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LO STATO ATTUALE DELLA CONTRATTAZIONE NEL SETTORE ORTOFRUTTICOLO IN ITALIA

5.1. CENNI INTRODUTTIVI

II panorama agricolo italiano in Italia appare, per quanto concerne lo sviluppo dell'economia contrattuale, composito e molto variabile da regione a regione, come d'altra parte ci si può attendere dato il carattere ancora abbastanza tradizionale del settore primario.

Nella letteratura economico-agraria sono reperibili alcuni studi sull'argomento sviluppati a livello regionale e nazionale.

Un quadro dello stato della contrattazione in Italia, riferito al 1988, è fornito dallo studio compiuto dalla Pro.Me.Di. S.r.l., per l'allora Ministero dell'Agricoltura e Foreste, a cura di C. Aiello. La metodologia seguita prevedeva la realizzazione dell'indagine, tramite questionar! proposti ad interlocutori privilegiati, prescindendo dalla natura scritta o verbale dell'accordo contrattuale rilevato.

L'indagine citata è stata condotta per singole regioni ed ha evidenziato che il ricorso alla stipulazione di contratti o ad accordi interprofessionali in agricoltura risulta maggiormente diffuso nell'ordine, in Emilia Romagna, Lombardia e Veneto.

Secondo tale ricerca il 25% della PLV nazionale agricola (valutata a prezzi INEA 1986) è ottenuto tramite contratti d'integrazione verticale, di cui il 19% è sottoposto a contratti scritti, mentre il 6% è affidato ad accordi esclusivamente verbali (tab.. 5.3. a pag. 35).

Dall'indagine è emerso che in tale 25% della PLV agricola italiana rientrano prodotti quali il tabacco, la barbabietola ed il pomodoro, che fruiscono, attraverso l'industria di trasformazione, degli aiuti comunitari.

Sul totale dei contratti stipulati risulta che l'86% è stato frutto di un accordo tra il produttore agricolo e l'industria trasformatrice, mentre solo nel 14% la controparte della produzione agricola è il commercio. Tale dato evidenzia la funzione del contratto, quale strumento strategico per l'approvvigionamento del prodotto da parte delle industrie di trasformazione, in cui, per realizzare opportune economie di scala, i cicli di lavorazione degli impianti devono essere mantenuti a regime.

I risultati dell'indagine indicano che in Italia la produzione di ortaggi venduta sotto contratto rappresenta il 13,5% della totale PLV e che la produzione di frutta contrattata raggiunge solo il 7,9% del totale della PLV, come mostrano rispettivamente le tab. 5.1 e 5.2.

Per ciò che riguarda gli ortaggi, le Regioni in cui l'integrazione contrattuale assumi una considerevole consistenza sono il Veneto e l'Emilia-Romagna per i fagioli ed i piselli freschi; i pomodori in Emilia-Romagna, in Campania, in Puglia e nel Veneto; i cavolfiori

nelle Marche, in Calabria, in Puglia ed Abruzzo; i cetriolini da sottaceti in Veneto e

Puglia. ^

Tabella 5.1- PLV delle produzioni orticole italiane e relativa PLV sotto contratto, per singoli prodotti (milioni di lire; prezzi 1986, INEA)

PRODOTTI PLV PLV SOTTO CONTRATTO % Fagioli 274.118 60.998 22,3 Piselli 242.828 115.361 47,5 Pomodorì 988.149 551.199 56,3 Carciofi 664.404 46.258 7,0 Carote 177.192 7.361 4,2 Spinaci 60.587 18.226 30,1 Cetrioli 73.875 9.475 12,8 Peperoni 305.731 24.270 7,9 Cavolfiori 266.687 21.933 8,2 Altri ortaggi 3.774.306 70.379 1,9 TOTALE 6.827.877 925.460 13,5

Fonte: nostre elaborazioni su dati tratti da "L'economia contrattuale nell'agricoltura italiana", Pro.Me.Di. S.r.l. 1988.

Gli ortaggi che figurano come oggetto di contratto e che si collocano al di sopra del citato valore medio nazionale (13,5%) sono i pomodori, i piselli freschi, gli spinaci ed i fagioli freschi: rispettivamente il 56%, il 47%, il 30%, il 22%, la cui destinazione è quasi totalmente industriale.

Tabella 5.2 - PLV delle produzioni frutticole italiane, esclusi gli agrumi, e relativa PLV sotto contratto, per singoli prodotti (milioni di lire; prezzi 1986, INEA)

PRODOTTI PLV PLV SOTTO CONTRATTO % Mele 1.043.460 58.887 5,6 Pere 650.370 73.425 H,3 Pesche 919.987 94.056 10,2 Altra frutta 1.917.394 129.776 6,8 TOTALE 4.531.211 356.144 7,9

Fonte: nostre elaborazioni su dati tratti da "L'economia contrattuale nell'agricoltura italiana", Pro.Me.Di. S.r.l. 1988.

Le regioni più interessate alla produzione di frutta sotto contratto sono l'Emilia- Romagna per le pesche e le pere, il Trentino per le mele, la Campania e la Basilicata per le pesche. La media della PLV ottenuta dal comparto frutticolo con la contrattazione, a livello nazionale, è pari - lo si è anticipato - a 7,9%, di cui il 3,2% è rappresentato da

contratti scritti e il 4,7% da accordi verbali. Sopra il dato medio figurano le pesche (10,2%) e le pere (11,3%), destinate prevalentemente alla trasformazione industriale.

Secondo Pro.Me.Di., la pratica di inserire la stipulazione di un contratto alla base di un rapporto tra la fase produttiva e quella industriale-commerciale, sarebbe in espansioni almeno dalla seconda metà degli anni '70.

Non ci risulta esistano dati più recenti, a livello nazionale, che consentano di avvalorare tale ipotesi, almeno per quanto concerne il settore ortofrutticolo, ma di ugual parere si mostrano numerosi studiosi italiani dell'argomento.

5.2. LA SITUAZIONE NELLE DIVERSE REGIONI ITALIANE

Per avere un'idea delle singole realtà regionali, ci riferiremo ancora allo studio, già citato, della Pro.Me.Di., pur se è stato possibile reperire qualche dato interessante anche da altre fonti.

La tab. 5.3 evidenzia l'incidenza percentuale delle produzioni sotto contratto di integrazione verticale, nonché la consistenza dei contratti scritti rispetto a quelli verbali ed il tipo di contraenti.

Circa il 50% della PLV dei prodotti agricoli sotto contratto viene ottenuto, come già evidenziato, in Emilia-Romagna, in Veneto, in Lombardia, mentre il restante 50% distribuisce soprattutto in Sicilia, Piemonte, Toscana, Lazio, Umbria.

Vediamo più da vicino la situazione sul fronte dell'integrazione contrattuale in alcun delle regioni in cui si registra un più marcato ricorso a questa forma di accordo.

L'Emilia-Romagna, si è visto, è una regione molto avanzata dal punto di vista del contrattazione: secondo Pro.Me.Di. (1988), quasi il 40% della PLV regionale è realizzato sotto contratto: per oltre il 25% si tratta di contratti scritti e per il restante di accori verbali. E' significativo che il 91% del prodotto contrattato sia destinato all'industri confermando che è quest'ultima a cercare più attivamente un legame più stretto con fonti produttive. Ciò ha consentito all'industria stessa di raggiungere le dimensioni e strutture produttive attuali, anche grazie ad una attenta e costante stipulazione di contrai di integrazione.

In Piemonte, sempre secondo Pro.Me.Di., la PLV agricola ottenuta sotto contrai scritto, ammontava, nel 1986, al 4% del totale, mentre i contratti verbali raggiungevano il 14,5%, per un valore complessivo di 18,5%, di cui l'industria risultava quasi l'unica destinataria.

5.3. GLI ACCORDI INTERPROFESSIONALI

Gli accordi interprofessionali sono "accordi collettivi, stipulati da rappresentanti una pluralità di produttori agricoli, da un lato, e da imprese di commercializzazione

trasformazione o da associazioni di esse, dall'altro"13.

Tabella 5.3 - Incidenza percentuale della PLV sotto contratto d'integrazione verticale (CIV) nelle singole regioni italiane e distribuzione della stessa in relazione alle caratteristiche del contratto (scritto o verbale) ed ;i contraenti

Regione PLV

1986 INEA

PLV SOTTO CIV