La predisposizione della presente Relazione di Valutazione Intermedia del PSR Liguria ha consentito di giungere a taluni preliminari esiti valutativi che si ritiene utile di seguito sintetizzare. Si fa presente, tuttavia, che allo stato dell’esercizio valutativo non è ancora possibile elaborare delle conclusioni definitive sulle principali risultanze della Valutazione, anche in considerazione del fatto, già sopra indicato, che le indagini di campo sono state completate di recente. Inoltre, l’approfondita analisi dei dati di monitoraggio, derivati dagli scarichi del SIAN (tracciati record ASRA e ASTA), eseguita per popolare gli indicatori relativi alle domande valutative, ha evidenziato numerosi errori, incongruenze ed incompletezza degli stessi.
1.1 PRINCIPALI RISULTANZE DELLA VALUTAZIONE
L’attività di Valutazione ha rilevato che lo stato di avanzamento del Programma denota, come è normale che sia in questa fase di attuazione, un notevole scostamento tra il dato finanziario relativo alle domande pagate rispetto agli impegni presi sulle domande ammesse. Di fatto, l’avanzamento procedurale mostra che sono stati aperti i bandi relativi praticamente alla totalità delle Misure previste ma, in generale, solo ¼ dei finanziamenti totali ammessi è stato erogato ai beneficiari. Al contrario, risultano praticamente esauriti i pagamenti sugli impegni presi nella programmazione precedente. Si evince quindi che, in questa fase, le risorse allocate sulle principali Misure sono, di fatto, largamente impegnate, ma prodotti, risultati e, ancor meno impatti, devono ancora, in larga parte emergere e, dove emersi, restituiscono informazioni ancora parziali.
Il sistema di monitoraggio, fortemente dipendente dalla restituzione delle informazioni dal SIAN attraverso “scarichi” ad hoc dei file dei tracciati record ASTA ed ASTRA, ha permesso solo in parte di ottenere una fotografia affidabile dello stato di attuazione del Programma in quanto numerose informazioni contenute risultano essere errate o incomplete. Ne risulta che un numero elevato di indicatori relativi alle domande valutative non è ancora stato quantificato.
Al contrario, l’indagine di campo svolta presso cinque Enti Delegati selezionati per la loro rappresentatività dell’intero territorio ligure, ha permesso al Valutatore di incontrare e confrontarsi con un elevato numero di operatori ricavando preziosissime informazioni di natura sia qualitativa che quantitativa attraverso l’elaborazione delle quali si è in grado di esprimere giudizi valutativi, seppur parziali e preliminari, sui primi effetti generati dal Programma sul contesto socio-economico regionale.
1.2 CONCLUSIONI E RACCOMANDAZIONI
L’analisi condotta dal Valutatore ha riguardato sia gli aspetti di coerenza interna del
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Programma che di coerenza del Programma stesso con gli Orientamenti Strategici Comunitari (OSC) per lo sviluppo rurale, gli obiettivi del Piano Strategico Nazionale (PSN) e gli altri strumenti di attuazione delle politiche di sviluppo economico e sociale della Regione Liguria.
Tale analisi ha messo in evidenza che, pur nella sua specificità, le strategie di sviluppo rurale attuate dal PSR della Liguria risultano essere pertinenti rispetto ai fabbisogni espressi dal territorio e rispondenti alle condizioni socio economiche ed ambientali del contesto rurale regionale. Il Programma, inoltre, presenta un elevato livello di coerenza con gli obiettivi strategici definiti a livello comunitario e nazionale.
Per quanto riguarda la dotazione finanziaria assegnata ai singoli Assi e, all’interno degli Assi, alle singole Misure, il Programma risulta complessivamente coerente con gli obiettivi generali, specifici ed operativi che intende perseguire e con i prodotti, i risultati e gli impatti che esso si prefigge di ottenere.
In considerazione del fatto che il 2010 rappresenta uno stadio ancora prematuro per poter adeguatamente verificare gli esiti economici, occupazionali e di impatto ambientale del Programma, il Valutatore ha ritenuto opportuno condurre l’analisi mettendo a confronto i risultati emersi con gli obiettivi strategici del Programma.
L’analisi degli investimenti fatti con il supporto del Programma mette in evidenza un atteggiamento prudente da parte degli operatori liguri che tendono a privilegiare interventi miranti a consolidare le quote di mercato ed aumentare l’efficienza dei fattori produttivi piuttosto che introdurre innovazioni di processo e di prodotto. Tale comportamento risulta coerente con uno scenario congiunturale incerto come quello attuale, ma soddisfa solo in parte gli obiettivi strategici che mirano a promuovere non solo l’ammodernamento, ma anche l’innovazione delle imprese, l’integrazione delle filiere e, soprattutto, il consolidamento e lo sviluppo della qualità della produzione agricola e forestale, elementi chiave potenzialmente in grado di contrastare la caduta tendenziale del valore aggiunto del settore agricolo ligure.
Il Valutatore ha svolto un’attenta analisi sugli strumenti che sono stati messi in atto per il miglioramento delle capacità imprenditoriali e professionali degli addetti e il sostegno al ricambio generazionale, considerando questi aspetti cruciali per il successo delle strategie di sviluppo rurale della Regione Liguria. In estrema sintesi, il Valutatore ritiene che la contestuale richiesta di attuazione di un Piano Aziendale di Sviluppo e di esecuzione degli investimenti previsti dallo stesso come condizione per accedere al premio di primo insediamento, abbia indotto una maggiore consapevolezza degli investimenti effettuati da parte di coloro che richiedono il supporto, favorendo, pertanto, la selezione dei beneficiari con maggiore capacità imprenditoriale, a garanzia della “durabilità” dell’insediamento. In particolare, nella quasi totalità delle aziende rilevate, il livello di istruzione del giovane che subentra è risultato molto più alto rispetto a quello del cedente.
Con riferimento alle Misure relative alla diversificazione delle attività agricole e forestali e, specificatamente la Misura 311, l’indagine di campo condotta dal Valutatore ha rilevato che i beneficiari avvertono un generalizzato ritardo nell’erogazione del contributo. Si è, inoltre, osservata l’esistenza di un importante gap, in termini assoluti, tra il valore degli importi concessi e quanto risulta effettivamente pagato in base ai dati AGEA. Questi due elementi, di natura sia soggettiva che oggettiva, hanno contribuito all’affioramento di una potenziale criticità nell’attuazione di questa importante Misura che, non essendo stata individuata a livello di Disegno della Valutazione, non risulta sufficientemente indagata nella presente RVI.
Il Valutatore suggerisce all’AdG di condurre un approfondimento tematico, di natura tecnico-procedurale, su tale aspetto attuativo della Misura 311, da eseguire, nell’ambito delle attività valutative previste per il 2011.
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Per quanto riguarda gli obiettivi di natura ambientale e territoriale, il giudizio espresso dal Valutatore circa il loro perseguimento è ancora parziale e provvisorio. Nello stesso tempo, va sottolineato l’ottimo tiraggio registrato dalle Misure 211 e 214 (dovuto soprattutto agli impegni presi nella precedente programmazione), funzionali al mantenimento del presidio nelle zone rurali e pilastri portanti dell’Asse 2. Con specifico riferimento alla nuova programmazione, invece, il numero di domande presentate a valere sulla Misura 214 sembra non corrispondere alle aspettative, sebbene questa svolga un ruolo dominante in tema di qualità delle acque, limitando sensibilmente l’utilizzo di fertilizzanti e prodotti fitosanitari di sintesi. Preme comunque sottolineare che gli aspetti ambientali e di tutela del territorio permeano l’intero Programma e che esternalità positive dal punto di vista ambientale emergono anche dall’attuazione delle Misure dell’Asse 1. Le azioni finanziate dalla Misura 121, finalizzate ad un migliore e più razionale impiego dei fattori produttivi, soprattutto terreno ed acqua, contribuiscono fortemente al raggiungimento degli obiettivi di tutela e conservazione delle risorse naturali. In parallelo, l’importanza che il Programma assegna agli investimenti collegati al settore forestale intesi ad incentivare la gestione economica del bosco (Misure 122 e 123), seppure ancora limitati come numero e superficie coinvolta, suggeriscono un’attenzione del Programmatore su tale aspetto, ritenuto funzionale all’aumento delle possibilità di reddito da parte degli operatori e, quindi, al mantenimento del presidio nelle zone boschive e ad un maggior grado di gestione del territorio.
Anche il giudizio relativo al perseguimento degli obiettivi collegati all’attuazione del Metodo LEADER è ancora parziale, in quanto l’avanzamento del processo di attuazione delle SSL non è stato considerato sufficiente per rendere significativa l’analisi. In relazione agli obiettivi specifici dell’Asse LEADER, le analisi sviluppate consentono in primo luogo di affermare che la fase di preparazione delle SSL è avvenuta attraverso un’ampia partecipazione dei diversi portatori di interesse presenti sul territorio, frutto nella maggior parte dei casi di una consolidata conoscenza e fiducia reciproca tra le diverse componenti delle comunità locali, con un ruolo centrale svolto dalle Comunità Montane. In tale quadro, la nuova delimitazione delle aree GAL non sembra aver intaccato significativamente la capacità potenziale delle SSL di mobilitare una massa critica di interventi adeguata al raggiungimento degli obiettivi programmati. In particolare, alla luce dell’esito dei primi bandi dei GAL, si può osservare che le strategie attivate – come si evince dal numero e dalla natura delle Misure degli altri Assi intercettate dai progetti presentati – risultano fortemente incentrate su approcci multisettoriali, in coerenza con gli obiettivi del Metodo LEADER e con gli indirizzi specifici del PSR.
Per quanto riguarda gli aspetti organizzativi e di gestione del Programma, nell’analisi non sono state rilevate particolari criticità. Allo stesso tempo è emerso un notevole carico di lavoro e di funzioni/responsabilità che ricadono su di un numero limitato di funzionari e collaboratori. Se da una parte una struttura snella riduce i “costi di transazione” legati all’attuazione del Programma, dall’altra la capacità operativa potrebbe essere potenziata anche a beneficio dell’attuazione del Programma stesso.
La componente di Comunicazione del Programma risente di un’attuazione solo parziale del Piano di Comunicazione che è stato programmato in un’ottica annuale ed attuato, pertanto, solo in parte. A fronte di un non soddisfacente livello di attuazione del Piano, occorre sottolineare l’impegno profuso dalla AdG nella diffusione delle informazioni relative alle opportunità di finanziamento presso i potenziali beneficiari. L’azione dell’AdG si è concentrata verso la realizzazione di attività e di strumenti atti a favorire la massima pubblicizzazione dei bandi. A questo scopo è stata funzionale l’informazione veicolata attraverso il sito dedicato (www.agriligurianet.it). I soggetti che il Valutatore ha intervistato hanno descritto tale strumento essere ricco di informazioni, documenti e costantemente
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aggiornato.
Per quanto riguarda il sistema di Monitoraggio, questo soffre soprattutto della qualità non sempre adamantina dei dati restituiti dal SIAN. In particolare, l’attuale strutturazione dei tracciati record di SIAN (ASTA ed ASTRA) sulle domande di pagamento evidenzia numerosi elementi di criticità. Questi hanno un effetto negativo sia a livello di acquisizione delle informazioni sulle domande sia in termini di tempestività di erogazione dei pagamenti.
Nonostante gli sforzi profusi dall’AdG nella gestione dei dati in entrata, il sistema nazionale presenta numerose incongruenze ed errori che inficiano la qualità ed attendibilità dei dati.
Allo stesso tempo, non è ipotizzabile per la Liguria, la costituzione di un Organismo Pagatore Regionale in quanto esso risulterebbe eccessivamente oneroso rispetto alla dimensione del Programma.
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