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Capitolo 2 – Il sostegno alla crescita delle startup e delle PMI innovative

2.2 L’ecosistema italiano dell’innovazione Inquadramento, attori, numeri

2.2.1 Startup e PMI innovative

Iniziamo dai principali attori: startup, PMI innovative, incubatori e Venture Capital27. Alla fine del terzo trimestre 2018 risultano iscritte alla sezione speciale del Registro delle imprese 9.647 PMI innovative, in aumento di 251 unità (+2,7%) rispetto a fine giugno 2018. In rapporto al numero totale di società di capitali costituite in Italia negli ultimi cinque anni e ancora in attività, pari a 352.000, le startup innovative costituiscono dunque il 2,74%. Tuttavia, in alcuni settori economici l’incidenza delle startup innovative sul totale delle nuove società di capitali è particolarmente rilevante: è il caso del comparto dei servizi alle imprese (7,7% di tutte le nuove società sono startup innovative) e del manifatturiero (4,7%), che infatti sono i settori in cui si colloca l’attività del maggior numero di startup innovative (il 71,8% delle startup innovative fornisce servizi alle imprese e il 18,7% opera nel manifatturiero). Anche guardando alla classificazione Ateco 2007, la percentuale di imprese innovative è particolarmente elevata per determinati codici: il 32,9% delle nuove aziende con codice C26 (fabbricazione di computer), il 33,9% di quelle con codice J62 (produzione di software) e il 66,1% di quelle con codice M72 (ricerca e sviluppo).

Guardando alla distribuzione geografica a livello regionale, aggiornata al 3 dicembre 2018, emerge il primato della Lombardia, seguita da Lazio, Emilia-Romagna, Veneto e Campania.

27 I numeri che seguiranno nel paragrafo riferiti alle startup, alle PMI innovative e agli incubatori sono tratti dal

database ufficiale delle Camere di Commercio http://startup.registroimprese.it/isin/home e dai rapporti disponibili sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico (MISE), alla pagina dedicata a startup e PMI innovative https://www.sviluppoeconomico.gov.it/index.php/it/impresa/competitivita-e-nuove-imprese/start-up-

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Tabella 1. Distribuzione startup al 3.12.2018

Fonte: Registro delle imprese su dati InfoCamere

Sotto il profilo occupazionale, a giugno 2018, il numero totale degli addetti28 era pari a 13.187 persone, con un numero medio pari a 3,4, nettamente inferiore rispetto ai 6,2 addetti a impresa che presentano le società di capitali non innovative con meno di cinque anni. Dai dati sulla compagine sociale, però, è ipotizzabile che i soci siano coinvolti direttamente nell’attività d’impresa. Le startup innovative sono contraddistinte da compagini significativamente più ampie rispetto alle altre nuove società di capitali: in media ciascuna startup ha 4,3 soci, contro i 2,1 riscontrati tra le altre nuove imprese comparabili. Il numero totale dei soci e dei lavoratori coinvolti nelle startup innovative, a giugno 2018, ammonta dunque a 52.512 persone, contro i 39.413 di giugno 2017 e i 32.087 di giugno 2016; tutti e tre i dati sono caratterizzati da una forte prevalenza del numero dei soci su quello dei dipendenti.

Infine, prendiamo in considerazione alcuni indicatori economici e finanziari29. Il valore della produzione medio per impresa nell’esercizio 2017 risulta pari a circa 168.000 euro, segnando

28 Definiti come coloro in possesso di un contratto a carattere subordinato con l’azienda, inclusi i lavoratori part-

time e stagionali (esclusi i lavoratori parasubordinati).

29 È necessario specificare che i dati disponibili, relativi all’anno 2017 e tratti dal Report con dati strutturali

Startup Innovative - 3° trimestre 2018 del MISE, coprono poco meno del 60% delle startup iscritte al 30 settembre 2018 (59,5%). Per le restanti imprese, al momento di redazione del report, i dati relativi all’esercizio 2017 non erano ancora disponibili.

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un +16,7% (24mila euro) rispetto all’esercizio 2016. Il dato sul valore mediano della produzione, pari a 30.868 euro, risulta decisamente inferiore al valore medio: segno che gran parte delle imprese è concentrata su valori della produzione ridotti. Chiaramente questa osservazione è coerente con il criterio di iscrizione alla sezione speciale del registro delle imprese: poiché è considerata startup solamente un’azienda con meno di 5 anni di vita, le aziende più anziane e più consolidate escono dal registro (sempre se non falliscono prima), mentre si inseriscono aziende appena nate.

La produzione complessiva ammonta a 961 milioni nel 2017, un dato superiore di ben 274 milioni (+39,9%) rispetto a quello registrato nel 2016 (687.213.856 euro). Il reddito operativo complessivo fatto registrare nel 2017 è negativo per circa 90,9 milioni di euro, 10 in più rispetto al 2016 (circa -80 milioni di euro), e la maggior parte delle startup innovative risulta in perdita: 55,7% (dato lievemente più basso rispetto al 2016), contro la restante parte (44,3%) che segnala un utile di esercizio. Com’è fisiologico per imprese a elevato contenuto tecnologico, che hanno tempi più lunghi di accesso al mercato, l’incidenza delle società in perdita tra le startup innovative risulta sensibilmente più elevata rispetto a quella rilevabile tra le neo società non innovative, per le quali si attesta al 33%.

L’attivo medio è pari a 303.000 euro per startup innovativa, in aumento di circa 46.000 euro (+17,8%) sul 2016. E proprio un elemento caratterizzante le startup innovative rispetto alle nuove società di capitali non innovative è il peso delle immobilizzazioni sull’attivo patrimoniale netto: al termine del terzo trimestre del 2018 il rapporto è pari al 25,7%, 4,1 volte superiore rispetto al rapporto medio registrato per le altre nuove società, pari al 6,3%. Un dato che può essere dovuto alla presenza, diffusa nelle startup, di brevetti e attività immateriale in generale. L’indice di indipendenza finanziaria delle startup innovative è inferiore rispetto a quello segnato dalle altre nuove imprese non innovative (0,31 contro 0,43).

Esaminando infine il valore aggiunto, si nota che per ogni euro di produzione le startup innovative generano in media 24 centesimi di valore aggiunto, un dato inferiore rispetto a quello delle altre società (26 centesimi).

Per quanto riguarda le PMI innovative, al 3 dicembre 2018 risultano iscritte nella sezione dedicata del Registro delle Imprese 924 società, il 60% in più rispetto a quelle iscritte a giugno 2017. Sul territorio appaiono distribuite in maniera simile alle startup, ma con qualche differenza nella classifica delle regioni più popolate: ai primi cinque posti troviamo Lombardia (252), Lazio (88), Piemonte (87) Emilia Romagna e Veneto (72 a testa), mentre la Campania scivola sesta (57).

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Riferendoci ai dati della Camera di Commercio disponibili a giugno 2017, anche le PMI innovative sono concentrate nel settore dei servizi alle imprese (62,7%) e in secondo luogo in quello manifatturiero; in quest’ultimo, però, sono presenti con una percentuale superiore rispetto alle startup: il 32,3%. Le restanti imprese operano nel settore del Commercio (4,6%) e in altri settori.

Un dato interessante da prendere in considerazione relativamente alle PMI innovative - dato che non sono vincolate a requisiti di età anagrafica - è l’anno di inizio della loro attività, che è possibile osservare nella seguente Figura 2.

Figura 2. Anno di inizio attività PMI innovative, distribuzione per classi

Fonte: Ministero dello Sviluppo Economico, dati InfoCamere

Come risulta dalla Figura, la maggior parte di quelle che sono le attuali PMI innovative è nata prima del 2015, ovvero prima che fosse introdotto nel nostro sistema giuridico il concetto di PMI innovativa, e una buona parte di esse anche prima del 2012 - anno di introduzione della nozione di startup innovativa - a dimostrazione di quanto un intervento del legislatore fosse necessario per inquadrare e supportare con misure specifiche il mondo della nuova innovazione: un mondo che seppure non inquadrato dalla legge esisteva già prima e ha colto al volo l’opportunità e i vantaggi del riconoscimento politico. Tuttavia, è anche da notare che le PMI

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innovative sono 1/10 delle startup, cosa che potrebbe apparire sorprendente, dati i minori vincoli per la costituzione delle prime: un dato da approfondire.

Il numero di addetti raggiunge le 9.313 unità: in valore assoluto, meno degli occupati generati dalle startup, ma se si considera la media (18,8 addetti per impresa) si ottiene un valore nettamente superiore al 3,4 delle startup innovative, segno di una maggiore strutturazione e articolazione.

Guardando ai bilanci 2016, il valore della produzione complessivo superava il miliardo di euro, attestandosi a 1.316.887.551 euro; il dato è di gran lunga superiore, più del doppio, a quello che si riferisce alle startup, sempre per il 2016 (687.213.856 euro). Nello specifico, la distribuzione per classi rivela poi che quasi il 30% delle imprese presenta un valore della produzione compreso tra i 100mila e i 500mila euro, il 16,9% si colloca nella classe da 500mila euro a un milione, poco più dell’11% ha un valore della produzione tra uno e due milioni, un altro sesto (il 16,5%) tra due e cinque milioni, e circa il 12% supera i 5 milioni.

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