimo quello con Marino Moretti – relativo alla ricerca da parte della Deledda, ogni anno all’approssimarsi del periodo estivo, di un’abitazione da prendere in locazione per trascorrervi le va- canze; abitazione ed indirizzo che, eccezion fatta per la casa che l’autrice acquistò a Cervia nella fase più matura della sua lunga carriera, relativamente al periodo degli esordi sul «Corriere» qui preso in esame cambiavano di necessità ogni anno. La lettera è redatta su carta uso mano, non intestata e senza righe. Lo stato di conservazione è buono, eccezion fatta per uno strappo in alto a sinistra del recto; evidenti i segni prodotti da una piega, in senso

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longitudinale, lungo tutto il lato destro della carta. Nel margine laterale sinistro i fori per rilegatura ad anelli han- no prodotto in alcuni punti una ulteriore lacerazione della carta. Il testo della comunicazione, anopistografo, è contenuto in 1r., a piena pagina, da: «Viareggio, 20.7. […]» a «[…] D.ma ↔│Grazia Deledda». La scrittura, di una mano, è distribuita su 12 righe; corsiva, calligrafica e inclinata verso destra, con un angolo di 45º circa, è chiara e prodotta con un inchiostro nero lievemente scolorito dal tempo. Il ductus si presenta uniforme.

La XI comunicazione autografa [9a, ACDS], datata V

IAREGGIO 4 AGOSTO [‹1910›] è una cartolina postale di

GRAZIA DELEDDAAD ALBERTO ALBERTINI di mm. 140 × 90, costituita da un rettangolo di cartoncino color avorio

emesso dall’Amministrazione Postale; la data cronica indicata dal mittente è priva dell’indicazione dell’anno che tuttavia desumiamo dal timbro postale di partenza. Lo stato di conservazione è buono, si rileva soltanto qualche sbavatura nel margine sinistro in alto del verso. Recto: [Affrancatura a destra sulla parte alta con l’effigie stam- pata del re d’Italia Vittorio Emanuele III, incollata al di fuori del riquadro prestampato ad essa destina- to]│[Doppio timbro postale di partenza:] VIAREGGIO 5.8.10. 12 *LUCCA*│ Signor ↔│Alberto Albertini

↔│presso il Corriere della Sera [Corriere della Sera stl.] ↔│Milano [Milano stl.]│[In longit.]: sono riportate le

comunicazioni del mittente, da: «Viareggio, 4.8 […]», a: «[…] tempo fa. Riceva un». In fondo al recto è leggibi- le la scritta prestampata con caratteri di piccolo calibro: «2894EDIZ.RIS.TONELLI ANGELO -VIAREGGIO». Il

margine inferiore presenta la consueta foratura per rilegatura ad anelli. ↔ // Verso: continuano le comunicazioni del mittente, in senso longitudinale e con ridotto specchio di scrittura (mm. 23 su 140 disponibili), da: «saluto da

questa […]», a: «[…] Grazia Deledda». Al centro del verso, entro riquadro prestampato di mm. 118 × 62, cam-

peggia un’immagine fotografica in bianco e nero ritraente bambini che giocano sul lungomare viareggino. La scrittura, di una mano, è distribuita su 7 righe nel recto e su 2 righe nel verso; corsiva, calligrafica e inclinata verso destra, con un angolo di 45º circa, è chiara e prodotta con un inchiostro nero. Il ductus si presenta unifor- me.

La XII comunicazione autografa [21a, ACDS] è una lettera di GRAZIA DELEDDAALLA DIREZIONE DEL «CORRIERE

DELLA SERA»datata ROMA 7[‹DICEMBRE 1910›], che si compone di una carta della misura di mm. 18,5 × 11. La

data cronica di mano del mittente è priva sia dell’indicazione dell’anno che di quella del mese; tuttavia, la verifi- ca di alcuni elementi intratestuali quali il riferimento cronologico all’imminenza delle festività natalizie, conte- stualmente alla richiesta da parte del giornale «La Tribuna» di un contributo dell’autrice («[…] la Tribuna insi-

ste per avere un mio lavoretto: bisognerebbe che […] io la contentassi: altrimenti me n‹e› faccio una nemica. E almeno per Natale bisogna esser tutti amici! Non mi dica dunque di no») ci fa propendere a collocare cronolo-

gicamente la missiva nel mese di dicembre 1910, antecedente a quella dei primi del gennaio 1911 in cui l’autrice ribadisce l’insistenza della «Tribuna», che nel frattempo ha cambiato direzione, nel domandarle qualche scritto («[…] la nuova direzione della Tribuna mi invita insistentemente a collaborare: ho subito risposto che le mie

novelle sono tutte per il Corriere della Sera»). La lettera è redatta su carta uso mano, non intestata e senza righe,

color avorio. Lo stato di conservazione è buono; nel margine laterale sinistro la consueta foratura per rilegatura ad anelli cancella in parte le parole «‹p›ensavo» (riga 4), «l’‹u›nita» (riga 5), «‹ne›» (riga 13). Il testo della co- municazione, anopistografo, è contenuto in 1r., a piena pagina, da: «Roma, 4. Via Cadorna 29 […]» a «[…] Sua