Le strutture sanitarie si configurano comunque come sistemi combinati di fattori produttivi finalizzati alla produzione del “bene salute”, nelle quali l’economia sanitaria ha assunto un ruolo sempre più importante per la sostenibilità del sistema.
L’economia sanitaria è: “...in sintesi lo studio di come la società decide cosa, come, per chi, produrre in condizioni di scarsità di risorse”. Costituisce oggi più che mai per tutti i professionisti sanitari uno strumento di analisi indispensabile per comprendere i meccanismi che regolano il funzionamento del sistema sanitario dal punto di vista di un governo clinico e per sviluppare comportamenti responsabili, verso un migliore congruo e trasparente uso delle risorse necessarie per rispondere ai bisogni di salute. In un tale sistema portato a pesare le risorse consumate ed a misurare i risultati conseguiti, appare del tutto innaturale e illogico, che oggi, una Professione, quale quella infermieristica, nell’ambito della propria sfera di competenza ed autonomia professionale, sia volutamente mantenuta in una sorta di “analfabetismo” verso il linguaggio economico, e di fatto impedita a determinare autonomamente gli obiettivi da raggiungere, decidere quale risorse impiegare, e quali strumenti assumere per misurare la complessità assistenziale. La cultura del contenimento dei costi va inserita nella logica complessiva dell’organizzazione, deputata a garantire un bene fondamentale e costituzionalmente tutelato, la salute, per la singola persona e la collettività.
L’assistenza infermieristica è un sistema professionale di produzione di servizi al cliente, sottoposto ai principi della qualità e dell’economicità.
Università degli studi di Firenze Dottorato in Scienze Cliniche – Scienze infermieristiche Sistema di tariffazione della performance infermieristica utilizzando la metodologia ICA
il confronto delle risorse utilizzate rispetto ai risultati conseguiti. Nella logica del confronto tra costi e profitti, risorse e risultati, input ed output ogni prestazione effettuata a favore del cliente deve essere considerata il prodotto finale dell’attività sanitaria, quindi è fondamentale misurare in modo oggettivo la quantità di risorse impiegate (personale e materiale).
Il presupposto teorico e metodologico che deve essere attuato per creare un’analisi economica “infermieristica” è la corretta definizione della domanda e dell’offerta di assistenza infermieristica, che dovrà essere attuata sulla base di modelli validati.
L’attuale sistema di finanziamento nei servizi sanitari come abbiamo visto in questo capitoloè basato sui D.R.G., l’unico criterio di codifica dei clienti sono le patologie, tale sistema impedisce il riconoscimento delle attività infermieristiche direttamente finalizzate alla produzione di servizi verso il cliente e quindi la possibilità di determinare un risultato economico autonomo, al quale attribuire costi e responsabilità specifiche. L’assistenza infermieristica, in accordo all’impostazione dei D.R.G., è da considerarsi un costo in alcuni casi integrato (procedure terapeutiche e diagnostiche) e in altri “aggiunto” al profilo di diagnosi e cura per la patologia (bisogno di autonomia), solo l’attuazione delle attività svolte in risposta a bisogni di assistenza infermieristica richiesti dai clienti può promuovere l’evoluzione del sistema di contabilità del costo dell’assistenza infermieristica.
Il contributo specifico dell’assistenza infermieristica alla promozione, al mantenimento e al recupero della salute dei singoli e della collettività non si esercita solo con l’esecuzione di procedure diagnostiche e terapeutiche, ma attraverso attività finalizzate alla massima autonomia possibile nella soddisfazione, da parte del cliente, dei propri bisogni.
L’offerta di assistenza infermieristica come l’insieme delle prestazioni infermieristiche finalizzate allo sviluppo, alla realizzazione o al ripristino delle condizioni che permettono al cliente di rispondere autonomamente ai propri bisogni. Tale attività rappresenta il focus specifico e “proprio” dell’assistenza infermieristica, orientata da una competenza tecnica di carattere esclusivo e destinata alla risoluzione dei bisogni di assistenza infermieristica, che, nel linguaggio economico, costituiscono la domanda. L’economia infermieristica riconosce sia una produzione di servizi direttamente erogati al cliente, sia una produzione di servizi “aggiuntivi”, destinati indirettamente al
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paziente e direttamente alla richiesta del medico.
La valutazione economica si dovrà avvalere necessariamente di una cartella infermieristica, cioè della fonte informativa che raccoglie la documentazione delle attività pianificate dall’équipe infermieristica e dei protocolli operativi approntati. L’analisi economica richiede, infatti, l’uso sistematico di tecniche e strumenti specifici per la gestione delle informazioni e per la reportistica di rendicontazione delle attività. Immersi in una logica del confronto tra costi e profitti, risorse e valore aggiunto, obiettivi e risultati, input e output, è ormai indispensabile che ogni prestazione effettuata a favore dell’assistito debba essere considerata quale prodotto finale dell’attività sanitaria: rispetto a ciascuna di esse sarà allora possibile misurare in modo oggettivo la quantità di risorse materiali, tecnologiche ed umane impiegate.
L’obiettivo specifico è quello di dimostrare la fattibilità di un possibile sistema di tariffazione a prestazione della funzione infermieristica, validando il presupposto teorico e metodologico di un’analisi economica infermieristica. La carta d’identità professionale è mancante di quell’attributo fondamentale: la visibilità.
La visibilità permette un pieno riconoscimento sociale, professionale ed economico. Avanzare la pretesa di un’analisi economica della funzione infermieristica, significa prescindere dall’aver consolidato quegli attributi di professionalità quali competenza tecnica specifica; autonomia gestionale dalle quali si concretizza una responsabilità economica, ma solo a prescindere da una documentata attività oggettiva misurabile e condivisa. Infatti, l’illustre economista Elio Borgonovi sostiene che: per poter formulare obiettivi relativi al periodo gestionale futuro occorre stabilire cosa si vuole fare, ma soprattutto conoscere quello che si è riusciti a fare nel periodo gestionale precedente, misurare con quali risorse e costi determinando lo scostamento tra obiettivi e risultati.
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