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2 Insegnare le lingue straniere e l’Italiano L: approcci e metodi

2.4 Approcci e metodi per l’insegnamento dell’Italiano ad adulti stranieri

2.4.2 Il sillabo sostenibile

La proposta di Sillabo Sostenibile parte dal presupposto che un corso di italiano L2 è caratterizzato da gruppi eterogenei di studenti adulti che si differenziano tra loro in base all’età, ai bisogni, agli stili, alla lingua e paese d’origine e alle motivazioni. “Il modo migliore per tener conto delle diversità è rendere l’apprendente il più possibile autonomo e responsabile e scegliere un approccio didattico centrato sul compito, sulla riflessione metacognitiva e sull’autovalutazione” (Carella 2008: 108).

Il compito del docente sarà quindi quello di facilitare l’apprendimento attraverso una didattica metacognitiva in grado di attivare importanti strategie volte alla pianificazione, al controllo e alla valutazione dei compiti da parte dell’apprendente.

Il Sillabo Sostenibile prevede l’organizzazione didattica in moduli tematici in un sillabo caratterizzato dalla presenza di elementi fissi non negoziabili (livello e durata del corso, età, bisogni e motivazioni degli apprendenti) ed elementi variabili negoziabili (materiali, competenze su cui lavorare, contenuti, aspetti da rinforzare o approfondire), il tutto rispecchiato da una scheda, il cui scopo è quello di formulare un unico percorso formativo a partire da tutti i contenuti e gli obiettivi prefissati dal docente sulla base delle variabili legate all’apprendente. La scheda è fondamentale per la definizione di una ipotetica unità di apprendimento

47 (UDA), su cui si articola ogni modulo e che prevede la negoziazione del sillabo, una fase di laboratorio che consente agli apprendenti di lavorare in maniera autonoma e l’autovalutazione.

Il punto di forza di questo approccio è la sua versatilità, ovvero la possibilità di essere applicato ai tre diversi contesti di apprendimento in cui possono essere divisi i corsi per adulti: corsi per studenti in mobilità; corsi per stranieri e corsi per immigrati.

Il corso per studenti in mobilità si caratterizza per la sua omogeneità in quanto gli apprendenti, essendo tutti universitari, possiedono lo stesso livello di formazione. In questo caso la negoziazione del sillabo deve tenere conto non solo dei bisogni comunicativi, ma anche di quelli accademici, privilegiando attività volte allo sviluppo delle abilità di studio e delle competenze necessarie al superamento degli esami accademici.

Per quanto riguarda i corsi di italiano lingua straniera, la negoziazione del sillabo può rivelarsi un’ardua impresa per il docente in quanto, nella maggior parte dei casi, questo tipo di studente ha già avuto un’esperienza d’apprendimento della lingua italiana nel suo paese di origine e spesso confonde i bisogni con quelli che sono desideri, spesso non adeguati al proprio livello e alle proprie potenzialità. Si rivela fondamentale, in questi casi, la scelta di un approccio pragmatico-comunicativo, in grado di sviluppare gli aspetti pragmatici e socio- culturali della comunicazione e di porre lo “studente/attore” al centro del processo di apprendimento, rendendolo consapevole dei reali obiettivi da raggiungere.

Per quanto concerne il contesto di insegnamento/apprendimento degli immigrati, i moduli tematici costituiti da varie schede UDA devono essere formulati, come possiamo vedere dalla scheda seguente, sulla base dei bisogni che caratterizzano questo apprendente.

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Modulo 1 Modulo 2 Modulo 3 Modulo 4

“Conoscere e farsi

conoscere” “Il lavoro” “La città” “Il tempo libero”

UDA 1+Scheda 1 UDA 2+Scheda 2 UDA 3+Scheda 3 UDA 1+Scheda 1 UDA 2+Scheda 2 UDA 3+Scheda 3 UDA 1+Scheda 1 UDA 2+Scheda 2 UDA 3 +Scheda 3 UDA 1+Scheda 1 UDA 2+Scheda 2 UDA 3 +Scheda 3

Poiché, come vedremo nel prossimo paragrafo, la mancanza di occupazione costituisce la prima causa di emigrazione, è fondamentale che, durante la progettazione del percorso di apprendimento/insegnamento il docente si focalizzi soprattutto sul modulo relativo al lavoro (si veda la figura numero1 al termine del paragrafo).

Tra tutte le UDA, la più importante è quella relativa al “Cercare lavoro” la cui organizzazione deve avvenire sulla base dei bisogni degli apprendenti e del loro stato sociale: disoccupati in cerca di lavoro, occupati in cerca di un altro lavoro, casalinghe, ecc. La negoziazione di ogni obiettivo di ciascuna UDA permette all’insegnante di individuare quelle che sono le attività in grado far conseguire agli apprendenti i propri obiettivi. Ogni UDA termina con una o due ore di Laboratorio, il quale garantisce all’apprendente un lavoro autonomo grazie al quale egli si concentra sui contenuti adatti a soddisfare le sue esigenze. In base ai materiali predisposti dall’istituto (computer, cd-rom ecc) e alle richieste degli apprendenti, il docente propone materiali di rinforzo e apprendimento e attività didattiche adeguate ai bisogni della classe che possono andare dalla revisione ed esercitazione su contenuti linguistici allo sviluppo di competenze particolari, fino al ricorso ad attività di ascolto e di lettura. La scheda compilata al termine dell’UDA resta allo studente il quale potrà esercitarsi successivamente sugli eventuali punti deboli emersi durante le attività. Il docente, dal canto suo, potrà servirsi delle attività svolte dagli studenti in laboratorio per pianificare successive attività, scegliendo, in base ai risultati ottenuti, di concentrarsi su alcuni aspetti piuttosto che su altri. Per quanto riguarda l’autovalutazione dell’apprendente,

49 infine, è fondamentale l’uso di descrittori che siano in grado si valorizzare i successi dello studente poiché essa deve essere orientata verso una rivelazione positiva dei saperi, anziché mettere in evidenza le eventuali lacune e carenze.

Solo in questo modo il processo di apprendimento si rivelerà un’esperienza autonoma e strategica in grado di promuovere una formazione permanente, come previsto dal Quadro Comune Europeo di Riferimento delle Lingue (QCER) del Consiglio d’Europa, il quale prende vita da un progetto interessato alla capacità dei futuri cittadini europei di gestire il proprio processo di apprendimento durante tutto l’arco della vita (Lifelong Learning).

50 MOD U LO 2 “ Il la vor o” UDA 1

Vari tipi di lavoro/impiego

Qualifiche e luoghi di lavoro

Attività che si svolgono (orario, strumenti ecc) Compito finale:

creare un questionario da sottoporre agli altri studenti o colleghi di lavoro per esprimere preferenze e dare un giudizio sul lavoro che si fa o che si crea

Alcuni esempi di descrittori sui quali lavorare:

- descrivere azioni quotidiane di routine del proprio lavoro

- formulare domande per far esprimere preferenze in un questionario

- …

UDA 2

Cercare lavoro

Annunci di lavoro (offerta/ricerca) Lettera formale, Curriculum vitae Compito finale:

pubblicare un annuncio per cercare lavoro rispondere ad un annuncio

Alcuni esempi di descrittori sui quali lavorare:

- chiedere informazioni di persona o per telefono per un posto di lavoro in offerta

- dare informazioni su se stessi (dati anagrafici, precedenti esperienze, referenze) – interazione orale - raccontare esperienze passate di lavoro – interazione

orale

- scrivere un messaggio o una breve lettera + scheda con curriculum vitae in risposta ad un annuncio

- …

51 UDA 3

Diritti e doveri del lavoratore

Sicurezza, malattia, lavoro, infortunio Documenti, libretto di lavoro

I sindacati Compito finale:

informare un collega su eventuali rischi a voce con avvisi o segnali

fare una richiesta (orale o scritta) al datore di lavoro per migliorare la propria situazione (orario, stipendio, ferie) Alcuni esempi di descrittori su quali lavorare:

- scrivere un avviso nel quale è espresso un divieto - scrivere una breve lettera con una specifica richiesta

motivata - …

UDA 4

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