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Sintesi e schematizzazione delle valutazioni pervenute dei partecipanti e degli invitati alla Conferenza di Pianificazione

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(1)

CONFERENZA DI PIANIFICAZIONE PER IL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE

“ Sintesi e schematizzazione delle valutazioni pervenute dei partecipanti e degli invitati alla Conferenza di Pianificazione”

Legge regionale 20/2000, Art.14

AGGIORNAMENTI ALLEGATO 1

10° luglio 2002

La versione di questo documento è disponibile al seguente indirizzo web:

http://cst.provincia.bologna.it/ptcp/conf_pian/

(2)

Istruzioni per la lettura delle schede

Elenco degli enti partecipanti alla conferenza Elenco degli enti invitati alla conferenza

che hanno espresso una valutazione

Partecipanti: Valutazioni del Documento Preliminare

- - - -

Obiettivi generali

Sistema Ambientale

Sistema Insediativo

Sistema della Mobilità

Partecipanti: Valutazioni del Quadro Conoscitivo

Partecipanti: Valutazioni della Valsat

Invitati: Valutazioni del Documento Preliminare (DP), del Quadro Conoscitivo (QC) e della Valsat (V)

1

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Le schede di seguito riportate contengono la sintesi di tutti i contributi valutativi che gli enti partecipanti e le associazioni invitate alla Conferenza di Pianificazione hanno espresso nel corso dei lavori della conferenza stessa.

Ogni contributo valutativo ricevuto dagli enti partecipanti (sia in forma scritta che in forma orale, nel caso fosse assente quella scritta) è stato scomposto in maniera tale da riordinare le singole “valutazioni” rispetto ai tre documenti della Conferenza:

Documento Preliminare, Quadro Conoscitivo e Valsat. Relativamente alle associazioni economiche e della società civile, e cioè gli invitati alla conferenza, le valutazioni da loro espresse compaiono organizzate allo stesso modo nella parte finale del documento.

Relativamente alle valutazioni riconducibili ai contenuti del Documento Preliminare, la struttura del presente documento ricalca essenzialmente la stessa struttura dell’indice del Documento Preliminare, e cioè vi è una prima parte relativa agli obiettivi generali ed una seconda parte relativa alle scelte strategiche di assetto del territorio suddiviso in tre temi e cioè Sistema Ambientale, Sistema Insediativo e Sistema della Mobilità.

Risulta quindi chiaro che si è preferito avere un documento che mettesse a confronto quanto i partecipanti e gli invitati pensassero di ogni singolo argomento trattato dal Documento Preliminare, in modo da favorire un reale incrocio/confronto non solo con la Provincia di Bologna ma anche fra i singoli enti intervenuti.

E’ infine evidente che tale lavoro di sintesi e schematizzazione non sostituisce i documenti originali consegnati dagli enti partecipanti ed invitati, che rimangono comunque il riferimento primario per ogni tipo di valutazione da parte della Provincia di Bologna.

2

(4)

ENTE: Denominazione dell’Ente o dell’Associazione di Comuni, o Comune o Associazioni di Categoria;

TEMA

Articolazione tematica secondo l'indice del Documento Preliminare, del Quadro Conoscitivo, e della Valsat

Per il Documento preliminare:

- obiettivi generali;

- ambiente;

- sistema insediativo;

- sistema della mobilità;

Per il Quadro Conoscitivo:

- sistema sociale;

- sistema ambientale;

- sistema insediativo - sistema della mobilità;

- sistema rurale;

- interazione ambiente e territorio;

- pianificazione vigente ARGOMENTO

: Argomento specifico della valutazione.

CAP: Individuazione del paragrafo o del capitolo a cui ci si riferisce;

CONTENUTO Sintesi della valutazione espressa

TIPO: Classificazione della posizione espressa da parte dell'Ente

- A assenso;

- AR assenso con riserve;

- INT richiesta di aggiornamenti e approfondimenti,

- D dissenso;

- DA dissenso con alternativa;

- P proposte;

3

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Regione Emilia Romagna, Direzione Generale Programmazione Territoriale e

Sistemi di Mobilità (RER) Valutazioni

scritte Regione Emilia Romagna, Istituto Beni Culturali (IBC) Valutazioni

scritte

Provincia di Ravenna Valutazioni

scritte Provincia di Ferrara

Provincia di Modena Valutazioni

scritte Provincia di Prato

Provincia di Firenze Provincia di Pistoia

Associazione di Comuni "Terre d'Acqua":

Comuni di Anzola, Calderara di Reno, Crevalcore, S. Giovanni in Persiceto, Sala Bolognese, Sant'Agata Bolognese;

Valutazioni scritte Associazione di Comuni Reno Galliera:

Comuni di Argelato, Bentivoglio, Castel Maggiore, Castello D'Argile, Galliera, Pieve di Cento, S.Giorgio di Piano, S.Pietro in Casale;

Valutazioni scritte Associazione di Comuni Terre di Pianura:

Comuni di Baricella, Granarolo dell’Emilia, Malalbergo, Minerbio, Molinella;

Valutazioni scritte Associazione di Comuni Valle Idice (Comunità Montana):

Comuni di Castenaso, Ozzano dell’Emilia, S. Lazzaro di Savena; Castenaso

Valutazioni scritte Circondario Imolese: Comuni di Borgo Tossignano, Casalfiumanese, Castel del Rio,

Castel Guelfo, Castel S. Pietro Terme, Dozza Imolese, Fontanelice, Imola, Medicina, Mordano, Comunità Montana Valle del Santerno;

Valutazioni scritte

Comune di Bologna Valutazioni

scritte

Comune di Budrio Valutazioni

scritte Comune di Casalecchio

Comune di Zola Predosa

valutazioni scritte Unione di Comuni di Cinque Valli (Comunità Montana):

Comuni di Castiglione dei Pepoli, Loiano, Monghidoro, Monterenzio, Monzuno, Pianoro, S. Benedetto Val di Sambro, Sasso Marconi;

Valutazioni scritte Unione di Comuni Alta e Media Valle del Reno (Comunità Montana):

Comuni di Camugnano, Castel d'Aiano, Castel di Casio, Gaggio Montano, Granaglione, Grizzana Morandi, Lizzano in Belvedere, Marzabotto, Porretta Terme, Vergato;

Valutazioni scritte Unione di Comuni Valle Samoggia (Comunità Montana):

Comuni di Bazzano, Castello di Serravalle, Crespellano, Monte S. Pietro, Monteveglio, Savigno;

Valutazioni scritte

ATC SpA Valutazioni

scritte

Consorzio di Bonifica Reno Palata Valutazioni

scritte ENEL Holding Unità Coordinamento rapporto con istituzioni territoriali Valutazioni

scritte

Ente autonomo Fiere Valutazioni

scritte GRTN (Gestore della Rete di Trasmissione Nazionale SpA) Valutazioni

scritte

SEABO SpA Valutazioni

4

(6)

scritte

Trenitalia SpA Divisione trasporto locale ER Valutazioni

scritte

Interporto Bologna Valutazioni

scritte

Autorità di Bacino del Reno Valutazioni

orali

Sovrintendenza archeologica dell’Emilia Romagna Valutazioni

orali

Università di Bologna

Valutazioni orali, in attesa di quelle scritte Società Aeroporto

Parco Regionale Laghi di Suviana e Brasiamone

Parco Regionale Gessi Bolognesi e Calanchi dell’Abbadessa Parco Regionale Corno alle Scale

Parco Regionale di Monte Sole

Parco Regionale Abbazia di Monteveglio Riserva Naturale Bosco della Frattona Consorzio di Bonifica Renana

Consorzio di Bonifica di II grado per il Canale Emiliano-Romagnolo Consorzio di Bonifica Romagna Occidentale

Azienda Ospedaliera Bologna ASL Bologna Nord

ASL Bologna Sud ASL Bologna ASL Imola

Istituti Ortopedici Rizzoli Autorità di Bacino del Po

Servizio Provinciale difesa suolo di Bologna Arpa – Sezione Provinciale

Servizio protezione civile

AMI – Azienda Multiservizi Intercomunale COSEA

ANAS CCIAA

Sovrintendenza per i Beni Architettonici e del Paesaggio dell’Emilia Sovrintendenza per i Beni Artistici e Storici

Autostrade SPA Direzione III tronco Autostrade SPA Direzione IV tronco FER

RFI SpA Area Centro Nord ITALFERR SpA Nodo di Bologna

NB: In grigio sono indicati i documenti che sono stati aggiornati o integrati dopo il 19 giugno

5

(7)

API Bologna Valutazioni scritte

ASCOM Bologna Valutazioni

scritte

Associazione Industriali Valutazioni

orali

CGIL Bologna Valutazioni

scritte

Collegio Costruttori Valutazioni

orali

Confesercenti Bologna Valutazioni

orali

CNA Bologna Valutazioni

scritte

Federazione Provinciale Coltivatori Diretti Valutazioni

scritte

INU – Sezione Emilia-Romagna Valutazioni

orali

Lega delle Cooperative Bologna Valutazioni

scritte

Lega per l’Ambiente Valutazioni

scritte

Unione Provinciale Agricoltori Valutazioni

scritte

CIA Bologna Valutazioni

scritte

Unione Provinciale Cooperative - Confcooperative Valutazioni

scritte

6

(8)

ENTE TEMA ARGOMENTO CAP. CONTENUTO

RER POLITICHE D'AREA

VASTA 1.

Si condivide l'esigenza di basare le scelte strategiche per l'area metropolitana definendo linee di sviluppo del territorio provinciale nell'ambito del sistema regionale, individuando le condizioni di uno sviluppo equilibrato e sostenibile, promuovendo un governo unitario e organico delle problematiche d'area vasta. Si sottolineano i temi che concorrono a realizzare un sistema regionale: 1. Il sistema delle infrastrutture per la mobilità su gomma e su ferro a scala sovraprovinciale, 2. i poli funzionali di carattere regionale, 3. Bologna come città capoluogo. Per questo motivo devono essere affrontati a scala regionale, nazionale ed europeo; in particolare il tema dell'accessibilità della città di Bologna e dei suoi poli funzionali (integrazione tra trasporto pubblico e mezzo privato) e la viabilitàdi attraversamento del territorio provinciale. Per garantire l'eficacia delle scelte, occorre ricondurre il piano a due azioni: perseguire criteri localizzativi, dimensionali e modalità di articolazione per gli interventi di uso e di trasformazione; attivare politiche di raccordo tra diversi settori della provincia.

RER SALUTE PUBBLICA 1.

L a salute della popolazione, scarsamente legata alle scelte di assetto e organizzazione del terriotorio, deve essere considerata come una componente fondamentale per la qualità urbana, e questo obiettivo deve assumere, maggior rilievo nel PTCP. (fare riferimento al Sistema di valutazione dei contenuti igienico-sanitari ed ambientali degli strumenti di pianificazione e trasformazione urbana)

Imoles e

COMPETITIVITA' DEL TERRITORIO 1.1.

Si valuta che il proprio sistema territoriale, pure in presenza di ottimalità diffuse, è sottoposto allo stress competitivo dei distretti del nord-est italiano. In questo contesto due criticità rivestono particolare rilievo: l’innovazione tecnologica e la capacità delle imprese di stare al passo con i cambiamenti attraverso la ricerca avanzata ed il sistema dei servizi a supporto delle imprese stesse. Si considera un ulteriore elemento di competitività la formazione e l’orientamento scolastico. Si tratta di settori con deficit indotti in qualche modo proprio dal successo economico dell’area imolese, area che è cresciuta in misura maggiore rispetto alla media regionale e provinciale. Gli elementi di maggiore problematicità del territorio imolese nell’ambito delle risorse umane sono infatti rappresentati: dall’esigenza di un orientamento scolastico efficace e finalizzato a promuovere la cultura tecnica e l’investimento dei giovani in questo ambito; dalla necessità di disporre di manodopera in quantità sufficiente per il settore industriale e terziario; dall’urgenza di stabilire un intreccio efficace tra sistema dell’istruzione, della formazione, della PROV.

RA

OBIETTIVI

GENERALI CITY USERS 1.2.

Molti city users vivono la realtà quotidiana bolognese senza poter incidere nelle scelte democratiche della città in cui passano, per i motivi di lavoro e di studio, gran parte del loro tempo; per tale motivo, sentendoci interpreti di queste sensibilità, il confronto sulle tematiche del nodo di Bologna assume per noi grande rilievo e richiede attenzione da parte delle Istituzioni bolognesi.

PROV.

RA CONCERTAZIONE 1.2. Si esprime condivisione sulla metodologia generale del processo concertativo, sull'impostazione e la gestione della conferanza di pianificazione, tesa ad una valorizzazione sinergica ed integrata delle diverse specificità del territorio regionale.

GRTN CONCERTAZIONE 1.2. Si esprime condivisione sulla metodologia generale del processo concertativo.

Terre Acqua

INDIRIZZI DEL PTCP PER I PSC 1.2.

In merito alle politiche insediative, ma anche della qualità ambientale e dell’accessibilità del territorio si vuole richiamare un ulteriore aspetto che tocca in particolare la nuova generazione di Piani Strutturali che i comuni dell’Associazione dovranno incominciare a redigere. Nel 2003 il comune di Calderara di Reno intenderebbe già predisporre il P.S.C. e sicuramente si dovrà presisporre su ambito sovracomunale coinvolgendo l’intero territorio di Terre d’Acqua. Si chiede a tal proposito che la Provincia fornisca gli strumenti necessari perché i P.S.C. possano essere coordinati anche tenendo presente, a livello di Associazione di comuni, le criticità e le potenzialità, in modo tale che i singoli comuni abbiano la possibilità di pianificare non solo il proprio territorio ma di programmare anche, insieme a tutti i comuni coinvolti, il territorio di area vasta intercomunale.

Terre Acqua

RANGO AREA

BOLOGNESE 1.2. Si concorda con gli obiettivi strategici assunti: accrescimento del rango dell'area bolognese e del sistema urbano regionale nel quadro europeo e internazionale

PROV.

RA

RELAZIONI

SOVRACOMUNALI 1.2.

Si esprime apprezzamento e condivisione degli Obiettivi Generali con particolare riferimento all’analisi delle criticità ed alle strategie di azione prospettate per un più elevato ed importante rango per l’area bolognese ed il sistema urbano regionale, ritenendo opportuno inserire la seguente specifica: si auspica uno sviluppo competitivo in termini di cooperazione con le realtà contermini, che sappia cogliere e mettere in rete per reciproca convenienza le diffuse potenzialità ed opportunità in un quadro di sempre più stretta e correlata collaborazione e con attenzione alle specifiche esigenze ed opportunità di sussidiarietà e reciproco sostegno per un equilibrato sviluppo della Regione.

Terre Acqua

SVILUPPO

SOSTENIBILE 1.2. Si concorda con gli obiettivi strategici assunti: raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale dei sistemi urbani e delle scelte di sviluppo del territorio, condizionato da un accordo condiviso da tutti, comuni, enti e invitati alla Conferenza.

(9)

ENTE TEMA ARGOMENTO CAP. CONTENUTO Imoles

e

SVILUPPO

SOSTENIBILE 1.2. Si condivide l'urgenza di individuare le condizioni per uno sviluppo equilibrato e sostenibile.

Reno Gallier

a

SVILUPPO

SOSTENIBILE 1.2.

Si ritiene che gli obiettivi di pianificazione siano adeguati alle esigenze di qualificazione e di sostenibilità ambientale: rilevato infatti che il processo di sviluppo degli ultimi anni non è stato supportato da una rete di infrastrutture e servizi adeguata, cresciuta prevalentemente solo all’interno dei confini di Bologna, una nuova fase di sviluppo incentrato sulla qualità e sulla sostenibilità ambientale, non può, quindi, vederne la ricollocazione nel capoluogo. Per supportare questa prospettiva deve emergere nel PTCP con tutta la forza necessaria la volontà di un reale governo metropolitano dei processi di sviluppo territoriale, altrimenti sarebbe fortemente ridimensionato nell’incisività, nell’efficacia e nell’utilità.

Imoles e

INDIRIZZI DEL PTCP PER I PSC 1.2.

Dichiarano di condividere l'analisi e le considerazioni svolte dal Presidente della Conferenza di Pianificazione del PTCP nel corso della seduta del 31 maggio scorso e di impegnarsi a promuovere una Pianificazione di carattere strutturale estesa a tutti i 10 comuni appartenenti al Circondario imolese, nei tempi e nei stabiliti dalla legge e dal PTCP in corso di elaborazione.

RER INDIRIZZI DEL

PTCP PER I PSC 1.2. Si richiede l'integrazione con l'individuazione delle modalità e dei termini di adeguamento della strumentazione urbanistica comunale

Bologn a

SVILUPPO

SOSTENIBILE 1.2.

Si auspica la messa in campo di un insieme di politiche (di regolazione del traffico, di razionalizzazione dell'offerta di trasporto pubblico integrato e di riqualificazione urbana) che restituiscano alla città e ai quartieri una vivibilità degli spazi pubblici oggi penalizzata dal traffico, dal rumore, dall'inquinamento.

Terre Acqua

ACCORDO AREA METROPOLITANA 1.2.1.

Si concorda con gli obiettivi strategici assunti: di un accordo istituzionale per il governo e la pianificazione del territorio bolognese che vada a coinvolgere tutte le istituzioni dell'area metropolitana. L’Associazione invita la Provincia e il Comune di Bologna a trovare un esplicito accordo attraverso un confronto politico forte che tenga in considerazione le opinioni di tutti i comuni interessati.

Samog gia

ACCORDO AREA

METROPOLITANA 1.2.1. Si condivide la finalità di giungere ad un Accordo per il governo dell'area metropolitana, con la definizione e condivisione delle scelte strategiche con tutti gli enti presenti sul territorio.

Imoles e

ACCORDO AREA

METROPOLITANA 1.2.1. Si sottolinea la necessità di pervenire ad un accordo istituzionale per il governo del territorio. Si concorda con l’esigenza di definire le linee di sviluppo del ruolo della Provincia nell’ambito del sistema regionale.

Terre Pianura

OBIETTIVI GENERALI

ACCORDO AREA METROPOLITANA 1.2.1.

Le enunciazioni strategiche indicate nel Documento Preliminare, sono sostanzialmente condivisibili, in particolare l’obiettivo di trasformare la provincia di Bologna in una città grande d’Europa, che si raggiunge attraverso: un Piano Territoriale con un forte accento strategico; un accordo istituzionale per il governo d'area vasta, al quale deve necessariamente partecipare anche il comune di Bologna.

5 Valli ACCORDO AREA

METROPOLITANA 1.2.1.

Si esprimono perplessità sull’attuazione dell’accordo istituzionale per l’area metropolitana come Associazione delle Associazioni e Unioni. Non spetta al PTCP pronunciarsi, ma riteniamo la questione necessitante di una riflessione molto approfondita.

Samog gia

RELAZIONI

SOVRACOMUNALI 1.2.1.

Per tutte le scelte che hanno ricadute sui territori comunali limitrofi (gestione dei rifiuti, discariche, attività estrattive), il piano dovrebbe indicare una griglia di valutazione e quantificazione degli impatti, generati ed indotti, sulla base della quale le diverse Amministrazioni possano chiarire i loro rapporti in merito a situazioni complesse, nonchè individuare dei percorsi che offrano la possibilità di esercitare una diretta azione di controllo sulle attività, non solo per le Amministrazioni territorialmente competenti, ma anche per quelle interessate dagli impatti ambientali e sociali.

COMU NE DI ZOLA PREDO SA- CASAL ECCHI

ACCORDO AREA METROPOLITANA 1.2.1.

Una maggiore organizzazione, rispetto a quella attuata seguendo il Pti, deve necessariamente coinvolgere la riorganizzazione dei processi decisionali degli enti locali attraverso la partecipazione attiva al governo del territorio vasto dell'area metropolitana.

(10)

ENTE TEMA ARGOMENTO CAP. CONTENUTO

Bologn a

ACCORDO AREA METROPOLITANA 1.2.1.

Il Comune di Bologna deve poter esercitare le sue responsabilità di Città metropolitana sviluppando un rapporto diretto con gli altri Comuni. L'azione della Provincia non può che essere sussidiaria alle istanze della progettualità urbana (E' forse necessario costruire un nuovo statuto delle Province "che ospitano città metropolitane", comunque si propone un sistema di governance.) Per quanto riguarda la geografia metropolitana si sottolinea l'assenza delle seguenti valutazioni nel PTCP: 1) la contiguità dei tessuti dove è difficile ormai distinguere i confini di Bologna con Casalecchio e S.Lazzaro; 2) l'mportanza di costruire un'immagine di una Bologna delle relazioni dense e stratificate storicamente con i comuni della cintura; 3) la necessità di consolidare la realtà di una Bologna delle reti ambientali e infrastrutturali.

Samog gia

SVILUPPO

SOSTENIBILE 1.2.3. Si condivide l'assunzione della scelta della sostenibilità ambientale alla base del sistema territoriale, e condizionamento dello sviluppo alla tutela delle risorse ambientali.

Terre Pianura

SVILUPPO

SOSTENIBILE 1.2.3.

L’equilibrio tra una attenta conservazione del patrimonio storico, culturale, sociale, ambientale e naturalistico e politiche di sviluppo economico e dei sistemi di relazione e di mobilità delle persone e delle idee dovrà essere elemento essenziale di ogni scelta di pianificazione. Tali scelte dovranno comunque essere sostenibili minimizzando gli impatti sulle componenti ambientali, compatibili con gli assetti consolidati dei singoli territori.

Samog gia

SVILUPPO

SOSTENIBILE 1.3. E' necessario coniugare la crescita della qualità ambientale e sociale del sistema territoriale con lo sviluppo economico ed l'efficienza funzionale, garantendo a tutti i cittadini eguali opportunità.

Imoles e

PROGRAMMAZION E ECONOMICA 1.3.1.

Si sottolinea per l'imolese l'esigenza di maggiori prerogative nell’ambito della programmazione economica che dovrà sempre essere messa in relazione, in sinergia e “a sistema” con il livello di programmazione regionale. In altri termini, l’avvio di nuove modalità di programmazione economica (per esempio la sperimentazione di livelli decentrati di intervento: "patto locale per lo Sviluppo") può rappresentare una sorta di “laboratorio” dell’innovazione istituzionale amministrativa utile a fornire spunti e suggestioni al più vasto tema del decentramento e del federalismo amministrativo.

5 Valli

COESIONE ECONOMICA E

SOCIALE

1.3.2. Si condivide l’agenda di lavoro indicata per le istituzioni e delle parti sociali al fine della costruzione di una società più libera, sicura, solidale e multietnica.

Terre Acqua

COESIONE ECONOMICA E

SOCIALE

1.3.2.

Si conviene sulla necessità di maggiore coesione del sistema economico, nella trama sociale e nell'identità metropolitana, e sulla necessità di un progetto unitario che leghi gli obiettivi enunciati nell'ottica di un cambiamento anche sulla base di un bilancio degli obiettivi raggiunti dal PTI.

5 Valli OBIETTIVI GENERALI

IDENTITA'

TERRITORIALE 1.3.3.

Tra i punti di forza del sistema bolognese va indicato il territorio appenninico per i suoi valori ambientali/turistici, ma soprattutto per il forte legame storico che ha con la città, venendone a costituire un elemento tanto di amplificazione quanto di moderazione fondamentale nei confronti dei processi dinamici dell'area urbana centrale. L’assunzione di questo legame come un punto di forza, qualifica una peculiarità bolognese e insieme consolida un principio di solidarietà territoriale estremamente importante per gli assetti futuri della Provincia. La prospettiva della Certificazione Territoriale potrebbe venire a costituire, in prospettiva, un’eccellenza assai rilevante. Riteniamo, pertanto, che il percorso appena avviato trovi una sua collocazione significativa all’interno del PTCP. Occorrono indicazioni politiche più stringenti nei confronti di una proposta condivisibile di valorizzazione delle identità sub-provinciali e metropolitana e del loro rapporto. Si propone di riflettere sul concetto di dinamica territoriale autocentrata.

Imoles e

IDENTITA'

TERRITORIALE 1.3.3.

Si ritiene che sia venuto il momento di aprire una discussione impegnativa tra i Comuni del Circondario, la Provincia di Bologna e la Regione, sul futuro dell’autonomia istituzionale del territorio imolese. Il modello di riferimento è quello di Empoli. Si sottolinea l'apertura di una fase istituzionale nuova che vede nel rafforzamento del Circondario una tappa imprescindibile. Su sollecitazione dei Sindaci del Circondario il Presidente della Regione Errani ha proposto la costituzione di un tavolo interistituzionale formato da rappresentanti della Regione, della Provincia e, ovviamente, del Circondario.

Terre Acqua

IDENTITA'

TERRITORIALE 1.3.3.

Si conviene sulla necessità di maggiore coesione del sistema economico, nella trama sociale e nell'identità metropolitana, e sulla necessità di un progetto unitario che leghi gli obiettivi enunciati nell'ottica di un cambiamento anche sulla base di un bilancio degli obiettivi raggiunti dal PTI.

(11)

ENTE TEMA ARGOMENTO CAP. CONTENUTO COMU

NE DI ZOLA PREDO SA- CASAL ECCHI

IDENTITA'

TERRITORIALE 1.3.3. Si condivide il modello proposto nel documento preliminare anche se occorre specializzare sempre più le differenti parti del sistema Bologna per valorizzarne le peculiarità e svilupparne il ruolo economico potenziale.

PROV.

RA

INFORMATIZZAZIO NE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZION

E

1.4.

Un obiettivo del PTCP della Provincia di Ravenna è quello di definire un disegno di modernizzazione della Pubblica Amministrazione capace di essere coerente con una filosofia di decentramento in rete coinvolgendo le diverse realtà del territorio: cittadini, aziende e pubblica amministrazione attraverso un’azione di stimolo e di coordinamento articolata su di un livello di sistema generale, ma attenta ai bisogni della singola amministrazione periferica. Un sistema di comunicazione a rete può consentire anche obiettivi più prestigiosi quali la possibilità di gestire un una intranetworking orientata a integrare l’aspetto informatico con la risorsa informativa, condividendo sistemi e servizi anche tra diverse amministrazioni.(per le azioni messe in campo dalla Provincia di Ravenna si veda documento originale).

COMU NE DI ZOLA PREDO SA- CASAL ECCHI

O

VALORE STRUTTURALE

DEL PTCP

1.4.

Si tratta di innescare un processo che porti verso un Piano Strutturale unico per l'intera Provincia di Bologna, partendo dalla soluzione dei problemi comuni a più realtà locali. Il Piano dovrà costituire un sistema di criteri di stimolo per il raggiungimento del sistema dell’organismo urbano prospettato dal Documento preliminare e dalle sue evoluzioni. La scelta metodologica di attivare un processo di pianificazione piuttosto che disegnare un piano, comporta necessariamente che lo strumento urbanistico sovraordinato non si ponga nella forma del Piano Regolatore tradizionale, ma in quella di un Piano di Struttura che stabilisce i criteri ed i principi rispetto ai quali le future scelte dei comuni potranno essere considerate congruenti al Piano Provinciale, rimandando cioè ai comuni le scelte localizzative e strategiche di assetto del proprio territorio.

COMU NE DI ZOLA PREDO SA- CASAL ECCHI

SISTEMA INFORMATIVO TERRITORIALE

COMUNE

1.4.

Si valuta positivamente il livello di definizione e si auspica una evoluzione del sistema di comunicazione informatico tra Provincia e comuni che inneschi un processo di aggiornamento in tempo reale del quadro conoscitivo così da verificare nel tempo gli effetti della attuazione delle scelte urbanistiche basate su questo quadro. Si auspica la definizione di azioni per la costruzione di un Sistema Informativo Territoriale sempre più condivisibile tra Provincia e comuni in cui i comuni possano svolgere il ruolo di validatori e fruitori delle cartografie condivise. Si richiede pertanto di attivare un processo di modellazione univoca dei dati territoriali per consentire letture dei temi territoriali trasversali ai confini amministrativi e pertanto più facilmente condivise.

5 Valli OBIETTIVI

GENERALI CONCERTAZIONE 1.4.2.

Si condivide la partecipazione al processo delle diverse realtà istituzionali, economiche e sociali che compongono il tessuto provinciale, utile per far si che il documento finale che emergerà, meglio rappresenti la profonda articolazione interna del territorio bolognese e fornisca elementi fondamentali condivisi (o comunque discussi e conosciuti), alla futura pianificazione comunale.

V. Idice PROGRAMMAZION

E ECONOMICA 1.4.2. Si ritiene corretto il principio di mantenere nel tempo una “programmazione pluriennale concertata” al fine di diluire l’attuazione delle previsioni insediative e delle operazioni di riqualificazione urbana.

Bologn a

CONFERENZA DI PIANIFICAZIONE 1.4.2.

Il documento preliminare appare ancora lontano da una forma-piano compiuta e riconoscibile, la conferenza di pianificazione non può limitarsi ad essere la sede di un confronto preliminare, sulla base del quale la Provincia chiede un mandato ad operare e afferma una competenza a pianificare sottratta ad una puntuale verifica di merito tecnico dei contenuti progettuali e normativi del Piano. Si ritiene più sensato ricorrere, in casi di complessità e incertezza, a figure pianificatorie nuove come gli Accordi di Programma e gli Accordi Territoriali accompagnati e sostanziati da veri e propri Progetti Territoriali per avere più garanzie. Il contributo che il Comune intende dare alla Conferenza di Pianificazione parte dal riconoscimento della funzione essenziale della concertazione istituzionale e del ruolo che la Conferenza stessa può avere come luogo e momento per la costruzione di soluzioni condivise da ricercare con l’ostinazione e la pazienza necessaria.

(12)

ENTE TEMA ARGOMENTO CAP. CONTENUTO

Samog

gia CONCERTAZIONE 1.4.3.

Si condivide quanto indicato in merito alla “elevata quantità delle previsioni” e l’accento posto sull’esigenza di attuare, tramite accordi, una concertata programmazione temporale. Si ritiene che nell’individuazione delle quote programmate di attuazione debba essere valutato, quale elemento preponderante, la sostenibilità dell’incremento da parte del sistema ambientale e infrastrutturale interessato, inteso nel suo complesso e non solo interno ai confini amministrativi di una singola comunità locale. La scelta da parte di un comune di limitare la propria espansione, per non fare entrare in crisi il proprio assetto strutturale ed ambientale, può essere del tutto vanificata dalla scelta, non altrettanto oculata, di un comune limitrofo che gravita su gli stessi sistemi.

Samog

gia CONCERTAZIONE 1.4.3. Si condivide il documento preliminare come strumento programmatorio flessibile, che individua una strategia attraverso il processo di concertazione istituzionale.

Samog gia

INTEGRAZIONE

PIANI 1.4.3.

PTCP dovrebbe diventare il "Piano Ordinatore", sovraordinato a tutte le normative e pianificazioni in essere, quindi unico riferimento per la pianificazione e la programmazione comunale e sovracomunale. Per quanto attiene all’assetto della rete idrografica ed al rischio idraulico, si vede positivamente il richiamo integrale agli elaborati ed ai contenuti del Piano di Bacino.

In tal modo si evita di moltiplicare i riferimenti alla pianificazione sovraordinata per gli Enti locali che la devono applicare.

Samog gia

PROGRAMMAZION E ECONOMICA 1.4.3.

L’attivazione di politiche specifiche e di un progetto d’area implica l’impiego di risorse ingenti: oltre all'impegno diretto dei comuni (nella costituzione dell'Unione, nella gestione associata dei servizi) è necessario che la Provincia si assuma un ruolo di incentivo e promozione concreta della progettualità d'area, attraverso una programmazione degli investimenti, e dei finanziamenti, a livello provinciale e regionale, che privilegino quei territori che non solo concertano la programmazione, ma che la attuano in maniera concreta e rispettosa dell’ambiente.

COMU NE DI ZOLA PREDO SA- CASAL ECCHI

CONCERTAZIONE 1.4.3.

La scelta di definire la futura organizzazione delle funzioni attraverso accordi tra istituzioni innesca un processo di pianificazione per obiettivi condivisi assolutamente attuale e necessario al fine di dare concreta risposta ai problemi di qualità della vita e di salubrità dell'intero territorio.

COMU NE DI ZOLA PREDO SA- CASAL ECCHI

OBIETTIVI GENERALI

INTEGRAZIONE

PIANI 1.4.3.

Si condivide l'obiettivo di dare al Ptcp il ruolo di "Carta Unica" del territorio per quanto concerne tutta la Pianificazione sovraordinata e di settore. Il ptcp potrebbe diventare il Piano Strutturale dell'Area Vasta, il luogo delle scelte che coinvolgono più di un Comune tenendo al contempo maggior conto delle esigenze che riguadano le singole realtà locali.

5 Valli COMPETENZE 1.4.3. Si chiede che venga valorizzato il ruolo delle comunità montane nel loro ruolo di tutela del territorio e di governo associato delle diverse problematiche.

RER ACCORDI

TERRITORIALI 1.4.3.

Si sostiene la volontà della provincia di siglare accordi territoriali in riferimento a obiettivi e scelte strategiche che vedano coinvolti più comuni (meccanismo di perequazione territoriale), tuttavia si ritiene opportuno evidenziare che per la regione sarà possibile delineare una posizione in merito, quando saranno precisati i contenuti di tali accordi.

Bologn a

ASSETTO AREA METROPOLITANA 1.4.4

La riorganizzazione dei pesi e delle funzioni insediative attorno alla trasversale di pianura, dai documenti del P.T.C.P., sembrano prefigurare trasformazioni radicali dell'assetto metropolitano; trasformazioni, peraltro, di cui non è assicurato né che sappiano mantenere un potenziale adeguato dell'area centrale, né - forse - che garantiscano la sostenibilità sociale della crescita periferica.

5 Valli

COESIONE ECONOMICA E

SOCIALE

1.4.4.

In tema di Solidarietà sociale, si condividono le scelte strategiche di migliorare l’equità territoriale e sociale nella distribuzione di risorse e servizi e la capacità di gestione del territorio e dell’ambiente. Si dovrebbe considerare la particolare curvatura che l’immigrazione ha in montagna (e, forse, anche in pianura oltre i grandi centri), nonché valutare i fenomeni di degrado urbano che non si limitano alla città.

(13)

ENTE TEMA ARGOMENTO CAP. CONTENUTO Terre

Acqua

CONCERTAZIONE

D'AREA 1.4.4.

Per “consolidare e dare efficacia” agli accordi sottoscritti nell’ambito dello Schema Direttore è necessario sviluppare il tema della concertazione d’area degli strumenti di programmazione (POC, PPA); a questo proposito si segnala la carenza delle valutazioni in riferimento allo Schema Direttore: non è infatti delineata l'efficacia delle strategie, ma sono solo citate le valenze analitiche.

Terre Pianura

CONCERTAZIONE

D'AREA 1.4.4.

Per attuare in modo corretto e coordinato una pianificazione del sistema insediativo su scala sovracomunale, si ritiene che sia corretto cogliere l’occasione della predisposizione del PTCP per ideare e progettare un Piano Strutturale di Associazione che si ponga l’obiettivo di calare le scelte del PTCP a livello non di singolo comune ma di area più vasta per avviare in modo concreto la realizzazione di una struttura a rete.

PROV.

RA MOBILITA' 1.4.4.

Si sottolineano le enormi possibilità di sviluppo offerte per l'area bolognese, interessata dallo sviluppo e dalla importanza crescente che il Corridoio Adriatico sta assumendo (1 in termini generali geoeconomici, 2 in termini nazionali, 3 in termini locali). Si ritiene quindi che vi debba essere una precisa scelta strategica della Provincia di Bologna sul tema del collegamento col Corridoio Adriatico, in sinergia con la Provincia di Ravenna per perseguire la realizzazione un efficace sistema intermodale.

PROV.

RA MOBILITA' 1.4.4.

Si esprime condivisione in merito “all’idea di città e di territorio” , investendo sul sistema della mobilità delle persone privilegiando il trasporto collettivo, per offrire in condizioni di maggiore flessibilità, celerità e sicurezza, ulteriori occasioni ed opportunità di muoversi e relazionarsi a più alto livello, incentivando il trasporto merci su rete ferroviaria, cogliendo lo sviluppo tra porto di Ravenna e Interporto, favorendo la messa in rete delle risorse.

Samog

gia PEREQUAZIONE 1.4.4.

Le risorse disponibili devono essere ridistribuite per supportare, adeguatamente, un'azione di riequilibrio del territorio. Sono necessarie forme di perequazione e sussidiarietà a livello provinciale per consentire ai comuni più poveri di assicurare un livello minimo di infrastrutture e servizi, tramite il diretto coinvolgimento della Provincia. In funzione delle diversità territoriali si necessita, a livello provinciale, di forme di compensazione territoriale, da concertarsi con i comuni interessati, tali da consentire ai “Comuni più poveri” la possibilità economica di assicurare un livello minimo di infrastrutture e servizi.

Terre

Pianura PEREQUAZIONE 1.4.4. L’equilibrio dello sviluppo del territorio potrà essere più facilmente raggiunto, è sarà tanto più stabile, qualora si sia capaci di impostare sistemi di compensazione perequativa economico-fiscale fra i vari territori della Provincia.

V. Idice OBIETTIVI

GENERALI PEREQUAZIONE 1.4.4.

Si richede l'approfondimento del tema della perequazione territoriale ed in particolare sulla modalità con cui bilanciare

"vantaggi" e "svantaggi" di politiche condivisibili a scala sovracomunale, ma differenziate nelle loro specifiche ricadute comunali. Si dovrebbero evidenziare i temi su cui la Provincia intende attivare la sperimentazione e definire i criteri metodologici su cui impostarla.

Terre

Acqua PEREQUAZIONE 1.4.4.

Si ritiene che, date le differenze esistenti tra i territori dei comuni, sia necessario che il decentramento insediativo a cui mira il P.T.C.P. e i meccanismi attuativi che ne conseguono siano accompagnati da un sistema perequativo che favorisca anche i territori più svantaggiati. Si chiede, pertanto, di analizzare un possibile modello organizzativo che permetta di ottenere questo auspicato obiettivo strategico.

Reno Gallier

a

PEREQUAZIONE 1.4.4. Si è disponibili a partecipare allo studio di approfondimento del tema della compensazione territoriale.

Bologn a

CONCERTAZIONE

D'AREA 1.4.4.

Deve essere rivista nelle sue fondamenta la posizione con cui il Documento Preliminare del PTCP si prefigge di graduare la programmazione delle attuazioni del PSC attraverso una "programmazione pluriennale concentrata" che ha come presupposto la determinazione di soglie quantitative massime per ciascuno dei POC che il Comune realizzerà nell'ambito del PSC. Questa previsione modificherebbe il quadro dei poteri in materia urbanistica stabiliti dalla legge regionale disegnando peraltro un percorso di efficacia improbabile che può rendere più vischiosi i comportamenti di un mercato immobiliare già poco efficiente.

ZOLA PREDO SA- CASAL ECCHI

O

COMPETITIVITA' TERRITORIALE 1.4.4.

Maggiore efficacia deve esserci nel perseguire gli obiettivi di qualità ambientale e nell'attuare interventi per la riduzione della congestione e per la salvaguardia degli spazi non costruiti. Si sostiene, a questo proposito, la scelta dell'integrazione massima delle tecnologie di trasporto per rendere competitivo l'uso del mezzo pubblico e per migliorare il sistema di accessibilità e i movimenti interni all'area metropolitana.

(14)

ENTE TEMA ARGOMENTO CAP. CONTENUTO ZOLA

PREDO SA- CASAL ECCHI

O

CONCERTAZIONE

D'AREA 1.4.4.

La soluzione dei problemi legati al miglioramento complessivo della qualità della vita dei cittadini comportano necessariamente la partecipazione di tutti gli Enti locali coinvolti nell'area vasta. In particolare per affrontare il problema degli spostamenti casa- lavoro e della dotazione di trasporto pubblico è necessario effettuare una riflessione che coinvolga più enti a livello territoriale.

Ugualmente le azioni comuni sono indispensabili per il raggiungimento degli obiettivi di qualità ambientale definiti dall'Unione Europea e internazionale. La gestione di tali problematiche richiede il ricorso ad accordi istituzionali a geometria variabile in funzione della diversa dimensione dei problemi.

RER CONCERTAZIONE

D'AREA 1.4.4. Si chiede di approfondire il collegamento dei tem della programmazione pluriennale concertata con i criteri di sostenibilità territoriale ed ambientale.

Samog gia

SISTEMA

POLICENTRICO 2.

Anche per ragioni ambientali, è necessario orientare le strategie di assetto del territorio al riequilibrio, tra capoluogo e area metropolitana, attraverso un forte decentramento, che deve offrire una pluralità di occasioni di sviluppo per tutto il territorio provinciale, pur nel riconoscimento della presenza di vocazioni diverse delle aree provinciali (aree con una maggiore vocazione ambientale e naturale ed aree con una più forte vocazione insediativa).

Terre Pianura

SISTEMA

POLICENTRICO 2.

Le enunciazioni strategiche indicate nel Documento Preliminare, sono sostanzialmente condivisibili, in particolare l’obiettivo di trasformare la provincia di Bologna in una città grande d’Europa, che si raggiunge anche attraverso un sistema policentrico, l'unico capace di superare le visioni localistiche per una visione globale in cui coordinare le diverse istituzioni, affrontare i problemi in modo unitario, inquadrare le scelte di sviluppo infrastrutturale ed insediativo del PTCP e garantire una migliore qualità della vita.

5 Valli SISTEMA

POLICENTRICO 2.

Perfettamente condivisa è la scelta di uno sviluppo policentrico che armonizzi e valorizzi le diversità delle aree provinciali finalizzato alla costruzione di un un equilibrio plurale, all'interno del quale trovino soluzione anche i più gravi problemi di assetto della città di Bologna.

Imoles e

SISTEMA

POLICENTRICO 2. Si considera corretta la prospettiva di un'area metropolitana policentrica nella quale i diversi ambiti del territorio, che possiedono caratteristiche specifiche, possano e debbano rivestire anche autonome ed ampie funzioni di autogoverno locale.

V. Idice SISTEMA

POLICENTRICO 2.

Si concorda sugli obiettivi generali del PTCP, e si condividono le analisi, i bilanci ed i contenuti riportati; in particolare si concorda sull’obiettivo del consolidamento del sistema insediativo di area vasta servito dalle linee del SFM E dalla rete della grande viabilità.

Terre Pianura

OBIETTIVI GENERALI

SISTEMA

POLICENTRICO 2.

La scelta del policentrismo è intrinsecamente collegata a quella del decentramento che deve avere anche natura programmatica ed amministrativa. Il decentramento deve essere non solo una scelta di fondo ma un sistema di programmi definiti: si deve prevedere una intelaiatura a grandi maglie, basata su alcuni dati definiti (lo sviluppo dei grandi sistemi di mobilità collettiva, l’individuazione e la localizzazione delle infrastrutture di servizi e dei cosiddetti “centri di eccellenza”), all'interno della quale definire i ruoli dei centri urbani e che, tuttavia, consenta una serie di gradi di libertà funzionali e, in molti casi, essenziali per il conseguimento di un maggior equilibrio del territorio.

5 Valli SISTEMA

POLICENTRICO 2.

Nel documento delle valutazioni presentato per la Conferenza del 1 luglio alla volontà dichiarata di affronatre in modo ampio strategie "complesse mutisettoriali ed economicamente sostenute" per le aree montane non trova puntuali e specifici riscontri operativi. Nei diversi temi affrontati è assente un profilo appenninico ed è quindi per questo che la critica si sposta alle priorità di fondo prefigurate per il governo dell'intera area nel prossimo decennio. C'è una debolezza nella proposta da noi condivisa, di un assetto policentrico per la Provincia.

RER SISTEMA

POLICENTRICO 2.

Si ritiene corretto superare effetti negativi introdotti dalla dispersione insediativa con un'organizzazione del territorio policentrica., volta a ridurre il consumo del suolo agricolo dello spazio rurale e razionalizzare e creare economie di scala nell'utilizzo delle infrastrutture esistenti.

ZOLA PREDO SA- CASAL ECCHI

O

SISTEMA

POLICENTRICO 2.1.1. Risulta condivisibile l'aggiornamento del modello di "diffusione concentrata" già proposto dal PTI.

(15)

ENTE TEMA ARGOMENTO CAP. CONTENUTO ZOLA

PREDO SA- CASAL ECCHI

O

POLITICHE DI

TUTELA 2.1.2.

Il processo di creazione di una "diffusione concentrata" deve trovare elementi di forza nella valorizzazione delle componenti paesaggistico-ambientali individuate dal modello di sviluppo della città metropolitana: la quinta collinare, i cunei agricoli periurbani, i varchi e le visuali verso la campagna, i corridoi fluviali, la riserva d'acqua della falda superficiale e profonda.

Reno Gallier

a

ATTUAZIONE DEL PTCP IN RELAZIONE AL PTI

2.1.3.

Si chiede che venga concessa a tutti i Comuni l’opportunità di riferirsi allo strumento tutt’ora vigente (il PTI), per poi iniziare tutti assieme, secondo i tempi che il PTCP fisserà per i Comuni, l’adeguamento alla nuova strumentazione sovraordinata (il PTCP). I temi a cui ci si riferisce sono: 1- aree dismesse; 2- possibilità di sviluppo produttivo sulla direttrice Galliera; 3- nuove polarità urbane (S.Giorgio, Argelato, Bentivogllio)

Terre

Pianura BILANCIO DEL PTI 2.1.3.

L’esperienza del PTI ha dimostrato che l’eccessiva rigidità nella definizione del rango dei centri urbani (ordinatore, integrativo, di base) si è dimostrata del tutto inutile o sostanzialmente controproducente in quanto inidonea a descrivere, a promuovere ed a governare lo sviluppo di una realtà complessa, frutto di decenni di processi socio-economici e di scelte politico-amministrative difficilmente incasellabili.

Alta e Media Valle

del Reno

BILANCIO DEL PTI 2.1.3.

C'è consenso rispetto al bilancio sull'attuazione del PTI, soprattutto in merito al mancato rafforzamento della governance in materia ambientale e alla scarsa realizzazione di grandi progetti sulla viabilità, escluso la variante di Riola della SS 64.

Condividono inoltre la valutazione che viene effettuata sull'evento Bologna 2000 e sulla scelta del decentramento del terziario.

ZOLA PREDO SA- CASAL ECCHI

O

BILANCIO DEL PTI 2.1.3.

Si condivide il bilancio dell'attuazione del PTI. I nodi ancora non risolti sono; la scarsa innovazione del prodotto; la scarsa ricerca di nuovi mercati; la bassa innovazione di infrastrutture e servizi per la logistica; un poco organico sviluppo delle tecnologie della informazione; la debolezza del rapporto tra sistema creditizio e imprese; la crescita del sistema di trasporto pubblico non proporzionata alla dispersione dell'insediamento urbano; l'eccessivo uso del mezzo privato che porta a congestione le arterie infrastrutturali; l'elevato inquinamento acustico ed atmosferico nei territori della conurbazione centrale; la crescita dell'incidentalità stradale; l'aumwnto delle superfici impermeabilizzate e del prelievo da falda che portano a crescita della subsidenza.

Terre Acqua

SISTEMA

POLICENTRICO 2.1.4.

Condivisione degli indirizzi volti a creare un sistema insediativo finalizzato all’equilibrio fra la dispersione sul territorio e la congestione nelle aree centrali, cioè al decentramento sui centri della seconda cintura; vi è condivisione sulla necessità di rimettere in discussione il rapporto fra insediamenti e servizi, sia a rete che puntuali (ridurre i centri urbani sui quali sono possibili politiche espansive, nuove condizioni al riuso del patrimonio edilizio sparso, riqualificazione non più intesa come

"addensamento").

V. Idice OBIETTIVI GENERALI

SISTEMA

POLICENTRICO 2.1.4.

Il piano provinciale dovrebbe con più forza operare affinché il decentramento di funzioni dal capoluogo provinciale non prosegua solo sul tradizionale versante della residenza e delle attività produttive generiche, ma si estenda anche alle attività del campo terziario e direzionale e del sistema dei servizi di interesse generale, sia privati che pubblici, così da accrescere identità e ruolo dei centri urbani costitutivi del sistema metropolitano bolognese, assicurando nel contempo occasioni di decongestionamento del centro capoluogo. Prendendo atto delle oggettive difficoltà di decentramento dei poli funzionali esistenti, si ritiene sia comunque opportuno perseguire in linea generale l’obiettivo del decentramento per nuove funzioni di carattere sovracomunale.

ZOLA PREDO SA- CASAL ECCHI

O

SISTEMA

POLICENTRICO 2.1.4.

Per le parti urbane è necessario innescare un processo di sedimentazione delle aree centrali della città metropolitana (Bologna e prima cintura) favorendo processi di consolidamento delle funzioni rare già insediate, prospettando il riuso verso funzioni terziarie delle parti in via di degrado, sviluppando polarità nella cintura che siano complementari a quelle del capoluogo e dei centri ordinatori (funzioni logistiche) e soprattutto, risolvendo il problema dell'accessibilità e dell'attraversamento del core urbano con sistemi veloci di trasporto collettivo. Ciò che ci si auspica da parte della pianificazione sovraordinata è qundi il più marcato riconoscimento di un sistema di poli decentrati fra essi complementari e non competitivi, ciascuno con le proprie prerogative e nei quali sviluppare servizi ed attrattive diversificate in grado di generare indotti benefici anche per i centri con essi interagenti (evitando un auto-degrado).

(16)

ENTE TEMA ARGOMENTO CAP. CONTENUTO

Terre di Pianura

SISTEMA

POLICENTRICO 2.1.4.

Si ritiene di dover sottolineare come sia mancato un primo momento di confronto politico sulle scelte di fondo e sulle proposte di assetto strategico del territorio. La discussione che si è sviluppata nelle ultime settimane e che riguarda la scelta fra un nuovo accentramento sul capoluogo o il policentrismo metropolitano è fondamentale per il futuro assetto territoriale della provincia. E' opportuno interrogarsi sulle modalità secondo le quali dovrebbe attuarsi il decentramento di funzioni e servizi dal centro verso la parte periferica del sistema. Per evitare di compiere gli errori del passato va prevista, dal punto di vista delle grandi scelte strategiche e programmatiche, un'intelaiatura a grandi maglie, basata su alcuni dati definiti (lo sviluppo dei grandi sistemi di mobilità collettiva, l'individuazione e la localizzazione delle infrastrutture di servizi e dei "centri di eccellenza") che, tuttavia, consenta una serie di gradi di libertà funzionali. Una politica di decentramento urbanistico deve necessariamente fare i conti anche con una politica di decentramento amministrativo.

5 Valli SVILUPPO

SOSTENIBILE 2.2.4.

Richiesta di intergazione degli obiettivi generali di sostenibilità. Le valutazioni sulla compatibilità del sistema socio- economico delineate potrebbero essere più ampie, fino a mettere in discussione il modello generale di “sviluppo” che caratterizza le società capitalistiche mature e che informa buona parte della stessa proposta di PTCP, per una maggiore coerenza con gli obiettivi ispirati alla socialità sostenibile.

Reno Gallier

a

PROGETTUALITA' Si ribadisce la volontà di avviare il confronto con la Provincia per organizzare l'elaborazione di un Piano Strutturale a livello degli otto comuni dell'associazione.

Terre Acqua

OBIETTIVI

GENERALI PROGETTUALITA'

Si chiede che la Provincia cooperi con i comuni per l’individuazione di aree che possano costituire una risorsa strategica per l’intero territorio di Terre d’Acqua. In merito a ciò vanno anche individuate le progettualità che si possono configurare sulle aree nonché le metodologie e i tempi della loro realizzazione.

Bologn

a PTCP

Rispetto a quanto si prefigge il PSC del comune, si ritiene che la struttura del P.T.C.P., così come è delineata dal Documento Preliminare, pare ancora troppo legata ad una visione organica; si auspica la caratterizzazione del piano provinciale come strumento per costruire visioni, fattibilità, bilanci, in una logica di supporto alla rete comunale e in una pratica incrementale e condivisa delle politiche.

(17)

ENTE TEMA ARGOMENTO CAP. CONTENUTO

Samoggi a

ASSETTO

IDROGEOLOGICO A.2.1.

Non è chiaro quanto del contenuto del Piano di Bacino venga assunto dal PTCP. Si evidenzia come, in alcuni casi, il PSAI presenti una evidente discrasia tra la grande scala degli elaborati ed il dettaglio delle prescrizioni normative (con l’individuazione delle “unità non idonee a usi urbanistici” tende a rendere praticamente inedificabili vaste aree territoriali, non facendo

esplicitamente salvi interventi interni al territorio urbanizzato). Si richiede quindi che il PTCP accolga alcune osservazioni sia in merito alla zonizzazione effettuata che al metodo utilizzato per la definizione delle aree, già presentate e non accolte dal PSAI (vedi osservazioni al Quadro Conoscitivo).

Terre Acqua

ASSETTO RETE IDROGRAFICA E

RISCHIO IDRAULICO

A.2.1.

Condividendo gli obiettivi relativi alle risorse naturali e ambientali, si segnala, in merito al rischio idraulico, all’assetto idrologico e subsidenza, una grave assenza di politiche a riguardo per l'area considerata all'interno del bacino del Panaro. Per delineare obiettivi e strategie di intervento realmente proficui è necessaria l'integrazione con i dati relativi al Bacino del Panaro – Po di Volano prima della conclusione della Conferenza e comunque prima dell’adozione del Piano.

PROV.

RA

ASSETTO RETE IDROGRAFICA E

RISCHIO

A.2.1.

Appare evidente la necessità di coordinamento fra le due Province, in termini di obiettivi di qualità delle acque e di salvaguardia dei tratti terminali dei corsi d’acqua che interessano la Provincia di Ravenna (bacino idrografico del fiume Reno) ed in termini di definizione delle norme attuative del Piano.

5 Valli SISTEMA AMBIENTALE

ASSETTO RETE IDROGRAFICA E

RISCHIO IDRAULICO

A.2.1.

Si rimanca la scarsezza di politiche in tema assetto della rete idrogafica. Occorre prevedere azioni incisive e continuative quali:

il "Progetto sperimentale di sistemazione dei rii secondari" in corso di realizzazione in una porzione del territorio della CM, teso soprattutto ad individuare un metodo di intervento per una manutenzione idraulica ed idrogeologica che veda le istituzioni pubbliche ed i privati coinvolti in maniera virtuosa, e il "Piano straordinario di manutenzione di fiumi e torrenti", che segue l’approccio della difesa-attiva.

Terre di Pianura

ASSETTO RETE IDROGRAFICA E

RISCHIO

A.2.1. Il Comune di Granarolo chiede che venga ridotta la fascia di rispetto prevista sullo scolo Zenetta.

Terre di Pianura

ASSETTO RETE IDROGRAFICA E

RISCHIO

A.2.1. Il Comune di Malalbergo chiede una verifica e una revisione dei limiti degli ambiti fluviali del PTPR e del Piano stralcio idraulico sistema Savena e Navile.

ZOLA PREDOS

A- CASALE

CCHIO

ASSETTO RETE IDROGRAFICA E

RISCHIO IDRAULICO

A.2.1. Per quanto riguarda il rischio idraulico di piena si rinvia alle osservazioni formulate dall'Autorità di Bacino.

RER ASSETTO

IDROGEOLOGICO A.2.1. Si apprezza l'impegno di integrare le politiche di difesa dal rischio idraulico con la valorizzazione e la tutela paesaggistica, e si invita a compiere tale adempimento anche per la stabilità dei versanti.

Bologna

ASSETTO RETE IDROGRAFICA E

RISCHIO IDRAULICO

A.2.1.

Per quanto riguarda l'assetto idrogeologico è molto importante per il Comune definire dei criteri di tutela dei corpi idrici superficiali nelle aree urbanizzate, con particolare riferimento all'allungamento dei tempi di corrivazione in caso di eventi meteorici, elemento questo che non rientra fra gli obiettivi elencati dal PTCP e non viene adeguatamente considerato nel quadro conoscitivo presentato. Si sottolinea inoltre che la realizzazione delle vasche di laminazione hanno costi di gestione per la collettività sicuramente non trascurabili, e che il piano stralcio dovrebbe considerare.

5 Valli PROTEZIONE

CIVILE A.2.10. La protezione civile ha un ruolo nevralgico per i territoi montani. Si richiede una definizione più precisa delle competenze e delle politiche dei diversi enti attivi in questo tema (Centri Operativi Misti con comuni capofila, VVFF, P.A.)

Terre Acqua

ASSETTO

IDROGEOLOGICO A.2.2. Condividono politiche di conservazione delle superfici agricole e forestali e interventi volti a contrastare l'erosione diffusa.

ZOLA PREDOS

A- CASALE

CCHIO

ASSETTO

IDROGEOLOGICO A.2.2.

Nel ritenere pienamente condivisibili le valutazioni e le proposte rappresentate nel documento preliminare, si evidenzia la necessità per i Comuni di poter disporre di alcuni margini di flessibilità riguardo all’impostazione del PTCP che, facendo propria la pianificazione di Bacino, spesso non risulta perfettamente calato sulla scala di dettaglio e riferito alle indagini particolari proprie della pianificazione locale.

(18)

ENTE TEMA ARGOMENTO CAP. CONTENUTO

5 Valli ASSETTO

IDROGEOLOGICO A.2.2.

Le valutazioni hanno colto l'importanza da noi attribuita al tema, ciò che manca è il livello a cui dovrebbe situarsi la questione nelle priorità del Piano. La "cura" del territorio non è intesa come condizione strutturale per ogni discoso di sviluppo, come fattore competitivo delarea bolognese, assumendo, in questo modo, le caratteristiche di una "funzione di eccellenza" tutta particolare e di grande interesse, non solo locale. Potrebbe costituire un vero volano attorno cui far ruotare un complesso programma di lavoro.

Eccessivamente difensiva appare il rimando alla legge regionale sulla difesa del suolo presente nelle valutazioni.

5 Valli ASSETTO

IDROGEOLOGICO A.2.3.

Tra gli elementi di debolezza del sistema bolognese, va inserita la tematica della fragilità idrogeologica del territorio montano (e anche di quello di pianura). Le conseguenze di tale inserimento sono assai rilevanti, nel momento in cui si passa dall’analisi al progetto. Per affrontare efficacemente il problema del dissesto idrogeologico, è necessaria la specificazione di una politica complessa che preveda: norme, attori, investimenti, un quadro di riferimento economico, formazione e conoscenza. Si sottolinea la necessità di un raccordo puntuale e ben strutturato fra il PTCP e il Piano Stralcio dell’Autorità di Bacino del Reno.

5 Valli ASSETTO

IDROGEOLOGICO A.2.3. Sono necessari dei finanziamenti per la tutela idrogeologica della montagna.

Autorità di Bacino

ASSETTO

IDROGEOLOGICO A.2.3. Rispetto alle valutazioni prospettate nel documento preliminare si esprime un perfetto accordo in quanto vengono riportati in linea generale gli obiettivi del Piano di Bacino.

Mordan o

QUALITA' E USO DELLA RISORSA

IDRICA

A.2.3.

Si ritiene opportuno inserire nella programmazione prevista il progetto che l'Assessorato all'Agricoltura della Provincia di Bologna, il Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale e le A.M.I., stanno studiando per realizzare una condotta idrica che partendo dal C.E.R. porti l’acqua al territorio posto a sud del comune di Mordano fino al comune di Imola.

Alta e Media Valle del

Reno

QUALITA' E USO DELLA RISORSA

IDRICA

A.2.3.

Per garantire la disponibilità della risorsa idrica e la sua qualità sono in accordo con la gran parte delle politiche azioni di carattere generale delineate nel Ptcp. In particolare condividono le politiche di rinaturalizzazione degli alvei fluviali per aumentare la capacità autodepurativa delle acque e chiedono venga fissato una scadenza per l'adeguamento dell'impiantistica al doppio circuito, con previsioni economiche di incentivazione.

SEABO SISTEMA AMBIENTALE

QUALITA' E USO DELLA RISORSA

IDRICA

A.2.3.

Si ritengono correttamente individuate le criticità dell’approvvigionamento idrico bolognese. E' necessario evidenziare maggiormente la vulnerabilità delle fonti idriche superficiali, rispetto alle quali occorre privilegiare sistemi di adduzione tubati, più sicuri. Si evidenzia la perplessità sulla previsione di una sostanziale stabilità dei fabbisogni fino al 2015, anche in presenza di azioni orientate alla progressiva riduzione delle perdite, altri fattori di carattere socio economico e climatico potranno provocare un aumento dei fabbisogni idrici a livello provinciale. Rispetto alla fase di depurazione delle acque reflue non pare sufficientemente evidenziata la sostanziale saturazione dell’attuale sistema depurativo civile nelle aree dell’hinterland bolognese con presenza diffusa di scarichi industriali in fognatura. Gli ampliamenti degli impianti esistenti consentirebbero unicamente di trattare un aumento di reflui di origine domestica e non l'eventuale ulteriore sviluppo di insediamenti industriali, che dovranno quindi prevedere appositi impianti di trattamento di reflui industriali.

V. Idice

QUALITA' E USO DELLA RISORSA

IDRICA

A.2.3.

In merito alle condizioni idrogeologiche del territorio e alla vulnerabilità dell'acquifero è opportuno che il PTCP sia in grado di graduare il livello di tutela da attuare anche sulla base degli approfondimenti specifici condotti a livello locale, distinguendo aree in cui è possibile la nuova urbanizzazione del territorio ovvero il consolidamento e/o completamento degli insediamenti esistenti. Per esempio, dove i fenomeni di urbanizzazione non rispondono ad un disegno compiuto e coerente con l’organizzazione del territorio creando relitti agricoli non più funzionali alla conduzione dei fondi, è auspicabile consentire un completamento del disegno urbano pur nel rispetto degli indirizzi di tutela dell’acquifero ed una verifica delle condizioni infrastrutturali dei siti.

Alta e Media Valle del

Reno

QUALITA' E USO DELLA RISORSA

IDRICA

A.2.3. Condividono le politiche di regimazione delle acque superficiali e propongono interventi volti alla manutenzione e al risanamento del corso del fiume Reno e dei suoi affluenti.

5 Valli

QUALITA' E USO DELLA RISORSA

IDRICA

A.2.3. Sono necessarie politiche per garantire il minimo deflusso vitale dei fiumi. In montagna sono necessari degli investimenti per il completamento della rete acquedottistica, delle fognature e degli impianti di depurazione.

(19)

ENTE TEMA ARGOMENTO CAP. CONTENUTO Alta e

Media Valle del

Reno

QUALITA' E USO DELLA RISORSA

IDRICA

A.2.3. C'è aperto dissenso rispetto alla realizzazione della condotta di adduzione forzata da Suviana a Lama di Reno. Propongono al contrario la realizzazione dell'invaso di Castrola.

RER

QUALITA' E USO DELLA RISORSA

IDRICA

A.2.3.

L'impianto del documento è condivisibile (a pag 80 va precisata l'approvazione della giunta regionale). Si indica come fondamentale alla qualita e contenimento della risorsa idrica , la realizzazione della centrale di risollevamento posta sulla tangenziale idrica di Seabo.

Samoggi a

RISORSE NATURALI E AMBIENTALI A.2.4.

La qualità ambientale del territorio, la sua potenzialità ricreativa e turistica eno-gastronomica, sono elementi da sostenere e promuovere, anche con la creazione di aree protette nonché di percorsi ed infrastrutture per la loro fruizione. A tal fine, e per favorire lo sviluppo turistico, si ritiene perseguibile l’utilizzo delle aree demaniali a scopi turistici-ricreativi.

Alta e Media Valle del

Reno

RISORSE NATURALI E AMBIENTALI A.2.4.

C'è un'assenso generale. In particolare per il loro territorio pensano occorra puntare su: il sostegno di attività agricole, agrituristiche e forestali e la conversione a colture biologiche con il recupero dei castagneti; la valorizzazione delle aree lungo i corsi d'acqua (rinaturalizzazione delle sponde e delle aree golenali, mantenimento della qualità dell'acqua superficiale, la creazione di corridoi ecologici); il recupero dei siti destinati ad attività estrattive; la sperimentazione di nuove tipologie di attività produttive sostenibili per le aree protette.

Samoggi a

RISORSE NATURALI E AMBIENTALI A.2.4.

In merito agli obiettivi specifici di tutela ed incremento della biodiversità e delle reti ecologiche locali, quale obiettivo comune alle politiche agricole e di tutela ambientale, si richiede una maggiore specificazione delle politiche da promuovere e potenziare. Si suggerisce la creazione di infrastrutture, servizi e strutture ricettive eco-compatibili connesse a tali aree, da realizzarsi con il diretto coinvolgimento della Provincia, anche quale possibile formula di compensazione territoriale.

5 Valli RISORSE NATURALI

E AMBIENTALI A.2.4.

Si lamenta la scarsezza di politiche per la montagna in tema di risorse ambientali. Abbracciando il concetto di tutela attiva, è necessario analizzare meglio il rapporto presenza umana/tutela ambientale, al fine di mettere a punto una sorta Testo Unico con protocolli impegnativi e riferimenti amministrativi certi (SUAP adeguato), che si ispiri ai concetti di semplificazione normativa e burocratica, responsabilità personale, ed incentivo all’associazionismo.

5 Valli SISTEMA AMBIENTALE

RISORSE NATURALI E AMBIENTALI A.2.4.

In tema di aree protette, la legislazione regionale andrebbe rivista in senso sia semplificante, sia responsablizzante verso il basso, per sviluppare una politica non vincolistica, ma ispirata al principio di "compatibilità sostenibili", che sia anche capace di dare una risposta al problema dell'esaurimanto dei finanziamenti europei nel 2006 e a quello della mancanza di forme di governo agronomico attive per gli spazi naturali.

Reno Galliera

RISORSE NATURALI

E AMBIENTALI A.2.4. Si propone di prendere in considerazione la possibilità che il fiume Reno ed i suoi ambiti di tutela, siano inseriti nel PTCP come

"parco fluviale"

Alta e Media Valle del

Reno

RISORSE NATURALI E AMBIENTALI A.2.4.

Chiedono iniziative per promuovere la progettazione e la gestione dell'ambiente fluviale del Reno e i suoi affluenti. In merito alla definizione delle aree protette chiedono un riesame della legislazione regionale in rapporto alla zonizzazione del territorio e alla sua armonizzazione con le altre leggi regionali.

PROV.

RA

RISORSE NATURALI E AMBIENTALI A.2.4.

Il Parco dei Gessi è un’area di confine, a cavallo fra le due Comunità montane Faentina e Imolese, sicuramente di grande pregio sul piano naturalistico e scientifico. La Provincia di Ravenna insieme alla Comunità Montana Faentina e ai Comuni di Casola Valsenio, Riolo Terme e Brisighella ed agli Enti territoriali della Provincia di Bologna ha messo a punto una proposta di perimetrazione e di zonizzazione quale base su cui richiedere alla Regione di predisporre la Legge di istituzione del nuovo Parco.

Ritenendo che tale parco debba avere carattere interprovinciale, si ritiene particolarmente importante che anche il PTCP della Provincia di Bologna si esprima in tal senso (e quindi con una perimetrazione contigua e possibilmente costruita con criteri omogenei) e che, conseguentemente, si rafforzi l'azione congiunta delle due aree territoriale per stringere le consultazioni e concretizzare questo comune obiettivo.

Terre Pianura

RISORSE NATURALI E AMBIENTALI A.2.4.

E' necessario integrare in modo equilibrato la tutela e la conservazione degli aspetti naturalistici con la promozione economica del territorio agricolo realizzando iniziative che vedano coinvolti i diversi soggetti interessati e che si rivolgano ad un pubblico il più ampio possibile. Su questi temi si è concentrato il lavoro della Associazione in questi ultimi mesi prova ne siano i due progetti, sui quali sono confluiti anche finanziamenti pubblici, “Mercato Fuori Porta” e “ Linee guida per la valorizzazione delle aree di valore naturale ed ambientale del territorio rurale attraverso la mitigazione dell’impatto paesaggistico-ambientale delle strutture di servizio delle attività agricole”.

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