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Per la sessione del 7 Messidoro (25 giugno), come spesso accade, vengono previsti due ODG, il primo relativo a: Vantaggio dell’unione delle città libere in confronto del federalismo, il

I LAVORI DELLE SESSIONI

2.2 I temi degli ordini del giorno

2.2.20 Per la sessione del 7 Messidoro (25 giugno), come spesso accade, vengono previsti due ODG, il primo relativo a: Vantaggio dell’unione delle città libere in confronto del federalismo, il

secondo: Paragone delle glorie passate dell’Italia, con l’avvilimento nel quale era caduta.

Dopo aver sbrigato altre questioni, tra cui la presentazione della traduzione del libro Dei diritti e dei

doveri del cittadino, di cui parleremo nella sezione dedicata, e la lettura del Manifesto inviato dalla

Società Patriotica di Milano, si affronta il tema dell’unione delle città libere.

62Figura di assoluto rilievo della Municipalità Provvisoria, acceso democratico , sempre presente nei momenti decisivi. La figura è troppo nota perché ci si soffermi ulteriormente sui dettagli biografici. Per una estesa biografia rimandiamo a: Preto, Dandolo, Vincenzo, in Dizionario Biografico degli Italiani, Volume 32, Roma, Istituto dell’Enciclopedia Treccani, 1986, ad vocem. Si veda anche: Gullino, La congiura del 12 ottobre 1797 e la fine della Municipalità veneziana, p. 610.

63Si veda: Prospetto delle sessioni della Società d’Istruzione Pubblica di Venezia, p.39-43.

Interviene subito il cittadino Flaminio Massa che dice:

un vento favorevole sembra che abbia portato il Manifesto di Milano in un giorno, in cui si tratta dell’unione delle città libere in confronto col Federalismo. Aggiunge che l’Italia non può divenire grande se non ammette l’unione delle sue province. La di lei libertà disparve nel principio del secolo come un lampo mediante appunto la sua disunione che la espose ai colpi politici della Corte di Roma. La face d’Aletto64 accesa nel Vaticano portò l’incendio universale d’Italia. Doversi quindi rispettare la religione ma non il Principe di Roma onde formar dell’Italia una sola, e indivisibile Repubblica65.

Interviene per la prima volta durante una sessione il cittadino Ugo Foscolo66 e parla sul tema delle passate glorie italiane e le confronta “colla sua decadenza, notando energicamente le varie cause che vi contribuirono”.

Interviene poi sul tema del federalismo il presidente Zorzi Ricchi che legge un testo in cui si vuole dimostrare come fu la lega delle città a cagionare la loro rovina a causa delle reciproche rivalità e invidie. Prosegue presentando un confronto tra gli ordinamenti degli Stati Uniti d’America, degli Svizzeri, degli Olandesi, arrivando poi a concludere con la Repubblica francese “resa grande, potente, e gloriosa dal fermo consenso e stabile unione di tutte le province cospiranti ognuna al medesimo fine”. Viene richiesta per acclamazione la stampa del discorso del Ricchi, come anche di quello del cittadino Luigi Bossi67, che successivamente interviene sullo stesso argomento68.

64 Nella mitologia classica, Aletto, una delle Erinni, è una divinità messa in relazione con il mondo sotterraneo. Figlia della Terra o della Notte, punisce chi viola l’ordine morale e vendica i delitti di sangue. Si veda il sito www.treccani.it , ultima consultazione 15/06/14. Il riferimento politico è ai trattati di Utrecht del 2 aprile 1713 e di Rastatt del 6 marzo 1714, che mettevano fine alla guerra per la successione al trono di Spagna. Per le conseguenze in generale sul territorio italiano si veda: Ago, Storia moderna, p. 154-155.

65 Si veda: Prospetto delle sessioni della Società d’Istruzione Pubblica di Venezia, p.33-36.

66 In considerazione della notorietà del personaggio, crediamo superfluo inserire note biografiche che sarebbero in ogni modo inadeguate. Ricordiamo soltanto che all’epoca Foscolo aveva poco più di 19 anni ed aveva già rappresentato, nel febbraio 1797, la sua prima tragedia Tieste che, pur non avendo particolari qualità artistiche, gli aveva dato una grande notorietà in Venezia.

67 Personaggio di idee moderate, molto attivo durante il periodo del Governo Democratico. Insieme con G. Valeriani redige il “Monitore veneto” (i due nomi compaiono assieme come redattori dal n. 29 del 23 agosto), giornale semiufficiale della municipalità provvisoria veneziana, a sei pagine, di grande formato, secondo il modello parigino del Moniteur. Nel breve periodo democratico, il suo massimo impegno è però dedicato alla Società di pubblica istruzione che, influenzata dal segretario della legazione francese Villetard, fedele portavoce del Bonaparte, viene considerata rappresentare il controaltare moderato della municipalità. Si veda: Sebastiani L., Bossi L., in Dizionario Biografico degli Italiani , Volume 13, Roma, Istituto dell’Enciclopedia Treccani 1971, ad vocem.

68 Sulla pubblicazione dei discorsi pronunciati, è interessante notare l’intervento del cittadino Paolo Padovani che ricorda ai soci la procedura per cui i testi da stampare devono essere prima rivisti dal Comitato d’Istruzione. Lui stesso provvede a consegnare questi due testi al Comitato. Si veda: Prospetto delle sessioni della Società d’Istruzione Pubblica di Venezia, p.45-53

2.2.21 All’argomento Necessità nella quale si trova Venezia di unirsi con le altre Città libere d’Italia69, vengono dedicate ben tre sessioni, 8, 9, 10 Messidoro (26, 27, 28 giugno), ma il tempo dedicato appare essere abbastanza ridotto, sempre a causa di mozioni, discorsi, lettere che occupano le sessioni, anche se gli intervenienti sono numerosi.

Apre il dibattito il cittadino Paolo Padovani, che affronta subito la questione dal punto di vista procedurale, sostenendo che la modalità di esprimere il sostegno della Società all’idea dell’utilità dell’unione di Venezia con le altre città non è quello della sottoscrizione, ma promuove una adesione per acclamazione, cui faccia seguito una relazione sulla deliberazione e che il Comitato di Corrispondenza venga incaricato di trasmetterla a tutte le società Patriottiche sorelle. Il cittadino Flaminio Massa interviene difendendo la formula della sottoscrizione ed affermando che essa

è un modo di esprimere il proprio desiderio senza imporre niente, concludendo sulla utilità dell’unione e sugli svantaggi della disunione. Conclude il dibattito il cittadino Angelini che espone la grandezza delle antiche repubbliche greche “fino a che lo spirito di divisione, e di partito non invase quei popoli”. Porta l’esempio di Roma che “dettò leggi all’universo intero allorché gli Orazj, i Bruti, i Camilli, i Martelli, i Regoli erano strettamente congiunti, ma divenne misera e schiava dappoiché i partiti la divisero70.

Nella sessione del 27 giugno registriamo l’intervento del cittadino Vittorio Angeloni che, esprimendosi in dialetto veneziano e ribadendo quanto detto in precedenza, aggiunge “altresì che da quella unione solo si potrebbe sperare l’incremento del Commercio, delle Arti e delle ricchezze”71. Anche gli interventi dei cittadini Zimolato, Ricciardi, Giovan Battista Boncio, Latino Sozzi e del segretario Francesco Volo, non fanno che ribadire le argomentazioni espresse in precedenza circa la necessità dell’unione di Venezia con le altre città.

Nella sessione del 28 giugno, poco spazio viene dedicato all’argomento dell’ODG, essendo l’assemblea impegnata su altre questioni contingenti che prendono molto tempo. A sostenere la necessità di Venezia di unirsi alle altre città libere intervengono il cittadino Todeschini, che legge un discorso in dialetto veneziano, il Deputato di Modena, il cittadino Laubert, il quale comunica come Bologna, Ferrara ed Ancona si siano già unite alla Repubblica Cisalpina, ricevendo le espressioni di gioia del cittadino Papi, anconetano, che si augura che anche Venezia segua la stessa strada.

69 Troviamo una prima proposta su questo soggetto nella seduta pubblica della mattina del 6 giugno, della Municipalità Provvisoria in cui “viene proposto e assentito un proclama all’Italia d’invito ad una union democratica, rinunziando ad ogni pretesa di primazia ed eccitando a concorrere le altre città con dei proclami consimili”. Si veda: in A. Alberti, R. Cessi (a cura di) Verbali delle sedute della Municipalità Provvisoria di Venezia 1797, p. 106.

70 Si veda: Prospetto delle sessioni della Società d’Istruzione Pubblica di Venezia, p.45-53.

71 Ibidem.

2.2.22 L’argomento previsto per le sessioni dell’ 11 e 12 Messidoro (29 e 30 giugno) verte su