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MOBILITA'

MOBILITA' C.2. Si esprime condivisione sugli obiettivi generali e in particolare sulle scelte dell'assetto strategico della mobilità e dei trasporti in ambito nazionale e locale, punti di riferimento fondamentali del progetto Alta Velocità/Alta capacità

ZOLA PREDO SA-CASAL ECCHI

O

TRASPORTO

PUBBLICO C.2.

Si condivide la scelta dell'integrazione massima tra le tecnologie bus-tram-metrò finalizzata a ridurre i tempi di cambio mezzo e a rendere più veloce e competitivo l'uso del mezzo di pubblico. Con tali azioni il modello di concentrazione diffusa proposto nel Documento preliminare potrà tendere a ridurre con efficacia a gli spostamenti casa-lavoro. Tale riduzione insieme allo sviluppo dei servizi in prossimità delle stazioni dovranno dare corpo a politiche per l'aumento della qualità della vita nell'area degli spostamenti. A questo fine si richiede la partecipazione di tutti gli enti locali coinvolti nel governo del trasporto pubblico nell'Area Vasta.

RER GRANDE

VIABILITA' C.2.

La Regione ER, rispetto al dibattito in corso, che coinvolge vari enti, sui temi della mobilità e dell'assetto infrastrutturale dell'area bolognese, pur apprezzando la ricchezza di tale confronto, ritiene di dover esprimersi solo sulle proposte contenute nei documenti formalmente proposti alla Conferenza di Pianificazione. Rispetto al ruolo della Grande trasversale di pianura, modificato secondo quanto reso noto con la seduta della conferenza del 31 maggio (tracciato autostradale), si rileva che tale ipotesi apporta considerevoli cambiamenti sull'assetto infrastrutturale, configurandosi come asse di attraversamento est-ovest e soluzione di lungo periodo del potenziamento del sistema autostradale-tangenziale del nodo Bologna, ma si manifesta la disponibilità dell'ente a cooperare, al fine diverificarne l'efficacia e la fattibilità.

RER TRASPORTO

PUBBLICO C.2.

Non risulta posta particolare attenzione alle relazioni tra il servizio ferroviario nazionale, regionale e l'SFM. Inoltre, l'SFM presenta aspetti problematicida verificare (interscambio dei nodi, modello di gestione). Vi sono problemi di integrazione tar il tradizionale servizio di autobus e il potenziamento del servizio metropolitano; in particolare occorre assicurare l'interscambio con i nuovi progetti di trasporto rapido per il capoluogo (tram su gmma e metro) e recepire quanto previsto da accordo di programma Regione-enti per l'estensione del collegamentostazione -Aeroporto.

Bologn a

MOBILITA' E IMPIANTO INFRASTRUTTURA LE DEI TRASPORTI

C.2.

In materia di mobilità e di impianto infrastrutturale dei trasporti, si sottolineano molte aree di problematicità ed alcuni momenti forse sostanziali di divergenza con la Provincia, mentre meno problematico e più convergente è risultato il rapporto tra Comune e Regione. Il comune auspica l'apertura di scenari più ravvicinati, mirati su specifiche soluzioni d’area, in particolare relativamente alla città metropolitana di Bologna, anche in ragione delle cospicue novità di carattere progettuale e programmatico, che hanno investito la realtà bolognese, dopo l’approvazione del PRIT.

ENTE TEMA ARGOMENTO CAP. CONTENUTO

Bologn a

TRASPORTO

PUBBLICO C.2.

Si ritiene fondamentale, per la formazione del PSC del comune, la definizione di uno scenario di domanda e offerta di mobilità, in cui sostanzialmente le nuove quote di domanda prevedibili vengano sostenute, a medio termine, prevalentemente dalla nuova offerta di trasporto pubblico: SFM/SFR, rete MAB innestati su una riorganizzazione capillare del trasporto urbano locale (sistema ATC, con la rete del Tram ed il riassetto delle reti minori su gomma, da rendere anche gradualmente ecocompatibili);

questi interventi dovrebbe essere in grado di innalzare da circa 1/4 a circa 1/3 l’incidenza del trasporto pubblico sulla complessiva domanda di mobilità, inoltre la città sarà messa in condizione di poter migliorare gradualmente, oltre che di regolare assai più efficacemente, anche l’offerta di mobilità privata (sono in corso studi e approfondimenti da parte del comune, per l'elaborazione del PSC).

Il potenziamento della linea Ravenna – Lugo – Bologna che necessita di uno standard di Servizio Ferroviario Regionale con cadenza più frequente rispetto all’attuale e fascia oraria più dilatata verso le ore serali-notturne, in relazione alle intervenute modifiche comportamentali: si auspica l’impegno congiunto delle due Province di Bologna e di Ravenna per garantire la messa in rete tra il nodo ferroviario di Bologna e le sue direttrici primarie a livello nazionale ed internazionale, con il polo attrattivo della riviera adriatica, anche alla luce della prevista infrastrutturazione correlata al Corridoio Adriatico ferroviario ed alla metropolitana della costa.

Si auspica il ripristino della linea Massa Lombarda – Budrio, che la Provincia ha salvaguardato al momento dell’approvazione del PRG di Massa Lombarda. Tale intervento rappresenta l’estensione dell’esistente connessione di Bologna e il suo interland nord-orientale e il rafforzamento del programmato Corridoio San Vitale (nel perere sono specificati i motivi d'interesse e le opportunità). Si ritiene quindi opportuno richiedere che il PTCP della Provincia di Bologna preveda l'attivazione di specifici studi, congiuntamente alla Provincia di Ravenna, per l'analisi di fattibilità tecnico economica per il ripristino di tale linea.

Alta e

Chiedono anche che venga trasferita su ferro, una quota rilevante delle merci trasportate, ora circolanti esclusivamente su gomma. Il comune di Grizzana chiede anche il raddoppio della linea ferroviaria Bologna-Pistoia, non escludendo la possibilità di una galleria che colleghi Porretta-Pistoia che permetta di incrementare il trasporto merci. Il Comune di Vergato segnala l'inefficienza del servizio per l'autonomia dei treni nella tratta da Porretta a Pistoia rispetto a quella Porretta-Bologna.

Terre Pianura

TRASPORTO

PUBBLICO C.2.2.

Il SFM, che attuato e potenziato è strumento fondamentale per una gestione corretta delle politiche della mobilità, deve essere strumento di decentramento potenziando e rendendo accessibili, anche attraverso un nuovo sistema di trasporto pubblico, le aree di territorio intercluse tra le sue direttrici (Portomaggiore, Persicetana, Galliera).

Samog gia

TRASPORTO

PUBBLICO C.2.2. Per il SFM è necessario assegnare una chiara priorità alle direttrici sud-ovest (verso Bazzano), e a quelle nord (verso S. Giorgio di Piano) e nord-ovest (verso Budrio).

Samog gia

TRASPORTO

PUBBLICO C.2.2.

Considerando attuata e funzionante la linea SFM che collega il territorio al capoluogo, si ritiene che l’attuale sistema di trasporto su gomma tra i maggiori agglomerati urbani della vallata e le stazioni della linea SFM debba essere migliorato e potenziato, al fine di consentire ai residenti il raggiungimento delle stazioni senza utilizzare mezzi privati e i parcheggi scambiatori attigui le stazioni, prerogativa dei residenti nelle case sparse e nei centri minori. Allo stato attuale, infatti, non risultano collegati centri di notevole rilevanza (come Monte San Giovanni / Badia in comune di Monte San Pietro) che nel corso dell’ultimo decennio hanno avuto un consistente sviluppo insediativo, senza un contrapposto adeguamento del servizio di trasporto pubblico.

Terre Acqua

TRASPORTO

PUBBLICO C.2.2.

Potenziamento del trasporto pubblico tra i comuni dell’Associazione ed in particolare tra Anzola dell’Emilia e Calderara di Reno con San Giovanni in Persiceto, e tra stazioni di progetto dell’S.F.M. con i capoluoghi, laddove la stazione sia in posizione decentrata (cfr. Bargellino e Tavernelle con il capoluogo di Calderara di Reno). In relazione ai bilanci economici si chiede che la Provincia espliciti chiaramente gli investimenti che fornirà in merito al trasporto pubblico.

V. Idice TRASPORTO

PUBBLICO C.2.2.

Collegamento infrastrutturale fra San Lazzaro e Castenso, soprattutto relativamente al trasporto pubblico, ora limitato a poche corse finalizzate al trasporto degli studenti. Sarebbe interessante prevedere uno scenario migliorativo anche del collegamento pubblico San Lazzaro – Centronova – Villanova, risolto con sistemi integrati treno/tram.

Imoles e

TRASPORTO

PUBBLICO C.2.2.

Si ritengono opportuni potenziamenti ferroviari: estensione del SFM fino alla città di Imola; potenziamento delle stazioni ferroviarie di Castel S. Pietro Terme e di Osteria Grande e dei servizi ad esse connesse; realizzazione della stazione ferroviaria SFM di Dozza-Toscanella.

ENTE TEMA ARGOMENTO CAP. CONTENUTO

5 Valli TRASPORTO

PUBBLICO C.2.2.

Per il trasporto su ferro si propone di estendere il Sistema Metropolitano fino al confine toscano (e oltre), con un’estensione del servizio locale sulle linee ferroviarie esistenti (prevedendo nuove fermate e, da verificare, corse notturne). Si pone inoltre il tema del recupero delle stazioni ferroviarie disabilitate.

Alta e Media Valle

del Reno

TRASPORTO

PUBBLICO C.2.2.

Chiedono un rapido potenziamento e completamento delle infrastrutture della rete di SFM e sua attivazione e analogamente il potenziamento del servizio offerto (da aggiornare per quanto riguarda il ramo Bologna-Porretta-Pistoia), tenendo conto delle specifiche esigenze dei residenti in zone periferiche. Il comune di Vergato propone un cadenzamento di mezz'ora a tutto il tratto Bologna-Porretta, invece che un'ora. Tale politica di differenziazione tra le tratte, sembra, per il comune di Vergato, in contrasto con l'individuazione a Porretta e a Vergato di attività a livello sovracomunale (polo delle terme).Concordano con la specializzazione funzionale delle stazioni ferroviarie e dei centri di interscambio e loro presidio. Il comune di Vergato esprime perplessità rispetto a ciò che fino ad ora è stato detto e fatto sulle stazioni come nodo di interscambio tra mezzi di trasporto differenti.

5 Valli TRASPORTO

PUBBLICO C.2.2.

Per il trasporto pubblico su gomma nel territorio delle 5 Valli si propongono: 1 titoli di viaggio unificati (anche con le Ferrovie); 2 la razionalizzazione ed il potenziamento del servizio (meno irrazionalità, non meno investimenti) sulla base di una analisi attenta di tutti i parallelismi e le sovrapposizione esistenti nel trasporto pubblico; 3 la sperimentazione di servizi innovativi (bus a richiesta;

servizi serali e notturni, ecc.) lasciando anche la libera imprenditorialità a misurarsi (con qualche incentivo), sempre in una logica di integrazione con il trasporto ferroviario; 4 politiche di limitazione del traffico; 5 parcheggi scambiatori nei dintorni della città con la messa a disposizione di veicoli non inquinanti.

ATC TRASPORTO

PUBBLICO C.2.2.

Si sottolinea l'importante ruolo che possono avere i comuni della provincia per rendere efficiente il servizio trasporto pubblico su gomma attraverso l'attuazione di interventi sulla mobilià che prediligano tale sistema rispetto a quello privato (cicolazione, accessibilitàinterventi infrastrutturali). Nel parere vengono evidenziate alcune tratte di viabilità percorsa dai mezzi pubblici, in cui si rilevano problemi di transitabilità e per le quali si auspicano proposte migliorative e impegni degli enti coinvolti.

Bologn a

SISTEMA DELLA MOBILITA'

TRASPORTO

PUBBLICO C.2.2. Sul progetto dell'SFM, pur confermandone pienamente natura e contenuti, il comune esprime l’esigenza di aprire una riflessione sulle future possibilità di gestione “aziendale” del servizio , mettendone a fuoco i presumibili costi di esercizio.

Terre Acqua

TRASPORTO

PUBBLICO C.2.3.

Per il trasporto pubblico nell'area centrale, si condividono sostanzialmente le scelte dei due progetti principali menzionati dalla Provincia (tram su gomma lungo la linea Est - Ovest da San Lazzaro a Borgo Panigale e potenziamento della linea Nord - Sud nell’ottica di una tecnologia unica ed economica per gestione e manutenzione).

Alta e Media Valle

del Reno

TRASPORTO

PUBBLICO C.2.3. Sostegno alle proposte avanzate dalla Amministrazione Provinciale sul necessario intreccio e sussidiarietà tra la prevista metropolitana e il SFM.

FS TRASPORTO

PUBBLICO C.2.3.

Si propone di scindere gli "elementi ed aspetti urbanistico-strategici" dall'introduzione in un paragrafo a parte. L'SFM deve assumere la funzione di linea di forza per lo spostamento di persone sia sulle linee con funzione espressamente locale, che integrate con il trasporto Regionale. Si devono perseguire politiche e organizzazione del servizioin modo da avere livelli di capacità superiori agli altri mezzi (privato incluso) e favorire gli interventi possibili per ottenere miglioramenti alla mobilità. si evidenziano le criticità inerenti la disponibilità di materiale rotabile, risolvibile attraverso programmazione della gestione (da realizzare con almeno 3 anni di anticipo) e forme di cofinanziamento.

Terre di Pianura

TRASPORTO

PUBBLICO C.2.3. IL comune di Baricella chiede venga esteso il servizio di trasporto pubblico all'intero territorio comunale.

ENTE TEMA ARGOMENTO CAP. CONTENUTO

Il modello di concentrazione diffusa è condivisibile solo se supportato da adeguate azioni di potenziamento del mezzo pubblico e degli scambiatori intermodali all’esterno della conurbazione. Si sostiene pertanto la proposta provinciale di integrazione (intermodalità) tra mezzo pubblico e mezzo privato offrendo ai cittadini la possibilità di un uso ottimale dei diversi mezzi e modalità di trasporto in relazione al tipo di spostamento (mezzo privato per piccoli spostamenti/mezzo pubblico per spostamenti medio-lunghi)

In tale logica propone unastazione di interscambio SFM-Tram a Borgo Panigaleeparcheggi scambiatorisulla linea SFM a S.Biagio (punto di convergenza della Valle del Reno) con le medesime caratteristiche di quello previsto in località Pilastrino a Zola.

Il Comune di Casalecchio per quanto riguarda le stazioni del Servizio Ferroviario Metropolitano non condivide il ruolo assegnato alla stazione di Casalecchio Nord. Non può essere considerata solo un nodo secondario del trasporto pubblico metropolitano in quanto essa corrisponde al punto di scambio tra le linee di Vignola e di Pistoia. Essa va pertanto potenziata con fermate bus che servono la parte sud del core area. Va, inoltre mantenuta laStazione centroin via Ronzani organizzando una fermata ferroviaria sotterranea. A breve andrebbe realizzata anche la fermata della linea ferroviaria aS.Biagio. Per favorire l'interscambio tra mezzi si propone la realizzazione di un collegamento tra SFM e tramvia a Borgo Panigale e la realizzazione diparcheggi scambiatori con la linea SFMsia aS.Biagio, sia a monte dell’abitato per evitare la congestione dell’area centrale.

Bologn a

TRASPORTO

PUBBLICO C.2.3.

Il Comune di Bologna assumerà come riferimento, pur con le necessarie precisazioni, gli scenari programmatici definiti nel proprio Master Plan delle Infrastrutture di Trasporto nella versione aggiornata della giunta. Questo rappresenta un rilevante momento di indirizzo politico-programmatico ed una sintesi efficace degli orientamenti in materia di trasporto per lo stesso Comune, e si suggerisce pertanto alla Provincia di considerarlo, come un riferimento essenziale, destinato ad essere recepito, sia pure con i necessari aggiornamenti e gli opportuni approfondimenti, nel nuovo Piano Strutturale Comunale. I contenuti del Master Plan devono essere opportunamente sviluppati nel quadro di un riferimento territoriale più ampio, ma non si intende perderne lo specifico carattere di strumento di sintesi, a scala comunale, essenziale e di immediata efficacia.

Bologn

Si definiscono tre momenti di priorità strategica di grande valenza: il nodo stradale-autostradale, la rete del Metro Leggero Automatico e i supporti infrastrutturali della nuova Stazione FS. Si segnala il fatto che questa fase conclusiva di valutazione del Documento Preliminare del PTCP sappia evidenziare i contenuti della Legge Obiettivo – relativamente all’area bolognese – intesi come un essenziale riferimento programmatico nazionale, tenuto conto che la stessa legge non era ancora in vigore al momento della redazione e dell’ufficializzazione da parte della Provincia del proprio Documento Preliminare. Per la rete del Metro Leggero Automatico si ribadiscono i contenuti essenziali del programma proposto (soluzione in larga parte in galleria profonda, metro leggeri automatici con capacità commisurata alla domanda) ; per la nuova stazione FS si sottolinea il peso delle soluzioni che vanno emergendo e determinandosi; per la rete di tram su gomma, che pur non è ricompresa nel quadro della Legge Obiettivo, si ritiene che debba essere un elemento prioritario nel riassetto della mobilità bolognese (per integrazione sui temi si Samog

gia

MOBILITA' NON MOTORIZZATA C.2.4.

In funzione dell’avvio della realizzazione di alcuni tratti ciclabili da parte dei comuni, e valutata la fattibilità dell’integrazione di quelli già programmati con un sistema che consenta di promuovere e rendere accessibile un territorio ricco di risorse ambientali e paesaggistiche, ma anche per consentire la mobilità ciclabile dei residenti, si propone l’inserimento nel PTCP di alcune piste ciclabili (si veda documento originale).

Terre Acqua

MOBILITA' NON

MOTORIZZATA C.2.4. Necessità di maggiori specifiche relative alle politiche per favorire la mobilità non motorizzata (possibilità di realizzare nuove piste ciclabili sulle ex ferrovie ad esempio sull’itinerario Bologna-San Giovanni oppure su quello San Giovanni-Decima).

Terre Pianura

GRANDE

VIABILITA' C.2.5. Le diverse ipotesi di sviluppo autostradale vanno discusse contestualmente al dibattito sul decentramento. Si sostiene con decisione la scelta di realizzare sul corridoio della trasversale di pianura il nuovo collegamento autostradale A1-A14.

Terre Acqua

GRANDE

VIABILITA' C.2.5.

In relazione al nodo critico della tangenziale non si ritiene condivisibile l’opzione del “parziale interramento dell’anello autostradale a tre corsie per senso di marcia”, opera di grande complessità e pesante impatto ambientale che non muterebbe la concentrazione di traffico attorno all’area centrale. Si considera invece utile il solo intervento mirato al completamento della terza corsia e dei nuovi caselli, come ultimo intervento di completamento dell’anello tangenziale-autostradale.

ENTE TEMA ARGOMENTO CAP. CONTENUTO

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