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Sociologia Urbana: il modello "Spazio Partecipazione"

2. SCIENZA DELLE RETI COMPLESSE: TEORIE E MODELLI PER

2.2. ALCUNI ESEMPI DI UTILIZZO DEL CONCETTO CLASSICO

2.2.2 Sociologia Urbana: il modello "Spazio Partecipazione"

Il modello “spazio-partecipazione” (Ciaffi, Mela, 2006) rappresenta uno strumento per rappresentare e valutare la qualità delle attività di partecipazione di una società locale nei processi di progettazione dello spazio urbano. La parte concettuale si colloca all’interno del filone di ricerca definito come «sociologia spazialista»59

. Descrizione generale

Il modello “spazio-partecipazione” nasce dalla osservazione incrociata di alcuni elementi ricorrenti riscontrati in numerose esperienze di progettazione e rigenerazione urbana nel contesto europeo.

Comunicazione animazione

empowerment consultazione

Figura 2.2.2_1: le quattro componenti del modello “spazio-partecipazione” (tratto da Ciaffi, Mela, 2006)

All’interno gli autori individuano quattro categorie di azioni attivabili all'interno di una società in base alla declinazione del verbo partecipare in: comunicare; animare; consultare; potenziare i poteri di rappresentazione e la capacità di fare dei cittadini (empowerment).

Tali “dimensioni della partecipazione” si differenziano tra loro in quanto comunicazione ed empowerment richiedono un impegno costante mentre le altre due, animazione e consultazione, dovrebbero essere utilizzate per dare spinta e rilanciare

59 L’approccio sociologico di tipo spazialista tende a rovesciare quello classico considerando i

fenomeni sociali come “[...] combinazione di un insieme di azioni e di esperienze posti in essere dalla combinazione di un insieme di azioni e di esperienze compiute da una molteplicità di attori, individualmente o collettivamente [...] nell’ambito di situazioni ben definite e inevitabilmente connotate da riferimenti spaziali e temporali” (Mela, 2006; p.253)

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continuamente il processo. Esse vengono situate in uno spazio di relazione a cerchi concentrici (figura 2.2.2_2) proprio della letteratura della psicologia di comunità che vede nel cerchio più interno, dove si situano le relazioni dell'intimità familiare descrivibile, lo spazio privato; un cerchio intermedio dove si situano le relazioni di parentela e amicizie, lo spazio pubblico locale; ed, infine, un terzo cerchio esterno ai primi due all’interno del quale si localizzano le relazioni con il “resto del mondo”, lo spazio pubblico sovra-locale. (Ciaffi, Mela, op. cit).

Figura 2.2.2_2: schema a cerchi concentrici del modello “spazio-partecipazione” (tratto da Ciaffi, Mela, 2006)

Il cerchio più interno comprende i luoghi dove si svolge la vita intima dell'individuo (la propria casa, per esempio) ma vengono incluse anche strutture residenziali e semiresidenziali per adulti come comunità di assistenza o di accoglienza. Il cerchio intermedio comprende i luoghi pubblici percepiti come familiari che vengono frequentati regolarmente e che possono essere anche distanti dalla propria abitazione. Il terzo cerchio comprende quegli spazi pubblici conosciuti bene, marginalmente o addirittura sconosciuti e che comunque non sono percepiti come propri o familiari. L’insieme dei luoghi che fanno parte dello spazio esperienziale e di relazione di un individuo dilatano il concetto di locale affrancandolo dal vincolo di prossimità. Ciò significa che è la qualità delle relazioni affettive e di appartenenza di un individuo rispetto ad un luogo che delimitano e danno forma allo spazio del locale e che la qualità delle relazioni non è una variabile strettamente dipendente dalla distanza fisica. (Ciaffi, Mela, op. cit).

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È importante notare come questo modello, mettendo in relazione azione, individui, relazioni sociali e spazio di vita, presenti evidenti punti di connessione con il concetto di città genetica nel suo tentativo di mettere insieme principi di interazione sociale, modificazione dello spazio ed ecologia riconoscendo la città come sistema di scambio e relazione, come “struttura che connette”.

Utilizzo dei grafi per la descrizione delle dinamiche e della struttura organizzativa.

Gli autori non fanno particolare riferimento alle implicazioni che le connessioni e le relazioni tra spazio e individui hanno all’interno dei tre cerchi concentrici. Dunque, pur essendo evidente, non emerge l’aspetto connettivo e reticolare.

a) le 4 attività distribuite nei tre cerchi concentrici (tratto da Ciaffi, Mela, 2006)

b) mix tra le 4 attività della partecipazione (elaborazione originale)

Figura 2.2.2_3: le componenti del modello “spazio-partecipazione”

Inoltre non emerge la relazione specifica tra le quattro categorie di azioni ma esse vengono distribuite nei tre cerchi (figura 2.2.2_3a). anche se presentano per loro natura confini sfumati e la possibilità di potenziarsi a vicenda (figura 2.2.2_3b) e la collocazione di tale mix all’interno del modello andrebbe sicuramente indagato più a fondo.

Commento all’uso delle reti nel caso specifico.

La figura 2.2.2_4 propone una discussione del modello secondo una rappresentazione originale sviluppata per la presente ricerca allo scopo discuterne le potenzialità di sviluppo e di applicazione all’interno di giocosimulazioni urbane.

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a) Luoghi significativi all’interno dello spazio di relazione (elaborazione originale)

b) Le relazioni tra i luoghi significativi modellano lo spazio di relazione e le quattro attività (comunicazione, animazione, consultazione, empowerment) dovrebbero

essere inserite nel contesto specifico (elaborazione originale)

Figura 2.2.2_4 – Spazio di relazione, spazio del locale e attività di partecipazione

In particolare in figura 2.2.2_2a, nelle tre aree concentriche, anziché le attività vengono rappresentati i luoghi in base alla loro importanza per il singolo individuo con aree circolari di diametro differente che in figura 2.2.2_2b vengono connessi tra loro con delle linee di tratto e spessore differente. Tale differenza di rappresentazione simboleggia le diversità di relazioni tra un individuo e luoghi ricadenti nella stessa o nelle differenti aree.

Lo schema reticolare di figura 2.2.2_4b analizzato in base alle teorie e modelli descritti nel paragrafo 2.1 può essere letto come una rete distribuita nella quale alcuni luoghi accentrano più di altri il senso di appartenenza e permettono di attivare delle dinamiche di scambio che tendono a modificare nel tempo la forma stessa dello spazio di relazione personale. Pur non volendo aumentare la

Spazio pubblico sovra locale Spazio privato

Spazio pubblico locale Resto del mondo

Parentela/Amicizie Intimità familiare

Legenda Luoghi Relazioni

Spazio pubblico sovra locale Spazio privato

Spazio pubblico locale Resto del mondo

Parentela/Amicizie Intimità familiare Spazio di relazione

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complessità della rappresentazione grafica si consideri che lo spazio fisico di relazione di un singolo individuo è intersecato da quello di numerosi altri a costituire un combinato complesso all’interno del quale assume rilevanza l’intreccio di relazioni tra individui e spazio .

Lo spazio assume in questo caso la funzione rilevante di risorsa e supporto fisico alle relazioni all’interno del quale attivare i quattro quadranti del modello utilizzando anche delle simulazioni interattive.