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Settore cartario italiano a livello internazionale e processo produttivo

CAPITOLO 3: CREAZIONE DI VALORE NEL DISTRETTO CARTARIO DI LUCCA,

3.2 Settore cartario italiano a livello internazionale e processo produttivo

Prima di addentrarci nell’analisi del distretto cartario di Lucca, occorre fare un breve excursus su quella che è la situazione economica generale dell’intero settore, a livello internazionale e nazionale. Solo cosi sarà possibile contestualizzare e interpretare in maniera corretta i dati delle aziende del nostro territorio85.

Negli ultimi anni l’attività cartaria mondiale si attesta intorno ai 400 milioni di tonnellate di produzione annua. Dal 2009 il primo produttore mondiale è la Cina che, nonostante una riduzione di circa l’1.4% nell’ultimo anno, continua ad avere una produzione oltre i 100 milioni di tonnellate. Vi sono poi gli Stati Uniti con il 18.3% e l’Europa con circa il 22.5% di produzione. L’Italia contribuisce a questa percentuale per circa il 2.1%86.

A livello europeo negli ultimi anni, complice anche la crisi internazionale e non solo, si sta assistendo ad un ridimensionamento del comparto della carta per usi grafici, che dai valori del 2007 di 49 milioni di tonnellate è passato ai 38 nel 2012. Esso però risente anche dei continui ridimensionamenti delle attività editoriali e della stampa, condizionati fortemente sia dal calo degli investimenti pubblicitari che anche dalla più stringente competizione degli altri mezzi di comunicazione tecnologici.

Per quanto riguarda la carta per usi igienico-sanitario essa sta contribuendo con un trend positivo e l’Italia rimane leader in questa specialità.

Sono previste nuove importanti evoluzioni nel comparto delle carte e cartoni per imballaggio, i cui volumi complessivi costituiscono quasi il 46% del totale dell’area; il favorevole andamento è connesso alla crescita delle carte e cartoni destinati alla

84 Tratto da Foresti e Trenti, Il distretto della carta di Capannori, Servizio studi e ricerche Intesa San

Paolo, Marzo 2012 su dati ISTAT. Pag. 2.

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Verranno presi in considerazione solo i dati relativi agli ultimi anni; in particolare quelli del 2011, 2012 e del 2013, al fine di evitare un’analisi troppo dispersiva.

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fabbricazione del cartone ondulato. Mentre risultano essere nuovamente in calo le altre tipologie di carte e cartoni87.

3.2.1 Il processo produttivo

Per quanto riguarda le caratteristiche del processo produttivo, esso ha inizio dalla produzione di cellulosa88, essa viene ottenuta attraverso diverse fasi di taglio e di scortecciatura del legno. Una volta diviso, viene portato in fabbrica dove sarà ulteriormente tagliato attraverso appositi macchinari, fino all’ottenimento dei cosiddetti chips (piccoli pezzi di legno di pochi centimetri). Questi chips sono impiegati per la produzione della carta. L’utilizzo della cellulosa come materia prima è tipica delle produzioni di carta per le successive trasformazioni in prodotti tissue, mentre la produzione di bobine per ondulatori prende avvio dal riciclaggio della carta da macero. Queste presse vengono fatte entrare in enormi miscelatori che, mischiati con l’acqua, permettono di creare una miscela che, attraverso altre lavorazioni di filtraggio e di essiccazione, porterà alla produzione di bobine per ondulatori.

Quello cartario è un tipo di settore molto ampio che necessita, per essere studiato, di alcune distinzioni. Esistono infatti diverse tipi di aziende che vengono racchiuse al suo interno, ma che hanno caratteristiche produttive e merceologiche completamente distinte. Innanzitutto occorre fare una netta separazione fra l’attività di una cartiera e quella di una cartotecnica: per quanto riguarda la prima, facciamo riferimento al processo base di produzione della carta, a partire dalle materie prime come fibre vergini di cellulosa o carta da macero. Le imprese del settore che si cimentano in questo tipo di produzione ottengono come prodotto dei grandi rotoli di carta (chiamati bobine) cioè semilavorati pronti per essere utilizzati da altre aziende per arrivare al prodotto finito da commercializzare. Naturalmente questo tipo di processo della cartiera può essere fatto

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Dati ricavati da: Assocarta, Industria Cartaria nel 2013. Su elaborazioni dati CEPI. Pag. 9.

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Oggigiorno le fibre vegetali vergini che contengono cellulosa, sono le principali fonti di materia prima utilizzata per la produzione di carta. Le materie prime fibrose maggiormente impiegate nell’industria cartaria sono : conifere come pino, abete e larice e latifoglie come pioppo, faggio, castagno, betulla ed eucalipto. Da questo punto di vista appare chiaro come il settore abbia un’ assoluta necessità di foreste per l’estrazione di questa materia. Ne consegue che paesi come l’Italia con una bassa superficie forestale, sono essenzialmente dipendenti dalle importazioni di paste per carte, da paesi con elevate superfici come America e paesi scandinavi. Questo quindi comporta maggiori costi per l’acquisto di materie prime.

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sia per la produzione di bobine per cartone ondulato, che per il tissue ( prodotti per uso domestico, igienico e sanitario).

La cartotecnica invece rappresenta un altro tipo di azienda che si colloca in una fase più a valle del processo produttivo. Questo tipo di attività prevede la trasformazione del semilavorato, in un prodotto finito come ad esempio, nel comporto tissue, in rotoloni, carta igienica, tovaglioli, asciugatutto ecc. mentre nel comparto del cartone ondulato in scatole di cartone.

Oltre a queste considerazioni di base del settore dobbiamo fare un ulteriore passo avanti nella nostra analisi, dal momento che molte di quelle facenti parte del distretto lucchese, e non solo, risultano completamente o parzialmente integrate per quanto riguarda il processo produttivo. Questo significa che al loro interno vengono gestite tutte le fasi di produzione e di successiva lavorazione e trasformazione della carta; partendo dalla materia prima, si passa alla produzione di bobine e successivamente alla commercializzazione di prodotti finiti per il mercato consumer o business to business.