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Social networking

Nel documento Fare Open Access e farlo correttamente (pagine 127-131)

Usare i social media per la comunicazione scientifica

2. Quando il social si fa scientifico

2.1. Social networking

Una varietà di siti di social networking vengono utilizzati per le comunicazioni scientifiche: da quelle finalizzate al grande pubblico (ad esempio, Facebo- ok, LinkedIn, Google+) ai siti destinati agli addetti 12 Kaplan, A. M., Haenlein M:, Users of the world, unite! The chal-

lenges and opportunities of Social Media; Business Horizon,;2010;

53( 1): 59-68.

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ai lavori (ad esempio, ResearchGate, Academia.edu, VIVO)

Tra questi siti, Facebook è indubbiamente la piat- taforma più utilizzata. Tale dato non deve sorpren- dere in quanto ad oggi Facebook vanta 1.8 miliardi di utenti attivi almeno una volta al mese13. LinkedIn

è un servizio web di rete sociale, gratuito (con servizi opzionali a pagamento), impiegato principalmente per lo sviluppo di contatti professionali ed è un altro sito di social networking molto utilizzato per gli acca- demici14. Fra i social network maggiormente utilizza-

ti, non può certo mancare una piattaforma come Sli- deshare pensata per la condivisione di presentazioni e documenti simili in cui ogni utente può caricare, pubblicare e consultare slide e presentazioni profes- sionali. Molti ricercatori e studiosi la utilizzano per caricare le proprie presentazione ai convegni dando modo anche a chi non vi era presente, o a chi sempli- cemente vuole rivedersele con calma, di scaricare le slides che spesso sono rilasciate sotto licenza Creati- ve Commons con la possibilità di essere riutilizzate.15

Le motivazioni principali che spingono gli studiosi ad utilizzare i siti di social networking sono fonda- mentalmente il collegamento con altri ricercatori e la possibilità di una maggiore diffusione della ricerca 13 Inoltre, è del 66,1% la percentuale di iscritti che accede a Fa-

cebook quotidianamente , mentre è di 21 milioni il numero di utenti italiani che si connette a Facebook ogni giorno (dati aggiornati al 2016). http://expandedramblings.com/index.php/ by-the-numbers-17-amazing-facebook-stats/

14 Haustein, S., Peters, I., Sugimoto, C. R., Thelwall, M., & La- rivière, V. Tweeting biomedicine: An analysis of tweets and cita-

tions in the biomedical literature, in Journal of the Association for Information Science and Technology; 2014;5(4); 656-669. doi:

10.1002/asi.2310

unita a quella di poter seguire i risultati di altri ricer- catori.

Indubbiamente tra i social network pensati per il mondo della ricerca spiccano ResearchGate ed Aca- demia.edu.

a) Researchgate

ResearchGate.net16 viene definito come una piatta-

forma di rete dedicata a tutte le discipline scientifiche che aiuta a cercare informazioni rilevanti in modo ef- ficiente e veloce. Il progetto, lanciato nel 2008, nasce da un gruppo di scienziati della Harvard University, e presto si è inserito nel contesto della scienza colla- borativa che sempre più si sta sviluppando. All’inter- no di questo che è ormai divenuto un vero e proprio social network, ricercatori e scienziati trovano i mez- zi per caricare pubblicazioni, creare gruppi, costru- ire un profilo personale, archiviare e condividere le proprie pubblicazioni, trovare conferenze e offerte di lavoro, partecipare a gruppi di discussione, fare do- mande e ricerche

La piattaforma offre un accesso gratuito ad applica- zioni Web 2.0, come ad esempio la ricerca semanti- ca attraverso parole chiave, la condivisione di file, la possibilità di rendere disponibili in rete i propri testi, forum, discussioni di gruppo nei Topics. I membri possono creare il proprio blog all’interno del network. Attraverso Similar Abstract Search Engine (SASE) è possibile cercare ricercatori, gruppi, riviste, pubbli- cazioni, discussioni, conferenze e lavori correlati alla parola chiave inserita. Il SASE è stato sviluppato per analizzare una larga fascia di termini controllando 16 Per maggiori dettagli: https://www.researchgate.net/home

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interi abstract all’interno dei migliori database on-li- ne compresi PubMed, CiteSeer, PubMed Central, arXiv. I ricercatori possono inoltre pubblicare il rias- sunto del proprio curriculum vitae e il network, ana- lizzando le informazioni sul profilo di ogni utente, è in grado di suggerire gruppi, altri membri e letture riguardanti i campi d’interesse dell’utente. Sulla piat- taforma i ricercatori possono inserire le proprie pub- blicazioni, le proprie presentazioni, atti di convegni.

b) Academia.edu

Academia.edu17 è anch’esso un sito di social networ-

king gratuito volto alla collaborazione in tutti i campi accademici e della ricerca. Lanciato nel settembre del 2008 è divenuto uno tra i più grandi siti di social network per accademici. Ciascun utente deve costru- ire il suo profilo descrivendo il proprio background accademico e i progetti correnti. Al momento dell’i- scrizione come identificazione è richiesto il settore per poter meglio calibrare i successivi feed associati al proprio campo di ricerca. Gli utenti ricevono una notifica quando gli autori che seguono pubblicano nuovi articoli sul sito; a loro volta, possono quindi condividere tali articoli con altri ricercatori del pro- prio settore. L’obiettivo del servizio è quello di con- tribuire a mantenere i ricercatori collegati tra loro e aiutarli a trovare il materiale maggiormente rilevante per il loro campo di studio in modo da consentire uno scambio di idee e dati che favorisca lo sviluppo e la ricerca scientifica.

Il dominio di primo livello .edu è riservato in gene- rale a enti che si occupano di istruzione e ricerca ed 17 Per maggiori dettagli: www.academia.edu

è gestito dall’associazione noprofit EDUCAUSE. Per poter utilizzare tale dominio è necessario la richie- sta di accredito al Dipartimento dell’istruzione degli USA; e in pratica è oggi usato con poche eccezioni solo da enti statunitensi. Risulta quindi poco chiaro come Academia possa utilizzare questo tipo di domi- nio non potendo vantare tale status.

Academia consente a ogni accademico di avere una pagina web semplice da gestire in cui possono presentarsi e lasciare i propri recapiti, possono inol- tre decidere di uploadare i propri articoli, abstract o presentazioni. La sua vera utilità per un ricercatore risiede nella possibilità di condividere la letteratura secondaria: paper, poster o presentazioni di un con- vegno, dispense didattiche, articoli pubblicati nei me- dia, libri, tesi o capitoli di tesi. 

Nonostante il suo dominio “.edu” possa tratte in inganno, Academia (come d’altronde anche Resear- chGate.net e altre piattaforme simili) rimangono pro- getti a fini commerciali gestiti da aziende.

2.2 Social bookmarking and reference management

Nel documento Fare Open Access e farlo correttamente (pagine 127-131)