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Dati inerenti all’interazione del Fondo con nuove imprese e startup innovative

CAPITOLO IV - Esiti della funzione di garanzia nel lungo periodo ed effetto

8. Dati inerenti all’interazione del Fondo con nuove imprese e startup innovative

ministeriale prende in esame i dati relativi al periodo 2012-2018.

Relativamente alla prima tipologia – “nuove imprese” – il volume delle operazioni, dei finanziamenti e delle garanzie concesse è cresciuto negli anni 2015-2016, per registrare, poi, una sensibile contrazione nel biennio 2017-2018. Nel 2018 sono state rilevate 13.304 operazioni, con un incremento, dell’1,4% rispetto al 2017 e una notevole riduzione (-12,3%) rispetto al 2016.

Le cifre inerenti alle garanzie concesse – circa 570 milioni – hanno registrato nel 2018 una fortissima flessione rispetto al 2016 (quasi – 28%) e sono, invece, leggermente aumentate, nel raffronto con quelle del 2017 (+1%).

Nei sei anni di osservazione i finanziamenti si riducono del 28,9%, le garanzie dell’11,4% e il numero delle operazioni del 2% circa.

Gli importi medi garantiti nel tempo, tra il 2012 e il 2018, registrano una diminuzione del 27,2% (da 101.000 euro a 73.000 euro).

Con riferimento, invece, alle nuove imprese innovative, il DL 18 ottobre 2012 n.179 (Decreto Crescita 2.0) prevede l’accesso gratuito e diretto alla garanzia del Fondo, per le startup innovative e per gli incubatori certificati, ai fini di agevolare per questi

nuovi soggetti del sistema produttivo l’accesso al mercato del credito. Il Fondo può ora rappresentare, quindi, anche per queste forme innovative di impresa, un volano per la crescita e lo sviluppo, attraverso una procedura di concessione della garanzia sensibilmente semplificata.

Si evidenzia un costante aumento delle operazioni, del volume dei finanziamenti e degli importi garantiti. Nel periodo indicato, secondo quanto esposto nella citata Relazione ministeriale “i finanziamenti totali sono stati pari a più di 1,2 miliardi di euro con un importo garantito di quasi 998,1 milioni di euro (in ottica aggregata la garanzia del Fondo ha coperto il 78,4% dei finanziamenti concessi)”.

Si rileva, nel 2018, un ulteriore incremento dei finanziamenti garantiti (352 milioni circa) e l’importo garantito integra i 275,9 milioni circa.

CAPITOLO V

DATI AGGIORNATI AGLI ANNI 2019-2020

In base a quanto riferito dalla competente Amministrazione, dall’inizio dell’operatività (01/01/2000) e fino al 31/12/2019 il numero delle operazioni accolte è stato di 1.002.430, per un importo finanziato pari a € 152,5 miliardi e per un importo massimo garantito pari a € 97,3 miliardi.

Dal 1° gennaio al 30 giugno 2020 le domande accolte sono state 758.205, per un importo finanziato pari a €. 38.483 milioni e per un importo garantito di €. 33.791 milioni.

Grafico n. 4 – Operatività del Fondo di garanzia (2000-2019)

Fonte: Elaborazione Cdc su dati forniti dal Mise

Dal 2009, sempre secondo quanto riferito dall’Amministrazione, è stata rilevata una crescita significativa del Fondo, in termini di numeri e di volumi, evidenziando, fino al 2016, variazioni percentuali medie annue a due cifre.

I dati riportati nei seguenti grafici sono riferiti, rispettivamente, alle operazioni accolte, all’importo finanziato e all’importo garantito nel periodo 2000 – 2019.

Grafico 5 – N. Operazioni accolte 2000-2019

1.060 1.611 2.132 3.846 5.663 6.525 8.656 12.939 13.948 24.602 50.070 55.200 61.413 77.229 86.230 102.608 114.473 119.901 129.370 124.954

0 50.000 100.000 150.000

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 N° Operazioni accolte

Fonte: Elaborazione Corte dei conti su dati forniti dall’Amministrazione

Grafico 6 – Importo massimo garantito 2000-2019

Fonte: Elaborazione Corte dei conti su dati forniti dall’Amministrazione

Grafico 7 – Importo finanziato 2000-2019

Fonte: Elaborazione Corte dei conti su dati forniti dall’Amministrazione

Nel 2019, a seguito delle nuove disposizioni operative, in attuazione della riforma del Fondo di garanzia (ai sensi del decreto interministeriale del 6 marzo 2017), si è assistito ad un rallentamento rispetto al 2018, rilevato fino al mese di giugno 2019.

Dal mese di luglio 2019 ha avuto inizio un recupero in linea con il 2018. A fine 2019 si rileva, rispetto all’anno precedente, un incremento dell’importo finanziato (+0,9%) ed una lieve riduzione del numero di operazioni e dell’importo massimo garantito (rispettivamente del -3,4% e del -2,2%). La riduzione dell’importo massimo garantito - sempre secondo quanto riferito dall’Amministrazione - può ritenersi un effetto della riorganizzazione delle misure di copertura e della revisione dell’importo massimo garantito poste in essere con la riforma del Fondo. La percentuale media garantita è passata dal 70,8% (nel periodo 1° gennaio 2000 – 31 dicembre 2019) al 65,6% (operazioni presentate dal 15 marzo 2019 e accolte al 31 dicembre 2019), con conseguente incremento dell’effetto leva prospettico rispetto al dato storico.

I dati riportati nei seguenti grafici sono riferiti, rispettivamente alla dinamica mensile relativa a domande accolte, importo finanziato e garantito ante e post riforma con un confronto alle annualità 2018 e 2019.

Grafico 8 – N. Operazioni accolte 2018-2019

Fonte: Elaborazione Corte dei conti su dati forniti dall’Amministrazione

Grafico 9 – Importo finanziato 2018-2019

Fonte: Elaborazione Corte dei conti su dati forniti dall’Amministrazione

Grafico 10 – Importo garantito 2018-2019

Fonte: Elaborazione Corte dei conti su dati forniti dall’Amministrazione

Dai dati più recenti, relativi al periodo 17 marzo – 23 ottobre 2020 risultano:

- Domande pervenute n. 1.191.355

- Finanziamenti richiesti 95.413.206.368 euro di cui operazioni fino a 30 mila euro

- Domande pervenute n. 952.370

- Finanziamenti richiesti 18.664.792.331 euro.

Secondo quanto riferisce l’Amministrazione, con riferimento all’effetto moltiplicatore del Fondo, nel periodo intercorso tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2019 (come si evince con maggiore precisione dallo specchietto che segue), risultano, alla data del 31 dicembre 2019, circa 36,9 miliardi di finanziamenti sull’operatività storica loan by loan, per un importo garantito in essere pari a poco più di 26,1 miliardi. Gli accantonamenti ammontano a poco meno di 2,8 miliardi (percentuale media pari al 10,3%), mentre la percentuale della copertura a garanzia integra il 70,8% sull’intera operatività del Fondo.

Tabella n. 14 – Finanziamenti periodo: 1° gennaio 2000 – 31 dicembre 2019

Importo accantonato in essere singole operazioni ( c ) 2.789.927.960,53 Fondo accantonamento supplementare totale Sezioni/Riserve (d) 7.626.798,43

% media accantonata 10,7%

Moltiplicatore sul finanziato (a/(c+d)) 13,2

Moltiplicatore sul garantito (b/(c+d)) 9,3

Fonte: Elaborazione Corte dei conti su dati forniti dall’Amministrazione

Il moltiplicatore sul finanziato è pari a 13,2X. Con un euro di dotazione sono, dunque, attivabili 13,2 euro di finanziamenti a favore delle imprese.

Il moltiplicatore sul garantito è invece pari a 9,3X (un euro di dotazione del Fondo consente, dunque, di attivare circa 9,3 euro di garanzia).

Con riferimento alle sole operazioni ammesse a seguito della riforma del Fondo, si rileva un aumento dell’effetto moltiplicatore, in ragione della riorganizzazione delle misure di copertura vigenti dal 15 marzo 2019. In particolare, per le operazioni ammesse post riforma, i finanziamenti in essere sull’operatività loan by loan sono pari a € 11,2 miliardi, per un importo garantito in essere pari a € 7,3 miliardi. L’importo accantonato in essere è pari a € 800,0 milioni (percentuale media di accantonamento pari al 10,9%), per una percentuale media di copertura pari al 65,6%. A normativa vigente il moltiplicatore sul finanziato risulta superiore all’operatività storica, attestandosi sul 13,9X, mentre il moltiplicatore sul garantito evidenzia una lieve diminuzione in ragione del Fondo accantonamento supplementare delle singole riserve e sezione del Fondo entrato a regime il 15 marzo 2019 nel rispetto di quanto disposto dal comma 3, dell’art. 11 del decreto di riforma.

Tabella n. 15 – Finanziamenti periodo: 15 marzo – 31 dicembre 2019

Periodo 15 marzo - 31 dicembre 2019

Finanziamenti in essere (a) 11.208.099.108,87

Importo garantito in essere (b) 7.348.521.921,91

% media garantita 65,6%

Importo accantonato in essere singole operazioni ( c ) 799.941.409,75 Fondo accantonamento supplementare totale Sezioni/Riserve (d) 7.626.798,43

% media accantonata 10,9%

Moltiplicatore sul finanziato (a/(c+d)) 13,9

Moltiplicatore sul garantito (b/(c+d)) 9,1

Fonte: Elaborazione Corte dei conti su dati forniti dall’Amministrazione

Per quanto riguarda le giacenze, riporto di seguito i dati dell’ultimo triennio:

- 2017 – € 5.491.282.236,16 - 2018 – € 5.299.045.398,19 - 2019 – € 6.365.577.931,33

Al 30 settembre 2020 la giacenza è pari a € 13.549.864.483,63.

CAPITOLO VI

ATTIVITA’ DI GESTIONE E RECUPERO DEI CREDITI PUBBLICI

1. Recupero crediti pubblici

Nei casi in cui è chiamato a corrispondere l’importo garantito ai soggetti richiedenti, il Fondo si surroga ex lege (artt. 1203 e 1204 c.c. e dell’art. 2 co. 4 del D.M.

del 20 giugno 2005) in tutti i diritti spettanti al soggetto finanziatore comprese le eventuali altre garanzie reali e personali che assistevano il credito garantito.

Il credito del Fondo è assistito da privilegio generale, in virtù di espressa disposizione legislativa, ex art. 8-bis del decreto legge 24 gennaio 2015 n. 3, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2015, n. 33 (in S.O. n.15, allegato alla G.U. 25 marzo 2015, n. 70) 15.

Nello svolgimento delle procedure di recupero del credito per conto del Fondo il Gestore si avvale (art. 9, comma 5, del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 123) della procedura esattoriale di cui all'art. 67 del decreto del Presidente della Repubblica 28 gennaio 1988, n. 43, così come sostituita dall'art. 17 del decreto legislativo 26 febbraio 1999, n. 46".

Si procede, inoltre, alla verifica di eventuali adempimenti spontanei dei debitori.

In caso positivo, si procede alla riconciliazione degli incassi dei recuperi di tale natura.

Vengono, altresì, esaminate eventuali proposte di sistemazione transattiva del credito del Fondo, formulate dall’impresa debitrice, valutandone la convenienza economica.

15 [c. 8-bis] “Il diritto alla restituzione, nei confronti del beneficiario finale e dei terzi prestatori di garanzie, delle somme liquidate a titolo di perdite dal Fondo di garanzia di cui all'articolo 2, comma 100, lettera a), della legge 23 dicembre 1996, n. 662, costituisce credito privilegiato e prevale su ogni altro diritto di prelazione, da qualsiasi causa derivante, ad eccezione del privilegio per spese di giustizia e di quelli previsti dall'articolo 2751-bis del codice civile, fatti salvi i precedenti diritti di prelazione spettanti a terzi. La costituzione e l'efficacia del privilegio non sono subordinate al consenso delle parti. Al recupero del predetto credito si procede mediante iscrizione a ruolo, ai sensi dell'articolo 17 del decreto legislativo 26 febbraio 1999, n. 46, e successive modificazioni”.

Nel caso sia fatta opposizione alla procedura esattoriale, una volta pervenuto alla conclusione il procedimento giudiziario, il Gestore provvede alla definitiva iscrizione o discarico del ruolo esattoriale. In caso di soccombenza del Fondo viene liquidata la perdita e il Fondo rendiconterà le commissioni richieste dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione, per le attività esecutive poste in essere dalla stessa.

2. Operazioni in sofferenza

Sono quelle operazioni per le quali è stato attivato il Fondo.

Nel periodo di monitoraggio si annoverano 31.939 operazioni in sofferenza, di cui 5.714 nel 2018, con un incremento del 41,8% rispetto all’anno precedente. Limitando l’osservazione all’anno 2018, si riscontra un numero maggiore di operazioni in garanzia diretta in condizione di sofferenza (4.279), rispetto a quelle in controgaranzia (1.435).

Anche considerando l’intero arco temporale 2012-2018, le operazioni in garanzia diretta evidenziano un tasso di sofferenza superiore a quello inerente alle operazioni in controgaranzia (2,7% contro 1,9%) e, sul totale delle operazioni in sofferenza, quelle relative alla categoria delle micro imprese rappresentano circa il 54,7%, mentre quelle che investono l’insieme delle piccole e delle micro integrano oltre l’88,8%.

Riguardo invece alle medie imprese, si registrano 3.560 operazioni in sofferenza, circa l’11,1% del totale.

Sempre nella fase temporale presa in esame, i settori in cui si registrano le più elevate percentuali di operazioni in sofferenza sono quelli del commercio (44% del totale) e dell’industria (41,8%). Nel settore dei servizi si registra, invece, il 13,9% delle operazioni in sofferenza, rispetto al totale. Nell’Italia Meridionale si registra il più elevato numero di operazioni in sofferenza, rapportato al numero delle operazioni accolte in ciascuna area geografica, (5,9% contro il 4,1% delle regioni del nord). Nelle regioni del centro, invece, viene rilevata una minore esposizione (3,8%). L’area settentrionale, tuttavia, nel 2018 registra la più alta percentuale di sofferenze (41,35%

del totale).

Nel periodo 2012 - 2018, si evidenzia una certa stabilità nel livello delle operazioni entrate in sofferenza, con un valore massimo toccato nel 2014 (6,7% del totale). Tra il 2015 e il 2017 si registra una progressiva riduzione della percentuale, ma, nel corso del 2018, rileviamo un incremento, toccando il 4,4% del totale.

Grafico n. 11 – Dinamica delle operazioni accolte in bonis e in sofferenza

Fonte: Elaborazione Cdc su dati forniti dal Mise

3. Escussioni

In caso di inadempimento da parte dell’impresa beneficiaria del finanziamento garantito, i soggetti richiedenti (i soggetti finanziatori o i soggetti garanti che richiedono la garanzia) possono chiedere l’escussione della garanzia tramite il Portale FDG. La richiesta di escussione deve essere inviata dal soggetto richiedente al Gestore, nei termini previsti.

Il Gestore propone al Consiglio di Gestione la liquidazione dell’importo garantito.

Se il Consiglio concorda, delibera il versamento della liquidazione.

Ai fini della richiesta di escussione deve essere avviata, nei confronti dell’impresa beneficiaria della garanzia, la procedura di recupero delle somme non rimborsate.

La proposta di liquidazione formulata al Consiglio dal Gestore presuppone l’avvenuta comunicazione al Gestore stesso dell’avvio della citata procedura di

recupero, nei termini previsti.

Ulteriori requisiti richiesti, affinché il Gestore possa proporre la liquidazione, sono la ricezione nei termini previsti della documentazione completa inviata dal richiedente e, sulla base delle risultanze dell’istruttoria, la non difformità della stessa, rispetto alla normativa di riferimento.

Qualora dall’istruttoria stessa emergano elementi di difformità, rispetto alle disposizioni operative, il Gestore avvia il procedimento di inefficacia della garanzia e/o la revoca della concessione della stessa, ammettendo l’intermediario al contraddittorio. In conclusione di tale procedimento, il Consiglio di Gestione, su proposta del Gestore, delibera, con provvedimento motivato, o l’inefficacia della garanzia, o l’archiviazione del procedimento stesso, confermando la garanzia e la liquidazione dell’importo garantito.

Nel quadriennio 2016-2019 i tassi medi di escussione risultano sostanzialmente stabili, con percentuali tra il 4% e il 4,3% rispetto al numero di operazioni complessive, tra il 5% e il 4,8% rispetto all’importo finanziato e tra il 4,4% e il 3,8%

relativamente all’importo massimo garantito.

Grafico n. 12 – Tasso di escussione in termini di n. operazioni

Fonte: Elaborazione Cdc su dati forniti dal Mise

Grafico n. 13 – Tasso di escussione in termini di importo finanziario

Fonte: Elaborazione Cdc su dati forniti dal Mise

Grafico n. 14 – Tasso di escussione in termini di importo garantito

Fonte: Elaborazione Cdc su dati forniti dal Mise

A partire dall’inizio dell’operatività del Fondo (1° gennaio 2000) e fino al 31 dicembre 2019, le operazioni per le quali i soggetti richiedenti hanno presentato richiesta di escussione della garanzia sono stati 42.822, per un importo finanziato originario, pari a €. 7,4 miliardi, e un importo massimo garantito originario, pari a €.

4,5 miliardi.

Nel 2019 sono pervenute 7.288 richieste di escussione della garanzia, per un importo massimo garantito originario pari a € 688,1 milioni e per un importo liquidabile alla data di escussione della garanzia pari a € 475,8 milioni (pari al 69,15%

dell’importo originario).

Sempre nel 2019, è stata deliberata la liquidazione della perdita e/o dell’acconto per 7.959 operazioni, per un importo di € 558,0 milioni, di cui:

- 7.944 per perdite definitive, per un importo liquidato pari a € 557,6 milioni a fronte di un importo massimo garantito originario pari a € 796,4 milioni;

- 15 operazioni acconti per un importo pari a € 415,3 mila a fronte di un importo massimo garantito originario pari a € 1,0 milioni.

CAPITOLO VII

OSSERVAZIONI CONCLUSIVE DELL’ISTRUTTORIA, ESITI DEL CONTRADDITTORIO E RACCOMANDAZIONI PROPOSTE

Conclusioni

La funzione del Fondo risponde all’intento di garantire la tenuta e l’equilibrio del sistema economico favorendo la crescita e lo sviluppo delle PMI, generalmente considerate il tessuto produttivo trainante dell’economia nazionale, rispetto alle quali si ravvisa, negli istituti di credito, la diffusa preoccupazione per i maggiori rischi di mancato rientro dei finanziamenti ricevuti. A fronte di questi rischi, gli istituti medesimi esigono sovente tassi di interesse troppo elevati, rispetto ai margini delle PMI, oppure preferiscono, talora, soprattutto nei momenti più critici, sottrarsi del tutto all’erogazione del credito.

Questa tendenza, in assenza di un intervento pubblico, penalizzerebbe irrimediabilmente il pur fiorente tessuto produttivo delle PMI che presenta notevoli potenzialità e specificità nel nostro Paese, soprattutto nel settore manufatturiero.

Per questa ragione tra le modalità di incentivazione è stato introdotto nel nostro ordinamento uno strumento come il Fondo di Garanzia per le PMI, la cui operatività ha evidenziato uno sviluppo sensibile nel periodo di osservazione cui si riferisce la presente indagine.

Questo sviluppo si colloca in netta controtendenza con i risultati del mercato ordinario del credito, i cui volumi hanno rivelato un andamento decrescente nell’ultimo decennio, a seguito della crisi finanziaria internazionale innescata dal crack della Lehman Brothers nel 2008 rispetto al precedente quinquennio (2003-2008) in cui i nuovi prestiti avevano registrato forti incrementi a dispetto della contenuta crescita della operatività del Fondo.

Tra la seconda metà del 2014 e la fine del 2015 si registra un andamento altalenante dei flussi di prestiti nel mercato ordinario, con una lieve risalita fino al 2015 e successivamente una sensibile riduzione negli anni 2016-2017, per poi risalire nel 2018 senza tuttavia recuperare la flessione precedente.

Sembra, infatti persistere un orientamento restrittivo da parte delle banche, sebbene, negli ultimi anni, la Banca Centrale Europea (BCE) abbia consentito la generale riduzione dei tassi di interesse.

Questa tendenza, in assenza di correttivi indotti dallo Stato in funzione anticiclica, avrebbe implicato una grave e generalizzata contrazione degli investimenti, da parte delle PMI.

Nel decennio tra il 2008 e il 2018, il finanziamento garantito dal Fondo ha registrato un tasso di crescita che ha raggiunto una percentuale di circa l’815%, svolgendo proprio quel ruolo correttivo (rimedio) rispetto alle disfunzioni/fallimenti del mercato del credito.

Tra il 2012 e il 2018 il Fondo ha generato un effetto moltiplicatore di circa 10 volte l’ammontare delle risorse pubbliche accantonate, evidenziando la notevole efficacia dello strumento. A fine periodo, ossia, nell’anno 2018, si è registrato un incremento delle garanzie rilasciate molto elevato rispetto al 2012 – anno di inizio della nostra analisi – che raggiunge il 240%. Questa sensibile crescita operativa si evince anche dall’incremento degli importi accantonati, per fare fronte ai rischi connessi alla garanzia: sempre nel 2018 si è registrato un incremento di 100 milioni, rispetto al 2017.

Nel 2018 l’importo accantonato ha determinato un moltiplicatore sui finanziamenti garantiti pari a quasi 15 (1 euro contro quasi 15 euro di finanziamento) e pari a 10,5 sulle garanzie concesse, sempre nel 2018.

A fine 2019, rispetto all’anno precedente, l’importo finanziato è cresciuto dello 0,9%, benché il numero delle operazioni e l’importo massimo garantito abbiano registrato una lieve riduzione. Relativamente all’importo massimo garantito, la contrazione costituisce un effetto delle nuove disposizioni operative del Fondo (c.d.

riforma del Fondo, del 15 marzo 2019), in virtù della quale si è prodotta la riduzione della percentuale media garantita.

Raccomandazioni

Si rileva che nell’anno in corso si registra un forte peggioramento della congiuntura economica, conseguente alla pandemia da COVID-19. La NADEF

prevede, infatti, un sensibile peggioramento del PIL, nel 2020, pari al 9% in meno rispetto al 2019.

Ciò potrebbe generare un forte aumento delle sofferenze dei crediti bancari per insolvenza, soprattutto, delle PMI finanziate.

Ciò induce questa Sezione a sottolineare la necessità che venga condotto un continuo e attento monitoraggio dell’evoluzione della qualità dei crediti garantiti e – ove necessario – si proceda tempestivamente ad accrescere gli accantonamenti che fronteggiano le garanzie concesse.

In tal senso questa Sezione non mancherà di avviare, celermente, un aggiornamento dell’indagine sulla gestione del Fondo, con approfondimenti specificamente orientati alle rilevanti modifiche introdotte nel corso del 2020 e all’impatto sulla tenuta del sistema creditizio beneficiario della garanzia.

Alla luce dell’analisi fin qui svolta, vengono formulati alla competente Amministrazione le seguenti raccomandazioni:

- in considerazione dei dati riferiti nel capitolo IV, relativi alla distribuzione territoriale delle garanzie, nel periodo 2012-2018, (56.8% dei finanziamenti garantiti attivati nel nord Italia, 25,5% nel Sud, 17,6% nel Centro) e ravvisato, nell’anno 2018 rispetto ai sei anni precedenti, uno squilibrio a favore dell’Italia settentrionale nella percentuale di finanziamenti attivati e, contestualmente, una sensibile riduzione delle domande accolte nel Centro Italia, si rivelerebbe necessaria una riflessione in ordine alle ragioni e alle possibili strategie di superamento di questa condizione di squilibrio.

Si raccomanda inoltre:

- un adeguato e costante monitoraggio delle garanzie degli introiti conseguenti alla misura da parte del soggetto responsabile dell’erogazione;

- un monitoraggio adeguato dei crediti garantiti da parte del soggetto beneficiario della garanzia suggerendo di provvedere per tempo, ove emergesse l’esigenza di incrementare gli accantonamenti;

- lo svolgimento di verifiche su un campione ben maggiore di beneficiari, rispetto a quello che si rileva dai dati esposti in relazione.

Il Ministero dello Sviluppo economico, con nota di contraddittorio in data 29

dicembre 2020, prot. n. 0337550, in ordine a quanto sopra rappresentato ha dedotto:

1) Che la dinamica registrata dal Fondo in termini di distribuzione territoriale delle garanzie concesse riflette i dati di sistema di Banca d’Italia, che evidenziano per l’Italia Centrale una contrazione, seppure lieve, dei prestiti alle Società non

Banca d’Italia - Base dati statistica Tavola TDB20224 (data estrazione 26/12/2020) Prestiti (escluse sofferenze) Società non finanziarie e famiglie produttrici

Fa inoltre presente che nel periodo 2012-2019 in alcune Regioni, quali la Toscana, le Marche e il Lazio, fino a dicembre 2013, vigeva la c.d. “lettera r” di cui all’art. 18, lettera r), del d.lgs. n. 112/98 che con delibera della Conferenza Stato-Regioni rendeva possibile limitare l’intervento del Fondo alle sole operazioni di controgaranzia. L’applicazione della suddetta limitazione risulta ad oggi superata dal c.d. “Decreto Crescita” (D.L. n. 34/2019) che ha reso applicabile la c.d. “lettera r”

fino al 31/12/2020, termine, poi, anticipato al 10/04/2020 ai sensi del comma 3, art.

13, del c.d. “Decreto Liquidità” (D.L. n. 23/2020).

2) Che la gestione degli accantonamenti a titolo di coefficiente di rischio prevede il monitoraggio in continuo delle segnalazioni (eventi di rischio per primo mancato pagamento delle rate dei mutui o della rata a scadenza o escussione della garanzia) che i soggetti richiedenti la garanzia (banche e confidi) sono tenuti a comunicare pena l’inefficacia della garanzia. In materia di accantonamenti si segnala la recente

Nord

occidentale Nord orientale Centrale Meridionale Insulare Totale

2012 1.202.624.841,00 901.663.950,00 600.981.136,00 257.091.509,00 95.226.457,00 3.057.587.893,00

2013 1.111.624.536,00 832.684.144,00 520.993.605,00 235.598.956,00 87.664.470,00 2.788.565.711,00

2014 1.064.974.506,00 807.256.159,00 498.932.774,00 224.065.783,00 82.553.026,00 2.677.782.248,00

2015 1.016.906.840,00 797.534.841,00 486.409.572,00 216.124.978,00 75.182.017,00 2.592.158.248,00

2016 1.006.284.413,00 789.521.679,00 471.498.955,00 211.205.361,00 73.048.261,00 2.551.558.669,00

2017 999.159.532,00 784.114.018,00 458.257.668,00 207.382.371,00 67.882.315,00 2.516.795.904,00

2018 1.021.196.541,00 795.324.896,00 453.262.322,00 206.108.040,00 63.362.399,00 2.539.254.198,00

2019 1.009.631.794,00 790.510.579,00 428.634.801,00 202.780.519,00 59.874.977,00 2.491.432.670,00

2020 (dato al 30/9) 1.029.753.694,00 813.457.638,00 445.023.198,00 200.270.488,00 60.449.080,00 2.548.954.098,00

novità normativa disposta dal comma 2, art. 31, del c.d. “Decreto Rilancio” (D.L. n.

34/2020), coordinato con la legge di conversione 17 luglio 2020, n. 77, che prevede di adeguare le disponibilità del Fondo in funzione della probabilità di escussione in più

34/2020), coordinato con la legge di conversione 17 luglio 2020, n. 77, che prevede di adeguare le disponibilità del Fondo in funzione della probabilità di escussione in più

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