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4. La nascita nel quadro normativo nazionale delle PM

4.3 Visione e iter legislativo

4.3.2 Le spese in R&S e innovazione

Quando si pensa all’innovazione molte volte essa viene associata a quanto fatto nella divisione R&S ma in realtà si tratta di un processo non così lineare e semplice perché essa può dipendere anche da altre fonti ben diverse. Diventa così necessario fare dei brevi approfondimenti per quanto concerne le spese in R&S, comparando quanto detto dalla dottrina con quanto invece troviamo nelle fonti normative che definiscono tali costi. La ricerca sostanzialmente si divide in due rami: ricerca di base o pura e quella applicata. La prima si occupa di affrontare la conoscenza di una tematica o di

62 La normativa utilizza il termine privativa industriale per selezionare solo alcuni dei diritti di

un campo scientifico senza fare delle considerazioni circa gli aspetti commerciali (Schilling, 2007). Tali attività di ricerca vengono svolte oltre che da imprese normalmente di una certa dimensione e con a disposizione ingenti capitali, da laboratori di ricerca, imprese in consorzi, enti di ricerca pubblica o privata (Calcagno, 2000). La ricerca applicata punta alla comprensione di un problema in modo che diventi possibile il soddisfacimento di un bisogno annesso, presentando nella maggior parte dei casi aspetti commerciali (Schilling, 2007).

La circolare 46/E del 13 giugno 2008 dell'agenzia delle Entrate chiarisce che le tipologie di attività di ricerca e sviluppo ammissibili si ottengono mutuando le "Definizioni" recate dal paragrafo 2.2. della disciplina comunitaria in materia di aiuti di Stato a favore di ricerca, sviluppo e innovazione (2006/C 323/01) relative, rispettivamente alla "ricerca fondamentale" (lettera e), "ricerca industriale" (lettera f) e "sviluppo sperimentale" (lettera g).63

In riferimento alla normativa sulle PMI innovative ritengo si trattino di costi “discrezionali” la cui qualificazione è rimessa essenzialmente ad un giudizio

63 e) Ricerca fondamentale: lavori sperimentali o teorici svolti soprattutto per acquisire nuove

conoscenze sui fondamenti di fenomeni e di fatti osservabili, senza che siano previste applicazioni o utilizzazioni pratiche dirette.

f) Ricerca industriale: ricerca pianificata o indagini critiche miranti ad acquisire nuove conoscenze, da utilizzare per mettere a punto nuovi prodotti, processi o servizi o permettere un notevole miglioramento dei prodotti, processi o servizi esistenti. Comprende la creazione di componenti di sistemi complessi necessaria per la ricerca industriale, in particolare per la validazione di tecnologie generiche, ad esclusione dei prototipi di cui alla lettera g;

g) Sviluppo sperimentale: acquisizione, combinazione, strutturazione e utilizzo delle conoscenze e capacità esistenti di natura scientifica, tecnologica, commerciale e altro, allo scopo di produrre piani, progetti o disegni per prodotti, processi o servizi nuovi, modificati o migliorati. Può trattarsi anche di altre attività destinate alla definizione concettuale, alla pianificazione e alla documentazione concernenti nuovi prodotti, processi e servizi. Tali attività possono comprendere l'elaborazione di progetti, disegni, piani e altra documentazione, purché non siano destinati a uso commerciale.

Rientra nello sviluppo sperimentale la realizzazione di prototipi utilizzabili per scopi commerciali e di progetti pilota destinati a esperimenti tecnologici e/o commerciali, quando il prototipo è necessariamente il prodotto commerciale finale e il suo costo di fabbricazione è troppo elevato per poterlo usare soltanto a fini di dimostrazione e di convalida. L'eventuale, ulteriore sfruttamento di progetti di dimostrazione o di progetti pilota a scopo commerciale comporta la deduzione dei redditi così generati dai costi ammissibili.

personale del management. La nuova normativa fornisce qualche indicazione in merito, disponendo che le spese per l'acquisto e la locazione di beni immobili non si considerano spese in ricerca e sviluppo, mentre sarebbero qualificabili come tali:64

 le spese relative allo sviluppo precompetitivo e competitivo (sperimentazione,

prototipazione e sviluppo del business plan);

 i costi lordi di personale interno e consulenti esterni impiegati nelle attività di

ricerca e sviluppo, “inclusi soci ed amministratori”;

 le spese legali per la registrazione e protezione di proprietà intellettuale, termini

e licenze d'uso.

Per quanto non espressamente previsto, la normativa rinvia ai principi contabili e più precisamente nel documento n. 24, «Immobilizzazioni immateriali» l'Organismo Italiano di contabilità distingue tra:

 ricerca di base, definita come quell'assieme di studi, esperimenti, indagini e ricerche che non hanno una finalità definita con precisione, ma di utilità generica all'impresa;

 ricerca applicata o finalizzata ad uno specifico prodotto o processo produttivo, consistente nell'assieme di studi, esperimenti, indagini e ricerche che si riferiscono direttamente alla possibilità ed utilità di realizzare uno specifico progetto;

 sviluppo, ovverosia l'applicazione dei risultati della ricerca o di altre conoscenze possedute o acquisite in un progetto o programma per la produzione di materiali, strumenti, prodotti, processi, sistemi o servizi nuovi o sostanzialmente migliorati, prima dell'inizio della produzione commerciale o dell'utilizzazione.

Un buon punto di partenza per incrementare il legame tra le università e il mondo imprenditoriale è ammettere di come le università siano attive sul fronte della ricerca e dall’altra parte del bisogno sempre maggiore che le imprese hanno di fare ricerca.

64A. VERNA, G. BATTAGLIA, L. GAMBINI e D. MORELLI, Definizione di start up innovative e

novità societarie, 2013. Documento disponibile a questo link: http://www.portolano.it/wpcontent/uploads/2013/02/Definizione-di-start-up-innovativa-e-novità- societarie1.pdf

I technology-transfer office istituiti in molte università per facilitare proprio queste collaborazioni e il trasferimento tecnologico, testimoniano il fatto che la ricerca pubblica avrà un ruolo di rilievo nella creazione di parchi scientifici, insieme anche a incubatori d’impresa e piani di finanziamento. Sono altrettanto funzionali le azioni che organizzazioni no-profit, istituti di ricerca privati e pubblici, associazioni di tipo tecnico o professionale esercitano nel contribuire alla R&S, o all’interno degli stessi organismi oppure fornendo capitale a suddette iniziative.

Figura 16 Il sistema delle fonti d'innovazione di Schilling

Fonte: Il sistema delle fonti d’innovazione Schilling (Schilling, 2007)