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SA-CASAL

ECCHI O

SISTEMA

INSEDIATIVO POLI FUNZIONALI B.2.1.

Per l'area interessata dal centro commerciale La Meridiana (Polo funzionale potenziale - Zona A Casalecchio) il Comune di Casalecchio propone di ridurre la quantità terziaria a favore di quantità residenziale, al fine di bilanciare la domanda di mobilità. La funzione terziaria andrà potenziata nel polo di via del Lavoro direttamente collegato al sistema del traffico sovracomunale. In sostanza condivide la proposta del Documento preliminare di qualificare l'area meridiana quale polo funzionale poiché per caratteristiche già in corso di attuazione (centro commerciale, cinema multisala e centro fitness) essa è già ora, di fatto, un polo funzionale. Sempre per questo centro il Comune di Casalecchio propone: di consentire l'aumento delle superfici di vendita inserite nei contenitori commerciali esistenti e di aumentare gli spazi non costruiti trasferendo la nuova sede Enea nel Polo Tecnologico di Bologna (come previsto dal vigente Prg).

Alta e Media Valle del Reno

POLI FUNZIONALI B.2.1.

Vanno specificati meglio i contenuti relativi all'Accordo con l'Aeroporto (collegamento con SFM); con la Fiera (eventi decentrati, promozione dell'offerta di ospitalità); con l'Azienda Ospedaliera S. Orsola-Malpighi ma anche il Maggiore (collegamento con il SFM, rapporti tra presidi ospedalieri e presidi periferici sul territorio e punti di eccellenza clinica e di ricerca); con l'Università di Bologna (Polo delle Acque).

Bologn

a POLI FUNZIONALI B.2.1.

In materia di poli funzionalI, non appare infine condivisibile l'indicazione della "distanza dall'area conurbata bolognese" come fattore di localizzazione per i nuovi eventuali poli da programmare. Sempre per quanto riguarda i poli funzionali si propone l'integrazione dell'elenco provinciale con i poli relativi al "Centro Lame" e al "Centro Borgo" in relazione alla presenza di strutture commerciali di attrazione superiore presenti nei poli e alle politiche di consolidamento previste dalla programmazione comunale, riservandosi di far presente altre candidature che potranno emergere dagli studi per il P.S.C.

Alta e Media Valle del Reno

POLI FUNZIONALI B.2.1.1.

Assenso rispetto alla localizzazione di un polo funzionale delle terme nel centro di Porretta. Si prevede la difesa e la diversificazione del ruolo commerciale del centro storico e l’integrazione con nuovi servizi di attrazione a supporto dell’economia turistica del comprensorio; la valorizzazione delle attività termali come supporto per sviluppare attività di fitness e benessere; la riqualificazione dell’offerta ricettiva connessa e delle nuove funzioni insediabili nell’area dell’ex sotto-stazione elettrica.

Imoles

e POLI FUNZIONALI B.2.1.1.

Si condivide il potenziamento delle strutture fieristiche ed aeroportuali nonché il miglioramento della loro accessibilità diretta anche da parte dell’area imolese. Si chiede con forza che venga assunto fra le priorità anche l’obiettivo della realizzazione di un interscambio positivo fra il polo fieristico bolognese e le corrispondenti manifestazioni espositive presenti nel territorio imolese.

V. Idice POLI FUNZIONALI B.2.1.1.

Nello specifico, per quanto riguarda i poli funzionali individuati nell'ambito, il Polo funzionale di via Caselle, compreso nell’ambito di riqualificazione urbana, sarà oggetto di modifiche sia in termini di dimensionamento che di estensione territoriale; nel polo funzionale Centronova non si può prescindere da modifiche dimensionali contenute; nel territorio di Ozzano si pone all’attenzione la recente proposta di un parco tematico (Mondo Europa) da identificare come nuovo polo funzionale, salvo la verifica delle ricadute generate sul territorio ed alla programmazione degli eventuali adeguamenti alle infrastrutture stradali.

ENTE TEMA ARGOMENTO CAP. CONTENUTO

Alta e Media Valle del Reno

POLI FUNZIONALI B.2.1.1.

Propongono il decentramento nel territorio montano di alcune attività scientifiche connesse con lo studio dei fenomeni idrogeologici, dell’utilizzo plurimo delle acque, in collaborazione con il polo sanitario: un parco scientifico delle acque. Dovrebbe prevedere la valorizzazione degli ambiti naturali e morfologici della fascia dei crinali contraddistinta da tre Parchi regionali e da quello provinciale di Montovolo ad elevata naturalità. Oltre ad essere aree ad elevato dinamismo zoologico-faunistico e aree di eccellenza forestale sono anche oggetto di ricerca da parte di vari istituti: i boschi inseriti nell’Elenco Nazionale Boschi da Seme sono oggetto di ricerche dall’Istituto Nazionale di Selvicoltura di Arezzo; gli ambiti di crinale sono oggetto di indagini meteorologiche e di studi sulla prevenzione valanghe. A questo scopo propongono anche l'adeguamento dei collegamenti da Bologna a Porretta attraverso il completamento e l'automazione della Ferrovia. Il comune di Grizzana propone la localizzazione di alcune attività di carattere culturale e imprenditoriale legate alle attività fieristiche nella Rocchetta Mattei.

Imoles

e POLI FUNZIONALI B.2.1.1.

Si rileva la necessità di rendere coerenti le indicazioni espresse con i principi del “policentrismo” e del “decentramento”

nell’allocazione di servizi ed infrastrutture strategiche: vi è un “addensamento” dei poli funzionali quasi esclusivamente all’interno del Comune di Bologna, si ritiene che tale squilibrio debba essere corretto integrando l’elenco dei poli funzionali. Si chiede di ricomprendere nell’elenco dei poli funzionali esistenti la stazione ferroviaria di Imola (insieme allo scalo merci), l'ospedale di Imola, le Terme di Castel S.Pietro e l'ospedale di Castel S.Pietro; per i poli funzionali di progetto si chiede di comprendere anche il polo universitario di Castel S.Pietro, il polo ospedaliero di Montecatone, il centro polifunzionale dell'area produttiva S.Carlo, l'autoparco sulla SP Selice. Si chiede di integrare l'elenco con altri poli di eccelennza esistenti o di progetto: il radioscopio di Medicina, l'enoteca regionale di Dozza, l'ippodromo di Castel S.Pietro, il parco della "Vena dei Gessi Romagnoli", il comparto SEABO SISTEMA

INSEDIATIVO POLI FUNZIONALI B.2.1.1.

Si propone di identificare come “Polo energetico-ambientale” l’area del FRULLO, (nei comuni di Castenaso e Granarolo) in cui oggi sorgono il termovalorizzatore, strutture della logistica dei rifiuti e una grossa centrale di prelievo metano da rete Snam, e in cui è in progetto la realizzazione di un’estensione quale nuova sede della logistica della gestione delle reti di sottoservizi (gas, acqua, …). Si sottolinea che i criteri per l'indiziduazione di tale polo seguono quelle identificate dal PTCP. (consegnata scheda di approfondimento)

PROV.

RA POLI FUNZIONALI B.2.1.2.Si concorda sull'opportunità di un sostanziale miglioramento dell'accessibilità dell'aereoporto bolognese, sia dal sistema stradale ed autostradale, sia da quello ferroviario.

Terre

Acqua POLI FUNZIONALI B.2.1.2.

Si sottolinea che individuare nuove aree (comune di Calderara) in prossimità del futuro casello autostradale dell’Aeroporto per funzioni logistiche, ricettive, congressuali e di interscambio per la mobilità è una delle ulteriori richieste necessarie per salvaguardare il ruolo di eccellenza che offre il polo dell’Aeroporto sul territorio della Provincia.

Bologn

a POLI FUNZIONALI B.2.1.2.

Relativamente all'Aeroporto di Bologna, il P.T.C.P. ipotizza un ruolo di polarità insediativa per ospitare nel suo intorno funzioni logistiche, commerciali, congressuali, ecc. Si ritiene che tale ruolo vada intergrato anche con l' attività produttiva, il considerazione di un più vasto intorno intercomunale.

FIERA POLI FUNZIONALI B.2.1.3.

La Fiera individua la necessità di ulteriori spazi espositivi e di nuove aree di servizio in contiguità all'attuale quartiere, condividendo l'importanza della riqualificazione del sistema di accessibilità e del potenziamento delle aree a parcheggio (in tal senso si chiede verifica del ruolo del parcheggio Michelino come scambiatore)

Bologn

a POLI FUNZIONALI B.2.1.3.

La Fiera può e deve essere interpretata come una Porta primaria della Città. Il PTCP deve riconoscere questo ruolo territoriale che completa il sistema di gates metropolitani (la porta d'oriente). La possibile prosecuzione del metrò oltre i parcheggi di Michelino verso il Pilastro e il CAAB, va poi nella direzione di rivalorizzare quest'ultimo insediamento, proponendolo anche come supporto alla complessiva e vasta domanda di integrazione funzionale che la Fiera esprime.

PROV.

RA POLI FUNZIONALI B.2.1.4.

Occorre che il PTCP di Bologna preveda l'apertura di una nuova fase di confronto fra il Polo Universitario Romagnolo e l’Università di Bologna che consenta da un lato di completare e rafforzare gli attuali corsi di Laurea e dall’altro di realizzare nuovi indirizzi (nuove Facoltà, nuovi Corsi, Lauree brevi, Corsi post-Laurea), realmente in grado di creare prospettive di lavoro per i giovani.

Imoles

e POLI FUNZIONALI B.2.1.4.

Si evidenzia che insieme al Rettore dell’Università di Bologna si sta lavorando per ampliare ad Imola e a Castel San Pietro le forme di collaborazione. I poli funzionali adatti sono: il polo tecnologico di Imola, presso l’area dell’Osservanza (ex Ospedale psichiatrico); il polo universitario di Castel S. Pietro Terme, già previsto dal P.R.G. vigente ed ubicato nelle immediate adiacenze della stazione ferroviaria.

ENTE TEMA ARGOMENTO CAP. CONTENUTO

Univer

sità POLI FUNZIONALI B.2.1.4.

Si sottolinea l'importante ruolo dell'Università di Bologna non solo in relazione al problema del numero di studenti, ma anche per il suo ruolo formativo che fornisce competenze e manodopera intellettuale allo sviluppo economico, non solo dell'area Bolognese.

L'Università ha sviluppato cinque poli in romagna e uno nella provincia di Bologna, a ozzano, ma si appresta ad decentrare alcune sedi dal centro di Bologna ad altra aree del comune (CAAB, Navile e Lazzaretto). Prorio per queste ultime si sottolinea la necessità di approfondire il tema dell'accessibilità e più in generale della mobilità in relazione all'ingente numero di studenti che graviteranno sulle nuove aree (potenzialità della connessione con le linee ferroviarie, metropolitana e fermata dedicata navile).

Per limitare i danni alla mobilità che queste nuove localizzazioni porteranno, occorre pensare a nuovi insediamenti abitativi per studenti nelle nuove aree o in prossimità di queste.

5 Valli POLI FUNZIONALI B.2.1.4.

Si propone un'interpretazione diversa e più allargata di polo funzionale, intendendolo come "luogo complesso che origina una molteplicità di funzioni unificate da una vocazione prevalente", che permetterebbe l'individuazone di: 1poli turistici-sportivi (Sistemi dell’Alpe fra Monghidoro, Firenzuola, S.Benedetto; del Parco dei Laghi; del Parco di Monte Sole/Riserva Orientata); 2 poli fortemente condizionati dalla presenza delle infrastrutture viarie (la città diffusa o polverizzata della media valle del Setta); 3 percorsi legati alla delocalizzazione del sapere e che leggono un territorio come un insieme proteiforme dinamico, nel quale la funzionalità fondamentale sta nel creare un rapporto armonico ambiente/vita umana/tecnologia, quali: il percorso tecnologico-scientifico (Osservatorio Astronomico di Loiano/Parco Eolico di Monte Galletto; Centro Enea del Brasiamone/Fondazione Marconi/Centrale di Potabilizzazione del Setta), il percorso Museale-archeologico (Monte Bibele;

Quinzano; Brento; Flaminia Militare), il percorso della Linea Gotica (Loiano, Pianoro, Monzuno, Sasso Marconi), il percorso salute 5 Valli SISTEMA

INSEDIATIVO POLI FUNZIONALI B.2.1.4.

Si auspica una stagione di nuovo decentramento multifunzionale e flessibile in tema di formazione/università che prenda in considerazione la montagna. Peraltro va esaminata la tendenza centripeta di tali funzioni verso Bologna. Occorre interrogarsi su quali strumenti innovativi sono possibili immaginare per un coinvolgimento più ampio della provincia nella localizzazione dei centri di elaborazione del sapere.

Samog

gia POLI FUNZIONALI B.2.1.4.

Per continuare il decentramento dei poli universitari, pur avendo ultimamente riscontrato un’inversione di tendenza da parte sia del capoluogo che dell’Università, si ritiene percorribile, anche al fine di valorizzare e caratterizzare l’area “Bazzanese”, la costituzione di un nuovo polo Universitario nel triangolo Bazzano-Crespellano-Monteveglio (quindi servito dal trasporto SFM e dalla rete stradale ed autostradale). Al contempo si ritiene che laboratori e piccoli centri di ricerca possano essere localizzati su tutto il territorio, anche recuperando e trasformando edifici rurali esistenti.

Bologn

a POLI FUNZIONALI B.2.1.4.

L'Università rappresenta per il Comune una leva decisiva per l'innovazione e la qualificazione del sistema produttivo e sociale della città e per rafforzare ancor più l'attrattività di Bologna sotto il profilo scientifico, culturale e produttivo. Le azioni proposte dal P.T.C.P. che riguardano il decentramento dell'attività didattica e, per contro, la concentrazione sul territorio comunale di attività di formazione e ricerca, non paiono sufficientemente argomentate e indagate. E' del tutto trascurato dal P.T.C.P. il ruolo economico del sistema universitario e non si analizzano in modo approfondito gli effetti positivi e negativi della presenza in città delle diverse decine di migliaia di iscritti fuori sede (manca qualsiasi riferimento alle condizioni di alloggio e di accoglienza degli studenti fuori sede)

Bologn

a POLI FUNZIONALI B.2.1.5.

Sul tema della sanità, nel Documento Preliminare al P.T.C.P. manca un'analisi dei vincoli derivanti dal Piano Sanitario Regionale e più in generale dalla situazione della finanza pubblica. Manca qualsiasi riferimento al ruolo squisitamente economico del settore sanitario ed anche sulla esportazione di servizi sanitari sul mercato nazionale, che pure associa un ruolo di rilievo a Bologna nel panorama nazionale. La disattenzione del P.T.C.P. per le implicazioni economiche del settore sanitario contrasta con l'interesse manifestato in altre città (Torino, Genova e Milano). In termini generali, l'esortazione al miglioramento dell'accessibilità è sicuramente condivisibile e il riequilibrio dei servizi ospedalieri di base tra centri specializzati e altri centri distribuiti sul territorio trova riscontro in quanto proposto dalla riforma sanitaria. Tuttavia la decisione sulla distribuzione dei servizi offerti dai diversi ospedali presenti sul territorio bolognese non può essere presa in anticipo sul progetto di unificazione delle tre AUSL bolognesi e

ENTE TEMA ARGOMENTO CAP. CONTENUTO

PROV.

RA LOGISTICA B.2.1.6.

Il Porto di Ravenna e l’Interporto di Bologna costituiscono (unitamente all’Interporto di Parma) il perno del sistema logistico ed intermodale dell’Emilia Romagna e rappresentano un nodo importante. Ciò è sottolineato anche dal il PRIT che “prevede lo sviluppo di un sistema logistico connesso al Porto di Ravenna, il rafforzamento del rapporto con l’Interporto di Bologna e, più in generale, con il sistema logistico interportuale padano” e dagli obiettivi del PTCP della Provincia di Ravenna, per cui è particolarmente importante che il PTCP della Provincia di Bologna ribadisca con forza l'esigenza di una sinergia fra il Porto di Ravenna e l'Interporto di Bologna, che superi lo stato di fatto attuale in cui le due realtà sono di fatto entrambe cresciute, ma senza sostanziali relazioni di traffico fra loro (è in corso un processo di concertazione con gli operatori locali per vagliarne la disponibilità e l’interesse a consorziarsi in tempi brevi onde partecipare fin dall’avvio all’iniziativa societaria).

Interpo

rto LOGISTICA B.2.1.6.

Si sottolinea l'importante ruolo della logistica come fattore di competitività per le imprese di produzione, anche se le peculiarità del sistema produttivo nazionale (e poi regionale e provinciale), rende più difficile l'adozione di tali tecniche. A livello provinciale quindi, va perseguito lo sviluppo delle alternative modali al trasporto stradale, trovando soluzioni sinergiche che mantengano alto il livello di utilizzazione del trasporto ferroviario e sviluppino servizi integrativi per far fronte alle tematiche ambientali. Questo presuppone: li completamento della linea Bologna/Verona, lo sviluppo delle relazioni tra il Porto di Ravenna, piattaforme logistiche locali e il sistema dei servizi per distretti produttivi (primo fra tutti quello imolese), il miglioramento della qualità dei servizi offerti, e non solo della quantità. Si evidenzia infine come le grandi piattaforme logistiche rappresentino una ricchezza e un'opportunità per l'intero territorio, ma producano anche problemi che non possono essere fatti ricadere solo sul territorio dei comuni interessati; le Interpo

rto LOGISTICA B.2.1.6.Si richiede che per i problemi del rifornimento commerciale e della distribuzione delle merci si mettano in campo progetti e soluzioni di ambito metropolitano.

Bologn

a LOGISTICA B.2.1.6.

La presenza dell'interporto di Bologna e del porto di Ravenna, viene riconosciuto, dal PTCP come uno dei perni del sistema logistico ed intermodale dell'Emilia-Romagna e il suo possibile volano di sviluppo. Tra queste due realtà in crescita sono però finora mancate le sinergie che sono invece necessarie a creare un "sistema" logistico di interesse sovraregionale ed europeo, visto che firora tale funzione è stata ricoperta da Verona. Si concorda sulla necessità di approfondire meglio l'analisi e valutare presupposti e condizioni, costi e benefici di una tale proposta, tenendo conto anche delle difficoltà di qualificare i ruoli logistici del CAAB nella sua attuale situazione di mancata integrazione infrastrutturale con lo scalo di S.Donato.

Budrio POLI FUNZIONALI B.2.1.7.E' necessaria una maggiore audacia nell'individuazione dei poli funzionali ricreativi e per la friuzione culturale, cogliendo delle potenzialità gia esistenti (un esempio per tutti è il complesso delle ville di Bagnarola).

Terre Pianura

SISTEMA

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