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Storia universale dell’arte quanto al tema trattato, e insieme il primo in ordine d

pubblicazione.

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L’incongruenza era legata, di fatto, a una scelta personale della Brizio. Nel maggio del ’33

il direttore editoriale della U.T.E.T., Carlo Verde, aveva proposto alla studiosa di

assumersi la responsabilità dell’intero progetto della Storia universale, che avrebbe trattato

in quattro volumi la storia dell’arte fin dall’antichità, giungendo a dare anche «uno sguardo

1 Per la citazione di Ojetti si veda U. OJETTI, Critica, cronaca e storia, cit. Si veda inoltre A. M. BRIZIO,

Ottocento Novecento, 1939, cit., e Appendice documentaria, X.a; il colophon riporta «Finito di stampare il 24

Dicembre XVII per conto della Casa Editrice U.T.E.T.»: dal momento che l’anno fascista cominciava in ottobre, si deduce che la stampa era terminata nel dicembre del 1938. Il dato è confermato da una lettera della Brizio ad Adolfo Venturi del 6 dicembre [1938], in cui la studiosa afferma: «conto sull’imminente uscita dell’800 e 900», e da alcune recensioni al testo pubblicate nel gennaio del ’39, sulle quali avremo modo di tornare in seguito. Il volume della Brizio diverrà il sesto della collana; qui di seguito l’elenco dei volumi precedenti, ma pubblicati successivamente (si specifica il numero del volume e si omettono luogo di edizione e casa editrice, già noti): E. TEA, Preistoria, civiltà extraeuropee, vol. I, 1953; P. E. ARIAS, L’arte della

Grecia, vol. II.1, 1967; A. FROVA, L’arte di Roma e del mondo romano, vol. II.2, 1961; E. TEA, Medioevo, vol. III, 1957; E. TEA e F. MAZZINI, Quattrocento e Cinquecento, vol. IV.1, 1964, e vol. IV.2, 1968; V. GOLZIO, Il Seicento e il Settecento, vol. V, 1955.

sull’arte contemporanea»; l’offerta si aggiungeva a quella, giunta solo qualche mese prima,

di collaborare alla realizzazione del Grande Dizionario Enciclopedico U.T.E.T. fondato da

Pietro Fedele, compilando alcune voci di Storia dell’arte: incarico che la Brizio assolverà

fino al ’39, in parallelo, quindi, al lavoro per Ottocento Novecento.

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Era accaduto infatti

che, di tutti i volumi della serie, la studiosa avesse deciso di concentrare tutte le proprie

energie proprio su questo, l’ultimo, che fra l’altro resterà l’unico da lei curato. Qualche

dato circa il modificarsi drastico del suo ruolo nel piano della Storia universale emerge dal

carteggio.

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Nel novembre del 1937 Carlo Verde comunicava alla Brizio la presa d’atto

2 Si vedano le lettere di Carlo Verde alla Brizio del 10 novembre 1932, in cui si parla di «intese verbali con il nostro prof. Trucco» a seguito delle quali è confermato alla Brizio l’incarico di redigere le voci di Storia dell’arte per il Grande Dizionario, e del 22 maggio 1933, ove sono esemplificate le indicazioni editoriali relative alla Storia universale dell’arte, per noi di grande interesse: «Siamo ben lieti e lusingati di concludere le nostre trattative confermandoLe la preghiera di redigere per la nostra Casa Editrice una STORIA UNIVERSALE DELL’ARTE che sia destinata alle famiglie ed alle persone di media cultura le quali mirano, più che acquistare una profonda istruzione artistica, a godere del panorama generale dell’arte quale è venuto storicamente determinandosi presso tutti i popoli civili dall’antico Oriente fino ai nostri giorni. Come è già stato verbalmente convenuto l’opera consterà di quattro volumi (nel formato del nostro TOESCA “STORIA DELL’ARTE ITALIANA NEL MEDIOEVO” ma con giustezza tipografica più ampia) ciascuno di trecentocinquanta pagine di stampa di puro testo e ciascuno corredato di una trentina di tavole fuori testo ad un colore, di 5 (cinque) tavole fuori testo a più colori e di 700 (settecento) figure nel testo, tutte per quanto possibile espressamente incise. La trattazione non trascurerà le arti minori e si chiuderà con uno sguardo sull’arte contemporanea; non avrà note ma sarà corredata di una limitatissima bibliografia di opere fondamentali posta in fine a ciascun volume e di minuziosi indici analitici, degli artisti, dei musei, per ogni volume. […] Il testo sarà accompagnato da precise istruzioni per la ricerca del materiale iconografico e del materiale medesimo procurato da Lei stessa, restando ad ogni modo convenuto che le spese inerenti all’acquisto delle fotografie e del relativo permesso di riproduzione ed alla eventuale esecuzione dei disegni sarà a carico della nostra Società» (entrambe le lettere sono conservate presso FBD Milano, UA 315).

Su Pietro Fedele (1873-1943) si veda almeno Pietro Fedele storico e politico, atti della tavola rotonda nel cinquantenario della scomparsa di Pietro Fedele, Montecassino, Pubblicazioni Cassinesi, 1994; E. CONTE,

Pietro Fedele: intellettuale e politico, Latina, Assessorato alla Cultura della Provincia di Latina, 1999. Per le

voci della prima edizione del Grande Dizionario compilate dalla Brizio si veda Grande Dizionario

Enciclopedico, Torino, U.T.E.T., 1933-1939; se ne riporta qui un elenco, con volume e data relativi: se ne

trarrà un quadro delle predilezioni della Brizio, ma anche il senso dell’apertura di campo che caratterizzava gli studi di un tempo, non ancora limitata da una specializzazione estrema, come sempre più accade oggi: I, 1933: Arnolfo di Cambio; Arte; Aspertini Amico; Aspetti Tiziano; Assereto Giovacchino; II, 1934: Beccafumi

Domenico; Benedetto da Maiano; Bistolfi Leonardo; Caravaggio; Andrea del Castagno; Cavallini Pietro;

III, 1934: Cimabue; Corot; Correggio; Critica d’arte; Della Francesca Piero; Della Robbia Luca; Del Sarto

Andrea; IV, 1935: Donatello; Fattori Giovanni; Ferrari Defendente; Ferrari Gaudenzio; Feti (o Fetti) Domenico; V, 1935: Fontanesi Antonio; Genovese (Scuola); Giambologna; Giorgione; Guarini Guarino; VI,

1936: Impressionismo; Juvara Filippo; Leonardo da Vinci. Il pittore; VII, 1936: Mancini Antonio; Mantegna

Andrea; Martini Simone; Masaccio; Michelangelo Buonarroti; Modigliani Amedeo; VIII, 1937: Andrea di Cione, detto l’Orcagna; Pisano Andrea; Pisano Giovanni; Pisano Nicola; Pisano Nino; Antonio Del Pollaiolo; IX, 1938: Raffaello Sanzio; X, 1939: Tiepolo Giambattista; Paolo Caliari detto il Veronese; Andrea del Verrocchio. La proposta verrà in seguito rinnovata alla Brizio in occasione della seconda edizione

dell’opera, seppure in vista di una partecipazione assai più ridotta; questa volta, infatti, sono soltanto tre le voci realizzate dalla studiosa: vedi Grande Dizionario Enciclopedico, seconda edizione interamente riveduta e accresciuta, Torino, U.T.E.T., 1954-1962: Lorenzo di Credi, IV, 1956; Leonardo da Vinci, VII, 1958; Lotto

Lorenzo, VII, 1958.

3 Si vedano le lettere della Brizio ad Adolfo Venturi dell’11 ottobre 1933, del 10 aprile 1935, del 26 febbraio 1936, del 17 marzo 1936, del 19 settembre [ma novembre] 1936; del 16 novembre 1938, del 6 dicembre [1938], e la lettera della Brizio a Maria Perotti del 28 novembre 1935: solo nelle due lettere del ’38 si fa riferimento al volume Ottocento Novecento, mentre nelle lettere antecedenti la studiosa parla genericamente

della sua rinuncia alla cura dell’opera nel suo complesso, ma già in una lettera di Adolfo