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SESTO CAPITOLO GENERALE AGOSTO-SETTEMBRE 1892

PRESENTAZIONE DEL VI CG

SESTO CAPITOLO GENERALE AGOSTO-SETTEMBRE 1892

29 agosto

Raccolti in chiesa i Direttori col relativo socio eletto per la elezione dei membri del Capitolo Superiore, e convocati insieme gli Ispettori e tutti i membri del Capitolo Superiore, cantato il Veni Creator Spiritus, il R.mo.

Si-196Il verbale si presenta bene e con ben leggibile grafia, ma ha alcune cancellature e ag-giunte che chiariscono e completano il testo. Qui si riproduce il verbale delle sedute firmato dai due segretari del Capitolo, aggiungendo al posto segnalato dal verbale le relazioni delle ri-spettive commissioni, che si conservano separate dal verbale.

gnor D. Rua lesse gli articoli delle Costituzioni che riguardano le elezioni ge-nerali e si diede la Benedizione col SS. Sacramento.

Compita la funzione in chiesa, furono tutti insieme convocati nell’aula del Capitolo Generale, dove il Revmo Signor D. Rua disse essere duplice lo scopo di questa convocazione: la elezione dei membri del Capitolo Superiore, eccetto il R. M., e la trattazione delle varie proposte utili al buon andamento della Congregazione. Esortò a pregare con maggior fervore perché tutto riuscisse alla maggior gloria di Dio. Ricordò come fosse la prima volta che si compiva la elezione senza la presenza del veneratissimo nostro Padre D. Bosco, ma che ciò non ostante la sua memoria era così viva in mezzo di noi da poterlo con-siderare come presente in mezzo di noi197. Che infatti la divina Provvidenza continuò la sua speciale protezione in verso di noi, venendo in nostro aiuto in modo veramente straordinario e prodigioso, come si prova per il numero dei Soci, più che duplicati e molte fondazioni che richiedevano ingenti spese198.

Nominò due segretari minutanti del Capitolo Generale, che dovessero in breve rendere conto delle discussioni.

30 agosto

Fu lasciato il tempo libero per le conferenze delle varie commissioni, ed alla sera il Rev.mo Sig. D. Rua credette opportuno raccoglierci in chiesa e fare prima della Benedizione alcune osservazioni e disse:

1°. Che a torto si lamentano alcuni del Capitolo Superiore, quasi lasci mancare il personale necessario alle singole Case, mentre ogni anno si aprono nuovi collegi, ospizi e oratori. Resistesi quanto possibile alle richieste di nuove Case, ma si presentano talora tali circostanze da non poter rifiutarsi.

2°. Che il Capitolo Sup. mette grande impegno per fornire ad ogni casa il personale conveniente, ma che non è sempre possibile prevenire tutti i bisogni delle singole Case, fornendo membri perfettamente adatti ad ogni ufficio.

3°. Che i novizi ricevono quell’istruzione che si conviene e che non è da imputarsi al metodo tenuto fino adesso, se taluni non corrispondono poi all’aspettazione comune. Che dal resto per la deficienza di taluni membri novelli ed inesperti ancora aprivasi più vasto campo all’attività degli altri”199.

197Le seguenti parole fino a “ingenti spese”, sono aggiunte al margine dal redattore del verbale.

198In tutto questo don Rua vedeva la mano di Don Bosco e l’avveramento di una parola da lui detta ad alcuni Cooperatori nel dicembre del 1887: “Pregate perché io possa fare una buona morte, perché, andando in Paradiso, potrò fare per i miei figli e per i poveri giovani molto di più che non possa fare qui in terra”.

199Commenta don Ceria: “Queste spiegazioni di Don Rua tornarono senza dubbio oppor-tune per chiarire certi dubbi, i quali avrebbero potuto esercitare influssi non desiderati né deside-rabili nelle elezioni del giorno seguente”. Annali II 241.

31 agosto

Elezioni del Capitolo Superiore

Si apre la seduta alle 9,½ Il Revmo Sig. D. Rua disse che trattandosi di venire ad eleggere i membri del Capitolo Superiore non intendeva per nulla influire e fare pressione sugli elettori colle osservazioni fatte la sera prece-dente; che ciascuno desse il voto a chi gli pareva meglio nel Signore, senza aver riguardo alcuno.

Presa la parola Mons. Cagliero, lamentossi di non aver potuto arrivare prima dall’America per meglio conoscere da vicino lo Spirito dei Salesiani e dare per le elezioni opportuni consigli. Deplorava aver trovato qualche corrente contraria, qualche tendenza a novità. Stessero quindi in guardia gli elettori a non lasciarsi travolgere da spirito di novità, ma si mantenessero alle tradizioni di D. Bosco e aderissero alle persone che più da vicino raccolsero lo spirito del Padre e della Congregazione.

Finito che ebbe Mons. si venne a formare l’ufficio provvisorio e quindi l’ufficio definitivo per scrutatori: D. Gius. Bertello, D. Guidazio Pietro e D. Giov. Tamietti; a segretari D. Monateri Gius. e D. Bianchi Eugenio.

Riuscirono eletti i membri scadenti, cioè il sig. D. Dom. Belmonte a Pre-fetto; D. Ant. Sala ad economo; D. Cerruti Franc., D. Celestino Durando, D. Lazzero Giuseppe a consiglieri; D. Giulio Barberis a Maestro dei Novizi;

ed in luogo del compianto D. Giovanni Bonetti venne eletto a Catechista D. Paolo Albera200.

Compita la elezione, si sciolse l’adunanza alle ore 1¾ pom.

Giorno 1 Settembre

Si apre la seduta alle ore 10’20 a. m.

Parla il Revmo. Sig. D. Rua e dice che ad interpretare il comune desiderio si sarebbe profittato di questi giorni per dare istruzioni in forma di Esercizi, ma che ciò non essendo possibile adesso, limitavasi a dare per comune edifi-cazione alcuni ricordi ricavati da un prezioso memoriale di D. Bosco. Questo

200Elettori erano 101. I voti ottenuti dai diversi Superiori furono: don Domenico Bel-monte 71 voti essendo il secondo più votato dopo don Celestino Durando, con 16 voti; don An-tonio Sala ad economo: 70 voti, seguito da don Giuseppe Bertello con 8 voti; don Francesco Cerruti: 77 voti; don Celestino Durando: 69 voti; don Giuseppe Lazzero: 56 voti, a consiglieri.

Altri votati per consiglieri furono: don G. Bertello 26 e don Luigi Lasagna 25; don Giulio Bar-beris a Maestro dei Novizi: 75 voti seguito da don Eugenio Bianchi con 7 voti; don Paolo Al-bera a catechista: 52 voti seguito da don G. Bertello 29. Il fatto di avere eletto con maggioranza assoluta tutti i membri già in carica del Capitolo Superiore sembra dimostrare come fossero state prese in considerazione le parole di don Rua e di monsignor Cagliero.

memoriale contiene ricordi ed ammaestramenti sia per sé, sia per i confratelli in relazione coi giovani interni ed esterni, con i cooperatori e benefattori201. Letti così per preambolo siffatti Ricordi, si venne alla prima proposta a discutere.

Prima Proposta202 Studi teologici

Non avendo potuto trovarsi il Sig. D. Bertello, già designato, fu eletto a sostituirlo relatore il Sig. D. Gius. Daghero.

1°. Quesito: quale scegliere a libro unico di testo per la Teologia Dog-matica fra i 4 attualmente usati.

Dopo lunga discussione, venne a votazione segreta, con voti 53 contro 6 contrari e 6 nulli, prescelto l’Hurter. Quando vi precedano i soliti studi pre-paratori di filosofia, fu giudicato tornar più utile, perché più compito e ricco essendo di testi ben scelti, può fornire in tempo un corredo di dottrina adatta alla predicazione.

2°. Quesito: La Teologia Sacramentaria si ha da studiare sul testo di Dogma o su quello di Morale? Quale si potrebbe proporre che riunisca conve-nientemente l’una parte all’altra?

Dopo lunga discussione in assemblea si venne per votazione segreta a questa conclusione: Doversi la Teologia Sacramentaria, tolto il trattato De Matrimonio e De Sexto, (vedi Delib. Art. 1°. Distinzione IV - Cap I) studiare sul testo di Morale usando lo Scavini-Del Vecchio. Ed il Capitolo venne a tale conclusione per voti 46 favorevoli, 14 contrari e 6 nulli.

Con lo studio di quasi tutta la morale si vien così a fornire il novello prete delle cognizioni sufficienti ad amministrare, quando occorra, i SS. Sa-cramenti, senza però escludere l’obbligo che ciascuno ha di attendere allo studio di morale nel biennio seguente all’Ordinazione, per abilitarsi conve-nientemente all’esame di Confessione.

NB [in margine]: Il 1° e 2° ques. fu sciolto a seduta antim. Che fu chiusa alle ore 12½ pom. Il 3° fu discusso alla sera, aperta la seduta alle 4’20

201Si trattava del cosiddetto “Testamento di Don Bosco”, ricordi scritti da Don Bosco nel 1884, che fino ad allora erano sconosciuti e che causarono una grande sensazione in tutti. Oggi questi ricordi sono ben conosciuti e si possono trovare sia nel capitolo X del volume XVII delle MB (pp. 257-273), sia in altre pubblicazioni. Francesco MOTTO(a cura di), Memorie dal 1841 al 1884 pel sac. Gio. Bosco a’ suoi figlioli Salesiani, in RSS 44 (1985) 73-130. Tra la documen-tazione del CG6 si trova una copia manoscritta dei brani letti da don Rua, ma la grafia non è né la sua né quella di Don Bosco. Cf ASC D5800308.

202Membri della I Commissione: Cerruti Francesco, Presidente; Bertello Giuseppe, Re-latore; Bellamy Carlo, Daghero Giuseppe, Oberti Ernesto, Piscetta Luigi, Ronchail Giuseppe, Torti Luigi; Consulenti: Notario Antonio, Paglia Francesco, Vota Domenico.

3° Quesito. Come promuovere lo studio. dell’Ermeneutica Sacra e quali miglioramenti vi si potrebbero introdurre?

Venne ordinata la scuola di Ermeneutica negli Studentati. E per testo venne presentato il ...203 da adottarsi appena sia compiuto il corso comin-ciato sul testo finora in uso.

Durante la discussione del quesito si venne per digressione a parlare degli esami dei Chierici e fu stabilito che ai due esami semestrali e finali do-vesse per ogni ispettoria nominarsi una giunta composta da uno o due esami-natori, incaricati dall’Ispettore, e dai professori insegnanti insieme col Diret-tore della Casa.

Lamentandosi poi comunemente che manchi il tempo allo studio com-pleto della Sacra Teologia, il Revmo. D. Rua fa voti che, dopo aver i chierici passato qualche anno al lavoro nelle varie Case, possano poi tornare a passare due anni nella casa dello studentato per attendervi comodamente allo studio.

Inoltre il prelodato Sig. D. Rua raccomanda che si destini un giorno della set-timana per lo studio del Testamentino, profittando il Direttore di tali occasioni per dare opportuni avvisi ai chierici. E così facendo si viene a continuare l’e-sempio di D. Bosco.

[La relazione sulla Prima Proposta, il cui testo si trova dopo il verbale, è la seguente].

“Relazione sopra la 1aProposta. Studi Teologia. La Commissione si ra-dunò nelle ore pomeridiane dei giorni 25, 26, 28, 30 Agosto 1892.

Fin dalla prima seduta, assente il relatore D. Gius. Bertello, venne sosti-tuito a farne le veci D. Gius. Daghero. Quindi in attesa che si completasse il numero delle Commissioni, in seduta preliminare il sig. Presidente D. Fran-cesco Cerruti richiamò distintamente a memoria tre punti, intorno ai quali la Commissione era chiamata a discutere per riferire al Capitolo.

Il primo punto è così concepito: “Quale scegliere a libro unico di testo per la Teologia Dogmatica fra i 4 attualmente usati: Perrone, Hurter, Sala, Schuppe”.

Ora la Commissione tiene anzitutto che qualunque testo si voglia adot-tare, sarebbe un illudersi, se si sperasse di trovarne uno il quale soddisfaccia a tutti e in tutto. Basta quindi che esso testo si adatti in genere alle condizioni presenti della nostra Pia Società. tanto in se stesso considerato, quanto rispetto alla capacità ai più dei nostri alunni.

Onde crede la Commissione mettere a condizione della scelta 1° che l’au-tore sia sicuro nella dottrina; 2° chiaro; 3° si adatti ai più dei nostri studenti.

203Spazio rimasto in bianco.

Taluno fece la proposta di un trattato speciale per le singole nazioni: po-tendosi così trovarne dei meglio adattabili nella forma e nel modo di ragio-nare delle varie indoli dei diversi popoli. Confortava la proposta coll’uso di altre Congregazioni. La Commissione, non riconoscendo nelle presenti condi-zioni della nostra Società né il bisogno, né la convenienza di questa misura, la rimanda ad altri tempi.

Dopo si diede lettura delle 35 risposte prevenute al Signor Regolatore del Capitolo dai confratelli delle varie nostre Case; e quelle discusse, tenen-dosi anche presente quanto tre anni fa, nell’ultimo Capitolo s’era già concluso in proposito, la Commissione a maggioranza di voti propone che, soppresso il Perrone, venga, senz’altro, prescritto in avvenire l’Hurter /Medulla/204. Nel quale, oltre agli altri pregi, riconosce copia ed ordine maggiore che nello Schuppe, ed un Non più chiaro e fondato che non si abbia nel Sala: ciò torna quindi più decoroso alla Congregazione.

[Nota a margine]: Approvata dal Cap. Gen, con voti 53 contro 6 e 6 astenutisi.

---Viene in seguito la discussione del II Punto: “La Teologia sacramentaria si ha da studiare sul testo di Dogma o su quello di Morale? Quale testo si potrebbe proporre che riunisca convenientemente l’una parte all’altra?”

Anzitutto, rispondendo alla 2aparte del quesito: non si conosce un autore che riunisca nella sacramentaria la parte dogmatica con la morale, ad ecce-zione che si volesse adottare il Vincent, per la Teologia Universale. Ma, oltre che questo autore non si giudica opportuno ed è fuori dei 4 autori posti in que-stione, dopo che s’è già adottato l’Hurter, non è più da parlarne.

Quanto alla prima parte del quesito, esaminate le ragioni che portereb-bero a studiare la sacramentaria sul testo di Dogmatica e quelle che sul testo di Morale, la Commissione opina che: lo studio della sacramentaria si faccia sul testo di Dogmatica e si aggiunga anche la parte morale, come nel testo fin qui usato, pei sacramenti del Battesimo, della Cresima, Olio Santo ed Ordine.

La parte morale poi de Eucaristia si debba portare per le Ordinazioni del Pre-sbiterato, insieme coi trattati già obbligatori de Presbiterato e de Sacrificio.

[Nota a margine]: Rigettato dal Cap. Gen. il parere della Commissione, approva con voti 46. Con[trari]. 14 e 6 astenutisi la Deliberazione seguente:

“Lo studio della Sacramentaria si farà sopra il testo di Morale del Dal Vecchio, ad eccezione del trattato De Matrimonio, conforme le deliberazioni antecedenti.

La parte morale De Matrimonio et de Sesto si studino dopo il presbiterato”.

---204Hugo VONHURTER, Medulla theologiae dogmaticae. 2 voll. Innsbruck, 1870.

Si passa in ultimo al 3° punto: Come promuovere lo studio dell’Erme-neutica Sacra e quali miglioramenti vi si potrebbero introdurre?

Come preparazione, ogni chierico venga provveduto del testamentino e se ne insinui la spiegazione settimanale in ogni Casa. Così ancora, ciaschedun Sacerdote abbia tutta la comodità di consultare e studiare la Sacra Bibbia.

[Nota a margine]: approvato.

Si tiene doversi rinnovare in ogni modo il Jannsens205, siccome ormai in-sufficiente per i grandi progressi fatti da questa scienza oggidì. Tuttavia il corso di Ermeneutica ora avviato, si può terminare con lo stesso autore, quando poi si dovrà ricominciare la materia, si potrà adottare il Lamy206, o forse meglio, il Cor-nely207, che, meno voluminoso, è pur meno dispendioso. Per coloro poi che non avessero il sussidio della scuola, si suggerisce come libro di lettura il Manuale Biblico del Vigoroux, di cui si sta facendo fra noi la traduzione italiana208. Nel-l’anno intanto che rimane per effettuarsi quanto sopra, si mandino al Consigliere scolastico quelle proposte che si credano opportune circa il testo di Ermeneutica.

[Nota a margine]: approvato.

Altro modo di promuovere questo studio è introdurre fin d’ora la scuola di Ermeneutica in tutte le Case di Studio Teologico, come si pratica già nel-l’Oratorio e in qualche altra casa con esami autunnali regolari.

[Nota a margine]: approvato.

E in proposto degli Esami: questa Commissione, riconoscendo il non leg-gero sconcio e l’ineguaglianza che risulta nella votazione data ai nostri chierici nelle diverse Case, con criteri assai disformi gli uni dagli altri, propone che l’Art. 9° Cap. I, Dist. IV dal Cap. Gen. II sia modificato così: “L’Ispettore, per la maggior uniformità di criterio nell’assegnare voti d’esame, nomini una Com-missione esaminatrice per la sua Ispettoria. Essa ComCom-missione venga formata da uno o due esaminatori ispettoriali e dai professori delle singole Case in Mar-zo e Luglio. Gli esaminatori ispettoriali poi nel trasmettere il voto a chi di ra-gione, vi uniscano anche una relazione ragionata sull’andamento degli Studi”209.

205 Joham Herardus JANSSENS(1783-1853), Hermeneutica sacra, seu Introductio in omnes et singulos libros sacros Veteris ac Novi Foederis. Augustae Taurinorum H., Marietti 189016.

206 Bernard LAMY, Apparatus biblicus sive Manuductio ad Sacram Scripturam tum clarius, tum facilius intelligendam. Venetiis, 17332.

207Karl Joseph CORNELY, Historica et critica introductio in V. T. libros sacros. Parisiis, Sumptibus P. Lethielleus 1894.

208Fulcram VIGOROUX(1839-1915), Manuale biblico o corso di Sacra Scrittura ad uso dei seminari. Sampieradarena, 1894, traduzione italiana dell’ottava edizione francese.

209L’art. 9° cap. I, Dist. IV, dal Cap. Gen. II diceva così: “L’Ispettore nomini a tempo debito gli esaminatori per ciascuna casa della sua Ispettoria. Tenga registro dei trattati su cui vennero esaminati i singoli chierici, come pure dell’esito ottenuto in ciascun esame su d’ogni materia. Di tutto manderà esattamente copia al Capitolo Superiore”.

[Nota a margine]. Approvato. Si riconosce inoltre non eseguibile in pratica l’art. 5° Cap. I. Art. IV - E però dichiara non essere obbligatoria la ripetizione dei trattati in Esami successivi; e nell’Esame di novembre basti portare i trattati dell’anno scorso, sui quali non siasi ancor superato l’esame.

---In fine la Commissione fa conoscere un voto di vari confratelli: che cioè nelle Case di Studio Teologico venga al più presto introdotto anche lo studio, almeno elementare, del Diritto Canonico, del quale ogni giorno di più si fa sentire il bisogno in Congregazione, specie dove si ha il governo di qualche parrocchia. Sarà quindi da studiare qual testo possa convenire, e quale esten-sione pigliare per ora detto studio tra noi.

1 Sett. 1892 Relatore

D. Gius. Daghero”210.

II Proposta211

“Come ridurre in un solo volume le varie deliberazioni”

Si leggono le osservazioni della Commissione, che vengono dal Capitolo qua e là modificate (Vedi la Relazione)

[Relazione della Commissione II.

Si presenta con molte cancellazioni e correzioni nel testo e a margine].

Proposta II:

Rivedere e coordinare in un sol volume le varie deliberazioni dei Capitoli Generali.

“La Commissione radunatasi per studiare questa proposta, dopo avere ben ponderata l’ampiezza e l’importanza e lette attentamente le assennate osserva-zioni che in numero di 25 pervennero al Sig. Regolatore e da lui rimesse alla commissione, intese che nella brevità del tempo concessole non avrebbe potu-to presentare al Capipotu-tolo un compiupotu-to lavoro di revisione e di coordinamenpotu-to quale si desidera. Essa perciò, onde spianare la via a compierlo, ha creduto suo dovere di fare rilevare i principali difetti che occorrono nell’attuale raccolta e di indicare come e con quali norme e criteri si abbiano a coordinare le Delibe-razioni dei vari capitoli. E primieramente riguardo ai difetti la Commissione ha notato:

210ASC D5800310.

211Membri della II Commissione: Belmonte Domenico, Presidente; Marenco Giovanni, Relatore; Bordone Angelo, Dalmazzo Francesco, Febraro Stefano, Leveratto Giuseppe, Macey Carlo, Rocca Luigi, Scappini Giuseppe.

I°. che nella raccolta attuale si trovano confuse insieme tre generi di De-liberazioni che dovrebbero essere distinte, anzi divise. E sono: 1° aggiunte o mutamenti alle Costituzioni (di cui cost. capo VI art IV). L’accettazione delle Parrocchie, Istituz. del Procuratore, istituz. dell’Ispettore e Visitatori. Cons.

Professionale. Se il Parroco abbia voce attiva. Etc. 2° Deliberazioni o meglio spiegazioni pratiche o interpretazione delle Regole. 3° Disposizioni che ri-guardano solamente il buon governo delle Case, siccome sono la economia domestica o la disciplina.

II°. che nella raccolta attuale delle deliberazioni sono inseriti come de-liberazioni molti articoli che già si trovano tali e quali nelle Costituzioni (V. Rego. per l’elez. dei membri del Cap. Sup) (Atribuz.) (Pratiche di pietà) ecc.

III°. che l’ordine in che è disposta la materia nella raccolta delle delibe-razioni non corrisponde, come pure dovrebbe, all’ordine seguito dal libro delle Costituzioni, di cui le deliberazioni non devono essere e non possono figurare altro che un’interpretazione e commento. V. Orat. Festi (finis socie-tatis); Moralità fra gli allievi; Modo di coltiv. le vocaz.; Diffus. dei buoni libri (Regole I): Vita comune. (Reg. cap. 11 ecc.).

IV°. che varie decisioni non si possono ancora eseguire; che altre non sono ancora bene maturate. Vedi Delib. Uff. del Pref. della Società. Ammini-strazione dei patrimoni. Dist. VI Studentato di Teol. Distr. del Personale (Regol. Ispet.) Revisioni scritti.

Segnalati così i principali difetti della raccolta attuale, difetti che nac-quero dalle circostanze delle cose, la Commissione crede che vi si possa provvedere nel modo seguente:

1° Il Rettor Maggiore elegga una commissione di tre soci ai quali sia affidata la detta revisione e coordinazione da compiersi nel corso di un anno.

2° La detta commissione per adempiere il suo mandato distingua bene le

2° La detta commissione per adempiere il suo mandato distingua bene le