• Non ci sono risultati.

settembre. Ore 6’10 pom

PRESENTAZIONE DEL VI CG

Domenica 4 settembre. Ore 6’10 pom

Per brevità di tempo si venne subito alla VII Proposta226. (Proposte varie dei Confratelli)227

Leggendosi dal Relatore le proposte varie, si fanno opportune osserva-zioni.

1. Riservarsi allo studio di un altro capitolo la Nota sulla stampa, messa infine del cap. VI delle deliberazioni (a pagina 76)228.

225Giovanni BONETTI(1838-1891), Cinque lustri di storia dell’Oratorio Salesiano fon-dato dal Sac. D. Giovanni Bosco. Torino, Tipografia Salesiana 1892. Pubblicati prima a pun-tate nel BS.

226Membri della VII Commissione: Lemoyne Giov. Battista, Presidente; Tamietti Giov.

Battista, Relatore; Aime Antonio, Armelonghi Eugenio, Cavatore Michele, Ciprandi Luigi, Davico Modesto, Porta Luigi.

227Diversamente da quello che si era fatto in altri capitoli, in questo si esaminarono tutte le proposte venute dai confratelli e si dedicò ad esse un tempo considerevole.

228La nota diceva così: “Dei libri pubblicati dai nostri confratelli ne sia portata copia al Revisore, all’Autorità Ecclesiastica, all’Autorità Civile, alla Biblioteca dell’Università, se la Tipografia esiste nella città, dove queste autorità siano costituite, ed una copia alla Biblioteca del Capitolo Superiore ed un’altra a quella della Casa Ispettoriale”. Deliberazioni del Secondo Capitolo Generale della Pia Società Salesiana. Torino, Tipografia Salesiana, pp. 76 e 82.

2. Per occasione il Revmo. D. Rua raccomanda di includere lo spirito di carità fraterno pagando a tempo i debiti verso delle Case, di carità figliale con mandar soccorsi al Capitolo Superiore.

3. Quando un confratello o un allievo viene mandato per salute o per va-canza a un’altra casa, si calcola la pensione media di 1’50 al giorno e conviene che il Direttore prevenga la nota collo spedire in tempo la somma conveniente.

4. Raccomandasi di tradurre nelle varie lingue gli opuscoli di don Bosco e quelli dei confratelli che tornassero più confacenti a fomentare lo spirito di pietà.

5. Si fanno voti che si possa istituire un Liceo a parte dal ginnasio e dalle scuole elem. per stabilire un orario più adatto alla età degli alunni.

6. Scrivendo al Superiore generale si raccomanda usar l’italiano e ciò è conforme alla pratica della Diplomazia vaticana. Per conseguenza si isti-tuisca, anche all’estero, una scuola di lingua italiana.

7. Si fanno voti che morendo un confratello ne venga subito mandato av-viso a tutte le Case della Congregazione.

8. Si domanda di quante Messe può disporre il sacerdote per sua speciale applicazione. Risponde il Sig. D. Rua potersi applicar la messa negli anniver-sari dei prossimi parenti e speciali benefattori ed anche per ottenere qualche grazia straordinaria. Il sig. D. Cerruti a questo proposito ricorda come D.

Bosco diceva essere un’opera buona l’offrire la limosina a beneficio della casa.

9. Il Sig. D. Rua richiama l’attenzione alla sua circolare del 1891, dove caldamente raccomanda la scuola di Canto Gregoriano e il Catechismo dome-nicale229.

Lamentandosi poi la deficienza di abili maestri di canto fermo, si fanno voti che al Noviziato e allo Studentato vengano i chierici convenientemente addestrati.

Levasi la seduta alle 7’40.

5 Settembre. Ore 10’¼

Apre la seduta il Revmo. Sig. D. Rua coi ricordi di D. Bosco. Parla in primo luogo dell’Accettazione, per la quale dopo aver discusso quanto si vuole si venga a voti segreti.

In secondo luogo trattasi delle Dimissioni. Le piante e l’erbe nocive si han-no a gittar fuori dal giardihan-no. Sohan-no tuttavia a scrutar bene le coscienze meticolo-se, che sogliono temere anche quando non v’è ragionevole motivo. Si domandi dunque bene e non si concedano le Dimissioni se no quando consti che il

resta-229M. RUA, Lettere circolari..., pp. 57-60.

re torni dannoso all’individuo o alla Congregazione. Talora è da vedere se non basti licenziare ad tempus. Ad ogni modo conviene che l’individuo parta amico.

In ogni caso poi non si hanno con gli usciti a tenere relazioni, se no quelle strettamente necessarie e tanto meno si hanno da ospitare se non per stretto bisogno e per breve tempo.

Infine è bene che uscendo un socio si aiuti a trovar modo di vivere.

In terzo luogo parla della vita comune. Si faccia ogni sforzo per mante-nere la vita comune. Per ciò non si hanno da accettare gli ascritti che per mancanza di sanità non la possano osservare.

Coi professi si usi riguardo, ma non dimenticando che siamo poveri. Se occorre mutar casa si faccia pure con il consiglio del medico.

E qui il sig. D. Rua esorta a usar carità pei confratelli infermi che ven-gono d’altra casa. Si usino con loro riguardi fisici e morali. Essendo tali in-fermi affidati a quella casa il Direttore ne deve aver cura speciale, avendo oc-chio non solo alla salute, ma anche allo spirito.

Questi riguardi hanno da usarsi in tempo di malattia e di convalescenza, ma si deve guardare dall’istituire una seconda tavola nel medesimo refettorio.

In quarto luogo dice che in ogni questione importante è da usarsi carità, discrezione, prudenza ed energia.

Finalmente ci consta dai ricordi come D. Bosco fosse delicatissimo in prestar ossequio alla autorità ecclesiastica, tanto in predicare quanto nello scrivere.

In questo momento giunge un telegramma di Celestino Durando che dalla Palestina ringrazia e saluta tutto il Capitolo Generale.

Dopo tutto questo si passa a dar lettura del Regolamento del Capo Uf-ficio, che come quello del Provveditore Ispettoriale viene approvato ad expe-rimentum fino al prossimo Capitolo Generale.

Data la sopradetta approvazione si torna alle proposte varie:

1. Si propone se non convenga acquistare un luogo a parte nel cimitero per i confratelli defunti.

2. Si propone lo studio di elementi di Architettura per i soci che vi mo-strano attitudine, siano laici, siano ecclesiastici.

3. Una noterella da aggiungere alle Litanie del Giovane Provveduto, dove per i defunti è da dire “miserere eis”, in luogo di “miserere nobis”.

4. Per gli Oratori festivi si raccomanda di porre l’occhio in quei giova-netti che paiono meglio disposti ed invitarli agli Spirituali Esercizi.

Trattandosi di ammissione, si dia loro la preferenza. Si persuadano gli studenti al Ginnasio più che al Tecnico.

Qui Mons. Cagliero chiede quanta importanza debbano avere gli Ora-tori festivi nel concetto di D. Bosco. D. Rua risponde che sono l’opera

pri-maria della pia società, come è chiaramente espresso nell’art. 3° delle sante Regole230. Quanto importino gli oratori festivi lo mostrò chiaramente la mas-soneria con le sue circolari e con i satanici Giardini di infanzia o Ricreatori festivi.

In fine si raccomandano delle gare catechistiche.

Si chiude alle 12’10.

5 Settembre. [Ore] 4’10 pom.

Si comincia coi Ricordi.

1. Il Direttore di una casa sia coi confratelli modello di pazienza e carità.

Li assista, li aiuti ed istruisca sul modo di ben adempiere i loro doveri, ben ritenendo che al Noviziato si ha la teoria, ma la pratica l’hanno a fare nei col-legi. Bisogna dunque formarseli secondo l’ufficio cui sono destinati.

2. Grande confidenza con loro. Occorrendo avvisi o rimproveri si fac-ciano in Camera Charitatis.

3. Nei Rendiconti si mostri amico, fratello e padre, mai il padrone.

4. Il Direttore è confessore ordinario, ma dia licenza quando occorre, di mutar confessore, tenendo tuttavia d’occhio quei cotali che mostrano con lui poca confidenza.

5. In generale poi il Direttore tratti sovente e famigliarmente coi confra-telli, inculcando loro l’osservanza delle Regole e all’uopo citandone parole testuali, ciò che aggiunge grande autorità ai suoi avvisi.

6. Dimentichi i dispiaceri, le offese personali: Vince in bono malum.

Terminati con opportune dichiarazioni i Ricordi, si passa alle Proposte varie:

1. Domandando taluni che si faccia più frequente uso della prova trien-nale, D. Rua ricorda come D. Bosco si persuase esser meglio per via ordinaria disporre subito gli ascritti alla professione perpetua, soggiungendo che in ciò il nostro Padre fu consigliato da Roma.

2. Si propone allo studio per altro tempo il Regolamento dell’Assistente e del Capo d’Arte. E anche il Regolamento del Capoufficio Libraio.

3. D. Bertello propone il dubbio se ad eleggere il socio che accompagna il Direttore all’elezione dei Membri del Capitolo Superiore, concorra anche esso Direttore. Rispondesi che sì.

4. Si nota che nel Regolam. per l’Elezione del Capitolo Superiore è da aggiungere: gli Ispettori.

230“Il primo esercizio di carità sarà di raccogliere giovanetti poveri ed abbandonati per istruirli nella santa Cattolica religione, particolarmente ne’ giorni festivi”. G. BOSCO, Costitu-zioni..., p. 75.

5. Si propone il quesito se il Direttore di una casa succursale abbia di-ritto al voto per la elezione. Rispondesi affermativamente, approvando a vota-zione segreta con 45 voti contro 18 più 3 nulli.

6. Si propone altro quesito: se debbasi pure eleggere il socio che l’ac-compagni. Si risponde a votazione segreta negativamente con 56 voti contro 4 e 4 nulli.

Sul fine della seduta il Sig. D. Rua chiuse con queste raccomandazioni:

Dover noi ringraziare il Signore che continuò a benedire la nostra Congrega-zione da non lasciarla mai incagliata, tanto da potersi dire nihil habentes, non ci manca di nulla.

Con tutto ciò importa di tenerci umili e bassi e rispetto alle altre Congre-gazioni tenerci per ultimi. Non si censurino mai. Anzi siamo riconoscenti loro, che tutte in qualche modo concorsero a darci aiuto da per tutto e in Eu-ropa e in America. Perciò non si hanno a censurare mai e tanto meno a di-sprezzare. Questo ci può far del bene e salvarci da tante noie.

Levasi la seduta alle 6’10.

6 Settembre. Ore 10’20 ant.

Comincia il Sig. D. Rua coi ricordi di D. Bosco. Questi ricordi si com-pendiano in questo: che i Confratelli di una medesima casa devono fare un cuor solo e un’anima sola con il Direttore. In secondo luogo che tutti insieme abbiano la massima cura della moralità tra loro e tra gli allievi.

Aggiunge poi il Sig. D. Rua che conviene aver gran prudenza con gli esterni e specialmente evitare di venir in urto con le autorità, siano ecclesia-stiche siano civili.

Dopo i Ricordi si continuò la lettura delle proposte varie:

Notevole fu quella che si dovesse aggiungere alle Deliberazioni questo articolo: “Il Direttore aprirà tutte le lettere prima di consegnarle ai confra-telli”.

Levasi la seduta alle 12’5.

6 Settembre. Ore 4¼

Questa seduta, che fu l’ultima, fu quasi tutta dedicata ai Ricordi.

In primo luogo il Sig. D. Rua lesse dal prezioso Memoriale di D. Bosco affettuosissime parole che questo buon Padre rivolgeva ai salesiani ed ai giovani231.

231Cf F. MOTTO(a cura di), Memorie dal 1841 al 1884..., pp. 73-130.