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Lo sport come strumento di sviluppo Analisi degli impatti positivi e

I. SPORT E TURISMO IL FENOMENO

I.6. Il turismo sportivo: un'attrazione per gestire le stagionalità

1.7. Lo sport come strumento di sviluppo Analisi degli impatti positivi e

James Higham, nel suo Commentary — Sport as an Avenue of Tourism Development: An

Analysis of the Positive and Negative Impacts of Sport Tourism (Higham, 1999) analizza

alcuni degli aspetti positivi o negativi che possono nascere dal turismo sportivo. I giochi olimpici illustrano in modo efficace i potenziali impatti negativi che possono verificarsi in una destinazione che si trova ad ospitare un mega evento sportivo. Infatti, ci sono stati dei casi eclatanti nella storia dove processi politici hanno preso vita all'interno del movimento olimpico. In particolare sotto la presidenza di Juan Antonio Samaranch (1980-2001) del CIO (Comitato Internazionale Olimpico). Nel corso del proprio mandato, Samaranch è stato criticato per aver attuato una eccessiva commercializzazione dei giochi olimpici e per aver aperto le porte allo sport professionistico. Da presidente del CIO avrebbe avuto innumerevoli e immotivati privilegi. Ad esempio, per 20 anni visse nella suite di uno dei migliori alberghi di Losanna19. Il più grande scandalo che lo coinvolge è stato quello riguardante l'assegnazione dei XIX Giochi olimpici invernali alla città di Salt Lake City, avvenuta principalmente per

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mezzo di tangenti. In seguito a ciò, il CIO espulse i propri membri corrotti. Samaranch reagì scusandosi di fronte al mondo e riformando il sistema di selezione delle città, togliendo la responsabilità della scelta al CIO per consegnarla ad una apposita commissione elettiva. Questa è composta da otto membri del CIO eletti dal congresso, tre atleti nominati dalla commissione atleti, un rappresentante delle federazioni invernali, un delegato dei comitati olimpici, il decano CIO e il presidente della commissione di valutazione.

Il caso di Samaranch conferma che gli eventi possono essere utilizzati per ambizioni politiche personali (Higham, 1999).

I Giochi Olimpici sono un evento sportivo senza eguali, ma molti dei punti sollevati da Higham in riferimento alle Olimpiadi sono trasferibili ad altri tipi di eventi sportivi.

Jennings (Jennings, 1996) si riferisce ai membri del CIO come "scrocconi seriali", tanto è alto il livello di corruzione nella scelta fra le città candidate ad ospitare i Giochi Olimpici: mazzette, viaggi in prima classe, regali, carte di credito per i familiari dei membri del CIO, escort, servono alle città candidate per far muovere l'ago della bilancia a proprio favore. Samaranch è descritto da Jennings (Jennings, 1996) come il Casanova del CIO, che visita le città candidate a spese dei contribuenti locali, ingannando tutti e convincendo nessuno al suono di "questa città, per ora, è quella che ha fatto l'offerta più forte".

Una conseguenza dello stile imposto da Samaranch, composto dal grosso peso attribuito agli sponsor e all'aumento delle tipologie di sport diventati olimpici, è il fatto che le città che si candidano ad ospitare i giochi sono facilmente a corto di infrastrutture. Se la maggior parte delle città ormai è facilmente dotata di stadi per il calcio, palazzetti per il basket e la pallavolo, piscine e campi da tennis, piste d'atletica, non si può dire lo stesso per le infrastrutture necessarie alla pratica dei cosiddetti sport minori: canoa e kayak, badminton, ciclismo su pista, golf, salto con gli sci, baseball, arrampicata, skateboard, curling.

Emerge così che gli interessi politici ed economici associati con le Olimpiadi (o con altri eventi sportivi di larga scala come i mondiali), disegnano l'immagine delle città che le ospita. Questi giochi politici erodono lo spirito olimpico che caratterizza i giochi sportivi. E, come una malattia, si insinua all'interno delle città ospitanti i giochi.

Molte città sono state scelte per ospitare i giochi in base a quanto erano capaci di offrire in più rispetto le altre concorrenti. Queste scelte sono state prese sulla pelle dei cittadini che si trovavano a pagarne le spese, non solo dal punto di vista economico. In più occasioni, i cittadini hanno visto repressi con la forza i propri diritti: si pensi a Città del Messico (1968), Seoul (1988), Pechino (2000) o i più recenti giochi in Brasile a Rio de Janeiro. Questi casi

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sono statti caratterizzati dalla soppressione dei diritti umani e dalla morte di molti dei residenti ospitanti (Jennings, 1996).

Il movimento olimpico si è svenduto agli interessi commerciali, influenzando negativamente: la cultura della Fiamma Olimpica (sponsorizzata dalla Coca Cola), l'attendibilità del test anti droga (i record del mondo sono ottimi per finanziare il giro d'affari olimpico) e la copertura dei test antidoping positivi (che danneggiano gli sponsor e gli interessi commerciali annessi). Queste considerazioni portano Jennings alla conclusione che i benefici associati ai giochi olimpici non ricadono sulle città ospitanti ma piuttosto su chi ne detiene gli interessi internazionali politici e commerciali. Il processo di selezione della destinazione ospitante i Giochi è quindi descritto come un mezzo efficace per il trasferimento di denaro da casse pubbliche a tasche private.

In questo modo si chiamano in discussione le opportunità che gli eventi sportivi possono generare, in termini di flussi turistici e di sviluppo economico. Se da un lato il potenziale turistico delle Olimpiadi e di altri eventi sportivi su larga scala è potenzialmente considerevole, bisogna piuttosto chiedersi: "cui prodest?" e pensare a chi possa giovare investire nello sviluppo delle città che possono ospitare i Giochi.

Il processo di selezione della città organizzatrice di eventi sportivi ricorrenti, come le Olimpiadi o i giochi del Commonwealth, rappresenta un'importante spesa pubblica suscettibile a fenomeni di corruzione (mazzette o tangenti, sia dal punto di vista commerciale che politico), come confermato in precedenza (Jennings, 1996). Questa situazione di mega- eventi sportivi globali è in netto contrasto con quella degli eventi sportivi di scala minore. Lo sviluppo degli eventi sportivi fa emergere alcuni problemi: l'importanza della dimensione degli eventi, la capacità della città di ospitarli, la presenza di infrastrutture adeguate, la capacità degli impianti presenti. I benefici economici degli sviluppi infrastrutturali necessari su larga scala maturano sul settore privato; in questo modo i mega eventi difficilmente portano opportunità economiche vantaggiose alla comunità residente che li ospita. L'eredità dei mega-eventi spesso consiste in infrastrutture costose e sottoutilizzate e in debiti finanziari loro collegati.

Si pensi ad esempio alla Città dello Sport di Roma. Progettata inizialmente dall'architetto spagnolo Santiago Calatrava nell'area dell'Università degli Studi di Roma Tor Vergata, è un'opera incompiuta che ha visto il proprio progetto cambiare ed adattarsi a seconda dei gusti di chi era al comando, senza logica. Il suo progetto è stato pensato inizialmente per i Mondiali di nuoto del 2009, ma è stato adattato per tentare di candidare la capitale alle Olimpiadi del

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2016 e in seguito per quelle del 2020. Sono stati spesi 400 milioni di euro20. Del progetto è stata realizzata la struttura di uno stadio del nuoto la cui copertura costituisce una caratteristica vela "a pinna di squalo" visibile anche da grande distanza (che gli ha meritato il soprannome di Vela di Calatrava), e la struttura di base di un altro palazzetto per il basket e la pallavolo. È ferma la realizzazione del parcheggio e della copertura a cupola di uno dei due palazzi.

La Città dello Sport di Tor Vergata non è stata completata in tempo, e i mondiali di nuoto sono stati organizzati nelle strutture del Foro Italico. Queste, già esistenti ed operative, sono state realizzate tra il 1927 e il 1932 e hanno già ospitato i recenti Mondiali di nuoto del 1994. Si può lecitamente ipotizzare che a 15 anni di distanza le strutture non avessero bisogno di grandi interventi di manutenzione. In conclusione, non c'era bisogno di nuove strutture: ma ciò nonostante è evidente ci fosse spazio per nuove speculazioni edilizie.

Se può essere corretto affermare che i grandi eventi lasciano spazio a fenomeni di corruzione e di speculazione edilizia, non è invece corretto affermare che tutti i grandi eventi portino agli stessi risultati. Ogni caso merita di essere analizzato senza generalizzare.

Figura XI. La piscina olimpionica della Città dello Sport di Tor Vergata a Roma con la copertura realizzata da Calatrava. Fonte: spreafotografia.it/portfoliofull-4991-vela-di-calatrava-citt-dello-sport.html.

20 ilfattoquotidiano.it/2013/11/26/roma-la-citta-dello-sport-di-tor-vergata-unincompiuta-da-600-milioni-di-

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Figura XII. Il palazzatto dello sport della Città dello Sport di Tor Vergata a Roma. In secondo piano, la copertura "a pinna di squalo" di Calatrava. Fonte: ppan.it/stories/calatrava-tor-vergata-viaggio-nel-cantiere-dimenticato-anni/