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Schemi economico-

3.3 DESCRIZIONE DELL’AZIENDA

3.3.1 STATO GIURIDICO

Sempre all’interno della parte descrittiva viene definito lo stato giuridico dell’azienda. Tale sezione conferisce le informazioni circa la natura istituzionale, ma anche in merito a quella anagrafica. “Costituiscono elementi da considerare in tale ambito:

 La forma giuridica dell’azienda (…);

 La denominazione e/o la ragione sociale della società;

 La composizione della sua compagine societaria e dei suoi organi di amministrazione e controllo;

 La struttura organizzativa e l’indicazione del management (…);  Lo stato giuridico della società (…);

 I suoi dati anagrafici (…);

 Le eventuali sedi secondarie (…);

 L’ubicazione esatta dell’unità produttiva interessata dall’attività dell’azienda esistente;

 L’oggetto sociale della società (…);

66  L’eventuale marchio utilizzato dall’azienda per il suo prodotto/servizio;

 Eventuali diritti sulle opere d’ingegno e delle invenzioni industriali (…).”52

Per meglio comprendere quali scelte, in sede di business plan, ha attuato l’impresa e come deve redigere il piano il soggetto preposto alla stesura di quest’ultimo, è utile, in primis, conoscere le varie possibilità che vi sono quando si vuole dare avvio ad un’azienda, facendo una distinzione iniziale circa la figura del lavoratore e quella di azienda ed impresa.

La definizione di lavoratore, presente nel Codice Civile, viene suddivisa tra imprenditore e lavoratore autonomo e quest’ultimo ha la sua spiegazione all’articolo 2222:

“Quando una persona si obbliga a compiere verso un corrispettivo un'opera o un servizio, con lavoro prevalentemente proprio e senza vincolo di subordinazione nei confronti del committente, si applicano le norme di questo capo, salvo che il rapporto abbia una disciplina particolare nel libro IV”.

Il Codice Civile, tuttavia, non fornisce una definizione di impresa, ma la si può desumere da quella di imprenditore presente all’art. 2082 del codice civile “È imprenditore chi esercita professionalmente un’attività economica organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni o di servizi”.

Perciò la figura dell’imprenditore non svolge un’attività sporadica, ossia occasionale, ma piuttosto opera in un arco temporale che si protrae nel tempo il cui obiettivo finale è quello di produrre ricchezza per mezzo di beni e servizi.

Dalla definizione di imprenditore è possibile, quindi, derivare quella d’impresa, ossia si tratta di un ente la cui attività è rivolta alla creazione di ricchezza per mezzo della produzione di nuovi beni e servizi ed attraverso lo scambio di beni già prodotti.

L’impresa manifesta, perciò, un’attività caratterizzata da professionalità, economicità ed organizzazione. È opportuno ora analizzare i termini che contraddistinguono l’attività imprenditoriale a partire dal concetto di professionalità.

52 LINEE GUIDA ALLA REDAZIONE DEL BUSINESS PLAN, a cura del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti

67 Quando si utilizza il termine professionalità si intendere che l’attività dell’impresa deve essere stabile e non occasionale. Il requisito di professionalità “riacquista il suo significato originario di continuità, stabilità o non occasionalità dell’attività esercitata”53. Non occorre, tuttavia, che si tratti di un’attività ininterrotta, poiché anche una stagionale dà luogo ad impresa. Non è necessario, inoltre, che l’attività sia per forza di cose quella principale o l’unica esercitata dal soggetto. Basti pensare che la realizzazione di un singolo affare può dare luogo ad impresa a patto che il lavoro sia svolto in modo continuato nel tempo.

In merito al termine economicità si è soliti intendere quella capacità dell’impresa di svolgere i compiti con metodi economici, cioè con procedimenti che assicurino almeno la copertura dei costi sostenuti con i ricavi ottenuti.

L’ultimo termine che caratterizza l’attività d’impresa, è quello di organizzazione.

Il concetto di organizzazione evidenzia il fatto che l’attività d’impresa deve essere attuata attraverso l’utilizzo di fattori produttivi in maniera coordinata e che deve essere il compito dell’imprenditore quello di decidere come organizzare l’attività, cosa, quanto e dove produrre.

L’art. 2555 del Codice Civile, invece, definisce il concetto d’azienda come “il complesso dei beni organizzati dall’imprenditore per l’esercizio dell’impresa”54.

Dopo aver menzionato la definizione di impresa e distinta da quella d’azienda, il Codice Civile ci fornisce anche una possibile suddivisione tra tipologie d’impresa:

1. Impresa agricola = è quel tipo di ente che svolge l’attività di coltivazione di fondi, selvicoltura, allevamento di animali e attività connesse.

2. Impresa commerciale = il c.c. non definisce esplicitamente il significato d’impresa commerciale, ma vi è l’art. 2195 che elenca le attività soggette a registrazione e che, quindi, contengono le imprese che esercitano le seguenti mansioni: attività industriale diretta alla

53 ALLEGRI V., CALVOSA L., d’ALESSANDRO F., DE ANGELIS L., FORTUNATO S., GRIPPO G., MAFFEI ALBERTI A.,

MANGINI V., PARTESOTTI G., PIRAS A., SCOGNAMIGLIO G., VOLPE PUTZOLU G., ZANARONE G., Diritto Commerciale, sesta edizione, Monduzzi Editoriale, Bologna, 2010, pag. 5.

68 produzione di beni e servizi, attività intermediaria nella circolazione dei beni, attività di trasporto per terre, per acqua o per aria, attività

bancaria o assicurativa, attività ausiliarie alle precedenti.

3. Impresa artigiana = è impresa artigiana quella che svolge un’attività di produzione di beni e servizi. L'elemento caratterizzante l'impresa artigiana è proprio l'artigiano, o meglio, l'attività che svolge l'artigiano; quest'ultimo, infatti, non deve limitarsi a gestire l'impresa, ma deve intervenire personalmente nel processo produttivo in misura prevalente. Egli deve operare in qualità di titolare dell’impresa, prendendosi a carico la totale responsabilità e tutti gli oneri ed i rischi che possono verificarsi.

Accanto alle già citate tipologie di impresa, l’ordinamento riconosce tali altre forme giuridiche:

- Impresa individuale; - Impresa familiare; - Società:

1) Società di persone: Società Semplice (SS), Società in Nome Collettivo (SNC), Società in Accomandita Semplice (SAS);

2) Società di capitale: società per azioni (S.p.A); società in accomandita per azioni (S.a.p.a); società a responsabilità limitata (Srl); società a responsabilità limitata semplificata (Srls).

L’impresa individuale è l’organizzazione che presenta la forma più semplice rispetto alle altre. “This is the only organizational form where you do not have to apply and ask permission to adopt this type of operation”.55

Questo ente fa capo ad un solo ed unico soggetto titolare il quale dovrà rispondere, eventualmente, a seconda dei casi, ai terzi con il proprio patrimonio. Il soggetto a capo

55 SHELTON HAL, The secrets to writing a successful business plan, Summit Valley Press, Rockville, 2014, pag.

69 dell’impresa utilizzerà principalmente il denaro aziendale, ma se necessario anche quello personale. Questo genere di impresa è impiegata da coloro che necessitano di limitati capitali da investire.

L’impresa familiare, invece, è quella che prevede la collaborazione dei propri familiari nello svolgimento delle attività, tra questi possono esserci il coniuge, i figli e i parenti fino al terzo grado, “che ai fini giuridici non sono dipendenti ma rappresentano dei collaboratori”56.

La società è quella organizzazione che, come definito dall’articolo 2247 del codice civile, ha luogo “con il contratto di società, dove due o più persone conferiscono beni o servizi per l'esercizio in comune di una attività economica allo scopo di dividerne gli utili”.

Generalmente la società può essere di persone o di capitali; nel caso in cui si tratti di società di persone, quest’ultima si caratterizza “per la prevalenza dell’elemento “personale” rispetto al capitale apportato. Da questo discende sia la responsabilità illimitata e solidale dei soci per le obbligazioni assunte, sia il potere di amministrazione che inerisce direttamente alla qualifica di socio illimitatamente responsabile”.57

Per le società di capitali, invece, l’elemento decisivo è il capitale che risulta essere l’aspetto principale per lo svolgimento dell’attività dell’impresa. Per le obbligazioni sociali risponde la sola società con il proprio patrimonio.

Si è visto come la struttura lavorativa può prender la forma di una di queste tipologie di società, aziende o imprese. Nel caso si decida di creare una nuova attività, si opterà per dare avvio ad una start up, ossia un nuovo ente, ma nel caso si parli di un’attività di un’impresa già esistente e ben avviata, allora in questo caso è opportuno inserire nel business plan anche alcune informazioni sulle origini ed una sintesi della storia recente.

È bene riportare per iscritto quali sono stati gli avvenimenti aziendali più significativi degli ultimi tre anni, è buona cosa descrivere le origini societarie, le eventuali operazioni di carattere straordinario, ossia quel genere di attività che sono state un fattore determinante per la società come le fusioni, le trasformazioni e le scissioni. Nel caso in cui il materiale da

56 THE BENEDITTIS A., LISANE M., MINGOLLA G., Donne creano impresa, Sperling & Kupfer Editori, Milano,

2001, pag. 195.

70 inserire in tale sezione sia troppo copioso tale da rendere noiosa la lettura, è d’obbligo allegare buona parte delle informazioni meno rilevanti alla fine del piano.

Potranno essere introdotti all’interno di questa parte di piano anche gli aspetti legati ai rapporti interaziendali come quelli di controllo o collegamento con altre società, quelli di partecipazione a gruppi di società e, nell’evenienza, definire il tipo di rapporti contrattuali esistenti.